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PARTE GENERALE:
legge del 1974 modifica il trattamento del concorso di reati ,
disciplina la sospensione condizionale della pena. Una legge del
1981 opera una vasta depenalizzazione di illeciti minori, introduce
una nuova tipologia sanzionatoria delle pene sostitutive della
detenzione breve. Nel 2006 ha ampliato i limiti della legittima difesa
nei luoghi di privata dimora. Tra il 2010 e il 2013 diversi interventi
legislativi nella lotta al sovraffollamento carcerario con misure
alternative alla detenzione, introducendo l’ esecuzione della pena
detentiva presso il domicilio, è stata prevista una nuova ipotesi di
affidamento in prova al servizio sociale per prove non superiori a 4
anni.
PARTE SPECIALE:
l’ introduzione nel 1993 dei reati informatici. Nel 2016, la riforma
dei delitti contro la libertà sessuale nel 1996 l’ introduzione di nuove
forme incriminatrici per la pedofilia , nel 2004 una riforma ha
interessato svariati delitti contro la personalità dello Stato, nel 2006
delitti contro la persona, nel 2009 delitti come stalking, sottrazione
e trattenimento di minori all’ estero, nel 2010 lo sfruttamento del
lavoro, riformulata nel 2016. 2017 introdotte le Unione Civili tra
persone dello stesso sesso. 6
L’Interpretazione nel Diritto Penale
Lo studente, L’avvocato, il giudice, lo studioso sono chiamati a
interpretare la norma per individuare il contenuto ed essere così in
grado di ricondurre sotto il suo ambito il caso concreto.
- La fedeltà del giudice alla legge . Il divieto di analogia, che vieta al
giudice di ricondurre sotto la norma casi non riconducibili a nessuno
dei suoi possibili significati letterali. Il giudice deve ricorrere nella
materia penale a quella particolare interpretazione denominata
“interpretazione conforme alla Costituzione”. Un ulteriore criterio
selettivo deriva dall’ appartenenza dell’Italia all’ unione europea, il
giudice italiano ha l’ obbligo di un’ interpretazione conforme alla
normativa europea della legge nazionale che lo attua.
Interpretazione letterale: restare entro la cornice dei possibili
significati letterali, è impossibile quando le norme siano imprecise.
Interpretazione conforme alla normativa europea, nel senso che
deve scegliere tra i possibili significati letterali della legge italiana,
quello conforme al diritto dell’ unione europea.
Interpretazione sistematica: ha lo scopo di determinare il significato
della disciplina vigente in cui si inserisce la norma da interpretare.
Consiste nel coordinamento tra più disposizioni di pari rango.
Interpretazioni a fortiori: impone di chiarire i dubbi interpretativi
sollevati da una norma alla luce di un’altra portata più ampia.
Limiti all’ applicabilità della legge penale: limiti temporali, limiti
spaziali, limiti personali.
limiti temporali: principio di irretroattività delle norme penali
sfavorevoli all’ agente, Art25 cost. e Art 2 codice penale, divieto per
il legislatore e per il giudice di applicare retroattivamente, cioè fatti
commessi prima della sua entrata in vigore una legge penale
successiva sfavorevole all’ agente. Il principio di irretroattività opera
al di fuori della materia penale, l’Art 11 delle preleggi stabilisce
infatti che la legge non dispone che per l’ avvenire, essa non ha
effetto retroattivo, tuttavia non essendo coperta da garanzia
costituzionale, non impedisce al legislatore di emanare leggi con
efficacia retroattiva ove sussista una ragionevole causa
giustificatrice. A risultare decisivo è fondamento del principio di
irretroattività nel diritto internazionale. 7
Principio di retroattività delle norme penali favorevoli all’ agente:
Art2comma2-3-4 codice penale, Art 3cost. Art 117 cost. Art 7 Cedu.
Obbligo per il giudice di applicare retroattivamente, cioè a fatti
commessi prima della sua entrata in vigore, una legge penale
successiva favorevole all’ agente.
Art2 comma 2 prima ipotesi: abolizione del reato, se la legge penale
successiva è favorevole in quanto abolisce in tutto o in parte il reato
essa si applica retroattivamente anche se è stata già pronunciata
con sentenza definitiva.
Art 2 comma 4 seconda ipotesi: successione di leggi modificative
della disciplina con effetti favorevoli all’ agente, favorevoli in quanto
modifica con effetti favorevoli la disciplina del reato, essa si applica
retroattivamente purché non sia già stata pronunciata sentenza
definitiva.
Art2 comma3 sotto-ipotesi modifica della disciplina del reato: se si
tratta di pena pecuniaria punita in precedenza con pena detentiva
si applica retroattivamente, in questo caso, la pena detentiva si
converte in pena pecuniaria.
(pena detentiva, consiste nella privazione della libertà personale
per un periodo di tempo determinato o indeterminato)
(pena pecuniaria, è una sanzione penale che consiste nel
pagamento di una somma di denaro all’ erario)
Limiti spaziali: la legge penale italiana è applicabile a tutti i fatti da
essa previsti come reato, la legge italiana si applica a tutti i reati
commessi nel territorio dello stato ( in tutto o in parte ogni altro
luogo soggetto alla sovranità dello Stato, non aeromobili italiani)
salvo che siano soggetti secondo il diritto internazionale a una
legge territoriali straniera.
