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AZIONE DEI MUSCOLI ABDUTTORI/ADDUTTORI, INTRAROTATORI/EXTRAROTATORI

ABDUZIONE:

  • deltoide (fibre interm) sovraspinato

ADDUZIONE:

  • grande pettorale coracobrachiale

EXTRAROT:

  • sovraspinato piccolo rotondo
  • sottospinato deltoide (fibre post)

INTRAROT (tutto ciò che è "grande" intraruota):

  • sottoscapolare grande dorsale
  • grande rotondo deltoide (fibre ant)
  • grande pettorale

ABDUZIONE MRC 2 MRC 2 MRC 4

  • Posiziono il paziente supino sul lettino.
  • Con la mano prossimale vado a stabilizzare la porzione prossimale del complesso della spalla.
  • Con la mano distale accompagno l'arto del paziente chiedendogli di portare l'arto teso in fuori.

MRC 4

  • Per valutare un grado MRC 3, MRC 4 o MRC 5 posiziono il paziente in decubito laterale.
  • Con la mano prossimale stabilizzo, come al solito, la spalla.
  • Con la mano distale applico l'eventuale resistenza sulla faccia laterale dell'omero.
nella zona sovracondiloidea.
VNMS 1A Manuela Vanoli
ADDUZIONE MRC 2 MRC 4
Il paziente viene ora posizionato supino sia per la valutazione dell'MRC 2 sia per la valutazione dell'MRC 4.
MRC 2- Il terapista stabilizza la spalla con la mano prossimale.
- Con la mano distale, posizionata distalmente al gomito in modo da sorreggere meglio il paziente, accompagna l'arto durante il movimento.
MRC 4- Il terapista stabilizza la spalla con la mano prossimale.
- Con la mano distale il terapista applica la resistenza prossimalmente al gomito, in modo da evitare l'interposizione di altre articolazioni.
Domanda: in tale posizione però il paziente non sta effettuando un lavoro contro di gravità...
- Per effettuare il movimento contro di gravità dovrei posizionare il paziente in decubito laterale e valutare il braccio a contatto con il lettino. Si tratta però di una posizione scomodissima per il paziente.
- È importante osservare che dobbiamo sì

effettuare delle valutazioni che siano quanto più formalmente corrette possibile ma dobbiamo anche andare incontro alle nostre esigenze e a quelle del paziente.- Per valutare un grado 3 posso limitarmi ad applicare una forza infinitesimale in modo da simulare la forza di gravità. Si tratta di un procedimento formalmente scorretto ma evita forzature procedurali inutili.

EXTRAROTAZIONEMRC 2- Posiziono il paziente seduto sul lettino.- Con una mano sostengo l’avambraccio del paziente mentre con l’altra vado a stabilizzare l’articolazione del gomito, in modo che il paziente non abbia la tentazione di abdurre. Spesso, nel MRC 2 tentativo di guadagnare qualche grado di escursione articolare, il paziente tenta infatti di compensare le limitazioni in extrarotazione con una leggera abduzione.- Chiedo dunque al paziente di ruotare il braccio verso l’esterno.

MRC 4 MRC 4- Per valutare un MRC 3, 4 o 5 metterò il paziente in posizione prona.- La spalla

sarà pertanto stabilizzata dal piano del lettino.

Con la mano prossimale andrò a stabilizzare l’articolazione del gomito.

Per valutare un MRC 3 chiederò dunque al paziente di portare la mano verso l’alto.

Se voglio aggiungere una resistenza vado a posizionare la seconda mano prossimalmente al polso e chiedo al paziente di spingere contro la mia mano.

VNMS 1A Manuela Vanoli

INTRAROTAZIONE

MRC 2 MRC 2 MRC 4

Posiziono il paziente seduto sul lettino.

Con una mano sostengo l’avambraccio del paziente mentre con l’altra vado a stabilizzare l’articolazione del gomito.

Chiedo dunque al paziente di portare la mano verso la pancia in modo da fargli ruotare il braccio verso l’interno.

