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FILOSOFIA E CARATTERISTICHE GENERALI DEL WCM (ELENCARE I 10 PILLAR)
Il WCM è un sistema di produzione strutturato e integrato, che abbraccia tutti i processi dello
stabilimento con l'obbiettivo di migliorare continuamente le performance produttivo e di ricercare
una progressiva eliminazione degli sprechi, in modo da garantire la qualità del prodotto e la massima
flessibilità nel rispondere alle richieste del cliente, attraverso il coinvolgimento e la motivazione di
tutte le persone che lavorano negli stabilimenti. Il WCM si basa sui concetti di Total Quality control
(TQC), Total Productive Maintenance (TPM), Total Industrial Engineering (TIE) e Just In Time (JIT);
non si tratta di un progetto, ma di un vero e proprio modo di lavorare che richiede metodi,
strumenti, standard e rigore nell'applicazione, ed è costituito da 10 pillar: Focus Improvement
(miglioramento continuo e focalizzato), Quality Control (controllo qualitativo), People
Developement (coinvolgimento del personale), Early Equipment Management (strategia di
acquisizione dei mezzi di lavoro/processi), Professional Maintenance (manutenzione professionale),
Workplace Organisation (Organizzazione del posto di lavoro), Costo Deployment (riduzione dei
costi), Costumer Services (servizio ai clienti), Safety (sicurezza), Enviroment (ambiente).
PILLAR DELLA SICUREZZA E AMBIENTE RELATIVO ALLA FILOSOFIA WCM
Enviroment e Safaty sono due dei 10 pillar della filosofia WCM. Una corretta gestione ambientale è
necessaria per soddisfare le esigenze degli addetti e della società civile, anche andando al di là degli
obblighi dovuti alle norme; si cerca di ridurre l'impatto ambientale della fabbrica e di incrementare
la qualità dell'ambiente di lavoro attraverso miglioramenti tecnici e l'addestramento del personale
(sistema di audit), al fine di ridurre consumi energetici, rumore, sostanze inquinanti e condizioni che
portano eventuali incidenti. La norma di riferimento è la ISO 14000, che non prevede un
adempimento obbligatorio, ma rappresenta uno standard certificabile; oltre ai risvolti economici,
questa politica porta vantaggi anche sul lato del personale che, lavorando in un ambiente salubre,
risulta incentivato ad un miglioramento continuo, e sul lato dei potenziali clienti rimangono colpiti
positivamente da questa attenzione.
Per quanto riguarda il pillar Safety, la filosofia WCM punta al miglioramento continuo della sicurezza
sul posto di lavoro, per ridurre il numero di incidenti e sviluppare la cultura della prevenzione. Lo
strumento utilizzato è chiamato 5S, che porta ad un posto di lavoro più sicuro perché più pulito,
organizzato e ordinato, senza materiali superflui; è formato da SCEGLIERE e SEPARARE, per
distinguere tra ciò che è utile e ciò che non lo è (metodo red-tag), ORDINARE, attraverso una
disposizione semplice e senza sprechi, PULIRE la postazione di lavoro, STANDARDIZZARE e
COMUNICARE, per mantenere l'ordine e la pulizia creata, RISPETTARE gli standard creati.
DESCRIVERE UN PILLAR WCM
La filosofia del WCM si basa su 10 pillar: Focus Improvement (miglioramento continuo e focalizzato),
Quality Control (controllo qualitativo), People Developement (coinvolgimento del personale), Early
Equipment Management (strategia di acquisizione dei mezzi di lavoro/processi), Professional
Maintenance (manutenzione professionale), Workplace Organisation (Organizzazione del posto di
lavoro), Costo Deployment (riduzione dei costi), Costumer Services (servizio ai clienti), Safety
(sicurezza), Enviroment (ambiente).
Nel dettaglio, il pillar People Developement punta il focus sul miglioramento delle competenze e
abilità, per ottenere un buon controllo del processo da parte degli addetti e puntare allo standard
zero errori umani. Al centro del pillar ci sono il coinvolgimento degli operatori, che si sentono così
partecipi dello sforzo al miglioramento continuo, e la specializzazione della manodopera, in grado
di svolgere molteplici tipi di lavoro; nella logica WCM gli operai sono portati ad imparare anche a
lubrificare e svolgere piccoli interventi di manutenzione e regolazione dei macchinari, con un
conseguente aumento dell'efficienza e diminuzione dei costi. Uno dei tool per raggiungere lo scopo
è la creazione dei training center, dotati di tutti i materiali e le attrezzature necessari, con
addestramento di tipo one point lesson.
EARLY EQUIPMENT MANAGEMENTI
l modello giapponese mette in discussione la scelta di robot e macchine incentrate unicamente sulle
economie di scala, viceversa premia macchine con ottima velocità di attrezzaggio e facilità di
spostamento, in grado di arrestarsi rapidamente in caso di difetti e di reagire prontamente alle
richieste del cliente in perfetto accordo con la logica Just In Time (JIT). Il WCM punta ad investire
non solo in macchinari, ma anche nell'apprendimento degli operatori e nel miglioramento continuo
del prodotto, per avere un processo quanto più affidabile, dotato di impianti accessibili e
manutenibili, con tempi di set up veloci e definiti; viene introdotta la tendenza alla realizzazione
interna di proprie attrezzature, creando macchine su misura che, aggiunte a quelle già esistenti,
sono in grado di saturare la domanda in caso di necessità.
