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DOMANDE

Come si dice "monologo interiore" in tedesco? Inner monolog

Cos'è il discorso vissuto e la differenza dal flusso di conoscenza dare?

Definizione dell'erlebte rede, ovvero del discorso indiretto libero: discorso senza virgolette in cui i pensieri dei personaggi fluiscono direttamente

Il narratore

Passato storico ed epico

Categorie narratologiche spiegate con storie di calendario

TRE DESIDERI

La storia narra di due sposi che non si accontentano di quel che hanno e desiderano molte cose. Una sera fa la sua apparizione una fata, che gli offre tre desideri (un po' come il genio della lampada); possono pensarci su per otto giorni, a questo punto lei scompare. Mentre il giorno dopo stanno cucinando, la donna senza pensarci "desidera" una salsiccia arrosto, esprimendo inavvertitamente il suo primo desiderio, che si realizza.

"Se almeno quella salsiccia ti fosse cresciuta sul naso!" dice il marito, esprimendo...

Inavvertitamente il secondo desiderio, che si realizza. Sono costretti a spendere il terzo desiderio per togliere la salsiccia dalla facciadella donna. Il racconto si conclude con quelli che sarebbero i tre desideri ideali:

La sapienza di conoscere quel che dovresti desiderare per essere felice, e siccome a quel punto desidereresti qualcosa che uno stolto non apprezzerebbe... desidera di essere contento sempre e senza pentimenti. Ovvero, ogni occasione per rendersi felici non serve a nulla se non ha intelletto per sfruttarla.

Tre desideri è una fiaba: la narrazione è fittizia, è un patto tra il testo e il lettore: il lettore accetta come realtà quello che è finzione, qualcosa che non si può verificare. Diversi sono i testi di un giornale, una bibliografia o un libro storico, che sono qualcosa di reale; il testo letterario fittizio non si può contestare: tutto quello che viene narrato va accettato così.

come è scritto. Nella fiaba è possibile che la principessa baci il rospo e che questo diventi principe; che gli animali parlino e ragionino: tutto questo è permesso. Vi sono alcuni generi letterari che alterano la nostra cognizione della realtà per permetterci di accettare i fatti narrati, sebbene impossibili. A seconda del genere letterario vi sono diversi tipi di realtà fittizia. Ad esempio, una concezione diversa può applicarsi al romanzo storico: questo deve restare fedele al contesto che narra (non deve essere anacronistica, magari infilando oggetti tecnologicamente avanzati nel mezzo d'un contesto medievale), perché il romanzo storico è comunque legato alla dimensione del possibile e deve comunque restare fedele al contesto storico narrato. A seconda del genere, un'opera letteraria è giudicata dal lettore in modi diversi. Ritornando a "Tre desideri", nella narrazione viene utilizzato il passato, ma è un passatoche va distinto dal passato storico che fa riferimento all'effettiva storia dell'umanità. In questo caso bisogna parlare di Preterito Epico, la narrazione di una realtà fittizia che per il lettore diventa presente: per seguire la storia il lettore si cala nel presente dei personaggi, e dunque il loro presente diventa il nostro presente anche se il racconto sia ambientato in un lontano passato o in un lontano futuro. Differenza tra dramma e prosa: la prosa può avere diversi generi, ed è caratterizzata da una voce narrante. All'inizio della narrazione ci vengono posti davanti i due giovani sposi, che vivono beati e contenti, poi vengono caratterizzati nella loro interiorità e viene portato all'attenzione il loro vizio, l'eterna insoddisfazione (materiale e spirituale). Per il modo in cui sono esposti i vizi e i sentimenti (con evidente ed estesa conoscenza), ci rendiamo conto che la voce narrante è onnisciente. Colui che narrala storia è qualcuno che è al di sopra di essa e conosce tutte le vicende ma anche i sentimenti che vi sono espressi, a livello generale ma anche nell'interiorità dei personaggi. Il narratore torna poi a focalizzarsi sui suoi protagonisti, applicandovi la sua sentenza generale sul vizio: per mezzo dei due personaggi egli ci illustra concretamente il giudizio morale espresso in precedenza. Il narratore ha intenzioni didattiche. Narratore autoriale: è il narratore stesso a creare la storia, un vero e proprio dio del contesto fittizio raccontato. Egli ha un atteggiamento paternalistico nei confronti dei suoi personaggi e percepiamo la sua presenza nella storia, anche perché in alcuni momenti si rivolge al lettore (ad esempio quando dice "In un'altra occasione vi si rivolge indirettamente, ovvero quando fa dei commenti che ammettiamo che...").plurale, coinvolge anche il lettore e ci si rivolge indirettamente). Oppure lo fa anche con sentenze generali per una narrazione di una forte impronta didattica. Riguardo al tempo della narrazione c'è l'indicazione dei talleri bavaresi, che ci indicano come la storia possa ambientarsi due o tre secoli nel passato; è tuttavia piuttosto generico. La scena a questo punto diventa concreta e racconta i fatti principali, ovvero la comparsa della fata, a questo punto veniamo definitivamente immersi nella fiaba, a questo punto c'è l'accettazione da parte del lettore del genere con cui ha a che fare e sa dunque cosa aspettarsi. È come se vi si predisponesse mentalmente: come quando abbiamo a che fare con una persona con un determinato carattere/intelligenza/convinzioni, di un determinato genere, e sappiamo cosa aspettarci da lei; sappiamo cosa potrebbe dire o fare o cosa probabilmente non farebbe mai; ma soprattutto adattiamo il nostro comportamento al.«Ammettiamo»: Il narratore interviene e, usando la prima persona plurale, include il lettore nella sua discettazione, nella sua prospettiva, ci invita ad affiancarlo nel suo punto di vista e a giudicare ciò che vede. La voce autoriale fa sì che ci accorgiamo della presenza della voce narrante. La voce autoriale non fa parte della storia narrata: è eterodiegetico, non compare come personaggio, di lui non abbiamo un'immagine, come non abbiamo un'immagine di dio. Questa voce fa un ragionamento insieme al lettore. La sua caratteristica è quella di rivolgersi al lettore, soprattutto con la morale finale. Nel racconto vi è anche del discorso diretto (dialogo) che si presenta nelle parti più importanti, anche il discorso interiore, il pensiero, è qui espresso come discorso diretto. Le descrizioni non sono delle semplici descrizioni come quelle che catturerebbe una camera, ma percepiamo anche in quel caso la presenza del narratore.

