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PEG.
Altra formulazione contiene doxorubicina si distribuisce ovunque e da effetti
collaterali a livello cardiaco. Liposomi PEGilati nel quale abbiamo non soltanto il
caricamento del PA nel liposoma ma abbiamo che strato esterno di PEG che
protegge dalle interazioni con opsonine. PA si trova nella parte centrale quindi
nel compartimento acquoso perché può essere salificata. Liposoma fatto da
colesterolo e fosfatidilcolina. È PEGilato perché oltre a questo fosfolipide ne
abbiamo un altro con due molecole di acido grasso legato a gruppo fosfato e
infine a PEG 1000.
Altra formulazione di doxorubicina ha il vantaggio dell’infusione lenta che dura
meno, liposomi + furtivi, sfruttamento EPR, si riduce cardiotossicità. Ci sono
effetti collaterali a livello cutaneo e si scelgono rispetto a quelli a livello
cardiaco.
Liposomi PEGilati di irinotecan antitumorale, con colesterolo + fosfolipide
convenzionale + fosfolipide PEGilato con PEG 2000 la sua presenza in
superficie è minore con minor densità delle catene di PEG quindi la PEGilazione
di questa formulazione non da origine a liposomi furtivi, è fatta per impedire
l’aggregazione che è fenomeno di instabilità evita che i liposomi aggregano tra
di loro nella formazione di composti di elevata dimensione.
Differenza tra PA che è irinotecan iniettato da solo endovena e quello nei
liposomi, tempo di dimezzamento allungato, aumenta AUC, si riduce la
clearance e anche il volume di distribuzione.
La PEGFilazione di una nanoparticella si fa per ottenere nanoparticelle furtive,
favorire mucopenetrazione e stabilizzare il nanocarrier.
Liposomi caratterizzate da targeting attivo
Formulazione in clinical trial con immunoliposomi che sono caricati con
doxorubicina che è PA. Esternamente abbiamo sulla superficie un anticorpo
monoclonale o un frammento diretto contro EGFR in alcuni tumori questo
recettore è iperespresso quindi il sistema funziona che la presenza
dell’anticorpo sulla superficie favorire interazione tra liposoma e cellula
tumorale che iperesprime EGFR. Dopo interazione c’è internalizzazione del
liposoma e quindi della doxorubicina. Non si usa tutto l’anticorpo ma soltanto
una frazione di anticorpo fissata a livello della testa di un fosfolipide che e sua
volta si inserisce nel doppio strato. Il cetuximab farmaco antitumorale.
Attualmente sono stati conclusi studi clinici per tumori solidi, studi di fase 1 e
hanno identificato dosaggi e T di diffusione e hanno concluso studi di fase 2 sul
seno e uno di fase 1 sui biomi.
Liposomi sensibili alla temperatura
Tecnologia basata su liposomi la cui permeabilità di membrana è funzione della
temperatura. Nei liposomi c’è doppio strato e la parte lipofila è responsabile
della fluidità di membrana e del rilascio del pA. Questi liposomi hanno
composizione con PA all’interno del sistema non viene rilasciato ma dopo
aumento di T intorno a 40°C cambiano la loro conformazione creando dei fori
che favoriscono al liberazione di farmaco. Usando questi lipidi si ha che alla T di
40°C c’è liberazione di PA legata ad una elevata T.
Si associano questi liposomi ad una terapia ablazione termica con
radiofrequenza che determina riscaldamento del tessuto tumorale, si iniettano
endovena liposomi e poi selettivamente si va a riscaldare il tessuto tumorale.
Questa tecnica causa necrosi del tessuto tumorale e lo riscalda quindi in
corrispondenza die vasi del tumore si ha liberazione importante di doxorubicina
che sarà meno presente in distretti non riscaldati.
La maggior parte dei prodotti sono liposomi perché più liposomi che micelle
polimeriche, il liposoma ha il vantaggio di essere fatto di fosfolipidi presenti nel
nostro organismo e biocompatibili con profilo di sicurezza più elevato. Nelle
micelle abbiamo polimero PLA + PEG con profilo di biocompatibilità elevato
perché PLA si degrada.
Applicazioni:
direzionamento agenti diagnostici e di imaging: la nanoparticella invece che PA
mettiamo elemento visibile tramite imaging possiamo usare nanocarrier per
visualizzare eventuale massa tumorale con lo scopo di diagnosticare il tumore.
Agente che può avere fluorescenza oppure opaco che ci permette di
visualizzare il tumore.
Trattamento di infezioni intracellulari: ci sono serie di composti con azione
antifungina che fanno fatica a oltrepassare le membrane plasmatiche quindi
difficili da somministrare in caso di infezioni. Li inseriamo in liposomi perché
facilmente inglobati in cellule, dopo che sono inglobate nei macrofagi sono
portati a milza o fegato e si ottengono effetti positivi in milza, fegato e polmoni.
Nell’interazione con la cellula si hanno diversi meccanismi e più complessi
rispetto a quelli delle altre nanoparticelle, oltre endocitosi si può avere fusione,
scambi di lipidi e tanti meccanismi che coesistono e difficile evidenziare
meccanismo prevalente.
Esempio: formulazione usata per malattie intracellulari a carico di organi del
sistema reticolo endoteliale (fegato, milza). Il PA è amfotericina B inserita nel
trattamento di micosi gravi, liposomi non PEGilati perché vogliamo
opsonizzazione e interazione con macrofagi. Sono due formulazioni diverse di
amfotericina B, in una abbiamo due fosfolipidi e nell’altra due fosfolipidi e
colesterina + alfatocoferolo che lavora in ambiente lipofilo e protegge i
fosfolipidi che vanno incontro ad ossidazione (antiossidante). Endovena perché
liposomi sono piccoli.
