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L'ONU: l'organizzazione delle nazioni unite
L'ONU, di matrice soprattutto americana, fu anche l'ispirazione di base dell'organizzazione delle nazioni unite - ONU - creato nella conferenza di S.Francisco in sostituzione della screditata Società delle Nazioni, con l'obbiettivo di salvare le generazioni future dal "flagello della guerra" e di impiegare "strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli". La struttura organizzativa venne articolata attorno a tre organismi principali: il segretariato generale, con funzioni amministrative, l'assemblea generale, col potere di adottare a maggioranza semplice risoluzioni che però non sono vincolanti ma hanno solo valore di raccomandazione, ed il consiglio di sicurezza. Quest'ultimo si compone di quindici membri ed ha il potere di produrre decisioni vincolanti per gli stati ed ha il potere di adottare misure che possono arrivare anche all'intervento armato. Dei quindici membri.delconsiglio di sicurezza, le cinque massime potenze vincitrici della seconda guerra mondiale sono membri permanenti con diritto di veto, mentre gli altri dieci vengono eletti a turno tra gli altri stati. Con l'evolversi del processo di contrapposizione dei due blocchi, l'ONU restò schiacciata dallo scontro tra USA e URSS ed il suo potere venne notevolmente ridimensionato. In molte delle più spinose questioni internazionali, l'ONU venne sistematicamente scavalcata dalle decisioni delle grandi potenze. La politica del terrore e la corsa agli armamenti Nel 1945 il primato atomico americano finì. Fu proprio questo infatti, l'anno in cui l'URSS riuscì a costruire la sua prima bomba atomica. La fine del monopolio atomico americano colse di sorpresa i governi occidentali e mutò radicalmente le prospettive delle relazioni internazionali. Improvvisamente lo scontro ideologico e politico sembrò potersi trasformare in un aperto conflitto.Un eventuale scontro diretto si sarebbe potuto svolgere soltanto in Europa, vista la sua posizione strategica e le ancora insufficienti tecnologie per il trasporto delle bombe di cui disponevano i due blocchi. Con conseguenza di questo fu il fatto che i paesi europei membri della NATO affidarono a Washington ogni decisione sulla loro difesa.
La corsa agli armamenti era ormai cominciata. Sia USA che URSS cominciarono a investire gran parte dei loro capitali nella ricerca e nella costruzione di armi sempre più nuove e più potenti. Gli USA, comunque, mantennero sempre una certa superiorità tecnologica, superiorità che venne seriamente minacciata nel 1957 con la messa in orbita da parte dei sovietici dello "Sputnik".
Lo Sputnik era il primo satellite artificiale in orbita attorno alla terra, ma la sua importanza, agli occhi degli occidentali, consisteva soprattutto nel fatto che ora i sovietici avrebbero potuto disporre di propulsori in grado di lanciare missili.
Dal suolo russo direttamente sul territorio americano. In risposta allo Sputnik gli USA lanciarono nel 1958 il loro primo satellite orbitale: l'Explorer. Nel 1961 seguirono all'Explorer i primi missili intercontinentali americani: gli Atlas, cui si aggiunsero poi i primi sottomarini a propulsione nucleare, non intercettabili ed in grado di restare in immersione per parecchi mesi, percorrendo migliaia di chilometri.
Dal '45 agli anni '90, sono state costruite più di 130 mila teste nucleari, 75 mila dagli americani, 55 mila dai russi. Secondo una stima pubblicata nel 1995 nel "Bullettin of the atomic scientists'", gli USA da soli hanno speso dal 1940 ad oggi circa 3900 miliardi di dollari per i loro programmi nucleari. L'URSS probabilmente spese una cifra confrontabile il che, insieme con le spese delle potenze nucleari "minori" (Francia, Gran Bretagna, Cina, Israele, India e Pakistan), porta la spesa complessiva a
qualcosanell'ordine dei 9000 miliardi di dollari (equivalente a nove volte il PIL annuo attuale italiano). Un esempio significativo della distorsione economica e sociale prodotta dalla corsa agli armamenti è stata la creazione in Russia di intere città chiuse al mondo esterno e dedicate alla produzione di materiale fissile e di altri prodotti per le armi nucleari. La popolazione totale di queste città chiuse ha superato le 700 mila unità. "Le armi nucleari costituiscono dunque un fenomeno unico nella storia dell'umanità: mai così tante energie sono state dedicate allo sviluppo, alla produzione e all'installazione di sistemi d'arma che, per circa 50 anni, sono stati solo accumulati senza mai essere utilizzati." (Paolo Cotta). Il Mondo tra spie e "caccia alle streghe" A est come a ovest, la propaganda politica anticomunista da una parte, dall'altra la condanna del capitalismo di cui si prevedeva il.prossimo declino, assunse una posizione di grande rilievo. In entrambi i blocchi, paure irrazionali e cecità politica sfiorarono il fanatismo.
