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La capacità di previsione e la decisione

È importante la capacità di previsione nella decisione. Se T = T, allora quando la decisione avrà degli effetti misurabili, il contesto cambierà contemporaneamente. Se T < T, allora durante il processo decisionale, il contesto può cambiare una o più volte nel tempo. È importante la capacità di divisione.

Modello di Ansof: gli stadi della conoscenza

Ogni volta che c'è un cambiamento (a livello di settore, di tecnologia, di leggi ecc.), questo attraversa più stadi:

  1. Senso di turbolenza: si sente che qualcosa sta cambiando.
  2. Identificazione della fonte: si identifica il vero problema/decisione.
  3. Valutazione dell'impatto: si studiano nel dettaglio le conseguenze della decisione/problema.
  4. Identificazione delle prime risposte.
  5. Valutazione degli effetti di queste risposte.
  6. Primo impatto: gli effetti sono percepibili ma ancora circoscritti.
  7. Pieno impatto: il contesto è cambiato come conseguenza.
del cambiamento e ciò è pienamente percepibile. T: tempo disponibile per reagire al cambiamento prima della sua completa manifestazione. È il tempo che ho a disposizione prima che il cambiamento sia avvenuto, cioè prima che il contesto abbia cambiato ciclo. T: tempo necessario per reagire al cambiamento (cambiamenti interni e risposte). T: Tempo per lo sviluppo delle competenze. T: Tempo per l'implementazione del cambiamento. Se decido a destra di L, arrivo in ritardo, perché sto decidendo di fare qualcosa per cui servirà più tempo di quello a disposizione. Quindi arriverò tardi, che vuol dire che dal punto di vista del mercato sono fuori mercato e perdo quote di mercato, da un punto di vista giuridico sono fuori legge e quindi devo pagare multe o andare in galera. L è il punto limite, è il momento concettuale in cui io devo aver preso una decisione. Il tempo disponibile T dipende dalla velocità del cambiamento. Il tempo peracquisizione delle competenze, il tempo necessario aumenta in base alla complessità del fenomeno/tecnologia. Inoltre, secondo Ansoff, i cambiamenti sono sempre più nuovi e complessi, rendendo l'ambiente sempre più turbolento. Quindi, possiamo riassumere i concetti principali come segue: - L'acquisizione delle competenze richiede più tempo per fenomeni/tecnologie più nuovi. - Il tempo di implementazione aumenta con la complessità del fenomeno. - La velocità del cambiamento è sempre più alta. - La complessità dei fenomeni è sempre più elevata. - Il livello di turbolenza dell'ambiente dipende dalla velocità del cambiamento, dal grado di novità e dalla complessità. Ricorda che questi sono solo concetti generali e possono variare a seconda del contesto specifico.novità e la complessità sempre più veloci, la curva T si alza. Il punto limite L si sposta sempre più a sinistra, fino a casi estremi in cui esso può essere nei primi stadi della conoscenza. Ciò vuol dire che i decisori (le aziende) devono decidere in un contesto del settore sempre meno maturo. In base a dove si trova L, Ansoff identifica diversi stili manageriali di gestione dell'innovazione: - Stabile (L allo stadio 7) Reagisco semplicemente al contesto di riferimento. - Reattivo (L allo stadio 6). Reagisco a qualcuno, alla prima evidenza. - Anticipativo (L allo stadio 5). Devo prendere decisione prima di sapere cosa gli altri stanno facendo. - Esplorativo (L agli stadi 3-4). So il problema e la fonte, ma devo valutare il suo impatto e cercare di generare possibili risposte. - Creativo (L agli stadi 1-2). Creo qualcosa a cui nessuno ha mai pensato prima, perché viene percepita una turbolenza.

Progetti

Mentre il processo riguarda attività ripetitive e continuative nel tempo, il progetto è un'attività una tantum, che ha un inizio ed una fine, qualcosa di diverso dal passato.

Un progetto può essere esterno, ovvero per i clienti (ad esempio le società di consulenza lavorano per progetti), o interno, ovvero si lavora sui processi interni.

Un processo è una sequenza di attività che devono raggiungere uno scopo. Un progetto è un processo discontinuo con delle risorse umane e finanziarie dedicate, organizzate per ottenere un output unico con dei vincoli di tempi e costi.

Il progetto esterno può essere ulteriormente suddiviso in due sottocategorie:

  • Progetto su commessa, ad esempio un progetto di consulenza;
  • Progetto a catalogo, sviluppo un nuovo prodotto non per un committente specifico, ma per un cliente target generico.

Il progetto interno può essere:

  • Progetto di cambiamento organizzativo, riguarda la
  • Realizzazione di interventi sull'organizzazione dell'impresa stessa. Progetto di ricerca e innovazione, ha lo scopo di generare opportunità tecnologiche, è precedente sia alla commercializzazione che all'industrializzazione di quel prodotto.

    Il programma è un insieme di progetti che hanno delle affinità e similarità tra loro.

    Il portafoglio è un insieme di programmi.