Che tuttavia non prende mai le sembianze di una figura. Delle volte l'autore autoriale viene identificato con l'autore: MA NARRATORE E AUTORE SONO DUE CATEGORIE COMPLETAMENTE DIVERSE. Il narratore è una funzione nel testo, l'autore non si trova all'interno del testo ma al di fuori ed è possibile che esprima la sua opinione tramite il narratore. Non vanno confuse. Quindi il narratore fa parte del testo, invece l'autore è un personaggio storico che può proporre al lettore la sua interpretazione della sua opera, anche se poi è comunque un'interpretazione soggettiva del lettore e si adatta ai diversi periodi storici.

Quest'opera la possiamo dividere in 3-4 parti:

  1. Introduzione generale delle abitudini di vita dei personaggi principali Hans e Lise e l'introduzione della fata montana.
  2. Di questa coppia viene poi raccontata l'offerta che gli viene presentata (esprimere 3 desideri che poi verranno magicamente soddisfatti).
  3. ...
Tuttavia i desideri vengono sbagliati dalla coppia perché sono abituati a desiderare sempre di più di quello che hanno.
  1. Ammonimento ai lettori.- INSPERATO RITROVAMENTO

Soggetto: ritrovamento casuale di un cadavere in una miniera tutto imperniato di vetrolo di ferro, ciò gli aveva permesso di mantenere inalterate le sembianze corporee (ovvero non si è putrefatto), come se fosse ancora vivo. Si trova qualcosa del passato che non ci si aspettava (senso della storia in modo generico).

Hebel, nel raccontare la vicenda, trae spunto da storia raccontata sui giornali dell'epoca, quindi ci sta raccontando una storia a lui contemporanea (1810-1811). Inventa la storia di una coppia, senza dar loro un nome, e la storia del ritrovamento di un cadavere dopo 50 anni precisi, inserendo una serie di indicazioni, di simboli... Il tempo viene compresso attraverso dei salti temporali.

Prima parte: i due protagonisti promettono di sposarsi. Però, poco prima del matrimonio,

Il minatore non torna più dalla miniera (vi resta bloccato a causa di un incidente che provoca la sua morte). Non si sposeranno mai (circa 21 righe). Non sappiamo di preciso quanto tempo sia passato tra la decisione di volersi sposare e il reale sposalizio (un mese, due o un anno…). Si parla poi della domenica prima del matrimonio, perché quest'ultimo nella tradizione della Chiesa viene annunciato dal pulpito in modo che qualcun altro possa opporsi. Si fa riferimento ad un luogo storico, ovvero Falun in Svezia, mentre nel racconto "desideri" non è citato un luogo storico (potrebbe essere una qualsiasi città tedesca perché si fa riferimento alla fata del Reno e i personaggi parlano tedesco ed è ambientato nella cucina della coppia). Prospettiva: nella prima parte abbiamo prospettiva privata dei due fidanzati. Questa parte è caratterizzata da due discorsi diretti: nel dialogo il tempo della narrazione e il tempo.

narrato coincidono (nella realtà una frase dura quanto nellafinzione). Abbiamo un primo brevissimo dialogo, che ci dice che i due si sono promessidi sposarsi. Questo matrimonio viene annunciato dal parroco in chiesa (secondodialogo). “il giorno di Santa Lucia…nido”Discorso diretto: i due personaggi promettono di sposarsi e la data del matrimonio scelta è il giorno di SantaLucia. Poi abbiamo la volontà di costruirsi una casa.Un tema molto importante è quello della morte che ricorre sia nella miniera che nellasepoltura effettiva; ma un altro tema che incontriamo è quello dell’amore.Non passano più di due settimane prima del matrimonio (ci troviamo a circa 1-2settimane dal matrimonio).Il narratore è autoriale, conosce tutta la storia quindi anticipa quello che succede:“venne avanti la Morte (personificazione)” questa è una PROLESSI, in cui

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martii_cip di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura tedesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Kruse Bernhard Arnold.