Problemi interni al blocco occidentale: Ad Ovest, e soprattutto negli USA, potenti interessi industriali premevano affinché le spese militari fossero incrementate. Al nome del senatore americano McCarthy, sono legate pesanti misure repressive che portarono all'estromissione dal pubblico impiego tutti i sospetti simpatizzanti comunisti (una vera "caccia alle streghe") e alla repressione delle minoranze, a partire dai neri, potenzialmente sovversive. Per alcuni anni fu addirittura vietata la proiezione dei film di Chaplin rei di tendenze filo comuniste. Tale fenomeno prese appunto il nome di "Maccartismo". Quasi ad emblema di quegli anni, è rimasta la condanna a morte e l'esecuzione di due innocenti, i coniugi Rosenberg, accusati di spionaggio a favore dei sovietici.
In Germania occidentale inoltre, gli...
alleati abbandonarono ben presto i loro programmi di denazificazione e adottarono una silenziosa politica di reintegrazione degli ex collaboratori del regime nazista in modo tale da poterne sfruttare le conoscenze contro il nuovo pericolo comunista. Un caso eclatante fu l'accoglienza che gli americani riservarono all'ingegner Werner von Braun, l'inventore dei famigerati V2, i missili con i quali Hitler aveva bombardato Londra durante la II guerra mondiale.
Nel caso in cui inoltre, partiti comunisti o comunque filosovietici fossero saliti al potere nei paesi del blocco occidentale, gli americani avrebbero provveduto al sabotaggio di tale governo (mediante organizzazioni di spionaggio come la Cia) avvalendosi anche, se necessario, dell'uso delle armi (come accadde ad esempio a Panama).
In Germania il partito comunista venne posto fuorilegge, mentre in Gran Bretagna, Francia e Italia i partiti comunisti presero il sopravvento.
Problemi interni al blocco comunista:
Nel blocco orientale,
I partiti comunisti, persino laddove erano in maggioranza, mortificarono la loro egemonia imprigionandola in forme di governo autoritarie, povere di dialettica politica, criminalizzando le manifestazioni di dissenso, dietro le quali si sospettava l'esistenza di trame destabilizzatrici "capitaliste".
Per quasi un decennio, si sgranò un'interminabile serie di processi contro oppositori interni veri o presunti tali, non di rado le confessioni estorte a vittime innocenti furono funzionali alla lotta politica interna agli apparati politici comunisti.
Ogni tentativo di riforma fu duramente represso. Fulgido esempio ne furono gli scontri avvenuti a Budapest nel 1956.
Le frange comuniste più democratiche, attraverso l'insurrezione popolare, riuscirono ad imporre un nuovo governo guidato da Imra Nagiy, il quale si staccò dal patto di Varsavia proclamando la neutralità dell'Ungheria.
Le truppe sovietiche presenti sul territorio furono costrette ad...
uscire dai confini ungheresi. Cogliendo il pretesto dell'incapacità del Governo Nagiy di far fronte ai tentativi di controrivoluzione in atto, Kadar, Segretario del Partito, egli pure antistalinista ed inizialmente favorevole a Nagiy, costituì un nuovo governo; una delle prime misure fu la richiesta di intervento delle truppe del Patto di Varsavia che soffocarono nella violenza il tentativo di liberalizzazione del socialismo ungherese. Nel 1968 inoltre ci fu la famosa "primavera di Praga". "Non erano la Cina di Mao né la Cuba di Castro, i modelli e i simboli che mobilitarono le masse cecoslovacche, ma il maturo convincimento che era necessario andare avanti nell'umanizzazione della società: questo era l'aneddoto bruscamente interrotto dopo il 1968; combattevano per mettere l'uomo al centro della Società e non certo interessi del capitale o del partito". Tutto cominciò nel gennaio del '68 quando ilIl nuovo segretario del Partito Comunista Dubcek cercò di rinnovare il sistema economico e politico del suo Paese. Egli si proponeva di affermare un socialismo più aperto rispetto agli altri socialismi dell'epoca. C'era voglia di giustizia, libertà e democrazia e per questo si accettò la presenza di nuovi partiti e si incentivò la libertà di stampa e di opinione. Grazie a questo nuovo socialismo dal volto più umano la Cecoslovacchia conobbe un periodo di grande fermento intellettuale, anche se le proposte governative non vollero mettere in discussione la posizione del Paese.