K
n
standard
Dimostrazione
K) K,
V,
(A, dim =
A
Sia uno spazio affine su sul quale è fissato un
n,
K
= (O, : → n
S B). A
riferimento affine Sia l’applicazione che a ogni punto
f
∈ ≡ (x , ..., )
A, associa la –pla delle coordinate affini di P rispetto a
P P x n
1
S n
:
S ) = (x , … , )
f(P x
1 n
L’applicazione è biunivoca per le proprietà degli spazi affini
f ∈
K
n
Indico con l’isomorfismo di V in che a ogni vettore v V associa la –pla
φ n
B ⇒ :
B
delle componenti di v rispetto alla base è l’isomorfismo associato a
φ f
B
∀ , ∈ ≡ (x , ..., ), ≡ (y , ..., ) ⇒
A,
infatti, P Q P x Q y
1 1
S S
n n
)f(Q) = (x , … , )(y , … , ) = (y − , … , − ) = ( )
f(P x y x y x φ PQ
1 1 1 1 B
n n n n
⇒ K
n
A
è un isomorfismo di in
f
TRASFORMAZIONI AFFINI 2
K)
V,
(A,
A indica uno spazio affine
Proposizione 1
∈ A
Sia un punto fissato.
O
′
∀ ∈ ∀ ∈ ∃! : → =
A A A
punto e automorfismo, affinità :
O φ GL(V) f f(O)
′ e è l’automorfismo associato
O φ
Dimostrazione : →
A A
Definiamo l’applicazione come l’applicazione che trasforma il punto
f ′
∈ ) ∈ ) = )
A A
nel punto che soddisfa la condizione
P f(P O f(P φ(
OP
⇒
Per la proprietà (SA1) ed essendo automorfismo di V è ben definita e risulta
φ f
essere biunivoca ′ ′
= ) = ) ⇒ = ) =
Ponendo nella condizione
P O O f(P φ(
OP O f(O) φ(
OO
′
0,
= =
da cui
φ(0) f(O) O
Dimostro che è l’automorfismo associato a
φ f
)f(Q) = )f(O) + =
f(P f(P f(O)f(Q)
′ ′
= − ) + = − ) +
f(O)f(P f(O)f(Q) O f(P O f(Q)
′
∀ , ∈ ) = ), ∀ ∈
A A
e poichè vale la relazione si ha
P Q O f(P φ(
OP P
′ ′
− ) + = −φ( ) + ) = + ) = )
O f(P O f(Q) OP φ(
OQ φ(− OP OQ φ(
PQ
)f(Q) = ) , ∈ A,
da cui per ogni coppia pertanto è
f(P φ(
PQ P Q φ
⇒
l’automorfismo associato a resta così definita l’affinità che ha come
f f φ
′
=
automorfismo associato e tale che f(O) O
Dimostro che è unica
f ′
∃ : → =
A A
Suppongo che altra affinità : e è l’automorfismo
g g(O) O φ
∈ A
associato. Per ogni punto si ha
P
) = ) = ) = ) = )
′
f(O)f(P φ(
OP g(O)g(P O g(P f(O)g(P
⇒ ⇒
) = ), ∀P ∈ =
A per la proprietà (SA1)
f(P g(P g f
TRASFORMAZIONI AFFINI 3
Teorema fondamentale delle affinità
K
A
Sia uno spazio affine su di dimensione finita Siano
n.
(P , , ..., ), (Q , , ..., ) (n + 1)
due –ple di punti affinemente
P P Q Q
0 1 0 1
n n
A
indipendenti di
⇒ ∃! : → : ) = , ∀i = 0, ...,
A A
affinità f f(P Q n
i i
Dimostrazione
(P , , ..., ), (Q , , ..., )
Poiché i punti sono affinemente indipendenti, i
P P Q Q
0 1 0 1
n n
( , , ..., ), ( , , ..., ) B
vettori formano una base
P P P P P P Q Q Q Q Q Q
0 1 0 2 0 0 1 0 2 0
n n
′
B
e di V, rispettivamente V
∃! : →
Per il Teorema fondamentale delle trasformazioni lineari, automorfismo φ
′
V , ) =
B B
che trasforma la base nella base più precisamente, tale che φ(
P P
0 i
∀i = 1, ...,
Q Q n
0 i : →
A A
Definisco l’applicazione come l’applicazione che trasforma il punto
f
∈ ) ∈ ) = )
A A
nel punto che soddisfa la condizione
P f(P Q f(P φ(
P P
0 0
Per la proprietà (SA1) ed essendo un automorfismo di V, l’applicazione è ben
φ f
definita, inoltre risulta essere biunivoca ⇒
= ) = ) ) =
Ponendo nella condizione
P P Q f(P φ(
P P Q f(P
0 0 0 0 0
⇒
0
) = = ) =
φ(
P P φ(0) f(P Q
0 0 0 0 ⇒
= , = 1, … , ) = )
Ponendo nella condizione
P P i n Q f(P φ(
P P
0 0
i
) = ) = ) = , ∀i =
per definizione di da cui
Q f(P φ(
P P Q Q φ, f(P Q
0 0 0
i i i i i
1, … , n
Resta da dimostrare che è l’automorfismo associato a
φ f
∀ , ∈ A si ha
P Q )f(Q) = )f(P ) + )f(Q) =
f(P f(P f(P
0 0
= − )f(P ) + )f(Q) = − ) +
f(P f(P Q f(P Q f(Q)
0 0 0 0
) = ), ∀P ∈ A
poiché vale la relazione si ha
Q f(P φ(
P P
0 0
−Q ) + = −φ( ) + ) = + ) = )
f(P Q f(Q) P P φ(
P Q φ(− P P P Q φ(
PQ
0 0 0 0 0 0
TRASFORMAZIONI AFFINI 4
⇒
)f(Q) = ), , ∈ A
da cui per ogni coppia di punti è
f(P φ(
PQ P Q φ
l’automorfismo associato a f
∃! : → : ) =
A A
Dunque affinità è l’automorfismo associato e
f φ f(P
i
, ∀i = 0, ..., ) = .
