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NEVI MELANOCITARI E MELANOMA

I nevi melanocitari non sono né tumori né lesioni preneoplastiche! I nevi melanocitari sono proliferazioni benigne di elementi del sistema melanocitario. I nevi melanocitari sono lesioni di tipo malformativo estremamente frequenti e comuni:

  • alcuni nevi melanocitari insorgono già alla nascita nevi melanocitari congeniti;
  • la stragrande maggioranza dei nevi melanocitari insorge in un momento successivo nevi melanocitari acquisiti.

NEVI MELANOCITARI CONGENITI

I nevi congeniti possono essere piani o rotondeggianti ed avere un colorito che varia dal bruno al nero. I nevi congeniti possono avere dimensioni molto varie:

  • piccoli diametro < 1,5cm;
  • medi 1,5 - 20cm;
  • grandi (nevi giganti) > 20cm.

Molto spesso all'interno dei nevi è conservato l'annesso pilifero e possono pertanto essere presenti dei peli. I nevi, soprattutto se di dimensioni importanti,

costituiscono delle lesioni che è opportuno controllare periodicamente. Si tratta infatti di lesioni che, nel corso della vita, possono andare incontro ad un'evoluzione o a una degenerazione in senso neoplastico.

Domanda: tali lesioni sono accompagnate da una sintomatologia dolorosa?

È bene non attendere fino all'esordio della sintomatologia. Solitamente la sintomatologia non è presente fino alle fasi più avanzate.

Se il neo viene traumatizzato non bisogna allarmarsi. In questi casi è opportuno attendere sino all'aguarigione della ferita ed in seguito far ricontrollare la lesione ma generalmente un traumatismo a livello dei nevi non comporta alcuna evoluzione in senso neoplastico.

NEVI MELANOCITARI ACQUISITI

I nevi melanocitari acquisiti si sviluppano verso i 3-4 anni e l'adolescenza ma in alcuni casi anche nell'età adulta, fino ai 40 anni. Solitamente il numero di nevi in soggetti di età adulta è

Attorno ai 15-20. Dopo i 40 anni è estremamente raro che compaiano nuovi nevi melanocitari acquisiti e dunque occorre osservare attentamente le eventuali nuove lesioni.

Clinicamente i nevi melanocitari acquisiti possono essere piani, leggermente papulosi o francamente rilevati. L'aspetto dei nevi melanocitari acquisiti è però estremamente variabile.

Nevi moriformi: Esistono anche dei nevi cosiddetti moriformi (ricordano l'aspetto delle more), ovvero dei nevi rilevati, rotondeggianti, di superficie mammellonata (tondeggiante) e di colore variabile dal rosso, al bruno, al nerastro.

Nevi dermici: I nevi dermici conservano il colore normale della cute. I nei che insorgono a livello del capillizio sono spesso nei dermici, di aspetto rilevato.

Nevi blu: Esistono nevi con una colorazione bluastra. La diversa colorazione è legata alla diversa profondità della regione ove è situato il pigmento.

Nei nevi blu, per esempio, le cellule melanocitarie sono più in profondità rispetto al solito. I nevi NON sono delle lesioni precancerose. Esistono alcuni melanomi che originano dai nevi. Tuttavia, il melanoma nella maggior parte dei casi insorge su cute sana e non su una lesione preesistente. Rimane fondamentale, dal punto di vista della prevenzione controllare i nevi in quanto, in una certa percentuale di casi, possono essere la sede di sviluppo di un melanoma.

REGOLA ABCDE

  • Si raccomanda alla popolazione, come misura preventiva, di osservare la propria cute e prendere nota di eventuali cambiamenti.
  • Per quanto concerne i nevi, la regola ABCDE è un valido aiuto per comprendere su cosa focalizzare la nostra osservazione:
  1. A = asimmetria della lesione
  2. B = bordi irregolari e indentati
  3. Se i bordi sono irregolari o indentati il neo sta crescendo in maniera irregolare.

  4. C = colore policromo
  5. Abbiamo visto che esistono

nevi con colorazioni molto diverse. Tuttavia, è importante valutare se all'interno di un neo compare una zona più scura o di colorazione diversa

  • D = diametro > 6mm
  • Il diametro è un carattere importante ma va sempre associato agli altri parametri. Se un neo ha dimensioni leggermente superiori ai 6mm ma le altre caratteristiche sono ottimali non ha senso allarmarsi.
  • E = evoluzione della lesione
  • È importante osservare qualunque cambiamento nelle caratteristiche della lesione.

Tali parametri non indicano assolutamente la presenza di un melanoma ma consentono di comprendere quando sia il caso di effettuare visite più approfondite.

Asimmetria della lesione

  • Nell'immagine riportata sono state tracciate due linee ortogonali a livello del neo.
  • È chiaro che se la lesione ha perso la sua simmetria ciò indirettamente mi indica che la crescita del neo non è regolare bensì è più

sviluppata in qualche polo.- Il neo del nostro esempio è asimmetrico e presenta pertanto una crescita irregolare.