MRC 4

Per valutare un MRC 3, 4 o 5 metterò il paziente in posizione prona.

La spalla sarà pertanto stabilizzata dal piano del lettino.

Con la mano prossimale andrò a stabilizzare l’articolazione del gomito.

Per valutare un MRC 3

Chiederò dunque al paziente di portare la mano verso l'alto, indicandogli la direzione in cui farlo. - Per valutare un grado MRC 4 o 5 aggiungo la mia resistenza a monte del polso, in modo da escludere tale articolazione, e chiedo al paziente di spingere contro la mia mano.

MUSCOLI DELLA SCAPOLA - I movimenti della scapola sono molto importanti e dobbiamo verificare la loro corretta esecuzione. - Tuttavia, non è possibile valutarli secondo la scala MRC perché la forma e le caratteristiche del complesso articolare non ce lo consentono. - Ovviamente per la valutazione dei movimenti scapolari dobbiamo posizionare il paziente seduto sul lettino in quanto, in caso contrario, non potremmo osservare i movimenti della scapola e confrontarli con il controlaterale.

ELEVAZIONE: - elevatore della scapola trapezio (fibre sup) Per valutare l'elevazione chiedo al paziente di portare le spalle verso l'alto come per fare spallucce, avvicinando le spalle alle

orecchie. ABBASSAMENTO: • trapezio (fibre inf) Per valutare l'abbassamento chiedo al paziente di portare le spalle verso il basso. L'abbassamento è di molto inferiore rispetto all'elevazione. ABDUZIONE: • dentato anteriore Per valutare l'abduzione chiedo al paziente di allontanare le sue due scapole dalla colonna. ADDUZIONE: • romboidi trapezio (fibre interm e inf) Per valutare l'adduzione chiedo al paziente di avvicinare le sue due scapole alla colonna. Il movimento di adduzione risulta più facile e comprensibile per il paziente rispetto a quello di abduzione. Chiederò pertanto al paziente di avvicinare le scapole posizionando le mie mani in modo da fargli sentire come deve avvenire il movimento. ROT LAT: • dentato anteriore ROT MED: • elevatore della scapola romboidi piccolo pettorale VNMS 1A Manuela Vanoli La rotazione laterale e la rotazione mediale della scapola non verranno, come abbiamodetto a inizio lezione, chieste al paziente, in quanto si tratta di due movimenti difficilmente isolabili. Per verificare se tali movimenti esistono e possono essere compiuti dal paziente mi limito a osservarli durante la valutazione degli altri movimenti primari. - Chiedendo al paziente un movimento primario vado pertanto a vedere come si comporta la scapola. - Se la scapola si muove allora in qualche modo sussiste un'attivazione della muscolatura. - Se la scapola rimane bloccata e non si muove allora devo iniziare a chiedermi se la muscolatura si attiva correttamente. - Anche eccessivi movimenti della scapola possono essere non fisiologici. Un simile fenomeno potrebbe infatti essere dovuto a una debolezza dei vari muscoli stabilizzatori. Una scapola ipermobile è un problema tanto quanto una scapola bloccata. MUSCOLI CORTI - Analogamente a quanto visto per le altre articolazioni esistono muscoli che, ancor più di altri, sono soggetti a una retrazione. - Possiamoaccorgerci di una retrazione di tali muscoli anche semplicemente dal fatto che il paziente tende ad avere un atteggiamento posturale tipico.
  • GRANDE PETTORALE
  • PICCOLO PETTORALE
  • TRAPEZIO SUPERIORE
  • ELEVATORE DELLA SCAPOLA

Grande e piccolo pettorale sono retratti quando il paziente ha un atteggiamento tipico in chiusura, con le spalle vicine e anteposte.

Trapezio superiore ed elevatore della scapola sono retratti quando il paziente tende a stare con le spalle elevate. Tale postura è tipica dei soggetti nervosi e stressati.

VNMS 1A Manuela Vanoli

GOMITO

L'articolazione del gomito è formata da tre ossa: omero (osso del braccio), ulna e radio (ossa dell'avambraccio).