PROFESSIONAL MAINTENANCE
E il pillar del WCM che punta ad incrementare la collaborazione tra conduttori e manutentori, al
fine di migliorare l'efficienza delle macchine e ridurre i relativi guasti. La logica WCM da molta
importanza sia alla manutenzione professionale, per la quale sarebbe opportuno avere del
personale addetto alla manutenzione all'interno dell'azienda per ridurre costi e tempi in caso di
guasti, sia alla manutenzione autonoma da parte degli operatori, che essendo sempre a contatto
con i macchini possono rendersi conto anticipatamente della presenza di potenziali problemi, sia
alla manutenzione preventiva programmata, per determinare una giusta frequenza di intervento
sull'impianto al fine di prevenire situazioni problematiche.
COST DEPLOYMENT
E il pillar del WCM che punta ad attuare con la massima energia e con le più corrette metodologie
le cause di perdita e gli sprechi (Muda) più rilevanti, ossia i costi della non qualità; le principali sono
la produzione in eccesso con il conseguente eccesso di scorte (compresi i semilavorati, come nel
caso dei colli di bottiglia), che comporta immobilizzo sia spazio che capitali e possibilità di mancate
vendite o danneggiamenti, i trasporti non necessari, le difettosità, che non si possono arginare solo
con controlli ma vanno debellate alla radice, le perdite nel processo, ovvero attività aggiuntive non
necessarie, le perdite di tempo dovute a movimentazioni nel processo, come operai che devono
spostarsi di continuo in zone distanti, e i tempi morti, come operatori fermi davanti alle macchine.
Diventa fondamentale il lavoro standardizzato, per preservare la qualità e l'efficienza sempre al
livello top, e la collaborazione con fornitori locali per minimizzare gli stock e sfruttare i vantaggi della
comakership. Si da grande importanza anche alla presenza di figure lavorative in grado di adattarsi
a qualsiasi situazione e compito, garantendo una grande flessibilità in accordo con la politica. La
politica di gestione dei costi si basa sulla contabilità di processo (logica del valore unitario),
sull'intervento attivo degli operai sul flusso produttivo, trasformando così la manodopera in costi
diretti, e utilizzando il concetto di lead time per ripartire i costi.
COSTUMER SERVICES
E il pillar del WCM che mira a ridurre i livelli di stock e di obsolescenza dei materiali, creare un flusso
teso all'interno dell'azienda e con i fornitori, e minimizzare le movimentazioni per creare un
processo sempre più orientato al cliente. Attraverso la teoria sulla qualità totale e l'approccio di
Ohno incentrato sulla caccia agli sprechi, si pone il focus sul cliente e su tutte le attività che, creando
valore, lo riguardano; si forma una Catena del valore, ovvero non considerare più l'azienda come
una singola unità, ma creare una forte interazione sia a monte (con i fornitori) che a valle (con i
clienti), al fine di raggiungere elevati livelli di qualità. L'obbiettivo di questo pillar è migliorare la
soddisfazione del cliente, adattando rapidamente la produzione alle diverse esigenze e fornendo
consegne puntuali; il cliente deve poter vedere i diagrammi che evidenziano il rifiuto dei prodotti
non conformi, e i progettisti devono lavorare con i rispettivi colleghi delle aziende clienti. Non si può
contare su un magazzino sempre colmo di prodotti finiti, in quanto sarebbe un costo e uno spreco
enorme, ma piuttosto adottare la logica del Just In Time e del Total Quality Control.
WORKPLACE ORGANISATION
E il pillar del WCM che punta all'Autonomous Maintenance, sia in aree capital intensive, per
ottenere un incremento dell'efficienza e della vita utile degli impianti, sia nelle aree labour intensive,
per eliminare gli sprechi e migliorare la produttività del processo e la sicurezza del posto di lavoro.
Si predilige la cura degli attrezzi, che devono essere efficienti, lubrificati, a portata di mano e pronti
all'uso, la pulizia degli impianti e delle postazioni di lavoro, che favorisce la sicurezza, e
l'implementazione della gestione a vista per cogliere problemi e ritardi della produzione a colpo
d'occhio. Altro punto fondamentale sono i set up, che vanno ridotti al minimo per avere grande
flessibilità e competitività, attraverso l'utilizzo di tecniche SMED; si tratta di convertire il più possibile
le attività interne (eseguibili a macchina ferma) in esterne (eseguibili anche se la macchina è in
funzione), di standardizzare le funzioni per il settaggio, ridurre i fissaggi con filettatura e utilizzate
maschere intermedie sulle presse per rendere più veloce l'attrezzaggio, ed infine cercare di eseguire
le operazioni in parallelo coinvolgendo più operatori, limitando così la zona di lavoro.
FOCUS IMPROVEMENT E QUALITY CONTROL
Il pillar Focus Improvement punta ad eliminare le principali voci di perdita (e in generale le attività
non a valore aggiunto) e sviluppare competenze specifiche di problem solving, con lo scopo di
migliorare l'efficienza degli impianti (OEE) e ridurre sprechi e tempi di set up. Si pone l'accento
sull'azione rapida, puntando al risultato con analisi veloci e ad ampio coinvolgimento (fare e fare
subito) attraverso la tempesta delle prove (trystorming) per verificare gli obbiettivi raggiunti; in caso
di fallimento, si preferisce l'assenza di giustificazioni sterili, mentre è molto più orientato al successo
ricercare gli errori in cui ci si è incorsi. Un tool fondamentale è la settimana kaizen, il cuore in cui
avviene il processo di miglioramento rapido, in