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Il momento passivo del turismo
Sono tutte potenzialmente località turistiche. Ma ci sono condizioni soggettive ed oggettive.
- Attrazione: catturano automaticamente l'occhio del turista;
- Repulsione: non catturano l'occhio del turista.
Le condizioni sono:
- Naturali: panorami, mare ecc.
- Antropiche: inizialmente scartate per caos ed inquinamento, ma apprezzate per infrastrutture, livello alto d'architettura.
Una delle questioni importanti è vedere come sfruttare queste attrattività: cercare di trarre vantaggio dalle risorse disponibili.
Come si fa ad esaltare la località turistica?
Avere una pianificazione turistica (esempio: Italia ha dato poca dedizione alla pianificazione, altre Nazioni invece sì).
Serve avere strutture ricettive, pararicettive, complementari ed altri servizi.
Gli altri servizi: trasporti (terzo momento, connette domanda e offerta, averli è strategico), acqua potabile, pulizia della
città ecc. Alla fine c'è il sistema turistico. L'offerta si offre in base alle attrattività o alle attrezzature o al clima e alla situazione desiderata (inverno, estate).
LA FILIERA DEL TURISMO SECONDO SMITH- Smith, Secondo il turismo è costituito da:
- Imput primari territorio, acqua potabile, capitale ecc. →
- Imput intermediari area protetta, hotel, ristoranti ecc. →
- Output intermediari cibo, concerti, guide ecc. →
- Output finali eventi, contatti sociali, relax ecc. →
L'INTERRELAZIONE TERRITORIALE SECONDO PEARCE- Pearce regione generante Secondo esistono una (colei che genera il turismo), una regione di transito (località intermedie che connettono il punto di partenza alla regione di destinazione) e una destinazione (dove si svolgono le attività turistiche). La valutazione complessiva è il risultato del viaggio fatto in queste tre regioni.
Viaggi di tappa: località intermedie, ovvero
Località di transito da una località A a una località B. La seconda cosa che dice è che quando si va a scegliere una località, si vedono i fattori che emergono e si valutano alcune situazioni (vediamo le attrattive e non il sistema economico). Se i diversi elementi non si combinano bene, si possono avere situazioni di disagio (creazione dell'over-tourism che può contribuire alla disaffezione delle località turistiche).
IL MODELLO DI THUROT (1980)
-Thurot ipotizza tre paesi ed analizza in maniera semplificata le tre località:
- Paese A reddito medio, ma poca attrattività. Va verso paesi terzi (Germania, Regno Unito);
- Paese B grande attrattività, ricco, attrae turisti dal paese A, però i flussi turistici derivano dall'interno (paesi del Mediterraneo, Spagna - gli spagnoli non viaggiano molto all'estero);
- Paese C paesi in via di sviluppo che hanno flussi in entrata, ma non
IL MODELLO DI CAMPBELL (1967)- Campbell
Con questo modello cercò di capire da dove vengono i turisti e come si dividono i viaggi.
Esistono tipologie di viaggi:
- Motivi di ricreazione hinterland urbano: centro grande che interagisce con centri piccoli;
- Motivi di vacanza e/o ricreazione pernottamento, centri urbani minori, turisti con mezzi propri o ferrovie, infrastrutture di trasporto adeguate ecc.;
- Motivi di vacanza centri lontani ed isolati mezzi veloci, autostrade, allineate lungo questi assi, isolate ma connessi con i flussi aerei.
IL MODELLO DI PEARCE (1981)-
Il modello di Pearce rappresenta la città vista come polo d'irradiazione dei residenti verso le aree del Paese che sono:
- L'area periurbana escursioni giornaliere e mete vicine;
- L'area intermedia weekend;
- L'area esterna vacanze.
Il modello evidenzia come la città
è interessata da flussi internazionali in arrivo doverisiederanno o semplicemente la sfrutteranno come località di transito per poi arrivareverso altre destinazioni (centri vicini o mete più lontane).
