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CANNABINOIDI

Appartengono alla classe dei terpenofenoli, quindi sono una via di mezzo tra i terpeni e i composti fenolici.

La parte terpenica deriva dalla via del mevalonato, mentre la parte fenolica deriva dalla via del polifenilpropano

(come nei fenoli e nei flavonoidi).

Si trovano solo nei fiori femminili, dove vengono sintetizzati e accumulati nei tricomi. Sono ligandi dei recettori CB.

CHINONI

Sono composti fenolici ossidati, quindi derivano dai fenoli in particolare dalla via dei fenilpropanoidi o da flavonoidi

ossidati.

Si possono suddividere in Benzochinoni, naftachinoni e antrachinoni (particolarmente importanti).

Gli antrachinoni con sostituenti -OH in 1,8 e CH o CH OH o COOH hanno azione lassativa (foglia di aloe), a maggior

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ragione se in forma glicosilata.

Esempi: aloina ricavata dal suc

co concentrato ed essiccato ottenuto dai tessuti più esterni delle foglie di Aloe spp.

Il gel di aloe si ricava invece dagli strati più interni, ma possiede altre proprietà.

Metaboliti secondari particolari ottenuti dalla via dell’acetato:

- LE ALCAMMIDI

Sono ammidi alifatiche. Sono metaboliti azotati che appartengono dunque alla grande classe dei composti

contenenti azoto. Si differenziano però dagli alcaloidi classici (che sono ciclici e spesso basici) perché non

hanno anelli etero ciclici e sono lipofili.

Le alcammidi possiedono un sapore pungente e formano forti legami recettori ali ed enzimatici.

Echinacea spp. 17

ELAGITANNINI

Sono una sottoclasse dei polifenoli complessi (di alto peso molecolare), sono tannini idrolizzabili.

SALICILATI

Sono composti fenolici semplici che originano dalla via dell’acido shikimico.

In passato dalla corteccia del salix alba è stato ottenuto l’acido salicilico, poi perfezionato in acetilsalicilico per la

produzione di aspirina, utilizzata per sintomi influenzali, dolori, fredde, mentre a dosaggi inferiori come

antiaggregante.

I COMPOSTI FENOLICI

Sono prodotti secondari contenenti almeno un gruppo fenolico (anello aromatico a cui è legato un ossidrile. Sono

un gruppo estremamente eterogeneo di molecole aventi diverse funzioni.

I FENOLI

I fenoli in generale come macroclasse possiedono attività di protezione dalle radiazioni UV, sono antiossidanti.

• Lignina: funzione strutturale per la parete cellulare.

• Fenilpropeni: attività antipatogenica.

• Cumarine: difesa dai patogeni e spesso tossici per gli erbivori, azione antiemorragica (cumarina).

Essendo dei repellenti gustativi, possiedono un

• Tannini: azione antibatterica e astringente. gusto

particolare (riscontrabile nei vini rossi strutturati, “allappa”).

• →

Flavonoidi: importanti per la comunicazione e come attrattori per impollinatori ed erbivori spesso colorati.

Acidi idrossicinnamici.

Sono i derivati idrossicinnamici legati all’acido chinico, sono amari e hanno un effetto digestivo e stimolano la

funzionalità del fegato.

Fenoli volatili

Sono molto irritanti e attivi come antibatterici, antivirali e antifungini. I principi attivi

di anice verde, finocchio (anetolo, estragolo) sono usati per contrastare il meteorismo

intestinale. 18

Cumarine

Hanno effetto anticoagulante.

Lignani

Possono formarsi dagli alcoli cinnamici, tramite la formazione di polimeri che daranno poi origine alla lignina.

Anche dimeri originati sempre dagli alcoli cinnamici possono riarrangiarsi per formare lignani.

Hanno attività farmacologiche diversificate in base alla struttura e al fitocomplesso in cui si trovano.

