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CAPITOLO SETTIMO: LA RUSSIA ATTRAVERSO L'UNIONE SOVIETICA

La Rivoluzione Russa, vista popolarmente come una guerra contro tutti i privilegi, doveva più alle tradizioni del mondo contadino che a Marx: molto prima che Marx lo avesse scritto, il popolo russo era vissuto nella convinzione secondo cui la ricchezza fosse immorale, che la proprietà privata fosse un furto e che il lavoro manuale fosse l'unica fonte di valore. Secondo la mentalità contadina, nell'essere poveri c'era una virtù cristiana; fu proprio questo a rendere la Rivoluzione dotata di un alone quasi religioso. I bolscevichi, infatti, nel prendere la maggior parte delle energie da quei contadini poveri che desideravano vedere distrutti i nobili e gli aristocratici, diedero alla Guardia Rossa e ad altri gruppi di operai armati, la possibilità di saccheggiare le case dei nobili. Inoltre, i membri delle classi agiate venivano costretti a eseguire lavori umili e prestare

delle stanze dei loro magni ci palazzi allo Stato, il quale permetteva ai contadini di risiedervi. Subito dopo la presa di potere, i bolscevichi lanciarono una campagna di terrore di massa, incitando operai e contadini a denunciare i propri amici o vicini di casa di presenti comportamenti controrivoluzionari. Le condizioni erano particolarmente dure per i membri della vecchia intelligencija:

  • Anna Achmatova; gura del passato;
  • Boris Pasternak: seppe adattarsi alle nuove circostanze;
  • Majakovskij: era fatto per la rivoluzione;
  • Mandel’štam: sapeva venire a patti con la Rivoluzione.

Maksim Gor’kij, invece, prese le difese degli intellettuali di ietrogrado, ridotti all’ultimo gradino della scala sociale:

  • Intervenne presso i bolscevichi, da cui era molto apprezzato, per far loro ottenere migliori alloggi e condizioni particolari;
  • Organizzò un asilo degli scrittori;
  • Fornì lavoro ad un gran numero di intellettuali. 1921: fucilazione di Gumilëv, per

presunto comportamento controrivoluzionario. Questo fu il primo avvenimento che fece sospettare agli intellettuali che la loro civiltà fosse finita. I più grandi poeti russi, tuttavia, sentivano di poter lavorare come portavoce della memoria del proprio paese e facendo delle ammende alla Rivoluzione, grazie alla propria opera poetica.

Nel frattempo, il contesto quotidiano della Rivoluzione prevedeva:

  • Nobili di provincia espropriati dalle proprie tenute;
  • Confisca delle residenze da parte dei contadini o dei Soviet locali;
  • Nobili che condividevano i loro ampi appartamenti cittadini con i contadini;
  • La guerra contro i palazzi, da parte dei contadini, intesa come lotta agli antichi privilegi della classe nobiliare.

A partire dagli anni venti, a portare avanti questa mentalità pensarono i nuovi modelli abitativi, ovvero le case-comuni. L'obiettivo di questa architettura era quello di sollecitare l'individuo verso uno stile di vita più comunitario. Lo sviluppo

storico e sociale era indirizzato allo sviluppo di un nuovo tipo di essere umano; questa considerazione era derivata dal fatto che si credeva che la natura umana fosse strettamente legata al contesto sociale e, quindi, modi cabile a seconda di questo. In questo nuovo sistema, l'artista aveva un ruolo centrale, infatti veniva chiamato "ingegnere dell'anima russa". Egli doveva educare la natura umana a vedere il mondo in maniera più socialista, attraverso le forme artistiche. Questo perché il cervello era un organo estremamente plasmabile, a seconda dei ri essi indotti dalla loro arte meccanicistica. Pr questa ragione, inuovi artisti sovietici dovevano far leva su un'arte basata sull'ambito quotidiano dell'esistenza. In questo contesto, si ersero in prima linea i costruttivisti, ovvero artisti che progettavano e costruivano oggetti in grado di modi care la realtà in maniera più socialista. Tra essi è possibile

ricordare la Stepanova, Tatlin, Klucis, Lisickij. Anche il Proletkul't era un movimento importante all'epoca. Esso aveva l'obiettivo di formare una schiera di proletari socialisti consapevoli, una sorta di intelligencija operaia, che avrebbe poi propagato il proprio sapere agli altri operai. Sul Proletkul't arrivavano pressioni non solo dallo Statosovietico, ma anche dal basso, poiché gli operi volevano diventare kul'turnye, ovvero raffinati ed eruditi, ma l'indagine sulle immagini dell'avanguardia era estranea al popolo, abituato solo ad analizzare lo stile delle icone. Inoltre, esisteva un altro movimento, ovvero il LEF, ovvero una libera associazione di futuristi e costruttivisti che cercavano di collegare l'avanguardia con il Proletkul't. Tra essi, il principale esponente è Majakovskij. Lenin aveva sostenuto l'importanza del cinema, poiché il film era ritenuto l'arma cruciale per

fl fi fidiffondere gli ideali del socialismo n nelle campagne più remote, dove si allestirono locali dediti allaproiezione di questi nuovi lm. L’idea di cinema sovietico era il Kinok, il cui obiettivo era quello di vedere emostrare il mondo in nome della rivoluzione proletaria. Questo era molto diverso dal cinéma vérité, cheaspirava ad un naturalismo oggettivo. A livello letterario, Majakovskij abbracciò la rivoluzione, intendendolacome una liberazione delle tradizioni nobiliari passate. L’idea del byt, della routine ssata era contrappostaall’ideale di infondere alla popolazione uno stile di vita più comunista.1930: suicidio di Majakovskij, in quanto aveva capito che le sue speranze e le sue aspettative grandiose sierano schiantate contro la realtà della vita. Per il poeta era appunto chiaro che nella letteratura sovietica nonci fosse più spazio per il suo individualismo. Questo sentimento era tipico di molti scrittori,