Residenti: non stanno all’interno delle grandi città e usano l’area periurbana per poiespandersi ed uscire verso altre parti in base alla connettività.
Turisti nazionali: come i turisti internazionali.
IL MODELLO EVOLUTIVO DI LUNDGREN (1984)-modello di LundgrenIl osserva uno studio sui Caraibi, poiché inizialmente fu una metaquasi disinteressata all’arrivo di turisti per poi diventare una località costiera molto3 fasi:
importante. Individuiamo quindi
- Fase 1 costruzione delle infrastrutture (hotel) per garantire approvvigionamenti da importatori oltremare;
- Fase 2 i produttori locali iniziano una collaborazione con la struttura alberghiera (prodotti alimentari);
- Fase 3 espansione delle strutture commerciali,
Costruzione di magazzini, miglioramento della qualità. Qualche prodotto dall'estero continua ad arrivare, ma si utilizzano principalmente i prodotti locali. Cominciano ad affluire anche profitti per ingrandire le attività economiche.
IL SECONDO MODELLO DI LUNDGREN- 1984
Successivamente stipula un altro modello nel quale distingue le destinazioni quattro geograficamente ed economicamente. Abbiamo destinazioni:
- Aree metropolitane (trasporto internazionale);
- Aree Suburbane;
- Aree Periferiche;
- Aree naturali e regioni esotiche (nascente idea di turismo).
IL MODELLO DI SVILUPPO DEL TURISMO DI MIOSSEC (1976)- Miossec
Uno dei modelli più famosi. Doppio modello e ancora molto usato. Spiega il turismo attraverso lo spazio e il tempo analizzando l'impatto che essa ha sul territorio. Obiettivo: come variano le località nel corso del tempo?
- Fase 0: località non conosciuta dai turisti, autonoma, nessuna domanda
- Fase 1: cominciano ad arrivare i turisti, valutazione, introduzione del pensiero all'ospitalità
- Fase 2: comincia ad esserci una fase di maggiore consapevolezza. Si sfruttano le infrastrutture, miglioramento dei collegamenti, sviluppo turistico
- Fase 3: si concentrano i turisti su alcune aree o in base al clima che si trova, emerge una fase di organizzazione turistica, le stazioni turistiche entrano in competizione
- Fase 4: le stazioni si specializzano e tendono al turismo totale. Migliorano le strutture e il paesaggio turistico
- Fase 5: saturazione. Tutte le località vorrebbero tanti turisti per l'afflusso di denaro che portano. Problema? Capacità di carico al massimo e perdita di credibilità ed affidabilità
IL MODELLO DELLA CIRCOLAZIONE DI MIOSSEC- Miossec
Il secondo modello prosegue il primo e fa notare come ci siano regioni di irradiazione primaria di flussi turistici che formano quattro
anelli concentrici nel settore 1:
- Luoghi vicini al polo di irradiazione regolarmente visitati;
- Luoghi frequentati;
- Regioni turistiche valorizzate da poco;
- Aree aperte da un turismo di tipo innovativo.
Nei settori 2, 3 e 4 ci sono fattori influenti come il tropismo (settore 2, attrazione o repulsione per alcune aree anche se lontane), i confini politici (settore 3, difficoltà di accesso), presenza di località di irradiazione secondarie (settore 4, sovraffollamento, disturbo della circolazione) e l'interrelazione dei centri (settore 5 e 6, spazi turistici che vanno a deformare ciò che era stato rappresentato nel settore 1).
IL MODELLO DI BUTLER (1980)-Studio sulle aziende anni '70: ciclo di vita del prodotto (introduzione - boom - declino) sei fasi
Esso ha di sviluppo:
- Esplorazione - pochi turisti e scarsa organizzazione dell'offerta;
- Coinvolgimento - il turismo diventa business e si organizza al meglio l'offerta;
- Sviluppo -