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TENDENZE GLOBALI DELLE MIGRAZIONI
Si parla di migrazioni internazionali quando un individuo si trasferisce in maniera permanente
in uno Stato diverso da quello d'origine. Sono però di più i numeri delle migrazioni interne. 1/3
delle migrazioni internazionali ha come destinazione i paesi del Nord globale. Si introduce il
concetto di corridoi migratori, cioè i percorsi delle persone migranti dal punto di partenza a
quello di arrivo. I movimenti delle persone rifugiate sono spesso Interregionali o regionali
causati principalmente dai conflitti armati e persecuzioni. In più ci si aggiunge la fuga da
disastri ambientali, siccità, carestie come motivazione per rifugiati e profughi interni.
LE MIGRAZIONI AMBIENTALI
Le migrazioni, per cause ambientali, avvengono quando persone o gruppi umani si trovano
nelle condizioni di spostarsi come conseguenza dell'improvviso progressivo peggioramento
delle condizioni ambientali del luogo. Queste migrazioni. Purtroppo portano allo sradicamento
definitivo di milioni di persone dalla loro patria. Questi gruppi migranti premieranno sempre di
più sulle frontiere dei paesi confinanti, ma questo porta a degli effetti destabilizzanti per
l'ordine pubblico e le relazioni mondiali, creando situazioni di emergenza e conflitti. L'Italia è
particolarmente coinvolta nel problema.
LE MIGRAZIONI NEI VARI CONTINENTI
- AMERICA SETTENTRIONALE: Ehi i flussi migratori verso Stati Uniti e Canada provengono
dall'Asia e dall'America Latina.
- AMERICA LATINA: Negli anni 50 l'America Latina era una tappa molto ambita da tante
nazioni adesso. La situazione si è invertita poiché è l'America Latina che tende ad
immigrare. Il Messico è il principale paese di origine delle migrazioni dirette agli Stati
Uniti.
- EUROPA: Negli anni 80, 90, le tendenze migratorie europee hanno visto grandi
cambiamenti a causa. Della caduta del blocco sovietico e delle guerre dei Balcani.
- AFRICA: I flussi migratori intercontinentali africani si sono rivolti soprattutto l'Europa
Occidentale e Nord America. A causa di tanti problemi che affliggono. L'Africa, tra cui
guerre, Fuga di cervelli, Acqua, cibo.
- ASIA: Molto spesso nel nostro orientale meridionale le migrazioni sono interne: sia per il
traffico umano, sia per la ricerca di un lavoro e paga migliori
MIGRAZIONI IN ITALIA
Fino alla metà del ventesimo secolo in Italia fu tradizionalmente esportatrice di manodopera.
Un'altra grande ondata si ebbe dopo la seconda guerra mondiale verso l'Europa centro
occidentale, cioè Canada e Australia. A partire dagli anni 70 con lo sviluppo dell'industria e il
conseguente aumento dei posti di lavoro, l'emigrazione diminuì notevolmente e l'Italia
divenne un paese di immigrazione. I fattori che favoriscono il flusso migratorio in Italia sono la
vicinanza alle sponde meridionali e orientali del Mediterraneo; e le differenze socio
economiche tra Italia e gli altri paesi.
L'Italia è al quarto posto in Europa per numero di persone emigrate. A partire dagli anni 70
fino alla fine del secolo scorso il gruppo più Numeroso di immigranti derivavano dall'Albania,
dall'Africa e dall'Asia.
IL TRANSNAZIONALISMO
A partire dagli anni 90 è stato dibattuto l'impatto della globalizzazione sulle migrazioni
internazionali. Tra gli aspetti fondamentali dell'identità di una persona migrante c'è il
transnazionalismo, cioè il processo mediante il quale i migranti costruiscono reti di interazioni
che legano tra loro i paesi d'origine e quello di insediamento.
CAPITOLO 4
LE LINGUE DEL MONDO
Il linguaggio in un sistema di comunicazione basato sui simboli ai quale vengono attribuiti
significati condivisi. Ogni lingua presenta al suo interno varianti geografiche e sociali, dette
dialetti. Al contrario, alcune lingue sono molto simili tra loro ma sono distinte in quanto
parlato in diversi paesi.
Un'altra categoria è quella delle lingue minoritarie, cioè lingue tradizionalmente usate nel
territorio di una lingua ufficiale da un gruppo di popolani meno numeroso. Anche i fattori
socioculturali possono influenzare lo sviluppo della lingua, ad esempio, l'adozione di parole
provenienti da altre lingue.
Bisogna distinguere:
- le lingue naturali (nata nel corso della storia della comunità umana)
- le lingue artificiali (inventate intenzionalmente dall'uomo per facilitare la
comunicazione tra parlanti di lingue diverse). Qualche tipo di lingua artificiale è stata
creata col proposito di creare una lingua universale che potessero comprendere tutti.
I linguaggi sono strettamente legati alle culture.
LA DIFFUSIONE DELLE LINGUE
Esistono circa. Se temi le lingue diverse. Alcune parlate da tanti individui, altri meno diffuse.
La grande diffusione di queste lingue è un fenomeno recente che evidenzia un importante
cambiamento nella geografia linguistica del mondo.
LE FAMIGLIE LINGUISTICHE
La conoscenza, l'evoluzione di una lingua ci consente di sapere di più sulle società e
connessioni del passato. Si possono individuare 90 diverse famiglie linguistiche (cioè un
gruppo di lingue che condividono un'origine storica comune). La famiglia più grande, che
comprende 6 su 9 lingue più parlate al mondo, è quella indoeuropea. Un ruolo fondamentale
per questa famiglia linguistica lo ha giocato la lingua Latina durante l'espansione dell’Impero
Romano in Europa meridionale occidentale, poiché la mancanza di regole precise fece sì che il
latino fosse parlato in modo molto diverso tra una regione e l'altra, Portando alla nascita dei
Dialetti.
