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Rete Natura 2000 devono essere adeguatamente valutate e monitorate. E’ necessario regolamentare
l’attività venatoria, la costruzione di cave, impianti eolici, discariche, impianti di risalita e
gestire correttamente le attività agricole e forestali. Altre attività vanno invece incentivate:
l’agricoltura biologica, l’ecoturismo, la lotta al bracconaggio, il monitoraggio naturalistico, la messa
in sicurezza degli elettrodotti, la riduzione dell’inquinamento luminoso e la fitodepurazione.
Il piano di gestione: Il piano di gestione integra in maniera coerente gli obiettivi di
conservazione e le attività antropiche all’interno di un sito della Rete Natura 2000. E’ uno strumento
che, partendo da un’analisi oggettiva della situazione presente all’interno del sito, cerca di
individuare quali dovrebbero essere le azioni e le modalità da mettere in pratica per una
corretta conservazione delle specie e degli habitat che hanno determinato la designazione del
sito. La strategia dovrebbe essere di integrare il piano di gestione con altri strumenti di pianificazione
territoriale quali i piani regolatori generali (PRG), i piani territoriali paesaggistici regionali (PTPR) o
altri strumenti di settore come i piani di sviluppo rurale (PSR) o i piani faunistico-venatori. La stesura
di un piano di gestione parte da una serie di inventari (biologico, socioeconomico ecc.) per arrivare
all’individuazione dei fattori che minacciano habitat e specie e, quindi, all’individuazione di azioni
strategiche da effettuare sull’area. A questi fini, è di fondamentale importanza l’attività di
monitoraggio del territorio e delle specie. Il piano di gestione non è uno strumento obbligatorio
ma si rende indispensabile là dove l’esistente pianificazione territoriale e settoriale non
garantisce le esigenze di conservazione delle specie e degli habitat oggetto di conservazione.
Il monitoraggio Il monitoraggio costante degli habitat e delle specie animali e vegetali
permette di raccogliere dati rilevanti per giudicare lo stato di conservazione di habitat e specie. Le
informazioni da monitorare sono:
• di carattere scientifico: andamento e distribuzione degli animali e degli ambienti che si trovano
nel sito 112
• di carattere socioeconomico: presenza di fattori che possono causare variazioni dello stato di
conservazione e la formulazione di azioni che possono contribuire all’aumento della biodiversità
e al raggiungimento/mantenimento di uno stato di conservazione favorevole.
Le opportunità: I vantaggi della conservazione della biodiversità all’interno dei territori della
Rete Natura 2000 sono molteplici:
• miglioramento dello stato di conservazione delle specie e degli habitat;
• incremento della qualità della vita degli esseri umani attraverso la conservazione e il
ripristino dei servizi forniti dai vari ecosistemi.
All’interno dei siti della Rete è possibile mantenere e sviluppare attività umane sostenibili
come i metodi di coltivazione tradizionale o l’ecoturismo. Le comunità locali possono beneficiare di
incentivi speciali messi a disposizione dalla Commissione Europea per la gestione dei siti che fanno
parte della Rete Natura 2000.
Il finanziamento della Rete Natura 2000: L’Unione Europea mette a disposizione alcuni
strumenti di sostegno finanziario per lo sviluppo e la gestione dei siti appartenenti a Rete Natura 2000.
I principali sono: Piani di Sviluppo Rurale (PSR): alcune Misure del PSR prevedono delle
compensazioni economiche agli agricoltori per eventuali costi aggiuntivi o mancati redditi derivanti
dall’applicazione dei vincoli previsti dalle Direttive Habitat e Uccelli; Fondi strutturali (Fondo
Sociale Europeo – FSE e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR): i fondi strutturali
possono essere utilizzati per progetti mirati alla gestione, al ripristino e alla tutela dei siti Natura 2000.
Tali fondi sono disponibili anche per progetti di studio, monitoraggio e l’elaborazione di piani di
gestione. Programma LIFE+: l’obiettivo generale del programma è di contribuire all’attuazione,
all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente.
LIFE+ rappresenta un grande strumento finanziario per progetti che riguardano: natura e biodiversità,
politica e governance ambientali, informazione e comunicazione.
La Rete Natura 2000 in Italia Comprende: 2637 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) 2297
dei quali sono stati designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e 636 ZPS, 357 delle quali
sono siti di tipo C, ovvero ZPS coincidenti con SIC/ZSC. 132 habitat, 90 specie di flora e 114 specie
di fauna (delle quali 22 mammiferi, 10 rettili, 16 anfibi, 26 pesci, 40 invertebrati) ai sensi della
Direttiva Habitat; circa 391 specie di avifauna ai sensi della Direttiva Uccelli. 113
La tabella seguente riporta, per ogni Regione, il numero, l'estensione totale in ettari e la
percentuale rispetto al territorio complessivo regionale a terra e a mare, rispettivamente delle
ZPS, dei SIC-ZSC, e dei siti di tipo C (SIC-ZSC coincidenti con ZPS).