Limiti personali: le immunità, eccezionali sottrazione di determinate
categorie di soggetti, derivate da norme di diritto pubblico interno o
diritto internazionale.
Il Reato: Un fatto costituisce reato solo quando una legge gli
ricollega una pena e dunque solo in base ad un criterio
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nominalistico che i reati si identificano e si distinguono dalle altre
categorie di illeciti. Il legislatore trova nella Costituzione limiti e
direttive di fondo per le sue scelte di incriminazione.
°Distinzione dei reati in delitti e contravvenzioni: la legislazione
penale vigente suddivide i reati in due categorie delitti e
contravvenzioni, utilizzando come unica nota distintiva il criterio
formale della specie delle pene stabilite dal codice Art39 codice
penale. Si ha un delitto ogni qualvolta la legge stabilisce l’
ergastolo, la reclusione o la multa, si ha una contravvenzione
quando la legge stabilisce l’arresto o l’ammenda. La distinzione tra
delitti e contravvenzioni riguarda la diversa disciplina cui vengono
assoggettate le due classi di reati sotto molteplici profili, elemento
soggettivo del reato, il tentativo, recidiva.
L’ elemento soggettivo: richiesto per i delitti e il dolo, salvi i casi in
cui la legge da rilevanza alla colpa, stabilisce l’art 42 e 2 che
nessuno può essere punito per un fatto previsto dalla legge come
delitto, se non l’ha commesso con dolo , salvi i casi di deliti
preterintenzionali o colposi. La contravvenzioni possono essere
commesse sia con dolo che per colpa, ciascuno risponde delle
proprie azioni ad omissione cosciente e volontaria, sia dolosa e
colposa.
Tentativo: configurabile per i delitti a chi compie atti idonei diretti in
modo non equivoco a commettere un delitto.
Recidiva: l’ aumento di pena può infatti applicarsi soltanto a chi
dopo essere stato condannato per un delitto non colposo ne
commette un altro, commette cioè un altro delitto non colposo. La
portata della restrizione è duplice, chi sia stato condannato per una
contravvenzione non potrà essere considerato recidivo qual ora
commetta un nuovo reato di qualsiasi natura.
Distinzione tra reato e gli altri illeciti: quando un fatto costituisce
illecito civile ma non è al contempo sanzionato con una delle pene
principali quel fatto non costituisce reato. L’ inadempimento doloso
o colposo di un’obbligazione contrattuale produce soltanto l’ obbligo
di risarcire il danno, ad eccezione dei casi in cui il legislatore ha
previsto specifiche ipotesi di reato. 9
Reato e illecito amministrativo: l’ unico criterio per identificare i
reati è dato dal nome delle pene principali, in particolare quando vi
è la multa (pena pecuniaria per i delitti ) o l’ammenda ( pena
pecuniaria per la contravvenzione) ci si trova in presenza di un
reato mentre, sanzioni pecuniarie non designate come multa o
ammenda hanno natura di sanzioni amministrative. Da tempo l’
illecito amministrativo affianca l’ illecito penale, reprimendo offese
a beni giuridici selezionati in base ai principi di proporzione e
sussidiarietà, il legislatore si è avvalso di ciò operando interventi di
depenalizzazione, cioè trasferimento tra gli illeciti amministrativi,
illeciti originariamente configurati come reati. Va sottolineato che
sia il procedimento per la sanzione amministrativa sia le eventuali
fasi giurisdizionali non coinvolgono il giudice penale, il giudice
penale conosce dell’ illecito amministrativo solo in caso di
connessione obiettiva con un reato, nel caso cioè che il reato
dipenda dall’accertamento di un illecito amministrativo ( in tema di
circolazione stradale) in tal caso si applica sia la sanzione penale,
sia la sanzione amministrativa.
Analisi sistematica del Reato: Il codice penale e le altre leggi penali
prevedono e puniscono non il reato bensì una molteplicità di reati,
non puniscono genericamente chiunque, bensì in modo specifico chi
commette un omicidio, un furto, un appropriazione indebita, una
corruzione, una diffamazione. Ogni reato risulta composto da una
serie di elementi disposti l’ uno di seguito all’ altro, il reato è un
fatto umano, antigiuridico, colpevole, punibile. Non si tratta
dell’unico modello di analisi del reato, ne vengono proposti altri
dalla dottrina, la preferenza dovrà essere data al modello che
meglio rispecchia la caratteristica che il reato possiede nel nostro
ordinamento.
Oggettivismo: l’ interprete deve accertare se è stato commesso il
fatto, cioè l’ offesa del bene giuridico che individua ciascuna figura
di reato e domandarsi se l’ autore del fatto ha agito con dolo o con
colpa , era imputabile e quindi responsabile.
Soggettivismo: si percorre il cammino inverso, l’interprete deve
domandarsi quali fossero le sue intenzioni, se sia stato disattento,
imprudente e solo successivamente deve accertare se le sue
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intenzioni o disattenzioni siano tradotte nel fatto costitutivo di un
determinato reato.
La preferenza dovrà essere accordata a quello schema di analisi che
meglio rispecchia la struttura del reato a seconda che il legislatore
abbia collocato il fatto o l’ autore al centro della struttura del reato.
Ogni reato possiede nel nostri ordinamento quattro elementi: un
fatto- antigiuridicità de