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PROPRIETÀ DEI CARATTERI
carattere autosomico —> determinato da un gene il cui locus non è posto sui cromosomi sessuali
carattere X-linked —> legato al sesso —> determinato da un gene il cui locus è posto sui cromosomi sessuali
carattere dominante —> ad un locus, solo un allele è sufficiente per determinare la sua espressione
carattere recessivo —> ad un locus, entrambi gli alleli sono necessari per determinare la sua espressione
LEGGI DI MENDEL
Mendel fece esperimenti sull’incrocio di piante di pisello che presentavano caratteristiche fisiche o caratteri fenotipici
varianti in due forme alternative
perché le piante di pisello —> facilmente reperibili
crescono rapidamente e in piccoli spazi
ermafroditi = hanno perciò un fiore con gli stami produttori di polline (gameti maschili),
e l’ovario produttore di ovuli (gameti femminili) V
permette l’auto impollinazione
Mendel prese in considerazione alcuni caratteri —> piante = pisellum sativum
semi = lisci/rugosi - gialli/verdi
bacelli = pieni/irregolari
stelo = lungo/corto
fiori = viola/bianchi - assiale/ apicale
utilizzò ceppi puri (omozigoti), uno esprimeva la variante liscia e l’altro quella rugosa
PRIMA LEGGE DI MENDEL
incrocio monoibrido —> tra piante di un ceppo con semi lisci e uno con semi rugosi —> progenie F1
variante liscia = dominante;
·
variante rugosa = recessiva
principio della dominanza
accoppiamento tra individui di ceppi puri per varianti alternative dello stesso carattere produce individui tutti eterozigoti,
quindi fra loro uguali sia nel genotipo che nel fenotipo, determinato dall’allele dominante
SECONDA LEGGE DI MENDEL
Mendel sottopose la prima generazione F1 ad autoimpollinazione (F1xF1) e ossservò che i 3/4 degli individui della
si capisce che le piante
seconda generazione F2 continuavano a produrre semi lisci e 1/4 produceva semi rugosi —> di piselli sono diploide e i
suoi gameti sono apolidi
principio della segregazione —> afferma che un tratto mascherato nella generazione F1, derivante da ceppi,
ricompare nella generazione F2 in 1/4 degli individui
TERZA LEGGE DI MENDEL
Mendel effettuò anche incroci diibridi (due linee pure che differiscono per due caratteri)
ottiene una F1 in cui le piante mostravano soltanto semi gialli e lisci;
la forma rugosa e il colore verde ritornano nella F2 mediante l’ impollinazione della F1.
V
Nell’incrocio diibrido le piante della F2 producevano semi di 4 tipi diversi: gialli e lisci, gialli e rugosi,
verdi e lisci, verdi e rugosi (9 : 3 : 3: 1) —> gialli rugosi e verdi lisci = fenotipi ricambiati
principio dell’assortimento indipendente —> 9/16 manifestano il carattere dominante per entrambi i loci
3/16 manifestano il carattere recessivo per il primo locus e dominante
per il secondo
3/16 manifestano il carattere dominante per il primo locus e recessivo
per il secondo
1/16 manifesta il carattere recessivo per entrambi i loci
EREDITÀ AUTOSOMICA DOMINANTE
fenotipo autosomico dominante per tutti i portatori —> rischio di figlio affetto da un genitore eterozigote affetto = 50%
penetranza incompleta ed espressività variabile spiegano apparenti salti di generazione
:
penetranza —> percentuale di individui con un dato genotipo (Aa) che manifestano il carattere associato a quel genotipo
indica la presenza/assenza di manifestazioni fenotipiche e viene definita come la proporzione di
individui eterozigoti che manifestano almeno un segno clinico della malattia
espressità variabile —> esprime la gravità fenotipica di un certo genotipo nell’ambito della famiglia
malattia autosomica dominante presente in ogni generazione —> ogni soggetto affetto ha un genitore affetto
non dipende dai cromosomi sessuali ma dagli autosomi
50% rischio ogni gravidanza
trasmissione verticale
esempio: padre affetto (Aa); madre sana (aa) —> 50% Aa; 50% aa —> 1/2 rischio di malattia
-
IPERCOLESTEROLIMIA FAMILIARE —> eterogeneità sia alleica che genetica
livelli estremamente elevati di colesterolo circolante —> deposizione di placche aterosclerotiche all’interno delle
coronarie e aorta prossimale
esposizione dall’infanzia —> precoci malattie cardiovascolari (coronariche, angina, infarto del miocardio)
FH eterozigote
causata da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nel ciclo metabolico del recettore specifico per le LDL
LDLR —> gene codificante per il recettore LDL
APOB —> gene codificante per la apolipoproteina B (= principale componente proteica delle LDL)
PCSK9 —> gene codificante per le pro-proteina convertasi subtilisina tipo 9
eterogeneità genetica —> stessa malattia causata da mutazioni in geni diversi (es. FH, albinismo)
eterogeneità alleica —> stessi o simili sintomi derivano da mutazioni diverse in uno stesso locus genico (es. fibrosi cistica)
IRREGOLARITÀ NELLA TRASMISSIONE AUTOSOMICA DOMINANTE
non paternità —> paternità biologica non corrispondente a quella legale può introdurre una nuova malattia all’interno
della famiglia
mutazioni “de novo” —> avviene il cambio tra un allele sano e uno malato durante la meiosi
