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FALSI POSITIVI
La validità del test è influenzata anche dallo stadio e dalla gravità della malattia e
dalla presenza di altre condizioni.
Ci sono altri valori legati alla predittività dei test di screening. Si parla di valore
predittivo dei risultati positivi e valore predittivo dei risultati negativi. Quanti sono
i veri positivi tra tutti quelli positivi al test? Quanti sono quelli sani tra tutti quelli
negativi al test? Il valore predittivo positivo dipende da quanto è frequente la
malattia nella popolazione.
Per valori di prevalenza molto bassi il valore predittivo di tutti i test si avvicina a
zero; tanto più la malattia è diffusa, il test non riesce ad individuare tra tutti i
positivi i veri positivi. In queste condizioni, qualsiasi test diagnostico diventa
virtualmente inutile a scopo diagnostico.
pag. 28 Più alta è la prevalenza della malattia, più è probabile che un risultato positivo al
test sia predittivo di malattia. 17
pag. 29 Il VALORE PREDITTIVO DI UN TEST indica la capacità di un test di segnalare come
malato un individuo malato e come sano un individuo sano.
Il valore predittivo positivo è rappresentato dalla proporzione di malati tra i positivi
al test.
# Proporzione dei soggetti positivi al test che risultano malati # Probabilità che un
soggetto positivo al test sia malato
Il valore predittivo negativo è rappresentato dalla proporzione di sani tra i negativi
al test.
# Proporzione dei soggetti negativi al test che risultano sani # Probabilità che un
soggetto negativo al test sia sano
Si lavora su una riga
2)LA SUA RIPRODUCIBILITÀ O AFFIDABILITÀ. Per affidabilità generalmente
s’intende la capacità di un test di offrire sempre lo stesso risultato nel corso di
misurazioni ripetute, cioè se dà gli stessi risultati quando viene eseguito dallo
stesso soggetto per più volte nelle stesse condizioni. Questa è pertanto una
caratteristica intrinseca al test e dipendente dalla bontà dello strumento e/o
dell’operatore . I fattori che condizionano la ripetibilità sono: la variabilità
inerente al metodo e gli errori dell’osservatore.
STABILITÀ DEI REAGENTI FLUTTUAZIONI DELLA SOSTANZA MISURATA,
ERRORI DI LETTURA, VARIABILITÀ TRA OSSERVATORI DIVERSI, VARIABILITÀ
DELLO STESSO OSSERVATORE.
3)LA QUANTITÀ DI MALATTIA IDENTIFICATA NELLA POPOLAZIONE. Utilizzando un
test ideale, tutti i soggetti sani dovrebbero risultare negativi al test e
analogamente tutti i malati dovrebbero risultare positivi. Lo screening permette di
mettere in evidenza una malattia ancora non identifica.
È influenzata da diversi fattori:
i. PREVALENZA DI MALATTIA NON ANCORA RICONOSCIUTA dipende dal
livello di cure mediche di un paese (scarsa diagnosi pregressa di
malattiascreening molto utile)
ii. SENSIBILITÀ DEL TEST deve essere elevata perché il test sia utile
iii. SCREENING MULTIFASICO è talvolta conveniente applicare più test di
screening per diverse malattie nella stessa visita
iv. FREQUENZA DELLO SCREENING la frequenza ideale varia da malattia a
malattia
v. PARTECIPAZIONE ALLO SCREENING E AL FOLLOW-UP la malattia sotto
studio deve essere percepita dalla popolazione da sottoporre allo
screening come una seria minaccia alla salute personale, minaccia che
può essere annullata dalla partecipazione al programma di screening
VALUTAZIONE DI EFFICACIA DELLE CAMPAGNE DI SCREENING : A fronte
di investimenti economici ingenti nelle campagne di prevenzione secondaria
condotte su larga scala, occorre valutare il reale beneficio apportato
dall’introduzione del test di screening in termini di:
1.Riduzione dell’incidenza della malattia specifica
2.Riduzione della mortalità della malattia specifica
pag. 30 18
pag. 31 Fonti di dati epidemiologici
ANAMNESI ED ESAME OBIETTIVO
OSSERVAZIONI DI MEDICI
SPECIALISTI DIAGNOSI CLINICHE
CARTELLE CLINICHE
DENUNCE DI MALATTIA
CERTIFICATI DI MORTE E STATISTICHE DI
MORTALITÀ QUESTIONARI
INCHIESTE
DOMICILIARI DATI DI
LABORATORIO
Le informazioni sulla popolazione generale vengono
estrapolati dai censimenti: ogni 10 anni, vengono forniti al
comune e all’ISTAT. Schede di morte:
medicocomuneAUSLISTAT
Certificato di assistenza al parto:
ospedalecomuneAUSLISTAT Notifica di malattie
infettive (5 classi)+ reti sentinella
Quando si effettua un’analisi epidemiologica occorre partire dalla raccolta dati, fare una
elaborazione statistica per capire se i dati sono generalizzabili e in fine fare una
interpretazione. L’anamnesi o l’osservazione dei medici specialistici sono essenziali come
le diagnosi cliniche. Bisogna stare attenti che medici con diversa preparazione non usino
metodi diversi per arrivare alla stessa diagnosi. Ci aiuta la classificazione internazionale
delle malattie, codice sistema ICD9.
