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La didattica testuale
Prima di soffermarci sulla didattica testuale, è opportuno definire cosa sia il testo. Esso è un messaggio (scritto, orale, scritto - orale) che si basa sull'unità e sulla completezza. Quella che definiamo competenza testuale è data dalla capacità degli apprendenti di ricostruire l'unità del testo, riassumerlo, analizzarlo, parafrasarlo, classificarlo. Un testo risponde a:
- Sette principi costituenti: coerenza, coesione, intenzionalità, accettabilità, informatività, situazionalità, interattività + Presupposizione.
- Tre principi regolativi: efficienza, effettività, appropriatezza.
Quando si fa riferimento ai testi, è importante considerare i testi micro-linguistici che secondo Berutto e Mariagrazia De Luca hanno un'importanza fondamentale all'interno della classe di lingua. Le microlingue sono delle lingue speciali utilizzate in settori altamente specializzati e da.
esperti disettore. Secondo Porcelli, i testi micro-linguistici hanno le seguenti particolarità:
- Sono ben delineati e non consentono variazioni rispetto a iniziative individuali estemporanee, né commistioni di generi;
- Sono connotati da un registro formale;
- Svolgono in larga misura una funzione referenziale;
- Si servono sistematicamente e, in qualche caso, abbondantemente di rappresentazioni non verbali: tabelle, schemi, grafici, disegni tecnici, illustrazioni, prospetti, e simili;
Mariagrazia De Luca afferma che la classe di lingua dovrebbe essere un vero e proprio laboratorio di lingua per far lavorare gli studenti in gruppo e sviluppare il cosiddetto Cooperative Learning.
LUDOLINGUISTICAL
La ludolinguistica si pone come obiettivo quello di insegnare la lingua attraverso l'accostamento della didattica al gioco. Il gioco è un mezzo per la fruizione della lingua. Le tecniche ludolinguistiche sollecitano la motivazione e rendono la lezione più appagante.
quanto essa non prevede una competizione tra studenti ma il lavoro di squadra. Il primo parametro per la progettazione di percorsi ludolinguistici è l'attenzione nei confronti: 1. dell'età degli studenti. 2. Il secondo indicatore riguarda essenzialmente la natura della ludolinguistica rispetto alla più ampia ludodidattica; la prima fa riferimento alla lingua ed è congeniale per i corsi di lingua: si tratta di selezionare quali porzioni di lingua saranno oggetto di didattizzazione e quali saranno gli obiettivi dell'attività, mentre la seconda si riferisce alle modalità ludiche all'interno della lezione. 3. È essenziale ricordare, per quanto ovvio, che non possono essere concepiti interventi ludolinguistici, se il clima di classe non è positivo, se l'ambiente umano è povero in termini di fiducia reciproca e rispetto. LA PUNTEGGIATURA Il fenomeno della punteggiatura è stato studiato attraverso unaRicerca svolta su un campione di 600 insegnanti di italiano e sulla somministrazione di un questionario su quesiti di autoanalisi e del fenomeno. Dalla ricerca emerge che secondo i docenti, gli alunni hanno una scarsa preparazione e la punteggiatura dovrebbe essere insegnata dalla scuola primaria. I segni più difficili da apprendere risultano essere la virgola e il punto e virgola.
Nell'antichità la punteggiatura aveva una funzione prosodico-intonativa e veniva utilizzata nel public speaking, oggi assume una funzione testuale e logico-sintattica.
GLI ERRORI
Il ruolo della lingua primaria nell'apprendimento di una lingua straniera o di una lingua seconda è significativo ma non principale.
Nell'apprendimento di una lingua seconda o di una lingua straniera, risultano esserci dei tratti marcati e non marcati (caso dell'apprendimento del passato irregolare dei verbi inglesi rispetto al passato regolare). In alcuni casi, l'apprendimento di alcuni aspetti
linguistici è collegato all' input dato dal docente attraverso il Teacher Talk (lingua formale/scritta). Sino agli anni 50, la lingua materna è stata ritenuta il fenomeno principale degli errori dell' interferenza sull'apprendimento di una lingua seconda ma, i Morpheme Studies ne hanno individuato particolari caratteristiche. Dalle ricerche effettuate ed Odlin ed Ellis tra il 1989 e il 1994, risulta evidente che gli errori legati alla lingua materna sono soltanto il 5% nei bambini e il 10% negli apprendenti adulti. Inoltre, sono ordinati gerarchicamente:
- Nelle fasi iniziali, il transfer agisce in ambito prosodico e fonologico (pronuncia); poi a livello morfologico e ancor più avanti a livello pragmatico testuale.
I fenomeni che caratterizzano il transfer sono:
- la marcatezza;
- La prototipicità;
- La distanza tipologica (Giacalone Ramat nel 1994 - studio sugli ispanofoni).
- Conformità.
Il transfer dall' italiano allo spagnolo agisce
sul:- Livello di analisi: pronuncia e intonazione -> conoscevo a uno.
- Livello di competenza: fonologia, lessico, morfologia, pragmatico, testualità.
- Conformità la naturalezza: sovrapposizione degli articoli -> la emigrazione.
- Distanza tipologica o genetica tra nazioni: abitazione per stanza rispetto al significato vero.