Flavonoidi

Per i flavonoidi esistono una serie di vie biosintetiche, possono inoltre appartenenere a famiglie diverse.

I flavonoidi si formano solitamente da un cinnamoilico e da un'unità malonilica (dalla via dell’acetato).

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L’unione di un cinnamoilico e di un malonilico porta ad una

struttura che ha sempre la sequenza: C6-C3-C6

Questa può assumere la conformazione degli stilbeni (come il

resveratrolo) o dei calconi.

La chiusura e il riarrangiamento dei calconi porta

ad una complessa differenziazione delle diverse

sottoclassi dei flavonoidi. In genere, in natura si

trovano in forma glicosilata (raramente le

catechine).

Effetti:

I flavonoidi sono metaboliti secondari estremamente importanti in ambito farmacologico e svolgono funzioni molto

diversificate in particolare in base alla matrice vegetale in cui si trovano.

Hanno infatti bassa potenza farmacologica ma alta capacità di creare sinergia farmacodinamica tra loro o con altri

metaboliti secondari.

Possiedono attività antiossidante molto importante. I Flavolignani, una classe di flavonoidi particolare, sono

epatoprotettori.

Esempio del Ginko biloba:

Ha azione antiaggregante e un effetto a livello del microcircolo cerebrale.

L’estratto standardizzato di Ginkgo biloba L. foglie a 240 mg/die è migliorativa rispetto ad ognuno dei singoli

costituenti presenti nell’estratto, anche se utilizzati a dosaggi più alti di quelli in cui sono presenti nell’estratto

stesso.

Altri composti fenolici…

Proantocianidine

Detti anche tannini condensati, derivano dall’unione di più catechine. Sono correlate alla prevenzione delle cistiti

ricorrenti. Sono ad esempio contenute nel mirtillo rosso.

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COMPOSTI NITROGENATI

ALCALOIDI

Sono basi organiche azotate dotate di:

1. reattività alcalina, che ne determina la solubilità in acidi diluiti e la formazione di sali cristallini per reazione

con acido cloridrico.

2. la presenza di almeno un atomo di azoto in un anello eterociclico e dalla presenza di più centri chirali.

3. la biosintesi avviene a partire dagli aminoacidi (triptofano, fenilalanina…) o da basi azotate.

4. La capacità di indurre attività biologica anche a dosi molto piccole, mirata spesso al sistema nervoso

centrale grazie alla mimesi dei neurotrasmettitori.

Oltre al gusto amaro, hanno attività collegate al SNC (morfina). Possono essere presenti all’interno dei vacuoli.

Alcuni alcaloidi→si legano alla tubulina come antitumorali→vinblastina e vincristina.

Nella moderna farmaceutica, gli alcaloidi per semisintesi per migliorare la selettività sul bersaglio tumorale.

Gli alcaloidi derivati da basi azotate rientrano tra le sostanze più usate: caffeina (nel te e nel caffè; con azione tonica,

nel neoptalidon come vasocostrittore, usano come integrazione alimentare, in cosmesi in formulazioni topiche).

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GLI OLI ESSENZIALI: proprietà curative e applicazione nelle lievi patologie

Una droga è detta essenziera quando contiene, in apprezzabili quantità, particolari sostanze dette oli essenziali o

eterei, che sono prodotti volatili, odorosi, sempre accompagnati da prodotti non volatili, di costituzione analoga,

detti resine.

• miscugli di sostanze organiche facilmente volatili

• dotate di odore aromatico

• provengono dal regno vegetale.

Funzione fisiologica nel vegetale: attrattori per gli insetti, prodotti di rifiuto, ruolo nutritivo.

Gli oli essenziali sono prodotti da cellule specializzate dei tessuti secretori della pianta.

Esempio dell’arancio, Citrus aurantium

• Dalla buccia: o.e. di arancia: si ottiene dalla spremitura a freddo delle scorze esterne, fresche, dei frutti, 10

giorni prima della loro completa maturazione. Per un Kg di olio essenziale, sono necessarie 1700 arance.