LE SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA sono da considerarsi attendibili per
quanto riguarda la numerosità dei ricoveri. Hanno uno scopo amministrativo per
il pagamento per le prestazioni erogate (DRG): per l’ospedale costituisce il
documento di rimborso da parte della regione per le prestazioni erogate
(accurato perché soggetto a verifiche) → diagnosi più remunerative. Non sono
troppo affidabili sulla precisione.
Contengono: • Dati anagrafici del paziente • Caratteristiche della degenza (giorni
di ricovero, procedure diagnostiche, interventi terapeutici, trasferimenti di reparto)
• Diagnosi dimissione • Eventuali patologie concomitanti.
È possibile valutare l’accesso ai servizi sanitari di una regione e le prestazioni
erogate. Sono dati aggregati: non forniscono informazioni sui singoli individui →
più ricoveri per la stessa diagnosi di dimissione. Non sempre sono
rappresentative della popolazione realmente ammalata. In ospedale ci vanno
solo i gravemente ammalati.
SISTEMA DI NOTIFICA DELLE MALATTIE INFETTIVE: ogni medico che
diagnostica un sospetto di malattia deve compilare una scheda di notifica è
possibile calcolare le statistiche relative all’incidenza. Le malattie infettive
sono divise in 5 classi:
CLASSE 1. Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché
soggette al regolamento Sanitario Internazionale o perché rivestono particolare
pag. 32 interesse (Colera, febbre gialla, peste, poliomielite, botulismo, rabbia, influenza
con isolamento virale, tetano, ecc.)
CLASSE 2. Malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi
di controllo 19
pag. 33 (diarree infettive da Salmonelle, epatite virale A, B, NANB (né A né B), tifo,
legionellosi, MPR, pertosse, meningite, listeriosi, ecc.)
CLASSE 3. Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni (AIDS,
lebbra, malaria, tubercolosi)
CLASSE 4. Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso da parte del
medico deve seguire la segnalazione alla ASL solo quando si verificano focolai
epidemici (dermatofitosi, scabbia, infezioni, tossinfezioni di origine alimentare
ecc.)
CLASSE 5. Malattie infettive e diffusive notificate alla ASL e non comprese nelle
classi precedenti, zoonosi (trasmesse dall’animale all’uomo) indicate dal
regolamento di polizia veterinaria di cui al DPR 320/54
CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO: Informazione su gravidanze, nascite,
morti fetali, malformazioni congenite → eventuale assistenza sanitaria. Per legge
è compilato dall’operatore sanitario che assiste al parto → registra ufficialmente
la nascita quando viene depositato presso la direzione sanitaria o l’Ufficio di
stato civile del comune.
1. Dati amministrativi (anagrafici dei genitori, luogo e data del parto) → attendibili
2. Dati sanitari (peso, tipo di parto) → attendibili
3. Altri dati non attendibili: settimana di gestazione, tipo di presentazione fetale, nato
deforme
E’ compilato sia per i nati vivi che per i nati morti: fornisce la natimortalità e la
mortalità perinatale
CERTIFICATI DI MORTE E STATISTICHE DI MORTALITÀ Anche nei certificati di morte
si verificano limiti ed inaccuratezze (ad es. diagnosi di tipo clinico). In ogni caso
essi costituiscono una raccolta di informazioni sulle malattie ad esito mortale che
può essere usata per studiare la frequenza di tali patologie a livello locale,
nazionale o internazionale. Il problema è che spesso più malattie possono aver
contribuito alla morte del paziente, e magari ne viene riportata una sola.
Attenzione al cambiamento nei criteri di classificazione delle cause di morte
(possibili artificiosi aumenti o diminuzione dell’incidenza di certe patologie come
cause di morte). → CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE (ICD)
Per chi muore dopo il 1° anno di vita viene indicato il luogo del decesso, è morto
per cause naturali o per cause violente. Viene indicata la causa iniziale
intermedia o terminale che ha contribuito al decesso. Per morte violenta viene
definito se è di tipo accidentale, omicidio, suicidio… il tipo di causa, modalità che
ha provocato il traumatismo…
QUESTIONARI: preparati per interviste. A seconda di chi raccoglie il dato ci sono
sistemi di registrazioni diversi. A volte nell’intervista faccia a faccia potremmo
non avere una risposta reale se causa imbarazzo. Hanno alti costi. Ci sono anche
indagini telefoniche o questionari autosomministrati. Domande aperte o chiuse,
uso di un linguaggio semplice..
REGISTRI OSPEDALIERI: elenchi di prestazioni erogate in determinate unità
operative
• Registri operatori (singole sale operatorie) • Registro nazionale sale parto •
Registro nazionale IVG • Registro nazionale pronto soccorso • Registro
nazionale prestazioni ambulatoriali e di laboratorio
REGISTRO DI PATOLOGIA: permettono di ricavare il numero di nuovo casi di
malattie NON infettive
• Registri Tumori → importante per lo studio di incidenza dei tumori. È
compilato su base locale (50% della popolazione al Nord, 25% al Centro e il
pag. 34 18% al Sud) - specifici per singola patologia. Collaborazione tra strutture
pubbliche e private e del personale → occorre un’unità centrale di raccolta dati
che differenzi nuovi casi (per l’incidenza ) dalle recidive: • Registro nazionale
AIDS 20
pag. 35 • Registro nazionale ipotiroidei congeniti • Registro nazionale malattia di
Creutzfeldt-Jacob
• Registro regionale per malformazioni congenite
Altre fonti:
• INAIL: Istituto Nazionale Assicurazione contro Infortuni sul Lavoro
• INPS: Istituto Nazionale Previdenza Sociale (invalidità temporanee e