- Il rifiuto della comunicazione, le perifrasi, l'uso di sinonimi e iperonimi, i neologismi, i distrattoti, i prestiti da altre lingue straniere.
- Transfer da L1 - parola chiave - strategie lessicali - strategia isolanti - strategie agglutinanti - strategie analitiche - strategie flessive - strategie analogiche.
GLOTTODIDATTICA
La tecnica glottodidattica è la traduzione operativa di un metodo finalizzata ad un obiettivo. Infatti, essa mira a sviluppare le abilità primarie (comprensione e produzione di un testo scritto orale) e le abilità integrate (date dall'intersecazione delle abilità primarie).
Due grandi studiosi si sono interessati di questo tema:
- Porcelli nel 1996 sviluppò una vera e propria griglia contenente dei parametri per valutare le tecniche glottodidattiche: coerenza (seguire l'obiettivo linguistico) - efficacia - efficienza - ampiezza (misurare il grado di potenza) - affaticamento (quanto è stancante per il corsista e per l'insegnante) - tecnologizzazione (misurare il grado di tecnologia).
- Danesi nel 1988 divise le tecniche glottodidattiche in: strutturali (riguardano le strutture linguistiche) - visive (hanno un impatto visivo) - ludiche (stabiliscono delle relazioni ludiche) - umoristiche (grado
di umorismo nella tecnica).
Le tecniche glottodidattica sono utilizzate per sviluppare:
- abilità ricettive (cloze, riordino).
- abilità produttive (dialogo, intervista, descrizioni, post-it).
- abilità integrate (dettato, traduzione).
In questo testo viene definita la glottoDidattica della lingua italiana gruppi disomogeneitecnologia come l'uso della tecnologia nella didattica delle lingue moderne. Porcelli afferma che il grado di tecnologizzazione di un insegnante è uno dei più importanti parametri per la classificazione delle attività. Le glotto-tecnologie consentono di riprodurre elementi visivi e interattivi attraverso la grafica, l'interazione, l'impiego cooperativo.
L'impiego del glottotecnologie è considerato anche quello delle TIC (tecnologie dell'informazione dall'acronimo inglese Questo metodo permette l'ascolto di voci diverse per la comunicazione) ICT.
rispetto al docente per
l'elaborazione di attività più complesse. Gli ambienti eLearning e mLerning vengono considerati degli strumenti adatti all'utilizzo della glottotecnologia.
TPR è un metodo di alfabetizzazione sviluppato negli anni '60. Si basa sulla coordinazione tra stimolo linguistico e movimento. Prevede un ordine da parte dell'insegnante, al quale segue una risposta fisica articolatoria basata sull'osservazione delle mani dell'insegnante che riproducono la cavità orale e i movimenti della lingua. In questo modo l'apprendente può imitare la corretta articolazione dei fonemi.
ISOLA LINGUISTICA
Si tratta di un calco linguistico importato dal tedesco. L'isola linguistica rappresenta una porzione di territorio in cui la comunità di riferimento (micro-comunità) utilizza per la comunicazione una lingua diversa rispetto a quella maggioritaria. A differenza dei casi di bilinguismo,
diglossia e didàlia, l'USACisole linguistiche si presentano come realtà omogenee. Un esempio di isola linguistica che accorpa 29 università nel mondo. A fronte di uno studio condotto su questa istituzione, si riscontra che le occasioni per parlare italiano sono scarse e si conferma la teoria dell'isola linguistica per cui l'italiano è la lingua prevalente come LS dato che non è la lingua utilizzata per la comunicazione quotidiana.
SCRITTURA VS ORALITÀ
scrittura e l'oralità sono due sistemi differenti. Erroneamente, spesso, la scrittura si intende una Latrasposizione dell'oralità ma entrambe hanno delle caratteristiche ben distinte. La scrittura è segmentata, ovvero presenta dei segni di punteggiatura e delle pause, al contrario dell'oralità. I cambiamenti sul piano della scrittura non interessano l'oralità, al contrario condizionano la lingua. Vi sono poi delle
differenze di carattere tipografico (ad esempio l'italiano presenta la differenza tra maiuscole e minuscole e i segni di punteggiatura, al contrario della lingua araba). Innanzitutto, la scrittura nasce nel quarto secolo a.C. in Mesopotamia con fini pratici. Le due civiltà che si interessarono prima delle altre alla scrittura furono la civiltà fenicia e la civiltà maya. La scrittura può essere intesa come: - Scrittura alfabetica, ad esempio l'italiano. Queste lingue si basano su un alfabeto e studiano il segno linguistico (semiotica) dato dall'unione del significante e del significato. - Scrittura logografica, ad esempio il cinese. Queste lingue utilizzano i segni, le logografie, per rappresentare idee e concetti grammaticali. - Scrittura sillabica, ad esempio il Cherokee. Questa è una lingua molto particolare in quanto rappresenta una copia dell'idea stessa. ALFABETIZZAZIONE Alfabetizzare significa insegnare laLa lettura e la scrittura sono due abilità fondamentali per l'apprendimento e lo sviluppo delle persone. La lettura ci permette di accedere a informazioni, conoscenze e storie, mentre la scrittura ci consente di esprimere i nostri pensieri, idee e emozioni.