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OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE DEL BAMBINOCi

Sono una infinità di modi anche in base all’età del bambino stesso. Si parte dalle osservazioni faBe interapia intensiva neonatale ai bambino che mano a mano ci possono capitare che sono anche bambinonipiù grandi (5-6 anni).Il tra2amento riabilita4vo del bambino ha una differenza fondamentale con quella dell’adulto:il traBamento riabilita2vo presuppone qualcosa che io ho pero e devo riabilitare (Adulto);nel bambino sopraBuBo nei più piccoli il traBamento è abilita2vo (perché noi dobbiamo abilitare quelbambino a una funzione). Da ciò dipende l’importanza id valutare ed osservare un bambino.La valutazione neuropsicomotoria inizia dall’osservazione delle modalità intera3ve del bimbo conl’ambiente, delle sue capacità di guardare, muoversi, ascoltare, meBersi in relazione con lepersone e adoBare modalità consolatorie (da questo noi possiamo capire

Che cosa manca a quel bambino). Il piccolo neonato quando viene da noi è già in grado di rendersi conto che ha cambiato un ambiente e che è toccato da un estraneo rispetto alla mamma (normalmente è in grado di interagire con l'ambiente).

La valutazione deve essere globale: inizialmente si osserva il comportamento spontaneo del bambino intuendo gli aspetti (durante la pratica è difficile dividere nel trattamento l'aspetto del gioco dall'aspetto motorio, perché i bambini devono essere motivati altrimenti non collaborano. Ogni cosa che dobbiamo insegnare dobbiamo dargli e stimolare un'iniziativa motoria, dargli una motivazione altrimenti al bambino non interessa nulla di quello che proponiamo): modalità relazionali, strategie cognitive, canali di comunicazione, comportamento posturo-cinetico, capacità prassiche-manipolatorie, qualità del gioco.

Dall'iniziale osservazione del comportamento spontaneo il terapista deve annotare:

La qualità, la ricchezza, le possibilità del repertorio dei movimenti che il bambino utilizza e i processi mentali che sovvenzionano l'azione. Il repertorio di abilità già apprese, in atto o mancanti (se ancora non è arrivato nella fase di sviluppo). La valutazione neuro-psicomotoria la possiamo dividere in aree: 1. Comportamento, in cui valutiamo: - L'attività spontanea ovvero l'interesse per l'ambiente e le modalità di relazione con adulti e con gli oggetti. - L'area neuropsicologica: noi valutiamo lo stato di vigilanza e di attenzione. La capacità di stancarsi oppure di mantenere una attenzione prolungata e le sue reazioni emotive. Il pianto, il riso, la modalità di consolazione, le strategie che mette in atto per adattarsi all'ambiente e se è in grado di inibire le sue frustrazioni, oppure se ha una soglia di frustrazioni molto basse. E se ha dei comportamenti anche iperattivi.

aggressività.- Come si comporta nel caso della separazione dalle figure parentali: il bambino le prime volta che viene in terapia noi dobbiamo tenere i genitori con noi perché ci vuole del tempo affinché il bambino e i genitori si fidino di noi. Solitamente i bambini all'inizio non accettano la nostra figura (per loro noi siamo degli estranei). Nel tempo dobbiamo anche valutare una volta che i bambini è entrato in interazione con noi come si distacca dalla figura della mamma e del papa.- Dobbiamo valutare le autonomie: se è in grado di svolgere in autonomia la sfera dell'alimentazione e delle azioni della vita quotidiana. Se è in grado di svestirsi e vestirsi autonomamente.- Dobbiamo valutare una volta più grandino il controllo sfinterico: le autonomie in bagno e se riesce sopraBuBo a segnalare o meno i bisogni (con quale modalità).2. Livello senso-motorio

visivo-udi2vo-ta3le e la capacità di integrazione sensorialedegli s2moli che gli vengono propos2.

Valutazione tono e motricità: andiamo a valutare il tono e trofismo muscolare, le contraBure e leretrazioni e le deformità, se è in grado di mantenere le posture ed effeBuare die passaggi posturali e se èpresente una mo2lità spontanea caraBerizzata da movimen2 (general movements)

Dobbiamo valutare la coordinazione dinamica generale: deambulazione e corsa (se andiamo a valutare unbambino di 13 mesi ci immaginiamo che sia in rado di stare in piedi e di camminare). Valutazione delsalto, scala, pedalate, lancio della palla.

Si valuta la prensione, la manipolazione, la respirazione il 2po di respirazione (spesso nei bambini conparalisi cerebrale infan2le c’è un 2po di respirazione alterata, con rigidità toracica)

Sempre a livello senso-motorio avviene lasomministrazione scale standardizzate sopraBuBoper l’aspeBo motorio

Per dare un valore quantitativo alla qualità del livello senso-motorio raggiunto dal bambino, spesso vengo affiancate dal neuropsichiatra infantile che il fisioterapista Bayley motor scale (fino ai 42 mesi) - Oseretzky (dai 4 anni in poi) - Gross Motor Function Measure-3. Livello ludico-prassico. Fondamentalmente un fisioterapista pediatrico fa anche la valutazione cognitiva (che solitamente nel paziente adulto viene svolta dal logopedista), questo perché? Perché nel bambino dividere le cose è difficile, non esiste il trattamento del bambino senza intervento sul gioco. Non possiamo approcciare il bambino se non abbiamo delle capacità anche di valutare il suo livello di prassie e di gioco. Noi dobbiamo capire in che modo esplora gli oggetti, che tipo di rapporto ha, perché l'esplorazione è affinalestica o finalesitica per noi è importante sia a livello motorio che a livello cognitivo. Se lui utilizza degli schemi più specifici per quell'oggetto.

oppure se ha degli schemi ripetitivi (se quel bambino fa sempre e solo quella cosa ha un livello cognitivo alterato).

