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Caratteristiche delle biocostruzioni in aree di onde di tempesta

CWC Si ritrovano in aree dove:

  • La base delle onde di tempesta non interagisce con il fondale.
  • L'azione delle correnti (spesso derivate da un'articolata topografia locale) diminuisce i tassi di sedimentazione o agisce con effetti erosivi creando substrati grossolani o firm-hardground.
  • Il flusso dell'acqua si presenta incanalato in stretti passaggi come stretti e canali, fiordi, canyon o gullies.
  • Nei pressi si riscontrano zone ad elevata produttività primaria.
  • La probabilità di trovare habitat di questo tipo è ritenuta alta in aree dove la topografia del fondale va a interferire notevolmente con le correnti al fondo, creando substrati duri ed apportando sufficienti quantità di particellato.
  • Si presentano come colonie singole, scogliere o come rilievi detti mound con dimensioni estremamente variabili.

Le biocostruzioni rappresentano forme d'accumulo generate dall'azione geomorfica di una

ampiavarietà di organismi biocostruttori. Da un punto di vista semantico, con il termine biocostruzione si può intendere sia la forma generata che il processo. Le biocostruzioni modellano il fondale su diverse scale spaziali e temporali, creando paesaggi sommersi esclusivi. Sono anche ottimi archivi paleoclimatici. Le conoscenze per le aree profonde sono in continuo aggiornamento. Le variazioni del livello del mare: Il livello del mare ha fluttuato nel corso della storia della Terra (quaternario), causando la migrazione della linea di costa avanti e indietro attraverso la piattaforma continentale. Quando i climi più freddi hanno prevalso durante la più recente era glaciale, molta più acqua della Terra era congelata sotto forma di ghiacciai sulla terraferma, quindi il livello del mare era più basso di oggi. Durante quel periodo, la maggior parte delle piattaforme continentali erano quindi emerse. Il tipo di margine continentale (attivo vs. passivo) determina fortemente la

L’estensione spaziale dei processi costieri che hanno caratterizzato il Quaternario serve anche perdefinire i limiti dell’ambiente costiero. Il limite verso terra del sistema costiero comprende glie le superfici d’erosione formatesiambienti deposizionali durante i periodi di stazionamento alto dellivello del mare (high-stand periods). I periodi di stazionamento basso (Low-stand periods) hannoinvece visto l’azione dei processi costieri manifestarsi vicino al limite attuale della piattaformaècostiera, il limite verso mare del sistema costiero marcato quindi dal limite della piattaforma (shelf-–break 100/200m of w.d.)

Trasgressione: periodi con innalzamento del livello del mare; regressione: da livello di stazionamentoda alto a basso.(domanda esame: cosa intendiamo per varizione)

Relative sea level change: Cambiamento del livello del mare rispetto a quello della terra e opera a livello regionale/locale. Può essere causato da un cambiamento nel livello eustatico del mare e/o da un cambiamento nel livello della terra.

Eustatic sea level change: Si riferisce a un cambiamento mondiale o globale del livello del mare ed è indipendente dagli effetti locali/regionali. La causa più comune della variazione eustatica del livello del mare è il cambiamento del volume dell'acqua dell'oceano.

Cause delle variazioni eustatiche (variazioni del volume degli oceani):

L'acqua subisce una variazione di volume al cambiare della temperatura: temperatura dell'acqua presente negli oceani porterebbe ad un innalzamento.

Il riscaldamento di 1° di temperatura atmosferica provoca invece l'estensione dei ghiacciai di ca. 2m. (Abbassamento continenatali in cui quindi va ad immagazzinarsi l'acqua degli oceani: questo.

fenomeno può provocare un'acqua marina e una considerevole diminuzione del volume degli oceani. Anche la salinità e la pressione atmosferica incidono sul volume degli oceani, ma entrambi questi parametri hanno subito modeste variazioni con l'alternarsi dei periodi glaciali e il loro contributo all'eustatismo è considerato irrilevante. I movimenti tettonici possono modificare l'ampiezza dei bacini oceanici. I movimenti isostatici consistono nell'abbassamento o innalzamento della crosta terrestre in conseguenza di un aumento o di una riduzione della pressione esercitata su di essa da masse rocciose e di ghiaccio o dall'acqua che copre le piattaforme continentali. Interessano le aree che sono state coperte dalle grandi calotte glaciali durante le fasi fredde del Pleistocene. Queste masse di ghiaccio (anche di 3 km di spessore) avevano esercitato una pressione sullacrostaèterrestre determinandone una forte subsidenza; a seguito della fusione dei ghiacci poi iniziato un sollevamento isostatico che sta riportando la superficie terrestre in prossimità delle quote originarie. Ai margini delle calotte glaciali si sono verificate delle variazioni altimetriche opposte, consollevamenti (forebulge) nelle fasi glaciali ed abbassamenti in quelle interglaciali. In Scandinavia si trovano linee di riva sollevate di alcune centinaia di metri di quota. Questo significa che buona parte del territorio Scandinavo si trovava 18000 anni fa sotto l’attuale livello del mare. Ca. 8000 anni dopo la completa fusione della calotta Scandinava, il tasso di sollevamento raggiunge localmente ca. 10mm/anno. A questo sollevamento (che interessa anche Gran Bretagna e Irlanda) fa–riscontro un abbassamento del centro-Europa Danimarca, Olanda e Germania si abbassano di ca. 1-3mm/anno. Come si misura il livello del mare? Ci sono i mareografi che stanno a terra.mare e forniscono dati fondamentali per lo studio del cambiamento climatico e per la previsione delle maree. I radar altimetri sono strumenti fondamentali per misurare il livello del mare. Grazie al sistema satellitare di monitoraggio e al GPS su boe, è possibile controllare in modo preciso e regolare le variazioni del livello del mare. L'introduzione dei satelliti per applicazioni geodetiche, in particolare il Topex-Poseidon, ha rivoluzionato le tecniche di misurazione, consentendo una precisione di circa 2 cm, che può ridursi a soli 1 mm tramite la comparazione di misure su aree più estese. Il tasso medio di variazione del livello del mare misurato dal Topex-Poseidon è di +3,2 mm/anno (Cabanes et al., 2001), ma possono essere trovati valori diversi nelle diverse aree geografiche, che possono discostarsi anche di +/- 30 mm/anno dal valore medio. Nel mar Mediterraneo, ad esempio, si registra un innalzamento medio di circa 7 mm/anno. La calibrazione altimetrica viene effettuata utilizzando i mareografi. In Italia, esistono reti di monitoraggio dense e importanti. Questi strumenti sono cruciali perché, insieme ai movimenti tettonici, controllano l'innalzamento relativo del mare e forniscono dati fondamentali per lo studio dei cambiamenti climatici e per la previsione delle maree. Formattazione del testo

