Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PIANO DI
dell’impresa (cosa si vuole vendere, quanto si vuole vendere, più dell’anno scorso o meno, vendere con lo sconto,
attraverso nuovi canali, vendere a nuovi clienti o ai vecchi). È necessario tenere conto di 3 variabili:
− raggruppamenti di prodotto: singolo prodotto o linee di prodotti;
− localizzazione spaziale delle vendite: quali sono i canali di vendita (pubblico o privato) e l’area geografica in cui si
vende;
− articolazione temporale: mensile, trimestrale o annuale (l’articolazione mensile è la migliore).
Il problema maggiore è capire come articolare i raggruppamenti di prodotto.
Un aspetto che aiuta a fare delle previsioni è la presenza di tre tipi di curve:
Curva stagionale all’interno dell’anno, in quanto ci sono prodotti che si vendono in alcune stagioni e non in altre (ad.
o esempio per i panettoni, per i fiori, per le auto, ecc.)
Curva ciclica, in quanto per alcuni prodotti ci sono anni di crescita e anni conseguenti di declino (ad esempio per le
o case, per le auto, per le biciclette, ecc.)
Curva del ciclo di vita del prodotto, ovvero la curva che comprende, lancio, maturità e declino.
o
Struttura del budget commerciale (aziende di produzione)
Le aziende di produzione andranno a contrapporre nel
budget commerciale, i ricavi delle vendite con il costo del
venduto.
Secondo il C.C., il bilancio deve essere realizzato a valore e
costo della produzione, che spesso in azienda non hanno
rilevanza, ovvero salvo eccezioni non è un numero noto.
Questo perché il valore della produzione comprende sia i
ricavi che il delta stock, il quale considerato positivamente
non ha un fondamento logico. L’azienda, dunque, ragiona sui
ricavi di vendita.
Difatti, i singoli responsabili hanno un budget di vendita e non
un budget di valore della produzione. Inoltre, non è
sufficiente guarda re solo le vendite ma anche:
quando è costato ciò che si è venduto e quanto costerà.
I ricavi quando sono realizzati sono dei valori certi, mentre il
costo rimane sempre un costo un po’ idefinito.
La struttura del budget commerciale prevede l’individuazione dei e commerciale, un
volumi di vendita l’anagrafica
database che contiene tutte le informazioni relative al listino prezzi, sconti, percentuale delle provvigioni, ecc. per ogni
prodotto.
I ricavi lordi, individuati nell’omonimo budget, posso essere indicati anche come ricavi teorici in quanto sono al lordo
degli sconti, determinati nell’anagrafica commerciale. Esistono, però, gestionali che trattano gli sconti e altri no; quindi,
non sempre si è in grado di determinarlo e in altri casi è possibile una gestione extracontabile per tenerne traccia.
La % delle provvigioni viene ricavata sempre dall’anagrafica in quanto è un input per prodotto-canale, ovvero che varia
in base al tipo di prodotto (star, gatto selvaggio, mucca da mungere e dog) e al tipo di canale (grossista, dettagliante).
Si hanno poi i costi di trasporto, nel caso in cui si decidesse di affidarsi ad un terzista per tale servizio, i quali possono
variare per prodotto e per canale.
Infine, si determina il BUDGET DEL COSTO DEL VENDUTO = VOLUME DI VENDITA X COSTO INDUSTRIALE o PREZZO DI
ACQUISTO (determinato sulla base del budget della produzione).
Il costo industriale viene elaborato internamente ed è frutto di una serie di elaborazioni, mentre il prezzo di acquisto
viene determinato dal proprio fornitore. Di solito si inseriscono però i costi dell’anno precedente o un costo fittizio (un
numero tondo).
A questo punto si sviluppa il tutto e si attende che la produzione completi il proprio processo e fornisca i numeri esatti,
i quali sono condizionati dai volumi di produzione, che a loro volta sono influenzati dai volumi di vendita.
Il costo del venduto può essere ottenuto anche come: Rimanenze iniziali + Costi della produzione – Rimanenze finale.
Ciò presuppone che si abbiano le rimanenze valorizzate.
Il conto economico può essere rappresentato con due configurazioni differenti, ma, nonostante ciò, il risultato finale
(risultato operativo) non cambia.
Il primo modo per interpretare il conto economico è il seguente (lato sinistro):
Costi variabili di produzione + Costi fissi di produzione = Costi industriali (attribuibili al singolo prodotto in maniera
Ø scientifica)
Ricavi – Costi industriali = Margine industriale o Primo margine (il margine industriale deve essere ben consistente:
Ø ad esempio si vende a 100 ciò che si ha pagato 40).
Costi variabili commerciali + Costi fissi commerciali = Costi commerciali
Ø Margine industriale – Costi commerciali = Margine commerciale o Secondo margine
Ø Margine commerciale – Costi della struttura = Risultato operativo (non si avrà mai quello per prodotto)
Ø
In una visione semplificata i costi sono di produzione, di vendita o di struttura.
Il (Earning Before Interest and Tax), ovvero è il risultato determinato prima degli oneri
Risultato operativo è l’EBIT
finanziari e delle tasse.
Ovviamente non vengono inclusi gli straordinari in quanto per loro definizione sono imprevedibili e quindi non possono
essere previsti a budget.
