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Modalità di Verifica

La verifica viene effettuata esplodendo gli ordini pianificati per i codici Mps sui rispettivi cicli di massima e confrontando il carico risultante con la rispettiva capacità disponibile. Si fa un controllo siccome MPS ragiona a capacità infinita, cioè devo verificare che sono nell'orizzonte giusto (SI confermato, NO congelato), e poi verificare che riesca ad erogare la capacità produttiva molto più alta di quella disponibile. 1. Metodo dei coefficienti globali a. Calcolare per ciascun periodo di pianificazione il fabbisogno complessivo di capacità produttiva, moltiplicando le quantità da produrre per il relativo tempo standard di produzione. b. Rilevare percentuale storica di impiego dei vari centri di lavorazione del sistema produttivo. c. Ipotizzare per il periodo futuro la percentuale standard di impiego dei centri di lavorazione. d. Determinare il fabbisogno relativo ai vari centri di lavorazione mediante.

suddivisione del fabbisogno totale in base alle previste percentuali standard di impiego dei vari centri. Metodo semplificato perché dice che in futuro andrà come nel passato; quindi, c'è un controllo di capacità grezzo.

2. Metodo distinta base di capacità. Determinare per ciascun componente dei prodotti finiti il tempo unitario di lavorazione su i vari centri.

Determinare i tempi di lavorazione per ogni prodotto su ciascun centro di lavorazione utilizzando la distinta base.

Determinare il fabbisogno di capacità produttiva per ogni centro di lavorazione, moltiplicando la quantità del prodotto finito per il tempo unitario richiesto su ciascun centro.

Calcolo percentuale complessiva di impiego per ciascun centro.

Ottengo quindi che ciascun prodotto ha il tempo di lavorazione dato dai tempi di lavorazione di tutti i figli con il loro specifico coefficiente di impiego.

Limiti dei due modelli esposti: non tengono conto dei necessari anticipi.

temporali collegati alla semplificazione delle distinte basi. Il fabbisogno di capacità di un prodotto non è interamente da collocarsi nel periodo di consegna da MPS, ma si deve anticipare rispetto a questo periodo con opportuni "profili di carico".
  1. Metodo dei profili di carico
  2. Metodo più complesso, tiene conto di quando anticipo le singole operazioni, lo utilizzo nel caso di MRP non tanto nel caso MPS.

  3. RCCP vs CRP
  4. RCCP → controllo capacità MPS

    CRP → controllo capacità MRP utilizzando il metodo dei profili di carico. Faccio MRP sui figli quindi i calcoli saranno più semplici.

    Possono dare risultati diversi, siccome CRP è improntato su MRP che tiene conto delle disponibilità, al contrario dell'RCCP.

Domanda esame: Quali sono i due metodi che possono essere impiegati per generare i dati necessari per la RCCP (ROUGH-CUT CAPACITY PLANNING).

La soluzione tecnica di generazione dei cicli rappresentativi di RCCP

Il testo può essere realizzato in due modi:

  1. Creazione di cicli rappresentativi ad hoc.

    La costruzione di cicli rappresentativi può avvenire in modo automatico con l'utilizzo di distinte basi e cicli reali: per ogni prodotto finito si esplode la distinta base su tutti i livelli e per ogni codice, a partire dal ciclo di lavoro, si estraggono automaticamente tutte le operazioni effettuate in centri di lavoro considerati critici; le operazioni estratte vengono inserite come operazioni di ciclo RCCP del prodotto finito.

  2. Utilizzo delle distinte scalari e dei cicli reali di tutti i codici presenti nelle distinte basi.

    Gli ordini MPS verranno esplosi sulle distinte basi e sui cicli reali. Questa soluzione è comoda in quanto non richiede la creazione di un archivio apposito di cicli RCCP, ma, per contro, può essere molto pesante dal punto di vista della elaborazione informatica e può fornire troppe informazioni di carico su centri che non sono importanti.

