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A questo punto ho questo schema dove entra in gioco l’algoritmo ISM, il quale, fa una somma di prodotti.
Ognuno dei cosa ha associato un peso (importanza dei cosa)
dandogli una priorità.
Per ogni riga farò questo procedimento: Prendo peso dei cosa
e lo moltiplico per il coefficiente di correlazione. Sulla colonna
avrò la somma -> tanto più alto è il valore della colonna tanto
più quella colonna impatta positivamente su uno o più
esigenze del cliente. Esco da ogni matrice avendo pesato le
colonne che poi diventano le righe di quella successiva.
⚠ Devo fare verifica importante: accertarmi che non ci siano righe senza peso e colonne senza
⚠
coefficiente.
Solo per la matrice House of Quality ho anche un “teXo” chiamato matrice delle correlazioni dove posso
avere due caraXerisTche di lavoro che sono in anTtesi (es velocità con cui finestrino va sue giù e faXo della
forza che devo meXerci per chiudere la porTera - più su va finestrino più motore più forte quindi motore
più pesante e quindi peso porta da chiudere di più -> mi serve più forza-). In questo “teXo” inserisco le
correlazioni delle varie caraXerisTche del prodoXo.
Inoltre, ho anche analisi concorrenza con altre aziende.
Come arriviamo a fare l’elenco dei bisogni del cliente
e dargli un peso?
Noi vediamo azienda CAP che stava tra prodoXo e
servizio.
Il prodoXo sono delle vernici di tu[ i Tpi
Devo capire quali sono i bisogni dei clienT e li devo
pesare.
Il QFD fa questo con un modo molto parTcolare. Il
devo intervistare i clienT della mia azienda che sto
valutando. In questo caso vado dai clienT di CAP.
Per prima cosa bisogna intervistare il cliente.
• Non devo andare da un cliente con una check-list
standard perché ogni cliente è diverso e bisogna
essere lì in azienda per capire le domande giuste da
fare osservandola.
• L’obie[vo principale è far parla il più possibile il
cliente.
• Le interviste devono essere registrate.
• Un buon consulente DEVE fare circa 30/40 interviste
di questo Tpo da fare per raccogliere oltre il 95% dei
bisogni importanT dell’azienda.
• Di solito si fanno in due le interviste perché uno
scrive e l’altro ascolta.
Akao suggerisce di fare una sintesi che è la tavola di
incontro con il cliente.
Finito intervista ritorno in ufficio e creo un file Excel,
sul quale si trascrivono le frasi del cliente (sbobina
audio) che possono contenere informazioni uTli per
l’azienda.
A questo punto si meXe in moto il meccanismo KJ
(Kawakita Jiro), nel quale ogni membro del gruppo, in
autonomia, si prende dei post-it. Ognuno si legge il
suo file Excel e trascrive sui post-it le frasi che lui
riTene siano più importanT (meccanismo sogge[vo).
Ognuno porterà la sua prospe[va di analisi.
Un membro del gruppo meXe uno dei suoi post-it al
centro del tavolo e legge cosa c’è scriXo, si innesca
una discussione colle[va e può capitare che altri
membri abbiano lo stesso post-it quindi lo
meXeranno anche loro al centro del tavolo.
• Se il tema è ritenuto veramente importante
bisogna sinteTzzare il tema con un post-it;
che rappresenterà uno dei bisogni del
cliente
Questa cosa deve essere faXa per tu[ i post-it e, ogni volta, dovrebbe arrivare ad una scelta condivisa.
Bisogna arrivare ad un numero ristreXo di post-it. QuesT post-it sono l’elenco dei bisogni che sono
staT individuaT intervistando i clienT.
I bisogni vengono aggregaT per macro categorie.
I bisogni vanno sempre espressi in maniera
posiKva.
Ora manca il peso dei bisogni; si meXe in moto il
meccanismo del pre plan.
Per ogni bisogno si fa un quesTonario, arTcolato su
due domande, che verrà dato ad un campione
staTsTcamente significaTvo dei clienT.
Quanto importante è soddisfare, secondo lei, le
o
seguen8 sue esigenze per indurla ad u8lizzare i
prodo: e i servizi offerta da un’azienda produ>rice
di pi>ure e vernici? non pensare a me (azienda)
à
ma in generale, si ragionala interrompendo il
legame tra cliente e azienda che lo sta
intervistando.
Basandosi sulla sua esperienza professionale
o
fornisca un giudizio rela8vamente a quanto CAP e
altre aziende sono in grado di soddisfare le sue esigenze.
La risposta è sempre su una scala di Likert che deve essere sempre dispari (così ci si può meXere a metà).
Dalla prima domanda faccio la media delle risposte
e trovo il Degree of importance.
Dalla seconda domanda faccio sempre le varie
medie e le scrivo sulla compeTTve analysis.
Osservando il valore medio della nostra azienda e
confrontandolo con i compeTtors abbiamo diversi
casi:
- Siamo i migliori
- Migliori a parimerito
- Qualcuno migliore di noi
Successivamente ho il Quality Plan dove osservo i tre valori di benchmarking.
• Se io sono posizionato al valore più alto il quality plan è pari al nostro valore;
à
• Se non siamo i migliori prendo il quality plan più alto e ci sommo 0,5 (questo sarà il valore a cui
à
punTamo es 3,71 + 0,5 = 4,21);
• Se sono con un quality plan pari a un altro il valore aggiungo 0,5 perché appunto mi devo migliorare.