PROF. CHE A UN CERTO PUNTO DI DICE QUESTA COSA SCONNESSA DAL RESTO:

Bambino autistico vero: bambino che dal punto di vista motorio funziona bene (hanno dei ritardi ma sono dovuti al tipo di patologia). Bambini con paralisi cerebrale infantile presentano un deficit neurologico che è talmente esteso che presentano un danno motorio e cognitivo, in questo caso il nostro trattamento sarà diverso da quello di un bambino con la sfera motoria integra.

4. Livello cognitivo

Per il livello cognitivo esistono dei test:

Griffith, Brunet-Lezine, Stanford-Binet-Grafismo

SopraBuBo nei bambini un pochino più grandi è necessario andare a valutare il grafismo (per capire come utilizza gli strumenti).

5. Livello comunicativo linguistico

Valutazione della capacità comunicativa

L'utilizzo dello sguardo nella comunicazione

Il gesto

La mimica corporea

L'intenzionalità - Livello linguistico (automatismi oro-faringei, movimenti volontari-orofaringei, prassie orali, controllo saliva, masticazione, deglutizione, protrusione delle labbra, movimenti della lingua, percezione uditiva di quel bambino). Nei bambini con paralisi cerebrale infantile il controllo della saliva è molto difficile e complessa, spesso hanno disfagia (non controllano la deglutizione), hanno difficoltà nella masticazione dovuta a problemi legati al tono muscolare, un riflesso di suzione che permane a lungo, difficoltà nella motricità spontanea oro-buccale. La protrusione delle labbra è difficile nei bambini con paralisi cerebrale infantile per paralisi di determinati muscoli.

Profilo neuro-linguistico: è materia del logopedista, però dobbiamo capire che tipo di produzione verbale e che tipo di comunicazione ha.

- Livello fonologico: capire l'eloquio spontaneo del bambino

- Livello semantico: comprensione del significato

delle parole, delle par2 del discorso.- livello morfo-sinta3co: costruzione delle frasi.- livello narra2vo: racconto spontaneo, racconto visivo, racconto orale.Somministrazione di test specifici da parte del logopedista:- Test di primo linguaggio TPL ( Axia 12-36 mesi)- Peabody (da 3, 9, 11, 16 anni)- Test fono lessicale TFL ( 2 anni e mezzo- 6 )- Test ripe2zioni frasi TRF (dai 3 anni)- Rus2oni (comprensione su base perce3va dai 3 anni agli 8).La valutazione è lo strumento che ha il terapista per monitorare lo sviluppo e l'andamento della patologia.Dalla valutazione è possibile fare un progeBo riabilita2vo individuale, formulare gli obbie3vi.Il progeKo riabilitaFvo deve considerare i pun2 di forza del bambino (non dobbiamo par2re dalle cose cheil bambino non ha, ma dobbiamo par2re dalle cose che il bambino ha acquisito fino a quel momento.);dobbiamo prevedere la streBa collaborazione e la condivisione degli obie3vi da parte del bambino, famiglia(le mamme e i

papa devono far parte del percorso riabilita2vo), fisioterapista (e altri professionis2 di diverse discipline). Noi siamo i fisioterapis2 e loro i genitori, i genitori non devono diventare i fisioterapis2 a casa. Spesso il genitore si sos2tuisce a noi e questo crea confusione nel bambino. ll bambino deve crescere cercando di superare le difficoltà legate alla sua patologia; la famiglia ha il compito di accudire, allevare educare un bimbo con problemi; il terapista è il “facilitatore” che modifica i rappor2 bambino/ambiente e promuove nuovi adaBamen2 ed abilità. I protagonis2 il sistema riabilita2vo mantenendo il proprio ruolo ma interagendo costantemente, tendono al raggiungimento di un obie3vo comune : acquisire il più alto livello possibile di autonomia del bambino. Gli obbie3vi devono avere una previsione temporale di realizzazione (devo prestabilire obie3vi reali che possono essere aBuabili e raggiungibili in alcuni tempi prestabili2).- Obie3vi a

breve termine: il trattamento deve essere personalizzato ed ottenere un cambiamento nel comportamento adattivo del bambino. - Obiettivi a lungo termine: In base alla valutazione prognostica si cerca di prevedere gli appuntamenti evolutivi del bambino. Gli obiettivi devono essere funzionali, realistici e modificabili: ✓ FUNZIONALI: mirano a risolvere un'esigenza del bambino legata al contesto quotidiano. Le abilità acquisite saranno utilizzate in altri momenti e in ambienti diversi. ✓ REALISTICI: sono adeguati alle reali potenzialità del bambino; non troppo facili (è inutile insistere sulla monotona ripetizione di abilità già acquisite) né troppo difficili (per non creare frustrazione). ✓ MODIFICABILI: possono essere ricalibrate o variate dal terapista in base alla continua verifica dei risultati ottenuti e alla costante valutazione della situazione funzionale del bambino. Conclusioni: la valutazione deve considerare tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino; è unostrumento per monitorare l'andamento
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
54 pagine
SSD Scienze mediche MED/38 Pediatria generale e specialistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cassioli25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pediatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Valentini Vanessa.