    Ciclo di vita di un progetto:

    1. Avvio del progetto. Si decide se far partire il progetto e si definisce qual è l'obiettivo di massima del progetto. Budgeting, analisi delle proposte ecc.
    2. Pianificazione. Definizione specifiche, obiettivi, costi e tempi, pianificare attività e risorse.
    3. Esecuzione. Si inizia a fare quello che è stato pianificato. Inizio a comprare materiali, a progettare, ad assumere ecc.
    4. Closing. È fondamentale per i progetti futuri. Apprendimento dal successo. Rilascio dell'output.

    PMI (Project Management Institute),

    IPMA (International Project Management Association), PRINCE2: gli enti di project management più noti. Sono associazioni internazionali che raggruppano esperti di project management e che lavorano per commessa e hanno un forte focus sui progetti. Fanno tesoro di tutte le fasi di closing di quel settore. Principi del project management L'elemento più critico di un nuovo progetto è l'incertezza. Tanto più è complesso e lungo nel tempo il progetto, tanto più sarà alta l'incertezza da affrontare. Per gestire al meglio l'incertezza ci sono due principi: Principio dell'anticipazione. Investo molto nel cercare di prevedere tutti i possibili problemi a cui andrò incontro, anticipando le eventuali soluzioni. Principio della flessibilità. Se non è possibile prevedere tutto, tengo un margine di flessibilità in modo di poter essere rapido nel gestire il problema/imprevisto che capita. Trade off tracosti di incertezza e costi di correzione. Alcuni metodi di project management si ispirano alla necessità di anticipare, ovvero abbassare la curva legata ai costi di incertezza (principio di anticipazione). Oppure si può fare in modo di abbassare i tempi e costi di correzione (principio di flessibilità). Bisogna cercare di adottare entrambi i principi. Anticipazione Per ridurre l'incertezza ho bisogno di anticipazione, e può essere fatta in tre modi: Coinvolgendo fin da subito gli stakeholder interessati. Saper come costruire il team, ovvero metto insieme le persone che interesseranno il progetto. Ci devono essere dei momenti di validazione (design review): si definiscono delle milestone (traguardi intermedi di un progetto), ad esempio si fanno riunioni. Avere più conoscenza possibile riguardante il progetto. Dobbiamo coinvolgere, oltre al team di persone responsabili che potranno manifestare problemi in futuro, esperti, che hanno quindi una fortissima.esperienza sul contenuto (ad esempio sui materiali, sul mercato, sulla tecnologia ecc.). Il team ha l'obiettivo di portare la prospettiva di chi verrà a valle delle attività, e quindi anticipa; invece l'esperto non pone vincoli, ma deve portare la sua esperienza che aiuta a capire i problemi a cui si andrà incontro. Design rules: metodi di progettazione, di solito del prodotto, che fanno tesoro dell'esperienza passata, e che seguendoli si anticipano eventuali problemi. La sperimentazione, ovvero si sperimenta un prototipo. Metodi e strumenti di project management che sono in grado di anticipare i problemi. Si definisce un piano di progetto (si vedrà in dettaglio più avanti). La forte applicazione dell'anticipazione porta al stage-gate, ovvero un progetto con fasi ben definite, con momenti di validazione ecc. In questo modo si può concludere in tempo più facilmente. Flessibilità: Lavoro sul processo, cioè concepisco il

    progetto in modo più fluido, ovvero non ragiono in fasi, ma cerco di trovare sovrapposizione e fluidità nelle cose da fare, in questo modo si capiscono le interrelazioni ed i vincoli.

    Overlapping (ocuncurrent engineering): il contrario di stage-gate, quindi il processo è definito da fasi che non sono ben distinte, ma si sovrappongono tra loro.

    Beta release: lancio, ad esempio, sul mercato un software che non è ancora stato finito, in questo modo lo testo.

    Lavoro sulle risorse. Overskilling: siccome il progetto è complesso, prendo persone che sono super competenti.

    Specifiche risorse tecnologiche, per essere pronti alla continua evoluzione tecnologica.

    Lavoro sull'architettura, cioè progetto in modo modulare, in modo che quindi la realizzazione del prodotto finito sarà composto da un tot di moduli. In questo modo se devo cambiare qualcosa, dovrò cambiare solo qualche modulo.

    Modularità: riuscire a strutturare

    l'output in sottobiettivi,ognuno dei quali è un pezzettino autonomo, dà molta flessibilità. Anticipazione vs flessibilità Sia anticipare che essere flessibili richiede costi maggiori in ogni caso. Dipende tutto dall'incertezza in cui si sta operando. Approccio Agile Utile per contesto in cui è meglio adottare flessibilità. 4 valori dichiarati (Agile Manifesto, 2001): Gli individui e le interazioni sono più importanti dei processi e degli strumenti. Il software funzionante è più importante della documentazione esaustiva. La collaborazione con il cliente è più importante della negoziazione dei contratti. Rispondere al cambiamento è più importante di seguire un piano.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
85 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher breadcar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione e organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Ronchi Stefano.