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FRUTTA, ORTAGGI ED ALBERI COME ATTRIBUITI ICONOGRAFICI E SIMBOLI

Alloro - pianta sacra ad Apollo, quindi ai musicisti, agli artisti, ai letterati, simboli di gioia e di vittoria; si riferisce alla Vergine perché il suo profumo è dolce come le sue parole. Molto profumato, era caro agli dei e gli animali sugli altari venivano cinti da una corona d'alloro e cosparsi da una salsa di mola (macina) che era fatta da farina e sale.

Arancia - nella mano del bambino Gesù raffigurato con la Vergine sostituisce la mela come simbolo di redenzione dal peccato nei dipinti fiamminghi, fiori d'arancio attribuiti a Maria ed anche alle nozze di Giove e Giunone. Frutto prezioso, agrumi hanno un colore giallo che li rende simili all'oro.

Cardo - per il suo aspetto di pianta spinosa era un riferimento simbolico al peccato, al dolore e alla passione di Gesù, ed anche dell'uomo; una volta tagliato non sembra deperire quindi simbolo di lunga vita.

Cavolo

Nelle tradizioni locali spesso si consuma a San Silvestro perché questo santo fece il miracolo di moltiplicare questo vegetale. Castagna - simbolo di castità e purezza, ma anche di povertà perché cade a terra. L'albero del castagno ricorda la resurrezione perché germoglia quasi subito dopo essere tagliato. Ricorda anche la corona di spine di Gesù. Cesto di mele o di frutta - attributo di Santa Dorotea, attributo di abbondanza. Cotan, natura morta con cardo e selvaggina 1602. Il cardo rappresenta Cristo e il Natale. Prima della diffusione dei libri, queste simbologie erano qualcosa di molto comune. Cetriolo - legato alla Madonna che rappresenta la sua castità. Ha una valenza di perdizione e peccato (ebrei che si stancano di mangiare la manna) e di peccato incontrollato. Ciliegia - sacrificio di Cristo perché sporca di rosso. Durante la fuga in Egitto spuntano le ciliegie che nutrono Gesù bambino. Da Messina, Pala di San Cassiano 1475-76.

Cesto di ciliegie sul suo grembo

Datteri- frutto raccolto da Giuseppe durante la fuga in Egitto

Dente di leone- pianta amara raffigurata nelle scene di crocifissione

Festoni e ghirlande- tema ornamentale ricorrente, simbolo di abbondanza e prosperità, con riferimenti simbolici agli accostamenti di frutta e ortaggi

Poussin, La sacra famiglia in Egitto 1655-57 pittore attento all'esattezza della pittura storica, bambino di colore che porta un cesto di datteri alla madonna

Fico- in alcuni casi è il frutto proibito di Adamo ed Eva; secondo la leggenda giuda si impiccò ad un albero di fico; nella bibbia ha il significato positivo di prosperità e salvezza; per gli antichi romani aveva il valore positivo di ricordare la nascita di Roma; nel cesto di fichi fu nascosto il serpente portato a Cleopatra

Bimbi, Fichi 1690-1700 cerca nei suoi dipinti di riportare le differenti varietà di un frutto

Fragola- rosso rimanda al sangue

all'età dell'oro dove gli uomini si nutrivano di fragole e sono frutto della felicità

Ginepro- bacca protetta da foglie spinose, il frutto indica la castità invece il legno resistente è simbolo di eternità

Chardin, Cestino di fragole 1761 vuole raffigurare quello che l'esperienza reale dimostra, servire le fragole a piramide con dei fiori e dell'acqua, racconta le pratiche di come si servavano e consumavano le fragole in questo periodo

Limone- simbolo di salvezza e di frutto medicinale ed è considerato il frutto della vergine perché da grazia

Mandorla- frutto della vergine, forma di manna che rimanda al concetto di verginità e di purezza

Mela- frutto della conoscenza del bene e del male; in mano a Gesù è simbolo della redenzione del peccato originale

Mela cotogna- simbolo di fertilità e dell'unione matrimoniale

Dossi, Pan e la ninfa 1524 non cede alle tentazioni, infatti,

ha un albero di limone - dietro 62Beert, Natura morta con ostriche 1610 decori delle sale da pranzo - ostriche cibo afrodisiaco che rimanda alla sensualità

Melagrana - allude alla resurrezione nei dipinti della vergine con Gesù bambino; nella mitologia è attribuita a Proserpina, dea del raccolto; simbolo della castità e della fertilità

Mirto - era sacro a Venere, decorava i banchetti nuziali perché portava prosperità e fertilità

Nocciola - ramo di nocciolo è il protettore dalle vipere perché nella fuga in Egitto Maria salva Gesù e Giuseppe nascondendosi su un albero di nocciolo; per i romani era simbolo di fecondità, augurio di pace e prosperità invece nella tradizione cristiana è simbolo di salvezza dal male

Noce - rappresenta la trinità per le 3 sostanze ed elementi di cui è composta: il guscio che protegge il frutto fa pensare alla solidità del matrimonio

L'albero del noce può essere attribuito a Sant'Antonio da Padova, ma anche alle streghe.

Olive - simbolo di lusso nelle nature morte fiamminghe.

Pera - prima cara a Venere e Giunone (ricorda corpo femminile) poi sacra alla madonna.