LE MINORANZE LINGUISTICHE
Le minoranze linguistiche sono una comunità storicamente. Insediata in un territorio che parla
una lingua minoritaria. Europea, ci sono 60 lingue minoritarie e 24 ufficiali. La varietà dei
linguaggi è una ricchezza da conservare come patrimonio storico e socioculturale. Il Consiglio
d'Europa, infatti, ha stabilito di proteggere e favorire le iniziative di promozione delle lingue
minoritarie.
LA DIFFUSIONE DELLE LINGUE E LA GLOBALIZZAZIONE
La diffusione delle lingue è stata facilitata dalla tecnologia e dalla mobilità umana, influenzata
anche da forze politiche, economiche e religiose. Le lingue dei grandi paesi coloniali come
inglese, francese, spagnolo e portoghese si sono diffuse attraverso il colonialismo. Le forze
economiche, come il turismo e gli affari internazionali, giocano un ruolo significativo nella
diffusione linguistica. La religione, come nel caso dei musulmani che imparano l'arabo per
leggere il Corano, rappresenta un importante fattore di diffusione linguistica.
LA DOMINANZA LINGUISTICA
Le dimensioni numeriche non sono l'unico criterio per valutare la dominanza linguistica. Ad
esempio, sebbene il cinese sia la lingua più parlata al mondo con oltre 1 miliardo di locutori, la
sua diffusione geografica è inferiore a quella dell'inglese. Un altro aspetto significativo è il
legame tra uno Stato indipendente e la sua lingua, considerando che ci sono circa 6900 lingue
nel mondo, ma meno di 200 Stati, creando così un gap linguistico con molte lingue senza uno
Stato, spesso considerate minoritarie.
La scelta della lingua ufficiale è un atto importante per uno Stato indipendente, utilizzata in
questioni politiche, legali e amministrative. Alcuni paesi hanno più di una lingua ufficiale,
mentre altri neanche ne riconoscono una. Le Nazioni Unite riconoscono sei lingue ufficiali:
inglese, francese, spagnolo, russo, arabo e cinese, mentre l'Unione Europea riconosce le
lingue ufficiali di tutti i 27 Stati membri.
DIVERSITÀ LINGUISTICA E LINGUE IN PERICOLO D’ESTINZIONE
Attualmente, il mondo sta affrontando il più alto tasso di estinzione linguistica nella sua storia,
con una lingua che scompare approssimativamente ogni due settimane. Circa la metà delle
lingue esistenti è a rischio di estinzione, con le Americhe, la Siberia orientale e l'Australia
identificate come regioni ad alto rischio, in particolare per le lingue delle popolazioni native.
L'estinzione linguistica influisce sulla distribuzione e sulla mescolanza delle lingue a livello
globale.
Per valutare la diversità linguistica di una regione, geografi e linguisti utilizzano l'indice di
diversità, che correla le dimensioni della popolazione di un paese con il numero di lingue
parlate al suo interno. Un indice vicino a 0 indica scarsa diversità linguistica, mentre un indice
vicino a 1 suggerisce la probabilità elevata che due persone siano di madrelingua diversa
all'interno dello stesso paese.
DIALETTI E TOPONIMI – I DIALETTI ITALIANI
I dialetti sono idiomi subordinati ad altre lingue che, in un certo momento storico, hanno
assunto un ruolo di lingua sovra-regionale o nazionale. In Italia, ad esempio, il dialetto toscano
è stato scelto come lingua comune, utilizzato nella letteratura medievale da autori come
Dante, Petrarca e Boccaccio. La diversa pronuncia delle parole quando si ascolta l'italiano di
chi parla solitamente un dialetto diverso evidenzia un diverso accento.
La geografia linguistica include la geografia dialettale. Nel 1861, durante l'unificazione
dell'Italia nel Regno d’Italia, la maggioranza parlava i dialetti locali, mentre l'italiano era
limitato a una minoranza istruita. Tuttavia, grazie all'istruzione obbligatoria, alla leva militare,
alle trasmissioni radio e televisive, la conoscenza dell'italiano si è diffusa in tutta la penisola.
L'italiano è ora la lingua ufficiale in Italia, San Marino, Svizzera (insieme a tedesco, francese e
romanaccio) e Città del Vaticano (insieme al latino). È anche una delle 27 lingue ufficiali
dell'Unione Europea.
IDIOMI E LINGUE STANDARD
In un paese in cui si parlano più di un idioma, uno di essi può essere designato come base per
stabilire le norme di utilizzo della lingua standard o essere riconosciuto come ufficiale. La
scelta dell'idioma standard riflette la dominanza linguistica di un certo modo di parlare o il
fatto che le classi sociali più elevate utilizzano la lingua in quel modo, conferendo a una
specifica variante linguistica uno status di dialetto di prestigio. Ad esempio, il concetto di
"inglese della regina" indica che a questa variante linguistica sono associati status sociale,
potere e autorità.
I TOPONIMI
I geografi analizzano i toponimi sia per le informazioni che possono fornire sulla presa di
possesso del territorio e il potere politico, sia come testimonianza della storia
dell'insediamento umano in una determinata area. L'assegnazione di un nome a una parte
della terra è un'espressione culturale e un prodotto sociale che, iden