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Il ruolo dei mastociti nelle allergie
I mastociti sono cellule del sistema immunitario che svolgono un ruolo chiave nelle reazioni allergiche. Producono e rilasciano IgE, gli anticorpi responsabili delle allergie. Inoltre, rilasciano il PAF (Platelet-Activating Factor), una citochina che agisce sulle piastrine e ha un'attività 10.000 volte più potente dell'istamina nell'aumentare la permeabilità vascolare, soprattutto dei capillari.
Questo aumento della permeabilità vascolare permette a molte molecole e liquidi di fuoriuscire dalla circolazione, causando i sintomi tipici delle allergie come la formazione di ponfi, eritema e arrossamento della pelle a causa della vasodilatazione e del maggior afflusso di sangue.
I mastociti sono equivalenti tessutali dei granulociti basofili e si trovano direttamente nei tessuti, dove possono rimanere anche per mesi. Sono particolarmente presenti nelle zone più esposte a potenziali invasori come la pelle e le mucose.
Pur non essendo cellule fagocitarie, i mastociti sono in grado di rilevare precocemente la presenza di un aggressore e scatenare una risposta allergica.
Le ecellule cardine del processo agire precocemente. Sono 'cellule sentinella' e vengono considerate le infiammatorio locale.
- Sono i responsabili del processo allergico (IgE). In entrambi i casi avviene la degranulazione con il rilascio di istamina e altri mediatori dell'infiammazione.
Piastrine
Sono corpuscoli privi di nucleo, poiché sono porzioni di citoplasma dei megacariociti. Sono numerose nel sangue e hanno un'emivita intorno alla settimana (5-9 giorni) e intervengono nei processi di coagulazione del sangue e di infiammazione. Sono inoltre in grado di secernere istamina e/o serotonina.
APC! Antigen Presenting Celss (APC)
Le cellule che presentano l'antigene al linfocita T vengono denominate - hanno la capacità da un lato di internalizzare l'aggressore e contemporaneamente quindi bloccarlo e renderlo inoffensivo, ma dall'altro di riutilizzare questi pezzettini per poter innescare la risposta immunitaria specifica.
Possono
essere:• APC 'professioniste' - sono fatte apposta per questa funzione, come macrofagi, cellule dendritiche e linfociti B.
• APC 'non professioniste', qualsiasi cellula dell'organismo che in determinate situazioni e sotto stimoli appropriati può diventare una APC, perché vuole comunicare al sistema immunitario che è stata aggredita.
Cellule dendritiche
Sono state a lungo non considerate, ma recentemente si è capito che sono fondamentali poiché sono APC professioniste, quindi sono cellule sentinella poste a livello di tutte le superfici.
Tra tutte le APC sono le più potenti (100 volte più di un macrofago), ma se non incontrano nessun aggressore muoiono in pochi giorni. Vengono sostituite da cellule dendritiche di ricambio, da loro stesse richiamate.
Possono venire attivate da sostanze rilasciate dai neutrofili, oppure da segnali liberati da cellule che stanno morendo (DAMP - allarmine) o da citochine.
Portanonotizie dal punto di aggressione alla sala operativa, rappresentata soprattutto dai linfonodi e organi linfoidi. Qui mostrano l'antigene ai linfociti T helper, che fino a quel momento non sono mai venuti a contatto con nessun antigene (linfociti T naive o vergini). Si attiveranno solo i linfociti T che hanno specifici recettori per quel patogeno. (Macrofagi - cellule localizzate più internamente rispetto alle cellule dendritiche. Agiscono principalmente quando la battaglia è in corso.) Linfociti B attivati I linfociti B diventano delle cellule APC quando si sono già messi in moto, cioè hanno incontrato un antigene e hanno iniziato a produrre anticorpi. Sono fondamentali nelle fasi tardive di un'infezione e in caso di reinfezioni. Per montare una risposta immunitaria estremamente efficace e rapida, i linfociti B captano l'antigene, lo internalizzano, lo spezzettano, lo montano sulla loro membrana e lo mostrano ai linfociti T helper. → Sonoquando attivato, impedisce alle cellule natural killer di distruggere le cellule normali del nostro corpo. Le cellule natural killer svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, contribuendo alla difesa dell'organismo contro le infezioni e il cancro. La loro attivazione avviene attraverso l'interazione con molecole presenti sulla superficie delle cellule bersaglio, che possono essere riconosciute come "non-self" o danneggiate. Una volta attivate, le cellule natural killer rilasciano sostanze tossiche che inducono la morte delle cellule bersaglio. Questo processo è importante per eliminare le cellule infette o tumorali e mantenere l'integrità del tessuto. In conclusione, le cellule natural killer sono una componente essenziale del sistema immunitario, con capacità di riconoscere e distruggere le cellule bersaglio. La loro attivazione avviene in risposta a segnali di pericolo e contribuisce alla difesa dell'organismo.continueranno a dare un segnale alla cellula NK di non muoversi perché non c'è bisogno. Hanno un'azione citotossica diretta ed immediata, senza bisogno di un precedente riconoscimento delle molecole MHC. Le molecole MHC (molecole di istocompatibilità) sono estremamente attive nella risposta immunitaria e sono presenti in tutte le cellule nucleate. Normalmente, quando una cellula viene infettata da un virus, prende un pezzettino del virus e lo monta su MHC. MHC e la porzione dell'aggressore vengono poi posti sulla membrana cellulare e così facendo la cellula attaccata mostra qualcosa di endogeno che si era nascosto al suo interno e permette di attivare una buona risposta immunitaria. Chiaramente questa cellula morirà e verrà distrutta per il bene delle altre cellule. Alcuni virus (come l'ebola) sono furbi e impediscono alla cellula infettata di usare l'MHC, che normalmente è all'interno del citoplasma, quindi i linfociti T non si attiveranno.possono attivare. Ci sono però le cellule NK che si accorgono dell'assenza di MHC, che viene percepito come un qualcosa di anormale, sufficiente per far scattare un segnale d'allarme e quindi distruggere queste cellule." Come è possibile che cellule così diverse tra loro riconoscano gli stessi antigeni? Il riconoscimento antigenico avviene grazie a molecole particolari, PAMP e DAMP, riconosciute dai recettori PRR. Tra questi vi è una famiglia di recettori transmembrana particolare, i TLR (Toll-Like Receptor) espressi su diverse cellule del sistema immunitario innato ma non solo, anche su cellule epiteliali, endoteliali, parenchimatose = su tutte le cellule che possono fungere da APC. Si è scoperto che i TLR sono presenti anche sulle cellule del sistema immunitario specifico (linfociti B e T) e quindi risultano avere un ruolo anche nell'attivazione della risposta immunitaria adattiva e nell'instaurazione di una memoria.
