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RUSSIA_ RIVOLUIONE, GUERRA CIVILE E NASCITA DELL’URSS.
Crisi monarchia zarista percorso lungo, rivoluzione del 1905 che segue la guerra
Russo-Giapponese- aveva portato alla concessione della Duma, parlamento
rappresentativo. Rivoluzione aveva mostrato che le tensioni e una richiesta di
limitazione dell’autocrazia. Crisi evidente. Grande Guerra segna lo stadio finale
dell’Impero, già in crisi. Le gerarchie militari sono le prime a perdere fiducia nei
confronti dei vertici; verso la fine del conflitto esercitano una pressione sullo zar Nicola
II, spingendo affinché dia le dimissioni. Dall’altra parte, incapacità dello zar di cogliere
cosa stava accadendo nella società, è distante, non sintonizzato con le tensioni sociali.
Di fronte alla guerra hanno un ruolo importante i socialisti (partito socialdemocratico
operaio russo che si divide tra menscevichi e bolscevichi- altra componente è quella
rivoluzionario, stesse posizioni dell’area menscevica durante la Guerra).
-Menscevichi e rivoluzionari (area più moderata) hanno una posizione di difensivismo
rivoluzionario: sostengono all’Union sacree della nazione- unione forze politiche,
sostengono la guerra. Critici verso lo zar ma non fanno mancare appoggio durante lo
sforzo bellico.
-Bolscevichi invece su posizioni radicali, di disfattismo- interpretano il desiderio di
chiudere la Guerra.
La sconfitta avrebbe determinato l’innesco della rivoluzione (schema marxista), guerra
come fase finale del capitalismo-> accelerazione rivoluzione.
Importante la figura carismatica di Lenin- che è in esilio, noto per le posizioni
sovversive, a capo del movimento che dal 1915 unisce le correnti socialiste mantenute
se posizioni internazionaliste pacifiste, riunite in Svizzera- socialismo internazionalista
antibellico.
Lenin noto per “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo”, 1916- sosteneva la
necessità di trasformare la guerra mondiale in guerra civile, superando il vecchio
internazionalismo socialista, avverso al nazionalismo.
Incoerente teoricamente con le idee di Marx, dove la rivoluzione, che avviene al
collasso del capitalismo, deve avvenire in società complesse e avanzate; mentre la
Russia non è un territorio capitalista, in quanto caratterizzato dalle campagne- Lenin
segna lo scarto teorico rispetto all’ortodossia marxista, pensando che sia possibile la
rivoluzione; quindi, bisogna sganciarsi da una concezione internazionalista per
concentrarsi su una guerra civile.
Processo di caduta della monarchia zarista: a segnare un cambio di regime è la
Rivoluzione di febbraio (del calendario russo, per il resto del mondo l’8 marzo 1917).
Rilevante che sia all’interno della crisi della guerra e del malcontento crescente per
l’incomprensione dei bisogni del popolo. Sforzi della nazione verso i bisogni al fronte-
le masse popolari delle grandi città alzano il livello di tensione. La giornata della donna
si presenta come occasione per scendere in piazza- sciopero contro l’inflazione del
prezzo del pane.
Esercito che deve gestire la folla, che non si arresta, ad un certo punto solidarizza con
loro-> il 26 febbraio il governo ordina all’esercito di sparare sulla folla: 40 morti. Ma
ammutinamento di un reparto e poi di un intero reggimento della guarnigione della
città →abdicazione di Nicola II e fine dinastia Romanov.
Abdicazione definitiva dell’autocrazia zarista. La situazione che si delinea è di difficile
lettura, categoria di “vuoto di potere”, non sono chiare le regole, le fonti di
legittimazione delle istanze che assumono il potere nel paese.
Dualismo di potere:
-soviet, consigli di operai e soldati (ammutinati) soprattutto a Pietrogrado e Mosca. Già
nella rivoluzione del 1905 comparvero prime forme di democrazia diretta, autogoverno
(soviet= consigli).
-governo formale, provvisorio, nominato dalle élite, di coalizione guidato dal principe
L’vov di orientamento liberale. Anche detto Partito Cadetto.
Il primo governo nazional-liberale concede i rimi diritti, di stampa, di opinione,
amnistia generale per reati politici, promette elezioni di una futura Assemblea
costituente- a determinare le sorti provvisorie dei governi provvisori è la scelta di
politica estera: di restare in guerra.
Aprile 1917: USA entrati in guerra, Lenin decide di rientrare in patria- già noto nel
Paese per le sue posizioni favorevoli all’uscita della Russia dalla guerra.
Pubblicazione “Tesi di aprile”, riflessioni di Lenin in cui rende esplicito il suo
programma e la sua lettura teorica di ciò che era necessario fare, operando una
revisione della dottrina marxista che lo porta ad annunciare un colpo di stato e portare
ad una fase successiva, dalla rivoluzione borghese a quella bolscevica che deve
portare alla prima fase di Dittatura proletaria verso una società nuova e senza classi.
Avanza l’ipotesi che la rivoluzione è possibile, il momento è giunto per rovesciare il
potere.
“tutto il potere ai soviet”, altri elementi importanti: Pace, Pane e Terra. Elemento
chiave della sua strategia: sarebbe stata una rivoluzione in cui bisognava coinvolgere
le masse popolari (soprattutto contadine), in quanto la Russia non era un paese
industrializzato.
Tema dell’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI: libertà di esprimere la propria istanza,
vocazione nazionale senza essere oppresse da autorità politiche centrali.