• Dalle foglie: o.e. di PETIT-GRAIN: si ottiene da foglie, rametti e frutticini immaturi

• Dai fiori: o.e. di Neroli: si ottiene dai fiori dell’arancio amaro

Come si estrae l’olio essenziale:

I procedimenti tradizionali per estrarre i principi attivi volatili sono diversi, ma solamente due sono utilizzabili per la

preparazione di oli essenziali destinati all’uso terapeutico:

• Distillazione in corrente di vapore

• Spremitura

Seguiti da decantazione o filtrazione

• Enfleurage: metodo più antico di estrazione, nato all’epoca degli Egizi, utilizzato per ricavare le fragranze dai

petali dei fiori; parte più delicata della pianta e non tollerano trattamenti ad elevate temperature.

Conservazione degli oli essenziali:

• Bottiglietta di vetro scuro con chiusura ermetica

• Luogo buio, fresco e asciutto

• Gli oli essenziali puri possono durare anni; il tempo varia a seconda del tipo

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Composizione degli oli essenziali:

1. Gruppo dei terpenoidi: monoterpeni e sesquiterpeni

2. Gruppi dei composti aromatici derivati dal fenilpropano (C6-C3)

Poco frequenti. Di una certa importanza alcune aldedi, come: anetolo, apiolo, eugenolo.

3. Altri composti, generati dalla degradazione di composti non volatili: da acidi grassi con perossidazione

che avviene con sistemi ossigenati.

Gruppo dei terpenoidi

Sono noti circa 30.000 composti. Sono formati dall’unione di unità base a 5 atomi di carbonio→unità isopreniche

(C H )→terpeni possono essere ipoteticamente costituiti da unità ripetute di molecole di isoprene

5 8

Suddivisi a seconda della complessità strutturale in:

a) MONOTERPENI: 10 atomi di carbonio (profumati)

b) SESQUITERPENI: 15 atomi di carbonio (amari)

c) DITERPENI: 20 atomi di carbonio

d) TRITERPENI: 30 atomi di carbonio

Un olio essenziale è liquido perché non contiene terpeni ad alto peso molecolare.

Una resina è solida perché, oltre a contenere mono e sesquiterpeni, contiene anche terpeni a più alto peso

molecolare.

Focus sulle varie classi:

• MONOTERPENI:

Formati da due unità isopreniche, formula bruta C H ; sono sostanze volatili molto profumate. Molto

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utilizzate commercialmente nella preparazione di profumi ed essenze.

Tutte queste sostanze hanno azione antimicrobica e sono:

attraenti per impollinatori: molto profumati: linalolo, cineolo

o Insetticidi: di cattivo odore: pinene, piretrina (contro le zanzare)

o Deterrenti per erbivori: di cattivo sapore: canfora

o →

es. limonene oltre alla funzione antimicrobicida ha altre funzioni, come: antidepressivo, antifungino,

immunostimolante, ansiolitico, spasmolitico. Vedi immagine

• SESQUITERPENI:

Hanno formula bruta C H . Prodotti dalle piante come deterrenti alimentari.

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Hanno azione antinfiammatoria come: camomilla ed arnica. Oppure vengono usati per aromatizzare amari.

RELAZIONE STRUTTURA-ATTIVITÀ

La relazione struttura–attività risulta evidente nel caso di molti componenti monoterpenici.

- scheletro idrocarburico, ciclico: facilita l’assorbimento delle molecole da parte dei tessuti, per interazione

dello strato fosfolipidico interno della membrana cellulare

- funzione ossigenata: determina, a seconda del principio attivo, effetti biologici sul funzionamento sia delle

membrane che dei processi cellulari.

La dose risulta essere fondamentale:

- alte dosi: effetto irritante

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Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anna061104 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fitoterapia e farmacognosia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Montopoli Monica.
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