Cap. 11

Sistemi avanzati di pianificazione della produzione

Distinte di pianificazione

Obiettivi gestione aziendale:

  • Contenere i costi (classe economica)
  • Limitare investimenti in capitale circolante (classe finanziaria)
  • Raggiungere massimo LS (classe di servizio di mercato)

Comporta:

  • Azioni di monte (lavorazione e acquisto materie prime)
  • Azioni a valle (lavorazioni)

Si tende a realizzare il prodotto il più vicino possibile al momento in cui è richiesto.

Problemi:

  • Congruenza piani di lungo, medio e breve termine (PP, MPS, FAS)
  • Corrispondenza tra previsioni di vendita e ordini cliente → per risolvere si usa distinte di pianificazione (planning bill/pseudo bill).

Le distinte di pianificazione o planning bill rappresentano uno strumento volto a migliorare i processi di pianificazione su base previsionale al fine di massimizzare l'evasione degli ordini clienti e costituiscono pertanto un ausilio importante per una avanzata gestione aziendale.

La distinta di pianificazione

è anche detta pseudo bill per sottolineare il fatto che si tratta di una distinta fittizia, ovvero di uno strumento costruito per dare supporto al processo di pianificazione. In generale, si intende un gruppo artificiale di codici utilizzato per facilitare e migliorare il processo di pianificazione che risulta articolato nella classica struttura di una distinta base. Distinta base (DIBA): lista di materie prime, assemblati ecc. con le loro quantità (coefficiente d’uso), necessari per la composizione di un prodotto finito. È lo strumento di comunicazione. Si può riferire a come sono progettati i prodotti (DIBA tecnica), a come sono realizzati (DIBA di pianificazione e produzione), venduti (DIBA di vendita) e mantenuti (DIBA di manutenzione). Sono gerarchiche, cioè che al livello più alto ci sono i prodotti finiti, e ai livelli più bassi ci sono i componenti, semilavorati, fino alle materie prime. → problema:

devono essere adeguatamene mantenute e aggiornate.

Codice (prodotto): prodotto finito in senso stretto, che viene fornito all'acquirente.

Codice (componente): elemento presente in DIBA che sarà utilizzato in uno o più codici prodotto.

Famiglia: insieme di codici raggruppati per una caratteristica.

Tipo: insieme di famiglie con costi di produzione simili e da domande con andamenti simili. La distinta base è un database in cui ci sono:

  • Nome e codice componente
  • Livello di appartenenza
  • Coefficiente d'uso

Può avere forma grafica o tabellare.

Nasce quindi la necessità di definire i livelli, visto che un componente si può trovare anche in due livelli contemporaneamente, a questa necessità risponde il Low-Level-Coding, che dice che bisogna assegnare il livello zero al prodotto finale e poi ad aumentare con tutti gli altri.

L'efficacia della DIBA dipende da:

  • DIBA aggiornate e precise
  • Non ci deve essere duplicazione delle distinte base
distinta modulare o modular Bill è una distinta di pianificazione organizzata in moduli o opzioni alla cui costruzione si giunge mediante un processo di modularizzazione. L'opzione rappresenta una caratteristica offerta ai clienti per personalizzare il prodotto finito, anche se in alcune aziende con questo termine si indica una scelta obbligatoria cioè il cliente deve selezionare obbligatoriamente una determinata opzione. La distinta delle parti comuni o common parts bill è una distinta di pianificazione che raggruppa le parti comuni a più prodotti. Questo permette di semplificare la gestione delle parti comuni e di ridurre i costi di produzione. Le distinte di pianificazione sono strumenti fondamentali per la pianificazione della produzione. Consentono di organizzare e gestire in modo efficiente i componenti necessari per la produzione di un prodotto finito. Inoltre, permettono di effettuare previsioni più accurate e di ottimizzare la gestione delle scorte. È importante mantenere le distinte di pianificazione sempre aggiornate. Se vengono introdotti nuovi codici, è necessario sostituirli nella distinta. Allo stesso modo, se un componente viene eliminato, è necessario eliminarlo anche dalla distinta. Questo assicura che le distinte siano sempre uniche e aggiornate. Inoltre, le operazioni di standardizzazione sono fondamentali per garantire la coerenza e l'efficienza delle distinte di pianificazione. La standardizzazione permette di definire regole e procedure comuni per la creazione e la gestione delle distinte, facilitando così il lavoro di pianificazione e ottimizzando i processi produttivi.

