Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 103
Geografia del turismo Pag. 1 Geografia del turismo Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 103.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia del turismo Pag. 91
1 su 103
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il momento passivo del turismo

Sono tutte potenzialmente località turistiche. Ma ci sono condizioni soggettive ed oggettive.

  • Attrazione: catturano automaticamente l'occhio del turista;
  • Repulsione: non catturano l'occhio del turista.

Le condizioni sono:

  • Naturali: panorami, mare ecc.
  • Antropiche: inizialmente scartate per caos ed inquinamento, ma apprezzate per infrastrutture, livello alto d'architettura.

Una delle questioni importanti è vedere come sfruttare queste attrattività: cercare di trarre vantaggio dalle risorse disponibili.

Come si fa ad esaltare la località turistica?

Avere una pianificazione turistica (esempio: Italia ha dato poca dedizione alla pianificazione, altre Nazioni invece sì).

Serve avere strutture ricettive, pararicettive, complementari ed altri servizi.

Gli altri servizi: trasporti (terzo momento, connette domanda e offerta, averli è strategico), acqua potabile, pulizia della

città ecc. Alla fine c'è il sistema turistico. L'offerta si offre in base alle attrattività o alle attrezzature o al clima e alla situazione desiderata (inverno, estate).

LA FILIERA DEL TURISMO SECONDO SMITH- Smith, Secondo il turismo è costituito da:

  • Imput primari territorio, acqua potabile, capitale ecc. →
  • Imput intermediari area protetta, hotel, ristoranti ecc. →
  • Output intermediari cibo, concerti, guide ecc. →
  • Output finali eventi, contatti sociali, relax ecc. →

L'INTERRELAZIONE TERRITORIALE SECONDO PEARCE- Pearce regione generante Secondo esistono una (colei che genera il turismo), una regione di transito (località intermedie che connettono il punto di partenza alla regione di destinazione) e una destinazione (dove si svolgono le attività turistiche). La valutazione complessiva è il risultato del viaggio fatto in queste tre regioni.

Viaggi di tappa: località intermedie, ovvero

Località di transito da una località A a una località B. La seconda cosa che dice è che quando si va a scegliere una località, si vedono i fattori che emergono e si valutano alcune situazioni (vediamo le attrattive e non il sistema economico). Se i diversi elementi non si combinano bene, si possono avere situazioni di disagio (creazione dell'over-tourism che può contribuire alla disaffezione delle località turistiche).

IL MODELLO DI THUROT (1980)

-Thurot ipotizza tre paesi ed analizza in maniera semplificata le tre località:

  • Paese A reddito medio, ma poca attrattività. Va verso paesi terzi (Germania, Regno Unito);
  • Paese B grande attrattività, ricco, attrae turisti dal paese A, però i flussi turistici derivano dall'interno (paesi del Mediterraneo, Spagna - gli spagnoli non viaggiano molto all'estero);
  • Paese C paesi in via di sviluppo che hanno flussi in entrata, ma non
rilevanti, pochi benefici (Tunisia, Marocco, Thailandia, Vietnam, ecc.).

IL MODELLO DI CAMPBELL (1967)- Campbell

Con questo modello cercò di capire da dove vengono i turisti e come si dividono i viaggi.

Esistono tipologie di viaggi:

  • Motivi di ricreazione hinterland urbano: centro grande che interagisce con centri piccoli;
  • Motivi di vacanza e/o ricreazione pernottamento, centri urbani minori, turisti con mezzi propri o ferrovie, infrastrutture di trasporto adeguate ecc.;
  • Motivi di vacanza centri lontani ed isolati mezzi veloci, autostrade, allineate lungo questi assi, isolate ma connessi con i flussi aerei.

IL MODELLO DI PEARCE (1981)-

Il modello di Pearce rappresenta la città vista come polo d'irradiazione dei residenti verso le aree del Paese che sono:

  • L'area periurbana escursioni giornaliere e mete vicine;
  • L'area intermedia weekend;
  • L'area esterna vacanze.

Il modello evidenzia come la città

è interessata da flussi internazionali in arrivo doverisiederanno o semplicemente la sfrutteranno come località di transito per poi arrivareverso altre destinazioni (centri vicini o mete più lontane).

Residenti: non stanno all’interno delle grandi città e usano l’area periurbana per poiespandersi ed uscire verso altre parti in base alla connettività.

Turisti nazionali: come i turisti internazionali.

IL MODELLO EVOLUTIVO DI LUNDGREN (1984)-modello di LundgrenIl osserva uno studio sui Caraibi, poiché inizialmente fu una metaquasi disinteressata all’arrivo di turisti per poi diventare una località costiera molto3 fasi:

importante. Individuiamo quindi

  • Fase 1 costruzione delle infrastrutture (hotel) per garantire approvvigionamenti da importatori oltremare;
  • Fase 2 i produttori locali iniziano una collaborazione con la struttura alberghiera (prodotti alimentari);
  • Fase 3 espansione delle strutture commerciali,

Costruzione di magazzini, miglioramento della qualità. Qualche prodotto dall'estero continua ad arrivare, ma si utilizzano principalmente i prodotti locali. Cominciano ad affluire anche profitti per ingrandire le attività economiche.