livellodel mare lungo una costa. Indicatori geomorfologici di antiche linee di riva

Forme erosive:

  • Solchi di battente solchi di marea.
  • Piattaforme e terrazzi di abrasione
  • Paleofalesie
  • paleovalli

Forme deposizionali:

  • Terrazzi deposizionali di stazionamento basso TDS
  • Terrazzi alluvionali
  • Corpi sedimentari di ambiente costiero ora sommersi (e.g.: campi dunari, spiaggie relitte...)
  • Beach-rock

L'effetto dell'onda accorpato al rane delle variazioni di marea crea il solco di battente (notch), in immagine paleo solco di battente e attuale. Si possono trovare emersi se l'area è soggetta a rialzo.

La biocostruzione può accentuare il solco. in seguito all'evoluzione di una falesia.

Piattaforme e terrazzi di abrasione sono prodotti Una volta formatasi le variazioni locali relative del livello marino possono portare ad una sua immersione o orizzontali delimitate da una pendenza che va verso l'alto da una completa emersione. Sono superfici parte e

verso il basso dall'altra. Testimoniamo innalzamento tettonico dell'area osservata. Si formano terrazzi marini. I terrazzi marini: Le forme che sono usualmente definite come terrazzi marini sono degli ottimi indicatori del paleolivello del mare, quindi, di antiche linee di costa. Possono essere distinti in due tipologie differenti (Burbank e Anderson, 2001), entrambe legate alla genesi di queste forme: - terrazzi biocostruiti, se associati a reef corallini; - terrazzi erosivi e deposizionali, se invece risultano principalmente dall'azione del mare attraverso le onde e le correnti (il terrazzo marino rappresenta un insieme di elementi erosivi e deposizionali, obiocostruiti, strettamente legati agli apporti sedimentari provenienti dalla terraferma, presi in carico dalle correnti e dalle onde e successivamente sollevati tettonicamente). che dall'alto verso il basso va dalle. La genesi di una successione di superfici sub-orizzontali, più è

Risultato dell'interazione tra variazioni del livello del mare e sollevamenti tettonici di aree costiere. Queste forme le ritroviamo in gran parte delle regioni costiere del mondo e sono diffusi anche lungo la penisola italiana in aree soggette a sollevamento tettonico (Calabria, Puglia).

È un terrazzo marino tipicamente definito da elementi planari e elementi lineari:

Elementi planari: rampa di abrasione o piattaforma di abrasione progradante verso mare, immergente di pochi gradi, che definisce la superficie del terrazzo scarpata che immerge verso mare con pendenza pari all'angolo di riposo del materiale che la costituisce.

Elementi lineari: sono due bordi: uno interno (inner-edge) che delimita il terrazzo a monte e definisce la paleolinea di costa, separando la scarpata dalla rampa; uno esterno (outer-edge), oltre il quale si trova la scarpata del terrazzo più a valle.

Elementi come la piattaforma di abrasione sono elementi morfologici.

“Fossilizzati” dal sollevamento tettonico, poiché conservano la forma originaria ma possono essere ricoperti da sedimenti non marini e da vegetazione.

Il bordo interno, come evidenza morfologica, indica la paleolinea di costa e si presenta come una variazione di pendenza tra scarpata e superficie del terrazzo. La sua posizione può differire da quella originaria in quanto può essere coperto dal colluvium (o deposito colluviale), risultato dell’erosione di materiale dalla scarpata a monte, che forma un cuneo alla base della scarpata, per cui nella localizzazione del bordo interno c’è un margine di incertezza più o meno elevato, dipendente dallo spessore del cuneo detritico di ricoprimento.

I terrazzi subiscono, quindi, l’azione di degradazione meteorica e possono presentarsi dissecati lateralmente dai corsi d’acqua presenti.

I terrazzi deposizionali sommersi sono cor-

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
60 pagine
SSD Scienze della terra GEO/04 Geografia fisica e geomorfologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Geo_Gio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla geografia degli oceani e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Malinverno Elisa.