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LEGGENDA PRIMA ELABORATO
Approccio sistemico: classi cazione che sempli ca complessità della realtà, suddivide la realtà in
sistema:
Ambientale
Insediativo
Dei servizi e delle infrastrutture
La città è un sistema di sistemi. Il sistema è un insieme di componenti legati tra loro da relazioni
Scopo: rappresentare componenti esistenti naturali (foresta amazzonica) e antropiche ( lare
alberato lungo la via).
Devo modulare leggenda tipo in base a quello che trovo a testaccio, devo aggiungere o levare
cose dalla leggenda. Piccole integrazioni.
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NUOVA CARTA: IL SISTEMA INSEDIATIVO: 3 componenti
Quali sono le componenti strutturali che individua il piano regolatore di Roma ?:
strutturali 1) sistema delle centralità urbane e metropolitane: Demoralizzando ospedali e
università si creano alternative al centro storico (es. ospedale di torvergata in corrispondenza di
2) sistema ambientale sistema delle infrastrutture per la
una nuova centralità urbana), 3)
mobilità: mobilità con particolare attenzione alla mobilità sostenibile, rete trasporto pubblico
e ciente. tessuti e ambiti.
Poi all’interno dei quartieri si divide il sistema insediativo in
Sistema insediativo: è la parte edi cata e urbanizzata della città, si studia l’aspetto funzionale:
studia la funzione prevalente (forma indica il più delle volte cose di erenti ma non si sa la
funzione, la funzione è speci cata nell’azzonamento: detto anche zoning: ogni zona è
caratterizzata da speci che caratteristiche funzionali) e l’aspetto morfologico e sico.
Zonizzazione: a ciascuna zona in cui viene articolato il territorio viene attribuita una destinazione
d’uso con particolari quantità e tipologie di edi cazione. Ogni zona ha un indice di edi cabilità
(rapporto tra metri cubi e metri quadri).
Destinazione d’uso: individuare e prescrivere qual è la funzione prevalente (più speci co)
sintetici:
Questi indici possono essere consistono nell’attribuire alle diverse zone densità di
utilizzazione o di edi cazione o rapporti tra super cie fondiaria: area della parte della zona che
sarà e ettivamente costruita (quindi levo strade, verde pubblico etc) e super cie territoriale: tutta
analitici:
l’area o speci che caratteristiche siche dell’edi cazione: es. rapporto di copertura:
super cie copribile con la costruzione e la super cie totale del lotto, indice di edi cabilità,
distanze dai con ni (da verde pubblico o altro). Molte volte la forma esprime l’identità e i valori di
Il territorio può essere riletto
coloro che l’hanno realizzata (centri storici arroccati sulla montagna).
come un palinsesto: risultato di un lavoro incessante di strati cazione e scrittura e riscrittura da
parte di processi naturali e di interventi umani.
Il tessuto: utilizza l’aspetto funzionale e l’aspetto morfologico e lo descrive in maniera sistemica,
le parti urbane morfologicamente omogenee possono essere distinti in tessuti e forme aperte.
l’impianto: funzione
Descrivono il tessuto: a croce, a tridente, reticolo ortogonale, circolare.. , la
prevalente: la tipologia edilizia:
, descrive secondo degli archetipi gli esempi architettonici:
villino: lotto molto piccolo con edi cio a non più di 3 piani, spazio esterno attrezzato a giardino,
palazzina: lotto più grande con al certo chiostrina per illuminazione al centro, intensivo: a corte,
aperto, 6/8 piani edi cio occupa interno lotto e lotti molto grandi(via cosi dal 1931), le modalità di
formazione e l’epoca.
La lettura degli impianti e dei tessuti sono fatti nella fase progettuale del progetto
Individuare lotto per lotto individuare funzione(colore di base da dare al lotto)
prevalente….caserma, scuola, stazione e palazzo poste sono speciale o unica, morfologia
dell’impianto (in linea a pettine a griglia radiale), tipologie edilizie colore o lettera (villino palazzina
intensivo capannone) tipologie spazi aperti (piazza, slargo, area pedonale).
Impianto testaccio ha impianto per lo più grigliata, magari si può dividere tra la zona regolare e
irregolare
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15/05/2024 QUADRO DELLA STRUMENTAZIONE TECNICHE URBANISTICHE
QUADRO DELLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA TERRITORIALE E PAESISTICA
TECNICHE URBANISTICHE
ESERCITAZIONE
L’urbanistica si fa con i piani, ogni tentativo di superare questo approccio ha provocato un danno
per la città.
La terza via dell’urbanistica è il riformismo: ossia si integra il vecchio col nuovo.
Strumenti urbanistici: governano in modo integrato le trasformazioni del territorio . Partono dalla
regione (che ha come strumenti QTR e PTC) , poi l provincia (PTCP PTPG PIGM: declinano i
grandi indirizzi regionali alla scala più ravvicinate delle provincie o delle città metropolitane), l’ente
parco e in ne il comune (PRG piano regolatore generale introdotta con la legge 1150 del 1942) .
strumenti paesistico
Alcuni sono piani provinciali altri piani delle città metropolitane e
ambientali: si occupano delle componenti ambientali e paesistiche del territorio, sono settoriali
Con la legge 1150 de 1942 si introduce la legge urbanistica nazionale, lo stato crea principi
generali, poi le singole regioni declinano secondo le loro necessità il piano nazionale, siccome
questa legge non c’è ancora vige legge del 1942. Le regioni hanno fatto le loro leggi =>
federalismo regionale: ogni regione ha fatto la propria legge: il Problema è che se ho una regione
attenta, avrò una buona urbanistica, molto spesso però ne caso del Lazio nel 1999 si fanno leggi
nuove ma molto simili se non identiche a quelle vecchie .