Delle alternative possibili. Le opzioni obbligatorie si chiamano ‘’varianti’’. La modular Bill è utilizzata in aziende dove il prodotto ha molte caratteristiche opzionali, un esempio èun’azienda del settore automobilistico. Il modulo che raggruppa i componenti comuni, indipendentemente dalla configurazione finale del prodotto, è definito come distinta delle parti comune o common parts bill.

Modularizzazione: Ristrutturazione delle distinte base dei prodotti finiti, al fine di costruire moduli o opzioni. I suoi obiettivi sono due:

  1. Disaccoppiare le combinazioni di caratteristiche opzionali del prodotto;
  2. Separare le parti comuni da quelle specifiche.

Le fasi su cui si basa il processo di modularizzazione sono:

  1. Identificazione delle opzioni
  2. Raggruppamento dei codici in funzione dell’appartenenza alle opzioni
  3. Assegnazione di un codice a ciascuna opzione e creazione dei legami opzione-componenti, cioè a costruzione delle modular

Un altro modo per effettuare la modularizzazione è la "riassegnazione", la cui differenza con la normale logica della modularizzazione consiste nell'assegnare i componenti di un potenziale modulo ad altri moduli, rinunciando alla sua "promozione" ad oggetto di pianificazione.

Una tecnica mediante la quale si realizza la modularizzazione è la "distinta matriciale", cioè la distinta base sommarizzata in un formato che evidenzia l'utilizzo in ogni prodotto di componenti comuni a più prodotti, modelli o famiglie simili; viene soprattutto usata per modulare prodotti di bassa complessità.

Distinte per aggiunta e cancellazione (add/delete bill)

Le add e delete bill sono delle alternative all'uso delle modular Bill e delle common parts Bill. Le add e delete bill sono distinte materiali per aggiunte e cancellazioni e sono anche chiamate comparative o per eccezioni.

Queste tipologie didistinte sono costruite a partire da una distinta base di un prodotto di riferimento e successivamente tramite aggiunteo cancellazioni di determinati codici. Queste distinte, utilizzate in aziende che costruiscono prodotti diversi per lapresenza o meno di vari componenti, consentono di pianificare gli acquisti e la produzione. In conclusione, se non sivuole usare la modular bill, non è comunque conveniente applicare la add / delete bill. Per i componenti 'add / delete'si preferisce una gestione a scorta anziché a fabbisogno.

Distinte contenitore (kit bill)

La Kit Bill è una distinta di pianificazione utilizzata maggiormente in quelle aziende in cui i prodotti al primo livello delladistinta base presentano un elevato numero di codici di basso valore (ad esempio dadi, bulloni, ecc) che vengono usatiper montare gli assiemi di livello superiore. La Kit Bill, rappresentabile graficamente come un sacco portaoggetti,costituisce

re e organizzare in modo strutturato il proprio lavoro. Questo permette di avere una visione chiara e ordinata delle attività da svolgere e dei tempi necessari per completarle. Un esempio di insieme logico di codici è rappresentato dal tag HTML
    , che indica una lista non ordinata. All'interno di questo tag è possibile inserire una serie di elementi
  • , che rappresentano gli elementi della lista. Ecco un esempio di come potrebbe essere formattato il testo utilizzando i tag HTML:
    • Definire gli obiettivi del progetto
    • Analizzare i requisiti
    • Progettare l'architettura del sistema
    • Sviluppare il codice
    • Effettuare i test
    • Effettuare il debug e la correzione degli errori
    • Rilasciare il prodotto finale
    In questo modo il testo viene organizzato in una lista puntata, rendendo più chiara la sequenza delle attività da svolgere.
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A.A. 2023-2024
80 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Admin2023 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione della produzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Romagnoli Giovanni.