In particolare, abbiamo due articolazioni:

  • Articolazione omero-ulnare -> TROCLEA
  • Articolazione radio-ulnare prossimale -> TROCOIDE

Punti di repere

Procedendo in senso prossimo-distale:

  • Omero
    • Diafisi omerale
    • Condili laterale e mediale, i quali sono facili da
individuare alla palpazione.- Tra i due condili si trova la doccia intercondiloideaUlna- Olecrano, che rappresenta la parte più appuntita e prominente del gomito (inflessione) –> questo si articola con la doccia intercondiloidea (fossaolecranica).Radio- Capitello radiale, il quale si articola con ulna. Questo è difficile da individuarepoiché rappresenta una parte molto coperta dai tessuti molli. È individuabileesclusivamente negli individui magri quando tenendo il gomito flesso tentanodi pronare l’avambraccio (la parte che si muove è il radio).- Radio e ulna sono mantenuti vicini oltre che dall’articolazione radio-ulnare prossimale anche dalla radio-ulnare distale (la quale vedremo è molto importante nei movimenti di prono-supinazione) e dalla membrana interossea che prende attacco alla faccia interna di entrambe le ossa.- Anche se dal disegno ulna e radio sembrano staccate in realtà è presente la membranainterossea -> In biologia il vuoto non esiste (anche in situazioni patologiche).
  1. OSSERVAZIONE INFORMALE- In questa fase il paziente non sa di essere osservato: questo momento quindi rappresenta per il terapista una fonte importante di informazioni.
    • Osserviamo quando il paziente entra nel nostro studio, se tiene in mano degli oggetti e, in tale eventualità, come li tiene.
    • Guardiamo poi se porta tutori o qualunque altro tipo di immobilizzazioni o strumenti di supporto.
    • Vediamo come il paziente si sveste.
    • Osserviamo se tiene l'arto molto vicino al corpo, come a volerlo proteggere.
    • Vediamo se il paziente usa l'arto normalmente con una gestualità comune o se lo tiene fermo.
  2. ANAMNESI- Una volta fatto accomodare il paziente alla scrivania, gli chiediamo i soliti dati fondamentali:
    • Sesso
    • Lavoro
    • Età
    • Hobby
    - Indaghiamo poi il problema che può essere di tipo molto diverso: chirurgico, acuto, cronico,
esempio durante l'allenamento o dopo sforzi intensi).- Chiediamo se il paziente ha notato qualche fattore scatenante o peggiorativo del sintomo. Ad esempio, se il dolore si manifesta dopo aver svolto determinate attività o se è influenzato da fattori come il freddo o lo stress.- Chiediamo se il paziente ha provato qualche tipo di trattamento o terapia per alleviare il sintomo. Ad esempio, se ha preso farmaci antidolorifici o se ha fatto fisioterapia.- Chiediamo se il paziente ha notato qualche miglioramento o peggioramento del sintomo nel tempo. Ad esempio, se il dolore è aumentato o diminuito rispetto all'inizio o se è rimasto stabile.- Chiediamo se il paziente ha altri sintomi associati al problema. Ad esempio, se ha debolezza muscolare o problemi di coordinazione.- Chiediamo se il paziente ha una storia di traumi o lesioni all'arto interessato. Ad esempio, se ha subito una frattura o una distorsione.- Chiediamo se il paziente ha una storia familiare di problemi simili. Ad esempio, se altri membri della famiglia hanno avuto sintomi simili o diagnosi simili.- Chiediamo se il paziente ha altre condizioni mediche o patologie. Ad esempio, se ha diabete o problemi di circolazione.- Chiediamo se il paziente assume farmaci o ha fatto uso di sostanze che potrebbero influenzare il sintomo. Ad esempio, se prende farmaci per la pressione alta o se ha assunto droghe ricreative.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
54 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrecarbo99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Valutazione funzionale e riabilitazione motoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Vanoli Manuela.