Il secondo modo per interpretare il conto economico è il seguente:
Ricavi – Costi variabili (di produzione e commerciali) = Margine di contribuzione (margine che permette di coprire i
Ø costi fissi: margine di contribuzione)
Margine di contribuzione – Costi fissi = Risultato operativo
Ø
Quando si determina il risultato operativo attraverso questo secondo metodo, si può anche determinare il Break Even
(BEP), in quanto si sono determinati sia costi fissi che i costi variabili.
Point
(aziende commerciali) Anche le aziende commerciali andranno a contrapporre nel
budget commerciale, i ricavi delle vendite con il costo del
venduto, come per le aziende di produzione, ma ci sono delle
differenze.
Molte aziende sono di produzione ma commercializzano solo
alcuni prodotti.
Anche in questo caso si avrà l’individuazione dei volumi di
vendita, dei prezzi di vendita e degli sconti, ma non si avrà
quella delle provvigioni, dei costi di trasporto e non sarà
determinato il costo industriale, ma un prezzo di acquisto, in
quanto i proprio prodotti vengono comprati dal proprio
fornitore.
IL BUDGET DELLA PRODUZIONE
l budget della produzione è un elemento cruciale per il
funzionamento efficiente di un'azienda manifatturiera. Esso è
composto da:
budget commerciale: stabilisce i piani dei volumi di vendita;
Ø budget della produzione: si basa sulla produzione effettiva
Ø ed è formato da una serie di risultati, come ad esempio il
costo industriale, il costo del personale e il costo del
venduto, che servono per completare il budget
commerciale.
Budget delle strutture (utilizza il costo del personale)
Ø
Infine, si analizzeranno i conti economici con le loro
particolarità.
Il budget della produzione ha due colonne portanti:
− PIANO OPERATIVO DEI VOLUMI: riflette la quantità di
prodotti che l'azienda prevede di produrre, che può
differire dai volumi di vendita a causa di vari fattori come
la capacità produttiva, la domanda del mercato e le
strategie di inventario. Questi volumi di produzione sono
spesso pianificati a livello mensile per adattarsi alle
fluttuazioni della domanda e della capacità produttiva.
− DISTINTA BASE: fornisce dettagli su tutte le risorse
necessarie e le metodologie per la realizzazione dei
prodotti. Questo include informazioni come i tempi di
produzione e le materie prime necessarie per ciascun
prodotto. Queste informazioni sono spesso considerate
riservate (ricetta del prodotto).
Con il piano operativo dei volumi e la distinta base si ottengono due output:
BUDGET DEI CENTRI PRODUTTIVI: questo documento dettaglia le previsioni di spesa per ciascun centro produttivo
§ all'interno dell'azienda e assolve uno scopo interno al sistema produttivo.
COSTO STANDARD DEI PRODOTTI FINITI: indica il costo unitario previsto per la produzione di ciascun prodotto e
§ assolve uno scopo esterno rispetto alla produzione ma interno all’azienda.
ESEMPIO 1 DATI:
dal piano operativo: 100 torte
dalla distinta base: per fare 1 torta servono 2 uova e 1 Kilo di farina
→ fabbisogno di uova: 100 (torte)*2 (uova)= 200 uova
→ fabbisogno di farina: 100 (torte)*1 (kg di farina)= 100 kg di farina
Calcolando il fabbisogno permetterà di conoscere l’ammontare delle
risorse d’acquistare e come organizzare il lavoro (es: ore macchina).
Prezzo standard: 1 uovo = 0,20€ - 1 kg di farina = 0,80€
Costituzione del budget in base hai dati a disposizione:
→ 200 (uova)*0,20€= 40€
→ 100 (kg di farina)*0,80€= 80€
Budget della produzione: 40€+80€= 120€
È possibile determinare anche il costo standard (quanto costa ogni
torta):
→ 2 (uova)*0,20€= 0,40€
→ 1 (kg di farina)*0,80€= 0,80€
Costo standard: 0,40€+0,80€= 1,20€
QUADRATURA: 1,20€ (costo standard)*100 (torte)= 120€ (budget)
Nel dettaglio: un primo elemento che deve essere calcolato nel budget del sistema produttivo è il fabbisogno.
Il fabbisogno può essere di:
− materie prime: le quali devono essere acquistate dall’impresa, ma non è detto che quello che serve può essere
comprato o sia disponibile;
− manodopera: capire se è presente manodopera
specializzata sufficiente per fare i prodotti;
− ore macchina: verificare se le macchine sono in
grado di lavorare X ore.
L’analisi dei fabbisogni, quindi, è un elemento
fondamentale del budget perché permette di capire se
un certo volume può essere prodotto oppure no. Il
fabbisogno è una quantità che non considera ancora i
prezzi.
Si procede con la determinazione dei costi standard
produttivi, il quale potrebbe essere uguale
dei fattori
al prezzo del fornitore, nel caso in cui è solo uno, ma
se ci si rivolgesse a più fornitori, la questione si
complica. In quanto sorgerebbero problematiche
relative alla distinzione: di quanto si è acquistato da un
fornitore piuttosto che un altro, delle diverse valute
nel caso di acquisti in diversi Paesi, dei cambiamenti di
variabili quantitative e valutarie nel corso del tempo rispetto al budget ecc.
Nella terza fase si va a vedere la fabbisogni. In alcuni casi la copertura è semplice, ma in altri casi potrebbe
copertura dei
essere che un unico fornitore non abbia tutte le materie di cui si necessita, e quindi ci si dovrà rivolgere ad altri. La
copert