MONITORAGGIO: Monitoraggio = rilevazione periodica e sistematica di determinati
parametri. Funzioni: fornire informazioni sulle variazioni rispetto allo stato desiderato; •
misurare il successo delle azioni di gestione e conservazione; • rilevare gli effetti di perturbazioni
e disturbi. La tecnica di monitoraggio deve tener conto di diverse componenti quali: vegetazione,
tipo di substrato, area geografica di appartenenza e altre ancora. In Europa, la maggior parte degli
schemi di monitoraggio sugli habitat riguardano la raccolta di dati relativi sia alla composizione
floristica sia alla distribuzione degli habitat. Tra gli schemi di monitoraggio che raccolgono dati
sulla composizione floristica, nella maggior parte dei casi (62,58%) i dati riguardano sia la
presenza/assenza sia l’abbondanza delle specie, nel 18,63% dei casi si raccolgono dati solo
sull’abbondanza di alcune specie selezionate ed infine nel 7,91% dei casi si raccolgono dati
unicamente su presenza/assenza delle specie. Lo stato di conservazione di un habitat è favorevole
quando (art. 1 e): • la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono stabili o in
estensione; • la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo mantenimento a lungo termine
esistono e possono continuare ad esistere in un futuro prevedibile; lo stato di conservazione delle
specie tipiche è soddisfacente ai sensi dell’art.
- Specie tipiche: Le specie tipiche scelte per la valutazione dello stato di conservazione di un
habitat “dovrebbero essere validi indicatori di una buona qualità dell’habitat, ad. es. devono essere
indicatrici di presenza di un gruppo di specie più ampio con specifiche necessità di habitat; devono
essere esclusive di quell’habitat o essere presenti sulla maggior parte del suo range; devono essere
sensibili ad eventuali cambiamenti delle condizioni dell’habitat; devono poter essere individuate
attraverso mezzi non distruttivi ed economici; dovrebbero idealmente rimanere stabili nel medio-
lungo termine. Le specie caratteristiche riportate nell’Interpretation Manual (European
Commission, 2013) possono essere utilizzate come specie tipiche se rispondono ai criteri fin
qui elencati”
Parametri da considerare per la valutazione di un habitat: Area; Range; Struttura e
funzioni; Prospettive future. “Range” e “Prospettive future” vengono calcolati unicamente sulla
114
base di dati derivati e a livello di regione biogeografica, di conseguenza non fanno parte delle
schede predisposte per illustrare la metodologia per il monitoraggio regionale a livello di sito.
“Area” e “Struttura e funzioni” sono invece parametri che possono essere calcolati tramite
l’aggregazione di dati raccolti a livello di sito; le schede predisposte per il monitoraggio riguardano
quindi questi due parametri, poiché una loro chiara definizione è un passo fondamentale per una
corretta applicazione delle procedure di monitoraggio. I parametri per essere misurabili vanno definiti
tramite variabili che, per motivi economici, devono essere limitate come anche la frequenza di
campionamento.
“Struttura e funzioni” viene interpretato come il parametro che comprende le condizioni di
base per l’esistenza di un habitat. La struttura di un habitat può comprendere vari elementi, quali l’età
degli alberi, la struttura del substrato (ad es. dimensioni di ciottoli o ghiaia). Le funzioni di un habitat
sono le attività, i ruoli che essi svolgono all’interno dell’ecosistema. Le funzioni di un habitat possono
essere difficili da misurare, per questo motivo come parametri di monitoraggio vengono
frequentemente utilizzate variabili riferibili ad elementi strutturali. Per quanto riguarda il
monitoraggio della struttura e delle funzioni degli habitat le Linee Guida Europee forniscono, per
gruppi di habitat, i principali criteri da prendere in considerazione. La raccomandazione ricorrente
è quella di provvedere allo studio della vegetazione che, essendo la componente principale
strutturale nonché il determinante di molte delle principali funzioni dei tipi di habitat, consente
di ricavare le informazioni fondamentali. Lo studio della vegetazione viene generalmente
effettuato su dati raccolti con il metodo di Braun-Blanquet. Si ottengono dati di tipo peculiare,
informazioni ad “alta risoluzione” che spesso possono coprire grandi territori geografici e sono adatte
per analizzare le relazioni tra vegetazione e ambiente sfruttando le caratteristiche delle piante quali
indicatori ambientali. L’utilizzo di tali dati è fondamentale per ottenere efficaci studi sulla
conservazione. Un buon programma di monitoraggio deve essere progettato in modo tale da garantire,
oltre una buona raccolta dati, anche una efficiente gestione delle risorse. Ad esempio, in generale si
deve tener presente che la frequenza dei campionamenti dovrebbe essere inferiore per tipi di habitat
non gestiti, in quanto non dovrebbero subire rapidi cambiamenti. Un altro modo di assicurare un buon
rapporto costo-efficacia è di fare il maggior uso possibile di dati esistenti, la scelta di utilizzare i dati
cenologici per la valutazione dello stato di conservazione della struttura e delle funzioni di un tipo di
habitat va in questa direzione. Per un efficace studio della vegetazione, ad ampia scala d’indagine,
lo strumento di base irrinunciabile è dunque un archivio di dati cenologici georiferiti completo
e correttamente strutturato. Importanza delle Banche dati a livello nazionale e internazionale.
Programmi di monitoraggio a livello regionale La Direttiva Habitat impone che il
monitoraggio venga fatto in tutto l’areale di distribuzione dell’habitat, non solo quindi all’int