Pesca - il frutto con la foglia indicava nell'antichità il cuore con la lingua; quindi, simbologia del parlare con il cuore e quindi la verità; in quanto composta di polpa, nocciolo e seme rappresenta la trinità.

Ulivo - cara a Minerva e simbolo di pace e sapienza.

Uva e vite - eucarestia, sacrificio di Cristo; due grappoli d'uva, uno bianco e uno nero, alludono al colpo di lancia inferto a Cristo sulla croce.

Zucca - allude alla felicità breve perché cresce rapidamente ma perde subito la sua forza cadendo.

Prugna - simbolo di fedeltà ma assume significati diversi in base al colore: violacea allude alla passione e morte di Cristo, gialla alla castità, bianca all'umiltà.

rossa alla carità Spiga di grano - nei dipinti con la Madonna e Gesù Bambino alludono all'eucarestia; sono simboli di abbondanza anche nei miti classici Arcimboldo, autunno 1573 stagione della vendemmia - Pane - cibo più raffigurato, spesso ha carattere eucaristico e ricorre come elemosina o nutrimento per i santi. Frequenti nei cicli dedicati alle arti ed ai mestieri, le raffigurazioni dei fornai e delle loro botteghe. Pasta - presenza nelle nature morte, dal Settecento lo troviamo nelle scene di vita popolari a Napoli. Gennari, Cena in Emmaus 1626-29 spezza il pane e rivela di essere Cristo risorto 63 Guttuso, Uomo che mangia gli spaghetti 1956 raffigura gli spaghetti al pomodoro - molto raro Polenta - figura in qualche scena di genere d'area settentrionale in Italia Pasticcio o torta - frequente nelle nature morte, prima torte ripiene e sono raffigurate perché era una sorpresa il ripieno (talvolta animali veri) Salvini, Spartizione

della polenta in famiglia 1971 momento di condivisione famigliare

Heda, Natura morta con timballo di more 1645 torte tagliate, natura morta racconta la realtà in divenire.

Arrosto - celebrazione di ciò che si era cacciato, pietanza più importante e il cuore di un banchetto

Salumi - carne conservata sotto sale, cibo da spuntini mangiato come antipasto. Frequenti nelle rappresentazioni dei mestieri e delle botteghe e nelle scene di osteria, nei festini.

Ceruti, Natura morta con salame e noci XVII sec classica merenda

Formaggio e ricotta - indica il mese di maggio e la primavera, tanti patroni, miniature che raffigurano i modi di fare formaggio ma molto presente nelle nature morte fiamminghe.

Burro - in Irlanda molto usato, mese di maggio

Uovo - simbolo di vita e di resurrezione, legato ai doni che i pastori portano a Gesù a Natale

Olio - rappresenta dicembre nei cicli dei mesi, attribuito a Santa Maria Maddalena

Miele - mito di Sileno e anche

L'emblema della dolcezza e della fede, ma anche di blanda seduzione e inganno

Zucchero - prezioso e costoso, emblema della dolcezza e della fede

Cioccolata - considerata come perfetto alimento di quaresima perché era liquida ma sostanziosa

Vino - insieme al pane rappresenta l'eucarestia, ma la sua rappresentazione con Bacco lo rende presente anche in molte rappresentazioni mitologiche e profane. Allude ai mesi autunnali ed i mesi di settembre e ottobre

Acqua - iconografia legata ai pesci e alle creature marine

Liquori - se ne trovano tracce in qualche opera degli impressionisti, mentre se ne riscontra invece una presenza massiccia nella grafica pubblicitaria, anche ad opera di illustri artisti

LA NATURA MORTA CON CIBO

Tipologie principali: scene di mercato e di dispensa - accumulo provvisorio e disordinato di cibarie, generalmente materie prime come frutta, ortaggi, carne crude, pesce o animali morti

Scene di cucina - finalizzate alle

Preparazioni culinarie e con riferimenti simbolici, accostamento di materie prime crude e di pietanze già pronte, grande presenza di stoviglie ed utensili da cucina insieme a cocci grezzi d'uso e ceramiche raffinatissime. Rimandi simbolici del saper fare e realizzare qualcosa di compiuto, l'arte del trasformare. Confronto tra cibi crudi e cotti.

L'Empoli, natura morta 1624 classica natura morta toscana, scena di cucina in cui ci sono prodotti sia crudi ma anche piatti finiti. Convivenza di brocche raffinate con piatti di vimini, cacciagione con aglio (cibo povero).

Munari, natura morta con focolare e commestibili raffigurazione dell'angolo di cucina vero e proprio, ossia dell'arola del camino in muratura dove stavano i fornelli o le braci accese per cuocere, tra pentole di coccio, ortaggi e carne cruda. Presenza del fuoco e cibi commestibili.

Munari Vasellame di terracotta, zucca, verza, spalla di maiale e piatto con coltello. Piatti, vasellame di coccio.

E di peltro, bistecca e galletto. Tra le stoviglie troviamo coccio e feltro. Animali morti con piume, presenza di ingredienti signorili ma anche la spalla di maiale e la verza che erano il cibo dei poveri. Levoli, natura morta. Tovaglia accartocciata come se fosse uno straccio/utensile. Andava in cucina e cercava di realizzare autentiche fotografie della cucina.

66M

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
91 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erasmi.b di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Immagine del cibo nella cultura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Acocella Alessandra.