in particolare Per la Proposizione 1, l’affinità è
Q n, f(P Q f
0 0
i
unica
EQUAZIONI DI UNA AFFINITA’ K)
V,
(A,
A indica uno spazio affine di dimensione finita n
Proposizione
= (O,
S B) A
Sia un riferimento affine fissato in
: → ∈
A A
Sia una affinità con autormorfismo associato e tale che
f φ GL(V)
≡ (b , ..., ). ∈ ≡ (x , ..., ),
Per un generico punto pongo
f(O) b P A, P x
1 1
S S
n n
⇒
) ≡ (y , ..., ) si esprime nella forma
f(P y f
1
S n ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞
y x b
1 1 1
= +
A
⋮ ⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠
y x b
n n n e
∈ (K) = (e , ..., )
M B
dove è la matrice associata a rispetto alla base
A φ 1
n n
) B
(la j -esima colonna di A corrisponde alle componenti del vettore rispetto a )
φ(e
j
⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞
y x b
1 1 1
(y) = , (x) = (b) = ,
Ponendo e l’espressione
⋮ ⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠
y x b
n n n
⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞
y x b
1 1 1
= +
A
⋮ ⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠
y x b
n n n
(y) = + (b)
si può scrivere come A(x) S.
Tali espressioni si dicono equazioni dell’affinità rispetto a La matrice A è
S
la matrice associata a rispetto a
f
TRASFORMAZIONI AFFINI 5
Dimostrazione ∈ v u v,
≡ (v , ..., ), ≡ (u , ..., ) : =
Comunque presi v,u V, per
v u φ(u)
1 1
B B
n n
le proprietà delle trasformazioni lineari si ha
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
v u
1 1
= A
⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
v u
n n
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
v u
1 1
(v) = , (u) = ,
Ponendo possiamo scrivere le equazioni di φ
⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
v u
n n
(v) =
B
rispetto a come A(u).
⇒
u v
= = = ) = )
,
Per essendo l’automorfismo
OP φ(u) φ(
OP f(O)f(P φ
associato a f
≡ (x , ..., ), ) ≡ (y −b , ..., −b ),
Poiché nelle
OP x f(O)f(P y
1 1 1
B B
n n n
⇒ ⇒
= (v) = (y)−(b), (u) = (x) (y)−(b) =
equazioni ( di
v) A(u) φ A(x)
(y) = + (b)
ossia A(x)
IMMAGINE DI UN SOTTOSPAZIO AFFINE MEDIANTE AFFINITA’
Proposizione
: →
A A W A
Sia un’affinità e sia sottospazio affine –dimensionale di
f h
W A
L’immagine di mediante ossia è un sottospazio affine di avente la
f, f(W),
dim =
W,
stessa dimensione di f(W) h
Dimostrazione dim = +
W
Indichiamo con l’automorfismo associato a Poiché esistono
φ f. h, h
1 , ..., , = 1, ...,
W
punti di affinemente indipendenti, ossia i vettori
P P P P i h,
0 0
h i
sono linearmente indipendenti ), ..., ).
A
L’immagine è il sottospazio affine di passante per i punti
f(W) f(P f(P
0 h
)f(P )
, = 1, ...,
I vettori sono linearmente indipendenti poiché
f(P i h,
0 i
)f(P ) = ) e mantiene la lineare indipendenza dei vettori, essendo
f(P φ(
P P φ
0 0
i i
⇒ dim =
un automorfismo f(W) h
TRASFORMAZIONI AFFINI 6
In quel che segue, introduciamo un risultato che permette di trovare l’immagine di un
W
sottospazio affine –dimensionale usando le immagini degli iperpiani
h
Più precisamente, il sistema lineare minimo di equazioni che definisce le
n−h
W
equazioni cartesiane di si può interpretare come l’intersezione di iperpiani
n−h
, ...,
H H Allora si può ottenere intersecando le immagini di tali iperpiani
f(W)
1 n−h
Proposizione – Immagine di un iperpiano = (O,
n
A S B)
In spazio affine è fissato un riferimento affine rispetto al quale
: →
n n
H A A
l’iperpiano e l’affintà hanno equazioni
f
: + ... + + = 0, (y) = + (b)
H a x a x c A(x)
1 1 n n
⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞
y x b
1 1 1
(y) = , (x) = (b) =
dove e
⋮ ⋮ ⋮
⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠
y x b
n n n
S
Allora ha equazione rispetto a data da
f(H) −1 −1
: (a ...a )A (x)−(a ...a )A (b) + = 0
f(H) c
1 1
n n
Dimostrazione : (a ...a )(x) + = 0;
H H
Scriviamo l’equazione di in forma matriciale essendo
c
1 n
(x) :
la matrice A invertibile, ricaviamo l’espressione di dalle equazioni di f
−1
(x) = [(y)−(b)];
A
(x) :
H
si sostituisce tale espressione di nell’equazione matriciale di
−1
(a ...a )A [(y)−(b)] + = 0,
c
1 n
−1 −1
(a ...a )A (y)−(a ...a )A (b) + = 0
c
1 1
n n , ..
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