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SANITARIA.
E’ lo strumento principale di promozione della salute e ha un’attività di comunicazione intesa ad
la salute, eliminare i fattori di rischi prevenire le malattie.
incrementare e
L’educazione sanitaria è rivolta al singolo e alla comunità; è realizzata influenzando positivamente
le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti del singolo, delle comunità e dei detentori del
potere.
E’ un complesso intervento che coinvolge anche il destinatario, passa attraverso tre fasi:
1) acquisizione di conoscenze
2) modifica di atteggiamenti
3) adozione di comportamenti
Chi dovrebbe occuparsi dell’educazione sanitaria?
Lo stato, le ASL, la scuola, la famiglia.
A chi si dovrebbe affidarla?
Alla figura dell’educatore sanitario, professionista con preparazione specifica, insegnanti, genitori,
operatori sanitari (medici e infermieri), leader di comunità, mediatori culturali.
Carta di Ottawa,
1986 - Stati appartenenti all’OMS scrivono la dove viene definita la promozione
della salute = processo che consente alle persone di aumentare il controllo sulla propria salute, di
migliorarla al fine di raggiungere una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale.
Le strategie d’azione della Carta di Ottawa:
Costruire una politica pubblica per la salute;
Creare ambienti favorevoli; 26
Dare forza all’azione delle comunità;
Sviluppare le abilità personali;
Riorientare i servizi; Carta di Bangkok
Dalla Carta di Ottawa, ormai un po’ datata, diversi stati hanno sottoscritto la nel
2005. Ovviamente si basa su principi inerenti alla Carta di Ottawa.
Di tutto il programma dell’Educazione alla Salute è responsabile il Ministero della Salute, che ha il
compito di informare, comunicare, educare allo scopo di prevenire alcune malattie legate a stili di
vita non corretti.
I suoi obiettivi sono:
- indurre comportamenti positivi
- vietare, discentivare comportamenti negativi
- effettuare diagnosi precoce di malattia
- prevenire le ricadute della malattia
Al fine di conseguire questi obiettivi il Ministero della salute opera attraverso:
- azioni legislative, come per esempio l’uso del casco e della cintura di sicurezza, limiti di
velocità ecc.
- azioni tecniche, come per esempio vaccinazioni, screening per diagnosi precoce, ecc.
- azioni organizzative: impianti sportivi, raccolta differenziata rifiuti, attivazione di centri antifumo,
campagne di comunicazione, ecc.
- azioni educative
La sua strategia è quella di fornire conoscenze, comportamenti e motivazioni per la promozione
della salute (1) e per la prevenzione delle malattie (2).
Ma perchè è così importante la salute?
Per motivi etici.
La salute è un diritto dei cittadini ed è compito dei Servizi mettere in atto azioni congiunte dei
diversi settori (politico, economico, sociale, sanitario).
Per motivi culturali.
La salute è oggetto di attenzione dei mass-media ed il cittadino riceve e chiede sempre più
informazioni. L’educazione sanitaria propone le informazioni corrette sulla ‘cultura della salute’.
Per motivi sanitari.
La salute va conservata e, in caso di malattia, recuperata. L’educazione sanitaria è in grado di
migliorare il livello di salute.
Per motivi economici.
La perdita della salute ha un costo elevato. L’educazione sanitaria insegna come mantenere,
difendere e recuperare la salute, riducendo i costi dell’assistenza.
Metodi di educazione sanitaria
A. Interventi individuali (sui singoli pazienti).
B. Interventi collettivi (sui gruppi di cittadini).
I metodi sono attuati tramite l’informazione.
1. Conoscenza dei comportamenti positivi per la salute.
2. Comprensione dei propri fattori di rischio e/o della malattia.
3. Comprensione degli interventi da attuare per ridurre il rischio di malattia o l’aggravamento/
ricadute della stessa (dieta ipocalorica per ridurre il sovrappeso, modalità di pratica motoria).
4. Adesione ai programmi di diagnosi precoce.
5. Conoscenza dei servizi di supporto.
Le campagne di informazione
Se l’educazione della salute passa attraverso l’informazione, la comunicazione è fondamentale!
Esistono varie tipologie di campagne di informazione sanitaria, come quelle di informazione e di
educazione sanitaria stessa, che rappresentano interventi atti a rendere i soggetti consapevoli dei
possibili danni dovuti alle esposizione ai fattori di rischio e a maturare.
educazione al self-care
Esistono campagne di = sviluppo della autonomia di cura con
dimostrazione di:
- attuazione di pratiche (preparazione dei cibi ad esempio);
- sollecitazione alla adesione a gruppi di auto; 27
Quindi la prima fase di acquisizione consiste nella promozione della salute.
Mentre difesa, conservazione ed eventuale ripristino appartengono alla prevenzione.
Prevenzione
Per poter prevenire in modo adeguato ed efficace sulla prevenzione delle malattie è necessario
conoscere la storia naturale della malattia.
La storia naturale di una malattia è caratterizzata da:
- fase iniziale: l’esordio di una malattia può essere sintomatico o asintomatico (febbre, esantema,
tosse).