IL SECONDO MODELLO DI LUNDGREN- 1984

Successivamente stipula un altro modello nel quale distingue le destinazioni quattro geograficamente ed economicamente. Abbiamo destinazioni:

  • Aree metropolitane (trasporto internazionale);
  • Aree Suburbane;
  • Aree Periferiche;
  • Aree naturali e regioni esotiche (nascente idea di turismo).

IL MODELLO DI SVILUPPO DEL TURISMO DI MIOSSEC (1976)- Miossec

Uno dei modelli più famosi. Doppio modello e ancora molto usato. Spiega il turismo attraverso lo spazio e il tempo analizzando l'impatto che essa ha sul territorio. Obiettivo: come variano le località nel corso del tempo?

  • Fase 0: località non conosciuta dai turisti, autonoma, nessuna domanda
  • Fase 1: cominciano ad arrivare i turisti, valutazione, introduzione del pensiero all'ospitalità
  • Fase 2: comincia ad esserci una fase di maggiore consapevolezza. Si sfruttano le infrastrutture, miglioramento dei collegamenti, sviluppo turistico
  • Fase 3: si concentrano i turisti su alcune aree o in base al clima che si trova, emerge una fase di organizzazione turistica, le stazioni turistiche entrano in competizione
  • Fase 4: le stazioni si specializzano e tendono al turismo totale. Migliorano le strutture e il paesaggio turistico
  • Fase 5: saturazione. Tutte le località vorrebbero tanti turisti per l'afflusso di denaro che portano. Problema? Capacità di carico al massimo e perdita di credibilità ed affidabilità

IL MODELLO DELLA CIRCOLAZIONE DI MIOSSEC- Miossec

Il secondo modello prosegue il primo e fa notare come ci siano regioni di irradiazione primaria di flussi turistici che formano quattro

anelli concentrici nel settore 1:

  • Luoghi vicini al polo di irradiazione regolarmente visitati;
  • Luoghi frequentati;
  • Regioni turistiche valorizzate da poco;
  • Aree aperte da un turismo di tipo innovativo.

Nei settori 2, 3 e 4 ci sono fattori influenti come il tropismo (settore 2, attrazione o repulsione per alcune aree anche se lontane), i confini politici (settore 3, difficoltà di accesso), presenza di località di irradiazione secondarie (settore 4, sovraffollamento, disturbo della circolazione) e l'interrelazione dei centri (settore 5 e 6, spazi turistici che vanno a deformare ciò che era stato rappresentato nel settore 1).

IL MODELLO DI BUTLER (1980)-Studio sulle aziende anni '70: ciclo di vita del prodotto (introduzione - boom - declino) sei fasi

Esso ha di sviluppo:

  1. Esplorazione - pochi turisti e scarsa organizzazione dell'offerta;
  2. Coinvolgimento - il turismo diventa business e si organizza al meglio l'offerta;
  3. Sviluppo -
risorse e influenze che possono influire sul ciclo di vita del turismo. Inoltre, il modello di Butler non tiene conto delle dinamiche socio-culturali e politiche che possono influenzare lo sviluppo del turismo. Inoltre, il modello di Butler assume che il turismo sia sempre positivo per l'economia locale, ignorando gli impatti negativi come la distruzione dell'ambiente e la perdita di identità culturale. Infine, il modello di Butler non considera la sostenibilità come elemento chiave nello sviluppo del turismo, ignorando l'importanza di preservare le risorse naturali e culturali per le generazioni future.componenti del sistema produttivo sono l'ambiente sociale e spaziale in cui è immerso. Il turismo, al contrario, è un settore a bassa tecnologia, è facile entrarci ma ci sono tante variabili incontrollabili come quelle legate alle sensazioni individuali. Nel turismo ci deve essere un'energia creativa. Inoltre il turismo è modellato non solo dagli attori coinvolti, ma anche da tutte quelle forze che si trovano a interagire, collaborando o contrapponendosi l'un l'altra, quindi il turismo appare come il risultato di diversi campi di forza che modellano il sistema. Il modello di Butler suppone che le località turistiche siano molto semplici, con un solo prodotto turistico o un solo nucleo di sviluppo, ma questo è possibile solo in località mononucleari e unipolari. Nel mercato turistico ci sono invece luoghi che possono offrire più prodotti insieme con diverse tipologie, nuove politiche e strategie di sviluppo.LIMITI DEL MODELLO DI BUTLER SECONDO BUTLER (2009) Nel 2009 ritorna sul suo modello e fa notare che molte destinazioni moderne arrivano ad una fase di declino in poco tempo, molto più velocemente rispetto a prima. Questo perché non c'è più un turismo di soggiorno e quindi un'unità di luogo, ma c'è un'unità di tempo. Questo è dovuto all'incremento delle opportunità e delle opzioni disponibili per i turisti. Quindi è difficile creare un modello lineare perché le destinazioni possono passare rapidamente da una fase all'altra.
Dettagli
A.A. 2022-2023
103 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marcolancieri99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Di Marzio Marco.