soprattutto dopo che la RAPP, costituitasi come la branca letteraria dei Piani Quinquennali imposti da Stalin, rese la vita impossibile agli scrittori, perché intendeva eliminare la vecchia intelligencija, trasformando la Russia in un paese avanzato, alla guida degli operai. Con questo, uno dei Piani Quinquennali, lo scrittore aveva lo scopo primario di elevare la coscienza dei lavoratori, arruolarli nella battaglia della costruzione dello stato socialista, producendo libri dal contenuto e dallo stile comprensibile agli artisti. Naturalmente, questo compito poteva essere portato a termine con successo soltanto da scrittori con un retroterra proletario, mentre tutti coloro che avevano un'opinione individuale venivano reputati politicamente sospetti. Gor'kij, autore dalle umili origini, era acclamato durante il periodo sovietico, ma, oltre ad un primo momento di appoggio dell'ideologia, ben presto aveva capito che questo programma non portava a opere letterarie di grande spessore.

ma anzi, piuttosto scarse. Proprio da lui, infatti, venne formulata una variante all'idea della RAPP, ovvero il realismo sovietico, stile che avrebbe dovuto riunire il realismo ottocentesco al romanticismo dello spirito bolscevico. Questo portava gli autori a produrre un panegirico o una forma di arte stereotipata, conformata strettamente sull'adulazione del partito. Il realismo socialista degli anni Trenta, non fu un tentativo di ingresso delle autorità statali nell'ambito letterario, ma un ritorno ai classici, per creare l'illusione di essere in un contesto di stabilità nell'epoca della ribellione delle masse. Attraverso il ricorso al nazionalismo, lo stato russo cercava di evitare l'ingresso dell'avanguardia straniera. A livello cinematografico, si sviluppò lo stesso realismo socialista, grazie all'interesse dello Stato verso una forma d'arte adatta a tutti gli strati della popolazione.

  • nuovi film prevedevano:

Descrizioni ottimistiche della vita sovietica;

Presentazione degli eroi positivi individuali provenienti dall'entourage socialista;

Controllo dei produttori da parte di agenti del partito, perché essi riproducessero una realtà politicamente corretta.

1930: il Sovkino viene soppresso e l'industria cinematografica nazionalizzata sotto il Sojuskino. Sotto il regno di Stalin, però anche questo subì una battuta d'arresto e tutti gli scrittori, persino Gor'kij, iniziarono ad essere sospettati.

1934: uccisione di Kirov, dirigente del partito a Leningrado, probabilmente su mandato di Stalin stesso. Stalin sfruttò questo evento per lanciare un programma di terrore verso tutti gli oppositori al partito. Mandel'štam fu il primo ad essere preso di mira, annunciato come causa dell'arresto di Lev Gumilëv, gli odell'Achmatova nel 1935.

1941: inizio della Grande guerra patriottica, combattuta da Stalin in nome di tanti

Meravigliosi ideali, mai in nome del comunismo. Per mobilitare il sistema, Stalin chiese addirittura la mobilitazione della Chiesa Ortodossa, che aveva potere di persuasione sulla massa contadina, ancora distrutta dalla campagna di collettivizzazione delle terre.

1943: elezione del Patriarca. In questo contesto, ad alcuni autori fu permessa la pubblicazione delle opere, per esempio Anna Achmatova potrà pubblicare alcune liriche scelte, Da sei libri. La guerra fu un periodo di produttività e di relativa libertà creativa non solo per gli artisti, ma anche per i compositori, che reagirono alla crisi con una piena di musica nuova.

1941: assedio di Leningrado da parte dei tedeschi. Circa un terzo della popolazione morì durante i 90 giorni di assenza di cibo, servizi e igiene scadente. Simbolo dello spirito di resistenza della città divenne la Settima Sinfonia di Šostakovič composta dall'autore durante il periodo di evacuazione.

Gli anni Quaranta furono dominati dall'ideologia di Ždanov, convinto della necessità di esercitare il terrore soprattutto sull'intelligencija, con l'obiettivo di imporre su tutte le scienze l'ideologia di partito. Egli combatté contro i decadentisti, i formalisti e alcuni compositori, con l'intento di rendere la cultura sovietica impermeabile nei confronti dell'Occidente. Durante la guerra fredda, invece si sviluppò una forma estrema di orgoglio nazionale e di trionfalismo, basata soprattutto sui notevoli passi avanti della tecnologia e della scienza russa. In questo clima nazionalistico, la lingua e la cultura russa venne esportata anche ai regimi satellite dell'Europa Orientale e alle altre repubbliche dell'Unione Sovietica. Il progetto a lungo termine della cultura sovietica era quello di incanalare le diverse culture popolari verso le forme d'arte più elevate russe. Man mano che si intensificava la guerra fredda,

Stalin aumentava il timore nei confronti dei dissidenti interni e questo venne a culminare con una tendenza assolutamente antisemita. Tantissime figure, anche di artisti ebrei, furono lice.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
51 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elegallex di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti intercultura slava e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pachlovska Oxana.