- decorso: dopo una fase iniziale la malattia evolve e si manifesta con le sue caratteristiche
tipiche, o in modo ACUTO, come le malattie infettive (immediato, veloce influenza,
salmonellosi), o in modo CRONICO, come le malattie rigenerative (lentamente subdolo, come
epatite B, AIDS).
- esito finale: la conclusione della malattia può essere la guarigione (la malattia ha fatto il suo
corso e non ha lasciato sequele, come influenza), può essere cronicizzazione (la malattia non
guarisce ma, anche se diminuiscono i sintomi, si hanno manifestazioni interne o esterne
all’organismo della data malattia che non passano, come AIDS o epatite), può essere morte (la
malattia può portare a morte).
Tabella delle caratteristiche che permettono di contraddistinguere le patologie infettive e
degenerative:
Caratteristiche Patologia infettiva Patologia degenerativa
Immunità Presente Assente
Esito Clamoroso Spesso subdulo e lento
Acuto e rapido (giorni o
Decorso Cronico (mesi o anni)
settimane) Sfavorevole: stabilizzazione o
progressivo peggioramento. in
Esito Favorevole: guarigione molte forme decesso a distanza
di anni o decenni
Sebbene vi siano stati notevoli progressi riguardo la conoscenza di tutte le patologie, alcune di
esse, di rilevante impatto sociale, sono ancora al centro di molti studi poiché vi sono ancora
numerosi punti oscuri.
Anche con queste limitazioni nella conoscenza delle malattie le si possono prevenire. L’intervento
è diverso a seconda della conoscenza della malattia e dal tipo di popolazione.
Obiettivi generali della prevenzione:
• Proteggere il singolo individuo
• Controllare le malattie nella popolazione
• Ridurre il numero dei casi di malattia
• Migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle comunità
• Ridurre le sofferenze fisiche e psichiche
• Eliminare le malattie
• Ridurre la spesa sanitaria
primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione può essere
Prevenzione primaria
Il destinatario è un soggetto sano, infatti si interviene prima che la persona si ammali.
L’obiettivo è eliminare il rischio di danno o contenere il livello del danno entro certi limiti accettabili
per impedire l’insorgenza di malattie, disabilità o handicap.
Si agisce con l’eliminazione o la correzione di tutti i potenziali fattori nocivi.
L’effetto che si otterrà è la riduzione dell’incidenza degli effetti di danno sui quali si è agito. 28
Le aree di intervento che interessano la prevenzione primaria sono:
- fattori ambientali, come aria, acqua e suolo
- stili di vita e fattori comportamentali
- aumento delle difese individuali
- alimentazione
Prevenzione secondaria
Il destinatario è un soggetto sconosciuto, già affetto da malattia. La malattia è in fase iniziale,
preclinica e sintomatica.
L’obiettivo è individuare e correggere stati patologici in fase preclinica e asintomatica per ottenere
la guarigione o limitare la progressione della patologia.
Si agisce diagnosticando precocemente la malattia e attuando un adeguato trattamento
terapeutico, per interrompere o comunque rallentare il decorso.
L’effetto che si otterrà è quello di guarigione o di aumento della sopravvivenza.
La malattia è diagnosticata in uno studio precoce, rendendo minima la morbilità e la mortalità.
Questo tipo di prevenzione non si occupa delle cause che hanno provocato la malattia, ma ne
può evitare le complicanze. L’attività della prevenzione secondaria è di natura clinico-diagnostico,
prevalentemente applicata per le malattie cronico-degenerative. Le malattie devono essere tali per
cui si conosca la loro storia naturale, per poterne prevedere l’evoluzione, devono avere un periodo
di latenza sufficientemente lungo e devono avere fattori discriminanti per capire chi è
apparentemente sano e chi invece non lo è.
Le strategie utilizzate sono appunto la diagnosi precoce, ma anche il trattamento in fase
preclinica. Queste strategie si servono di interventi individuali o di massa che consistono nella
valutazione periodica della salute.
La valutazione dei singoli viene fatta dal medico di famiglia, che valuta il rischio degli assistiti in
relazione ai diversi tipi di patologia, con accertamenti diagnostici attraverso i mezzi più idonei.
La valutazione della massa viene operata dalla sanità pubblica, che organizza ed esegue
accertamenti diagnostici di massa per definire se la popolazione è a rischio di una determinata
patologia. screening.
Il principale strumento per gli interventi di massa è lo Un procedimento attraverso il
quale si individuano i soggetti apparentemente sani che in realtà sono malati.
Lo screening può riguardare:
Una diagnosi di condizioni a rischio per sviluppare una malattia, infatti i soggetti con test
• positivo o sospetto devono essere sottoposti ad esami di approfondimento.
Una diagnosi di una malattia in fase pre-clinica
•
Lo screening è un metodo che deve essere il più specifico e sensibile possibile. Deve quindi
rilevare il maggior numero possibile di malati o predisposti e non deve dare un numero eccessivo
di risposte falsamente positive.
Prevenzione terziaria
Il destinatario è un soggetto in fase clinica o convalescente con postumi di malattia. La fase
clinica è un’insieme di attività, interventi e opere attuati col fine di limitare la progressione della
malattia, migliorandone l’esito ed evitan