PA lipofilo quindi sta nel doppio strato e ha vantaggio rispetto alla formulazione
in soluzione con successo clinico ed effetti collaterali dell’infusione e tossicità a
livello renale sono ridotti.
Uso di liposomi caricati con la ciclofloxacina che è antibiotico, somministrazione
per via polmonare che favorisce la permanenza del PA nei polmoni riducendo
clearance ed eliminazione + ingresso di ciclofloxacina nelle cellule malate.
Trattamento della fibrosi cistica che è malattia genetica caratterizzata da
infezioni gravi a livello polmonare. Se inalata a livello polmonare il farmaco
libero liberato velocemente con liposomi invece abbiamo tempi di permanenza
elevati.
Altra applicazione è quella di trattare le patologie dell’SNC: c’è barriera
ematoencefalica che protegge l’SNC dalle oscillazioni della concentrazione
plasmatica. Tramite la barriera passano molecole piccole e lipofile, quelle
idrofile non passano perché nella via para cellulare troviamo giunzioni serrate.
Il glucosio passa perché ci sono trasportatori specifici, anche per gli
amminoacidi. Oltre a proteine di trasporto ci sono recettori che mediano
trasporto di insulina, albumina o altre proteine che tramite interazione con
specifico recettore o per adsorbimento possono essere veicolate nell’SNC.
Possiamo arrivare all’SNC tramite tecniche invasive quindi interventi chirurgici,
esempio impianti come matrici erodibili che in alcuni casi si posiziona in seguito
alla rimozione di tumore al cervello in corrispondenza dell’area dove era
presente il tumore per permettere liberazione antitumorale per uccidere cellule
rimaste. Si usano sistemi colloidali come liposomi e nanoparticelle. Possibilità di
arrivare al cervello tramite somministrazione nasale di farmaci.
I sistemi colloidali come nanoparticelle sfruttano due possibilità: la transcitosi
mediata da adsorbimento cioè faccio nanoparticella con carica negativa e
l’interazione con l’endotelio porta alla endocitosi o ancora sfruttando recettori
presenti a causa della necessità di veicolare altre molecole.
Il glicocalice presente nelle cellule dell’endotelio dei vasi che irrorano SNC,
composto da gruppi carichi negativamente come COOH o residui di acido
ossialico se facciamo particelle cariche + possono interagire e questa
interazione elettrostatica porta a endocitosi delle particelle.
Altra possibilità è sfruttare trasportatori specifici quindi ci sono recettori che
mediano l’ingresso in SNC dell’insulina, fattori di crescita dell’insulina, delle LDL
o di alcuni anticorpi. Il TWEEN 80 è in grado di interagire con recettori per le
LDL, si fanno nanoparticelle con coating/rivestimento con TWEEN 80,
interagisce con recettori per LDL e in seguito a questa interazione si ha
internalizzazione e transcitosi. Caricato farmaco antitumorale in nanoparticelle
di cianacrilato polimerico o nanoparticelle polimeriche ricoperte da TWEEN 80 e
la concentrazione di doxorubicina nel cervello e negli elementi vascolari da
sola non entra nel cervello, più se nelle nanoparticelle, entra nel parenchima se
ricoperta da polisorbato 80.
Usare la via nasale si salta la barriera ematoencefalica con deposito nella
regione specifica della cavità nasale.
Somministrazione orale di peptidi e proteine
Problema della proteina è che viene degradata subito quindi se la proteggiamo
da polimero evitiamo la degradazione. Nanoparticelle possono essere inglobate
dalle cellule e se contiene la proteina transita nel GI e può essere assorbita da
mucosa intestinale. Nanoparticelle con certe dimensioni che diffondono nel
muco e con determinate caratteristiche superficiali si possono usare per questo
scopo.
Le nanoparticelle si usano nella terapia genica e nei vaccini nella terapia
genica si trasferisce materiale genico per prevenire o curare una malattia, per
malattie monogeniche, cancro e malattie infettive. Step:
- riconoscimento del gene responsabile della malattia
- all’isolamento (o clonaggio) di DNA contenente il gene in
segmento
questione
- trasferimento nella cellula bersaglio (vettori)
Le nanoparticelle servono come vettori in quanto DNA può essere veicolati con
virus oppure veicolarla tramite nanocarrier. Nei vaccini la veicolazione
dell’antigene può essere fatta con capside di virus inattivato o tramite
nanoparticella.
Nanocomplessi con materiale genico avente carica negativa viene fatta reagire
con policatione avente carica + formando particella con diametro tra 20 e 80
nm usato per la veicolazione. Policationi: chitosano, PEI, poliaminoacidi.
Nanocapsulazione di materiale genetico in nanoparticelle polimeriche, liposomi,
nanoparticelle lipidiche, micelle polimeriche. Nelle quali viene caricato il
materiale genetico.
Il caricamento del materiale genetico può avvenire all’interno del nanocarrier
oppure adsorbito sulla superficie del sistema. vaccini anti COVID ad mRNA e se
somministriamo solo mRNA viene degradato da esonucleasi e da endonucleasi
quindi di per se è una molecola instabile per aumentare la stabilità e
favorirne l’azione il sistema viene inserito in nanoparticelle lipidiche. La
struttura precisa non ha doppi strati ma presentano str