avviene durante la meiosi a livello delle cellule gametiche parentali (mosaicismo germinale)
avviene nelle prime divisioni dello zigote (post-zigotica)
mutazioni da espansione di sequenza trinucleotidiche ripetute nel DNA
mutazioni dinamiche —> anticipazione —> al susseguirsi delle generazioni i pazienti mostrano una forma più grave
della malattia ed un esordio più precoce
EREDITÀ AUTOSOMICA RECESSIVA
necessari due copie dell’allele mutato per scatenare la malattia
portatori hanno 25% di probabilità di rischio di avere figli affetti (sia maschi che femmine)
spesso coinvolgono geni che codificano per enzimi
caratteri autosomici recessivi
genitori di un soggetto affetto (aa) entrambi eterozigoti
fratello/sorella di un soggetto affetto rischia 2/3 di essere eterozigote
fratello/sorella di un genitore eterozigote ha la probabilità di 1/2 di essere eterozigote
numero di portatori varia a seconda della malattia e della zona
per stabilire l’ereditarietà della malattia vengono svolte delle indagini sulla popolazione
EREDITÀ X-LINKED —> difetti cromosoma X
legata al sesso
x-linked recessiva —> si manifestano quasi solo sui maschi (poiché hanno solo una X)
XAXA = figlia sana ; XAXa = femmina portatrice ; XaXa = femmina malata (raro) ;
- XAY = maschio sano ; XaY = maschio malato
no trasmissione maschio-maschio
-
esempi: daltonismo, ritardo mentale X fragile, distrofia muscolare di duchenne, emofilia A, emofilia B
caratteristiche eredità X-linked recessiva:
carattere si manifesta solo nei maschi, femmina può essere affetta solo se padre affetto e madre portatrice
assenza di trasmissione maschio-maschio perché il maschio non trasmette la X al figlio
tutte le figlie femmine di un maschio malato sono eterozigoti (portatrici sane)
femmine eterozigoti trasmettono la mutazione al 50% dei figli maschi (malati) e 50% alle figlie femmine (portatrici)
EREDITÀ X-LINKED DOMINANTE
patologie rare e letali
maschi trasmettono il carattere a tutte le figlie femmine; figli maschi tutti sani
femmine trasmettono la malattia al 50% dei figli
esempio: sindrome di Rett —> colpisce solo femmine
INATTIVAZIONE DEL CROMOSOMA X —> casuale
fenomeno di Lyon —> nelle femmine uno dei due cromosomi X è funzionalmente inattivo
cromosomi si disattivano quando si condensano —> processo che avviene nella fase embrionale
-
corpo di Barr —> cromosoma X assume eterocromatizzazione —> assume struttura eterocromatinica condensata
favismo = maschi emizigoti per l’allele che codifica per l’enzima non funzionante
MALATTIE MITOCONDRIALI
gruppo eterogeneo di patologie ereditarie causate da disfunzioni dei mitocondri
caratteristiche comuni —> intolleranza agli sforzi
accumulo di acido lattico nei muscoli
X
gene mitocondriale —> codifica per poche proteine coinvolte nelle funzioni respiratorie
si replica da sè
-
DNA mitocondriale—> 1 molecola
eredità materna —> mitocondri ereditati dalla mamma sia dai maschi che dalle femmine
poliplasma —> diverse migliaia di copie di molecole di mtDNA per cellula
eteroplasmia —> quando molecole di DNA mutate che coesistono con molecole wild-type
MALATTIE GENETICHE DOVUTE A MALATTIE CROMOSOMICHE
citogenetica = branca della genetica che studia i cromosomi e le loro anomalie permettono di definire l’assetto
esame cromosomico standard e quello ad alta risoluzione di cellule in metafase —> cromosomico di un individuo o di
una cellula
tecniche di analisi dei cromosomi:
esame cromosomico —> effettuato sulle cellule in metafase
vengono isolati nel sangue i linfociti T e indotti alla divisione
- può avvenire anche tramite midollo osseo
CROMOSOMI
centromero —> regione di costrizione, unisce i cromatidi fratelli, è sito di formazione del cinetocore
cinetocore = struttura che lega i microtubuli del fuso e regola i movimenti dei cromosomi durante la divisione cellulare
eterocromatina —> parte di DNA che non contiene geni, poco attivo, compatto
eucromatina —> parte di DNA attiva e contiene geni
telomeri —> sequenze di DNA che si ripetono
estremità dei cromosomi
-
ogni cromosoma presenta due telomeri che svolgono diverse funzioni: protezione dalla degradazione e fusione
cellule germinali e tumorali sono dotate di telomerasi —> enzima che preserva i telomeri dall’invecchiamento
CLASSIFICAZIONE DEI CROMOSOMI
posizione del centromero —> metacentrici = uguale distanza tra i due bracci
submetacentrici = centromero posto in posizione submediana
- acrocentrici = quando il centromero è quasi terminale
-
bandeggio —> bande costanti che appaiono chiare o scure, facilmente distinguibili lungo il cromosoma
bande G = trattamento con tripsina, colorazione con giemsa, bande scure ricche in A e T
- bande Q = colorazione con quinacrina, coloranti fluorescenti che si legano in zone ricche di A e T
- bande R = denaturazione al calore in soluzione salina colorazione con giemsa
- denaturazione delle zone ricche di A e T, quindi si ottiene un pattern di bandeggio “reverse”
rispetto alle bande G
bande C = denaturazione in soluzione satura di idrossido di bario, colorazione giemsa; mettono in evidenza
- l’eterocromatina costitutiva
bande T = trattamento aggressivo con calore e colorazione