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ALL’ACQUISIZIONE DI PRODUZIONE

COMPETENZA in L2 condizionata da fattori di tipo

in L2 cioè della conoscenza ambientale ed interno

interiorizzata delle regole

INTERLINGUA

Selinker la definisce “sistema linguistico a sé stante che risulta dal tentativo di

produzione da parte dell’apprendente di una norma della lingua target”

In senso sincronico → il sistema posseduto dall’apprendente in un certo

momento

In senso diacronico → l’insieme dei sistemi transitori che si succedono nel

tempo nella competenza di un apprendente

Selinker caratterizzando come “sistema” la competenza in fieri induce a cercare

le regole e i principi soggiacenti che spiegano anche alcuni dei suoi errori.

Inoltre allude anche al carattere dinamico e transitorio di tale competenza

suggerendo che una qualche regolarità possa governare la transizione tra i vari

stadi dell’interlingua.

Selinker elenca 5 processi cognitivi centrali:

1- TRANSFER DA L1 → influsso proveniente dalla lingua materna alla lingua

in formazione

2- TRANSFER OF TRAINING → derivato dal tipo di insegnamento di L2

cui si è sottoposti, l’apprendente tende a sovrautilizzare i tratti su cui esso insiste

3-STRATEGIE DI APPRENDIMENTO → di L2 derivanti dal modo in cui

l’apprendente affronta il compito acquisizionale (ad es. semplificando la

sintassi)

4- STRATEGIE DI COMUNICAZIONE in L2 ascrivibili al modo in cui

l’apprendente comunica con i nativi di L2

5- SOVRAESTENSIONE DI REGOLE di L2 che egli ha appreso

Un altro processo che distingue per Selinker l’apprendimento di L1

dall’interlingua è la fossilizzazione per cui l’acquisizione di L2 si ferma ad uno

stadio precedente lo stadio finale raggiunto dai nativi per ragioni personali e

ambientali.

Pitt CORDER riferendosi all’interlingua parla di COMPETENZA

TRANSITORIA, concetto che rimanda all’idea chomskiana di “competence”

(conoscenza interiorizzata) e rimanda alla dimensione dinamica

dell’apprendimento. Secondo lui l’apprendimento può avere luogo lungo due

percorsi graduali

- di ristrutturazione: a partire da caratteristiche di L1 cui si sostituiscono quelle

di L2

- di ricreazione: con una graduale complessificazione a partire da strutture

semplici.

Egli distingue anche tra input→ quantità e qualità della lingua di arrivo cui si è

esposti e intake → parte di imput usata dall’apprendente per costruire la sua

competenza.

MODELLI DI ACQUISIZIONE

Non c’è una teoria unitaria che spieghi nella sua complessità l’apprendimento di

L2; le teorie proposte finora si concentrano su alcuni aspetti e non danno conto

di tutti i fenomeni implicati nell’apprendimento linguistico. I principali filoni

sviluppati finora sono:

MODELLI INNATISTI (Chomsky e Krashen): enfatizzano il ruolo della

componente innata che consente ad ogni essere umano di acquisire una lingua

ovvero la sua facoltà di linguaggio, attivata una prima volta quando acquisisce la

sua L1 e riattivabile in seguito per le altre lingue.

Sono modelli ​ - formalisti

​ ​ ​ - modulari

​ ​ ​ - deduttivi

​ ​ ​ - concentrati sulla competence ma poco attenti ai

meccanismi evolutivi che la preparano

CHOMSKY: l’approccio generativo di Chomsky fa appello ad una grammatica

universale innata. Egli ritiene che l’imput linguistico ambientale sia

insufficiente a spiegare le complesse grammatiche che un apprendente in breve

tempo si costruisce. Ancor meno soddisfacenti sarebbero le spiegazioni basate

sull’imitazione, la correzione, l’interazione con i nativi.

Solo una GRAMMATICA UNIVERSALE cioè un sistema di principi,

condizioni e regole che sono proprietà di tutti i linguaggi umani può guidare

l’apprendimento. La grammatica universale è un insieme di principi e parametri

innati. I principi sono principi astratti osservati in tutte le lingue del mondo

mentre i parametri danno conto delle variazioni strutturali tra le lingue e

possono assumere un numero limitato di valori. Ad es. il parametro “pro drop”

relativo alla possibilità di omettere il pronome soggetto conosce due valori:

positivo in alcune lingue come l’italiano e negativo in altre come l’inglese.

Apprendere una lingua consisterebbe nell’imparare il modo in cui i principi di

grammatica universale si applicano ad una lingua e i valori che i parametri vi

assumono; inoltre si tratterebbe di acquisire il lessico e gli elementi periferici

della grammatica.

L’input servirebbe solo da innesco per guidare l’apprendente

nell’individuazione dei valori dei parametri.