3) MELANOMA MALIGNO- Il melanoma maligno consiste in una proliferazione maligna dei melanociti in grado di metastatizzare adistanza.› I melanociti sono normalmente presenti a livello degli strati basali dell’epidermide. Nel melanomamaligno si assiste ad una proliferazione di tali melanociti che invadono così il derma.› Il melanoma maligno è un tumore metastatizzante che può migrare verso i vasi linfatici e dare origine ametastasi in diversi organi (fegato, polmone, cervello…)

Caratteristiche epidemiologiche- Sono più frequentemente colpiti i soggetti di origine caucasica, in cui l’incidenza del melanoma èdirettamente correlata al tipo di carnagione.- I soggetti più a rischio sono quelli caratterizzati da carnagione chiara (fototipo I e II) che vivono in paesivicino all’equatore.

Melanoma

maligno e raggi UV- La relazione tra melanoma maligno e raggi UV non è così stretta come per il carcinoma spinocellulare. Vi è una correlazione tra esposizioni solari acute-intermittenti e rischio di melanoma. Vi è una maggiore incidenza di melanoma in soggetti che durante l'infanzia hanno subito numerose ustioni solari. Caratteristiche- Esiste una predisposizione genetica: nel 10% dei pazienti affetti da melanoma è presente un'anamnesi familiare positiva per tale neoplasia nei parenti di I grado. La presenza di un elevato numero di nevi (superiore a 50) può rappresentare un fattore di rischio. In 1/3 dei pazienti il melanoma si sviluppa da un nevo melanocitario preesistente. Nei restanti casi (2/3) si manifesta su cute apparentemente sana. È quindi consigliabile di controllare i vari nevi melanocitari ma è anche importante fare una prevenzione di tipo più generale.principali sedi colpite sono:
  • nelle donne arti inferiori, volto;
  • negli uomini tronco.
TIPOLOGIE PIÙ COMUNI DI MELANOMA MALIGNO
  1. ENTIGO MALIGNA MELANOMA
  2. Si tratta di una forma di melanoma caratteristica dei soggetti anziani e coinvolge il volto (difficile che coinvolga altre sedi).

    Il "lentigo maligno melanoma" si chiama così perché rappresenta l'evoluzione delle lentigo, le lesioni piane e marroncine (colore uniforme) molto comuni nei soggetti anziani.

    Le lentigo sono diverse dalle lentiggini: sono infatti delle lesioni piane più grosse delle lentiggini e sono legate all'esposizione al Sole.

    Il lentigo maligno melanoma inizialmente si presenta come una macchia bruna a contorni netti: il colore inizialmente uniforme cambia irregolarmente aspetto virando verso il marrone scuro, nero, rosso.

    Solitamente, per quanto riguarda tale tipologia di melanoma, si riesce ad intervenire abbastanza precocemente in

quanto si tratta di lesioni abbastanzavisibili e facili da riconoscere.

MELANOMA A DIFFUSIONE SUPERFICIALE

È la varietà di melanoma maligno più frequente e colpisce in genere soggetti di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

Spesso insorge su un nevo preesistente.

Appare come una lesione pigmentata di forma irregolare, di dimensioni >6mm, che si allarga assumendo figurazione policiclica.

Il nome di “melanoma a diffusione superficiale” deriva dalla modalità di diffusione di tale patologia.

  • Nelle fasi iniziali infatti il melanoma a diffusione superficiale presenza una crescita tangenziale (orizzontale). Se si interviene in questa fase di crescita tangenziale con un’asportazione, solitamente la prognosi è favorevole.
  • Alla fase di diffusione superficiale segue una fase di diffusione verticale (in profondità) in cui è più difficile agire efficacemente.

MELANOMA NODULARE

Il melanoma nodulare

costituisce la forma più aggressiva di melanoma maligno.› È la varietà più rara.› Insorge su cute sana con crescita verticale.› Predilige l'età compresa tra i 50 e i 60 anni.› Talvolta, il melanoma nodulare insorge su un neo-preesistente ma generalmente coinvolge cute sana.

TERAPIA DEL MELANOMA

  • Il melanoma è un tumore maligno e aggressivo.
  • La terapia fondamentale è quella chirurgica e tanto più l'asportazione avviene precocemente tanto più la prognosi è favorevole.
  • Uno dei fattori prognostici principali è la profondità (anche se sarebbe più corretto parlare di spessore) del tumore. Lo spessore del tumore viene misurato dal patologo una volta che la lesione è stata asportata.› È chiaro che intervenendo precocemente si riesce ad asportare lesioni di spessore ridotto.

USTIONI

Generalmente si tende erroneamente a pensare che

L'ambiente domestico sia uno dei più sicuri. In realtà il 60-70% delle ustioni si verifica in ambiente domestico. La maggior parte delle ustioni che si verifica in ambiente domestico è causata da liquido bollente o da fiamma (alcool, come agente eziologico).

Gli incidenti sono riconducibili a 3 meccanismi:

  1. Disattenzione
  2. Oggetti di uso comune malfunzionanti
  3. Scoppio di un incendio vero e proprio

In base alla natura dell'agente eziologico si distinguono ustioni da:

  • Agenti termici: liquidi, fiamma, vapore
  • Agenti chimici: acidi, alcali
  • Agenti fisici: radiazioni elettromagnetiche, corrente elettrica

SOPRAVVIVENZA DEL PAZIENTE USTIONATO

La sopravvivenza di un paziente ustionato dipende da molti fattori ma i principali sono due:

  • profondità dell'ustione
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Scienze mediche MED/35 Malattie cutanee e veneree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrecarbo99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dermatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cerri Amilcare.