Legge 42: a livello comunale i comuni devono avere uno strumento urbanistico che riguarda
l’intero territorio.
Cosa deve indicare piano: divisione in zone destinate ad espansione e determinazione dei vincoli.
In ciascuna zona, vincoli, zone aree verdi e norme di attuazione del piano: azzeramento, aree
pubbliche e norme di attuazione: piano regolatore generale comunale ha strumenti attuativi:
piano di lottizzazione
attuano previsioni per lo strumento generale comunale, e sono il e il4serve
ad intervenire nella città parzialmente edi cato o di nuova realizzazione ma è di iniziata pubblica
(disegnata dal comune e non dal privato, se non seguo pedissequanwmrte le disposizioni devo
fare variante urbanistica: devo cambiare piano regolatore).
All’interno del piano particolareggiato il comune impone vincolo di pubblica utilità e si espropria
=> comune fa strade e privati fanno atro.
Piano di lottizzazione convenzionata: di iniziativa privata, i privati mettono tutti i lotti insieme e
c’è una convenzione tra i proprietari e il comune: i proprietari cedono gratuitamente i lotti al
comune e ottenuta la proprietà e il comune edi ca servizi.
Piano edilizia economica e popolare per l’edilizia sociale, lo strumento attuativo per realizzare
piano di zona:
edilizia sociale è il di iniziativa pubblica: comune espropria intera area d’intervento,
realizza lui stesso il fondiario che gli standard, necessario quindi che ci sia un piano pubblico
edilizio. La legge he introduce questa strumenti è la legge 167 del 1962: garantisce il diritto alla
casa.
Piano per insediamenti produttivi: iniziativa pubblica, esproprio intera area d’intervento,
strumento in cui si formano le aree industriali
Il piano può avere parti di territorio in cui possono essere attuare piccole trasformazioni dirette
indiretto) permesso di
senza strumento attuativo (con strumento attuativo è => posso richiedere
costruire: il privato chiama tecnico e se conforme viene rilasciato permesso a costruire. Succede
spesso nelle aree di completamento
-intervento indiretta: (in alcune zone) Realizzazione dei singoli interventi è sottoposto agli strumenti
attuativi: piano particolareggiato e il piano di lottizzazione
-intervento diretta (in altre zone) realizzazione di un intervento di piccole dimensioni è iniziativa del
privato e richiede semplicemente il permesso di costruire, poi viene tecnico e vede se è possibile
fi fi fi
Strumenti paesistico ambientali
Piano di bacino: assetto idrogeologico del territorio e riguarda i umi, è un’autorità
sovraterritoriale che redige il proprio strumento (piano bacino del Tevere, del pò etc)
Piano paesistico: è della regione, rivolto alla tutela dei beni e valorizzazione dei beni ambientali e
storici , essendo regionale è sovraordinato al piano regolatore cittadino
Piano di assetto del parco: governo di parchi nazionali, regionali, urbani, riserve naturali, fanno
riferimento a parchi naturali protette. Questi enti parco gestiscono anche porzioni di territorio
quindi devono redigere un piano -> piano asseto del parco: il piano del parco è sovraordinato al
PRG. All’interno del piano del parco ci possono essere borghi o piccole città di particolare
interesse (Ariccia è in piano del parco).
Negli anni 90 il dibattito urbanistico è vivace perchè la città era molto cambiata, il PRG non è più
adattato. Forti erano le spinte alla deregulation urbanistica: amministrazioni preferivano procedere
adottando regole caso per caso e non dello strumento urbanistico. La stagione della deregulation
dura 10 anni perchè non c’è stato un bene cio complessivo alla città. Adesso alcuni strumenti
della deregulation come i piani complessi (forte essibilità e compresenza di molti obiettivi) sono
inseriti nel PRG come se fosse il piano di lottizzazione. Il piano ha quindi strumenti in più.
Piano regolatore: intervento diretto attraverso permesso di costruire (piccolo intervento) se
piano
intervento più grosso allora il piano determina zone in cui è necessario utilizzare
particolareggiato: piano di
iniziativa pubblica, la zona va espropriata (devi pagare privati) o con il
lottizzazione: iniziativa privata, si fa accordo tra comune e proprietari che cedono i lotti.
Tecniche urbanistiche: insieme di regole pratiche procedimenti speci ci, modi di faee dotati di
un arelativa stabilità, utilizzate per la composizione del progetto e il confezionamento.
Facciamo riferimento a dimiesnioanento indici e standard zonizzazione e disegno urbanistico
Dimensianmento: si fa contestualmente al disegno del piano ed è il bilanciamento tra usi
pubblici e usi privati del territorio, il prg assegnerà poi al territorio una
Zonizzazione: tiene conto del progetto urbanistico per la città di roma per esempio e de nisce le
zone e i di erenti parametri di edi cabilità. Ogni colore ha un peso ed è quanti cata l’edi cabilità
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