Successivamente ho il Rate of Improvement rapporto tra il quality plan e il nostro punteggio (vale 1
à
quando siamo i più bravi).
Sales Point: Akao riTene che ogni azienda dovrebbe avere una sua strategia compeTTva; è certo che alcuni
dei bisogni siano maggiormente allineaT con alcune scelte strategiche di fondo (bisogni su cui devo
puntare), mentre gli altri sono bisogni importanT ma non sono quelli su cui punto per differenziarmi
strategicamente dai compeTtors.
In alcune righe appare un simbolo con delle valenze:
• 1,2 quando bisogno è interessante, …… (manca) con la strategia compeTTva
• 1,5 quando bisogno è importante per la strategia compeTTva
• 1 se non c’è nulla. È neutro rispeXo alla strategia.
Degree of Importance, Rate of Improvement e Sales Point sono 3 diverse prospe[ve di analisi di un
bisogno.
• Degree of Importance quanto è importante per un cliente vedere un suo bisogno soddisfaXo
à
• Rate of Improvement analisi con i compeTtors agli occhi del cliente
à
• Sales Point (prospe[va dell’azienda) quel bisogno quanto è coerente con le scelte strategiche
à
Queste 3 prospe[ve vengono poi sinteTzzate in questo unico parametro Absolute Weight, che
à
rappresenta l’importanza di quel bisogno.
Questo valore si calcola facendo una molTplicazione:
degree of importance x rate of improvement x sales point
Il peso di quel bisogno è la sintesi di 3 prospe[ve di analisi
Ora abbiamo l’elenco dei bisogni e il loro peso assoluto e relaTvo; queste informazioni vanno in ingresso
nelle righe della House of Quality.
La House of Quality nelle colonne ha i “come” quali caraXerisTche dovrebbe avere quel prodoXo per
à
soddisfare i “cosa”; bisogna Trare fuori le caraXerisTche tecniche.
In questa fase avranno un ruolo importante l’area tecnica, la progeXazione e l’area commerciale che
conoscono bene quali funzionalità e quali caraXerisTche dovrebbe avere il prodoXo per soddisfare al
meglio. C’è un’a[vità, da svolgere sempre in
gruppo, che deve arrivare a definire le
colonne. C’è una discussione.
Il service è quello che raccoglie tu[ i
problemi sul mercato di un prodoXo,
quindi è molto importante.
Quello che oXeniamo incrociando è la House of Quality (35x44). Ora dobbiamo riempire le celle con un
coefficiente di correlazione 0-1-3-9.
Il gruppo di lavoro comincia a ragionare (di
solito per colonna). Si lavora per 2-3 ore in
un giorno perché è una procedura che può
far sbagliare quindi meglio più volte in giro
in diversi.
Akao usa i simboli perché a livello visivo
secondo lui impaXano di più.
FaXo questo parte l’algoritmo ISM: MolTplica il peso per il coefficiente e in fondo, soXo, viene inserito il
punteggio = importanza della caraXerisTca.
Peso in termini assoluT e in % rispeXo al totale, peso della caraXerisTca.
Risultato: Più importante informazione scriXe
nell’eTcheXa della confezione.
Quindi dalla prima matrice si o[ene questo output.
È un output molto importante perché sta dicendo
all’azienda quali caraRerisKche del prodoRo sono più
importanK rispeRo alle altre.
Bisogna fare la verifica per controllare di non aver
saltato righe/colonne nella House of Quality.
Se troviamo una riga tuXa vuota (salvo errori) significa che nessuna di quelle caraXerisTche che abbiamo
individuato impaXa su quel bisogno.
Se trovo una colonna tuXa vuota (salvo errori) significa che quella caraXerisTca non soddisfa nessun
bisogno, quindi è inuTle.
Ora si può fare quella che Akao chiama la Tavola dei
BoRle Neck.
Ordinata: importanza relaTva delle caraXerisTche di
prodoXo.
Ascissa: difficoltà di misurazione (Akao); difficoltà di
miglioramento, di implementazione. deriva da una
à
discussione che fa il gruppo
Più mi sposto verso destra più migliorare quella
caraXerisTca è complesso, costoso e richiede un certo sforzo.
Ogni caraXerisTca verrà quindi collocata in una certa area.
Questa è l’area criTca perché troviamo cose importanT (sono
fortemente correlate con i bisogni), ma che sono complesse
da realizzare.
Molto spesso un proge>o QFD si ferma a questo punto (sopra>u>o in Occidente).
Se invece si prosegue si passa alla seconda fase: prendo le
caraXerisTche di prodoXo (so quali sono e che peso hanno) e le
meXo sulle righe della seconda matrice.
Bisogna individuare le componenT del prodoXo quindi parTre dalle
disTnte basi. QuesT elemenT diventano le colonne della
seconda matrice; mentre nelle righe abbiamo
le caraXerisTche di prima.
Il meccanismo è lo stesso: gruppo si
concentra su questa seconda matrice,
incrocia riga e colla e assegna 0-1-3-9 in
base a quanto si riTene che quel
componente fisico sia correlato (tanto,
poco, per nulla) a quella caraXerisTca
tecnica.
Alla fine si trovano di nuovo peso assoluto e peso relaTvo.
E successivamente questo:
Da questa matrice esco che trovo quali sono le parT fisiche del prodoXo più
criTche.
BaraXolo e coperchio li troviamo molto alT a tesTmonianza che, oltre alla qualità intrinseca della vernice,
coperchio e baraXolo impaXano sulle caraXerisTche te