immunologica. I TLR sono vari e possono trovarsi sia al di fuori di una cellula (poiché l'aggressore è fuori), sia essere intracellulari poiché alcuni antigeni come i virus riescono ad entrare all'interno. Quando avviene il legame tra PAMP/DAMP e TLR vi è la liberazione di molte citochine, che ovviamente variano a seconda del patogeno. Queste citochine daranno un grande segnale al sistema immunitario inizialmente innato - per esempio verrà facilitata la fagocitosi e stimolata la risposta infiammatoria.
Vi è uno stretto legame tra il sistema immunitario innato e quello specifico: questa prima stimolazione (priming) funge da attivazione dei linfociti T ancora vergini. Il tutto è alla base per l'innesco di una risposta immunitaria specifica e successivamente per la memoria anticorpale.
Ci sono varie molecole che possono essere prodotte e che fanno parte dell'immunità innata. Molte di queste sono delle
sotto forma di molecola solubile e può agire a distanza. Ha un'attività pro-infiammatoria e stimola la produzione di altre citochine. IL-6 (Interleuchina-6)• È prodotta da diverse cellule, tra cui i macrofagi e i linfociti. Ha un'attività pro-infiammatoria e stimola la produzione di anticorpi. IL-8 (Interleuchina-8)• È prodotta principalmente dai macrofagi e dai neutrofili. Ha un'attività chemiotattica, cioè attira i leucociti verso il sito dell'infezione. IL-10 (Interleuchina-10)• È prodotta dai linfociti T e dai macrofagi. Ha un'attività anti-infiammatoria e inibisce la produzione di altre citochine pro-infiammatorie. IL-12 (Interleuchina-12)• È prodotta dai macrofagi e dai linfociti dendritici. Ha un'attività stimolante per i linfociti T e B, favorendo la produzione di anticorpi. Queste sono solo alcune delle citochine più importanti, ce ne sono molte altre che svolgono ruoli specifici nel sistema immunitario.rilasciata in forma solubile in grande quantità, raggiunge il picco in 3-4 ore e permane in circolo diverse ore. È una tipica molecola pro-infiammatoria, quindi quando viene rilasciata da segnali alle altre cellule per riuscire a proseguire con l'infiammazione. Inoltre favorisce l'adesione dei neutrofili all'endotelio.
IL-6 (Interleuchina-6) è prodotta da macrofagi, linfociti T e mastociti. È anch'essa una molecola pro-infiammatoria e facilita il passaggio da una fase difensiva precoce, che è quella tipica gestita dei neutrofili, a una fase difensiva più tardiva che tende a spostare l'attività del sistema immunitario a un'attività più specifica ed è mediata dai macrofagi.
Chemochine (CXC, XC, CX3C) - Ci sono almeno 50 piccole citochine ad azione chemiotattica - sono quelle che richiamano altre cellule. Una miscela di chemochine prodotte da un tessuto danneggiato regola la precisa
composizione dellepopolazione cellulari infiammatorie. ↓ sickness behaviour
Tutte e 3 queste citochine possono essere responsabili del cosiddetto - perché stiamo male quando abbiamo l’influenza? È tutta colpa del patogeno? È lui che ci fa stare male?
Oltre a svolgere la loro attività tipicamente immunitaria, le citochine mandano dei segnali a livello encefalico, quindi agiscono a livello neuronale, facendo cambiare il comportamento del paziente malato.
La sua percezione del dolore sarà alterata e sentirà malessere, debolezza, affaticamento, letargia, perdita dell’appetito, dolori muscolari e dolori articolari.
La richiesta di energia sarà bassissima, quindi tutto l'organismo viene messo in uno stato di stand-by per dare la priorità assoluta al sistema immunitario e ai meccanismi riparativi.
Questo può succedere anche dopo una vaccinazione - il sistema immunitario si attiva.
Molecole vasoattive