Il processo di folding è molto veloce e inizia insieme alla sintesi della
catena lineare all interno del ribosoma.
Prima si formano le s. secondarie che sono legami a corto raggio. Poi
si forma la s. terziaria per le interazioni a lungo raggio.
Tutti gli amminoacidi idrofobici interagiscono formando un core
idrofobico perché il citoplasma non è compatibile in quanto è una
soluzione acquosa quindi compatibile con gli aa idrofilici polari o
carichi che si dispongono all esterno, quindi le prime interazioni sono
di tipo idrofobico.
Dopo di che la proteina prova diverse configurazioni intermedie di
interazioni deboli che però sono transienti, non sono quelle native,
essendo instabili cambiano e convergono verso quella nativa.
Questo è un processo + lento. Il parametro + impo qui è l energia, gli
intermedi hanno energia troppo alta ancora, solo quando si arriva all
energia minima si è raggiunta la struttura nativa.
Alla fine si formano leg stabilizzatori come il ponte disolfuro.
Durante il folding alcune molecole d acqua potrebbero essere catturate
all interno, poi o vengono trattenute o vengono espulse.
Nel passare dalla configuraz unfolded agli intermedi parzialmente
foldati fino alla config folded, l energia del processo diminuisce
seguendo uno schema ad imbuto, secondo la termodinamica.
Le proteine potrebbero fermarsi a uno stato intermedio, allora
intervengono delle proteine ausiliarie che sono i chaperoni e
chaperonine che guidano il folding e riconoscono una struttura
non natia e idrolizzano i leg sbagliati.
Poi c è la PDI (protein disulfide isomerasi) che è in grado di vedere
errori specifici nei leg disolfuro e li corregge. In particolare,
riconosce una coppia di cys sbagliata, rompe il leg e forma un leg tra il
proprio gruppo SH e quello di una delle due cys, nel frattempo l altra va a
rompere il secondo leg sbagliato e a legarsi alla cys giusta, poi la PDI si
stacca e l altra coppia di cys giusta si forma.
Le proteine errate possono anche subire degradazione da parte dei
proteosomi.
Ci sono però alcuni casi in cui gli errori non vengono riconosciuti e
corretti e vanno a generare stati patologici, quando ci sono strutture
3d erronee ma stabili.
C è del movimento negli amminoacidi, molto piccolo, la proteina respira.
Ogni aa possiede 3 conformazioni stabili, in teoria tutte e tre
dovrebbero essere provate durante il folding, ma in questo modo il
processo diventerebbe troppo lungo ma si sa che è un processo molto
veloce. Ciò significa che durante il folding la proteina non passa per
tutte le conformazioni possibili ma il processo è guidato da parametri
cinetici e termodinamici, ovvero segue un percorso diretto e
unidirezionale che porta ad abbassare progressivamente l
energia libera degli stati intermedi aumentandone la stabilità
verso la conformaz nativa e che velocizza il processo che così
avviene in pochi secondi. Questo è il paradosso di Levinthal.
Le prot +complesse, che possiedono una s quaternaria, esistono in due
strutture natie possibili entrambe stabili, ovvero lo stato R e lo stato T.
Lo stato R ovvero relaxed è quello +attivo e +affine al suo substrato,
mentre lo stato T ovvero tight è quello -attivo e -affine. Il passaggio
da uno stato all altro è controllato da specifici cofattori che si legano
alla proteina, cambiando le interazioni tra le sue subunità, che sono i
regolatori allosterici. Tra R e T esiste un equilibrio dinamico e questo
equilibrio può essere spostato verso R o verso T dai reg all.
La cristallografia a raggi X è una delle tecniche convenzionali per
ricavare la struttura 2d 3d e 4d della proteina:
1. Isolamento o produzione della prot.
2. purificazione attraverso delle tecniche apposite es cromatografia
3. cristallizzazione, ovvero la prot forma dei cristalli che sono
strutture compatte
4. selezione dei cristalli migliori, che devono essere
sufficientemente puri regolari e grandi
5. bombardamento dei cristalli attraverso un fascio monocromatico
a raggi x
6. il fascio verrà deviato dal cristallo a seconda della sua struttura
molecolare e produrrà dei pattern di diffrazione che vengono
rilevati
7. i pattern di diffrazione vengono convertiti in mappe di densità
elettronica, ovvero viene ricostruita la struttura molecolare e
atomica del cristallo. L analisi del pattern di diffrazione permette
la ricostruzione di un modello 2d, con il metodo della trasformata di
Fourier si riesce a ricostruire il modello 3d.
Casi problematici per l applicazione di questa tecnica sono molecole
troppo piccole e molecole troppo grosse es prot di membrana.
Questo perché risulta difficile isolarle e poi cristallizzarle. Ad esempio
prot molto idrofobiche come quelle di membrana integrali. Ad influenzare
l efficacia della tecnica è anche l efficacia dell isolamento e della
purificazione precedenti.
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