Una difficoltà della teoria dei principi e dei parametri a proposito

dell’acquisizione di L1 è che i bambini non apprendono istantaneamente i

valori dei parametri ma lo fanno con un processo che dura negli anni. Se c’è una

grammatica universale nella mente di ognuno di noi, nel momento in cui un

bambino ascolta qualche frase dovrebbe subito acquisirla; in proposito si sono

formulate diverse teorie:

1)​ forse il bambino ha processi di acquisizione limitati dovuti alla giovane

età, alla restrizione della capacità di lavoro, della memoria ecc. È certo che

le frasi dei bambini si vanno evolvendo in lunghezza e complessità man

mano che il bambino cresce

2)​ forse dipende dalle caratteristiche dell'input: in una lingua le strutture

più frequenti che un bambino sente sono più facili da apprendere

3)​ forse non tutta la grammatica universale è presente sin dall’inizio ma va

aumentantando

Da queste teorie nascono diverse ipotesi:

-​ ipotesi della CONTINUITÀ di PINKER: i principi che il bambino

possiede rimangono gli stessi per tutta la durata dell’acquisizione. Il

bambino è soggetto alla grammatica universale nella stessa misura e a

tutte le età anche se ciò a noi resta nascosto a causa della brevità delle sue

frasi.

Dopo Pinker alcuni studiosi parlano di due continuità

→ continuità forte per cui la grammatica del bambino contiene tutti i

principi della grammatica universale fin dall’inizio nella forma usata nella

lingua bersaglio

→ continuità debole in cui la grammatica del bambino è conforme alla

grammatica universale ma non necessariamente alla lingua bersaglio

-​ ipotesi della MATURAZIONE: determinati principi emergono nella

mente in momenti particolari per cui la grammatica del bambino

dipende dalla grammatica universale per i principi che sono già emersi

ma può essere del tutto diversa in aree che non si sono ancora formate

-​ ipotesi della DISCONTINUITÀ i principi sono diversi nei diversi stati

di evoluzione dell’apprendimento per cui la grammatica del bambino in

uno stadio specifico potrebbe non essere conforme in nessun modo alla

grammatica universale e dovrebbe poi cambiare radicalmente

Fin dall’inizio l’ipotesi della maturazione è stata messa in relazione con l’ipotesi

del periodo critico secondo cui esiste un periodo durante il quale la mente

umana è capace di apprendere il linguaggio; prima o dopo questo periodo

l’acquisizione del linguaggio non è più possibile in modo naturale. Di

conseguenza la grammatica universale non sarebbe più accessibile dopo un

preciso momento della maturazione, il periodo critico termina con la pubertà.

la lettura dell’acquisizione in chiave di fissazione di parametri della grammatica

universale è stata proposta per L1 ma secondo alcuni vale anche per L2 dove si

avrebbe un riposizionamento dei parametri.

Secondo alcuni in L2 la grammatica universale sarebbe accessibile direttamente;

secondo altri sarebbe accessibile in modo pieno ma indiretto per il tramite di L1

quindi l’apprendente partirebbe dalla posizione di ogni parametro in L1 per poi

correggerla in L2.

Alcuni ritengono che la grammatica universale sia accessibile in forma

fossilizzata improntata a come si realizza in L1; altri parlano per L2 di

grammatiche selvagge non soggette a grammatica universale; altri infine

ritengono che per le L2 la grammatica universale non sia accessibile specie in età

adulta ma che si faccia ricorso a principi pragmatici e semantici oppure che si

utilizzino facoltà mentali e meccanismi di apprendimento generali.

KRASHEN partendo dal LAD chomskiano elabora la Second Language

Acquisition Theory (SLAT) e l’opposizione tra acquisition e learning. La sua

teoria è nota anche come “monitor di Krashen” e riconduce l’apprendimento di

L2 ad una elaborazione interna dovuta a tre operatori mentali

-​ il filtro affettivo che filtra l’input di L2 proveniente dall’esterno

-​ l’organizzatore che organizza il sistema della nuova lingua

-​ il monito che elabora e controlla la produzione

Il filtro seleziona, sulla base di motivazioni, stati emozionali, attitudini ecc.,

parte dell’input che diviene intake e che viene usato dall’organizzatore.

L’organizzatore è simile al LAD chomskiano, sarebbe il principale responsabile

dell’elaborazione della competenza linguistica dell’apprendente. La sua azione si

rivela negli errori sistematici commessi dagli apprendenti.

Il monitor è l’operatore meno decisivo, in quanto opera solo se vie è conoscenza

consapevole di una regola, attenzione alla forma, produzione controllata.

Krashen sintetizza il suo modello in 5 ipotesi:

1- ipotesi dell’acquisizione/apprendimento: sono due processi separati, il primo

è subconscio, mediato dall’esposizione all’input e porta all’interiorizzazione

stabile e duratura mentre il secondo è consapevole, mediato dallo studio e non

si traduce in vera acquisizione.

2- ipotesi del monitor: fa da controllore della correttezza delle nozioni e da

correttore delle espressioni scorrette. Varia considerevolmente in base all’età e

allo stile cognitivo degli apprendenti

3- ipotesi dell’ordine naturale: la grammatica è acquisita in modo spontaneo

seguendo un ordine naturale che va dalle strutture semplici a quelle più

complesse

4- ipotesi dell’input: l’esposizione all’input è l’unico modo per imparare una

lingua a qualunque età ma l’input deve essere comprensibile, contenente

strutture di poco più complesse di quelle del livello di interlingua posseduto (se

i è l’input esso deve essere i+1 non i+3 o i+4)

5- ipotesi del filtro affettivo: condiziona l’efficacia dell’input determinando

quanto l’apprendente sarà aperto ad esso sulla base di fattori emozionali,

motivazionali e atteggiamenti

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gioemarta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottodidattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Melazzo Roberta.
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