Maggioranza dei soviet in mano ai menscevichi e nazional-liberali, con forte
radicamento nelle campagne- bolscevichi in posizione minoritaria. Radicamento
governo L’vov, che porta ad un secondo L’vov, che rinnova la scelta di politica estera,
scelta impopolare che si scontra con la sconfitta dell’esercito in Galizia, che testimonia
il disfacimento della compagine ex zarista. La storia dà ragione ai bolscevichi, ma non
hanno alcun potere.
Luglio: tensione popolare repressa da un terzo governo provvisorio guidato da
Kerenskij che usa il pugno duro verso i bolscevichi, arrestati per antipatriottismo; a
determinare un colpo di scena, un rovesciamento dell’equilibrio delle forze un
tentativo di colpo di stato da parte del generale dell’ex impero zarista Kornilov->
governo costretto a chiedere aiuto ai bolscevichi, alleanza-> frangente non
determinante in cui la minoranza bolscevica conquistano la maggioranza assoluta nei
due soviet fondamentali (Pietrogrado e Mosca) -> ulteriore rivoluzione in pochi mesi:
Rivoluzione dell’ottobre rosso (in Europa primi di novembre): i bolscevichi passano per
i salvatori della Rivoluzione di febbraio e Lenin capisce che è arrivato il momento di
agire per la dittatura del proletariato-> deciso politicamente da Lenin (militarmente da
Trotskij), come scadenza l’elezione dell’Assemblea Costituente, decide di prevenire il
voto non controllabile agendo con al violenza del colpo di Stato.
Colpo di stato militare messo a punto da Trotskij e prevede l’assalto del Palazzo
d’Inverno, presa del potere nel giro di una giornata porta alla nomina di un nuovo
governo: Consiglio dei commissari del popolo, presieduto da Lenin.
Trotskij ministro Esteri; Stalin (georgiano- questione autodeterminazione delle varie
identità in uno stato immenso con una straordinaria varietà di identità) Ministro per le
questioni nazionali. Governo ratificato il giorno dopo dal II Congresso panrusso dei
soviet in corso (assemblea dei delegati dei soviet di tutte le province dell’ex Impero
russo, istanza che unisce tutti i soviet), Lenin annuncia subito due misure:
1. avvio trattative con Imperi centrali per pace senza annessioni né indennizzi;
2. Tutte le proprietà terriere dei possidenti e della Chiesa saranno confiscate e
redistribuite.
Pace e Terra.
Primo governo bolscevico costituisce un Repubblica socialista federativa sovietica
russa- il Commissariato del popolo (governo rivoluzionario) emana 4 decreti formali:
1-Pace senza annessioni e senza indennizzi
2-Redistribuzione egualitaria della terra
3-Controllo operaio sulla produzione industriale
4-Autodeterminazione dei popoli
Però situazione rimane difficile, vari problemi da gestire, tra cui il fatto che non è
sopita la divergenza con le altre realtà socialiste, non pacificazione sul piano politico-
rimedio in considerazione è la nascita di una Polizia Politica, la Ceka, istituita nel
12/1917 per gestire il controllo della situazione ingovernabile; innanzitutto sul piano
politico, poi la questione delle elezioni che si tengono nel novembre del 1917, poco
dopo il colpo di mano, dove, come temuto, le elezioni (41 milioni di votanti) vedono
successo dei social-rivoluzionari, sconfitta bolscevica, che reagiscono l’Assemblea
viene chiusa subito da autorità bolsceviche e mai riconvocata.
Gennaio 1918: istituita l’Armata rossa, nuovo esercito organizzato da Trotskij (i quadri
di comando erano reclutati tra gli ex ufficiali zaristi, ma il loro operato era soggetto al
controllo dei commissari politici, inviati del Partito che sorvegliavano la loro lealtà al
nuovo regime), verso una svola autoritaria, verso un regime a partito unico. Illegale la
libertà di espressione di parola e politica.
luglio 1918 tutto il potere ai Soviet e diritto di voto (anche donne) negato ai nemici
dello Stato rivoluzionario (nobili, propri terrieri, industriali, clero); tutti i partiti messi a
tacere
14/04/2024
GUERRA CIVILE, GUERRA INTERNAZIONALE- doppia guerra che la nuova compagine si
trova ad affrontare, una interna e internazionale.
LA GRANDE INSURREZIONE CONTADINA
Elementi di tensione che i membri del commissario del popolo si trovano ad affrontare.
Si evidenzia sin dalla primavera del 1917.
[Partecipazione alla guerra e rivendicazione delle terre/occupazione, nesso in diversi
contesti post-bellici (Italia del sud), i soldati spesso erano contadini, il rientro coincide
con la rivendicazione di qualcosa in cambio].
Soldati che richiedono terra causano tensioni con apice alla fine dell’estate- Pace,
pane e terra di Lenin-> tenere conto delle rivendicazioni dei contadini. Uno dei primi
decreti del governo Lenin: annuncio rivendicazione terre.
Esordi governo bolscevico: a favore delle rivendicazioni; ma dopo i primi mesi di
governo c’è un cambio di rotta su ciò: emerge la necessità di tutelare le richieste della
popolazione urbana, garantire approvvigionamenti verso le città. problema affrontato
con metodi brutali: politica di requisizioni del grano da truppe d’assalto. Resistenze dei
contadini represse/strumentalmente interpretate da Lenin come reazionarie. Controllo
politico della conflittualità sociale.
Si nominano kulaki, agricoltori ricchi, che reagiscono alle perquisizioni-> sommosse
agrarie, non politicizzazione che c’&egra