TRACCIATO SPIROMETRICO (SPIROGRAMMA)
Asse Unità Note
Ascisse (x) Tempo (s) Ogni “onda” dura ~4–5 s
Ordinate (y) Volume polmonare (% della Normalizzazione per
CPT) confronti tra soggetti
Vengono utilizzate le % e non i litri (CPT) per rendere comparabili
soggetti diversi (es. adulto vs bambino) → normalizzazione.
Es. 10% della CPT = volume corrente (tidal volume) in eupnea (~500
mL)
Fasi tipiche della spirometria → piccole onde = eupnea (uso ~10% CPT)
1. Respirazione normale
→ raggiunge 100% CPT (visualizzo VRI)
2. Inspirazione forzata
→ arrivo a VR (visualizzo VRE)
3. Espirazione forzata
Dati ricavati dal grafico:
volume residuo: 25% CPT
● volume corrente: 10% CPT (compreso tra le linee all’altezza del 40% e del 50% corrispondenti alla
● fine dell’espirazione e alla fine dell’inspirazione)
Spirometri a flusso: metodi moderni
Misurano flusso d’aria (volume/tempo)
● Eseguono integrazione elettronica (operazione aritmetica) per calcolare i volumi
● Utilizzati in medicina sportiva o per diagnosi (es. asma)
●
PLETISMOGRAFIA OPTOELETTRONICA E ANALISI CLINICA
Pletismografo optoelettronico
E’ una tecnica avanzata usata in ambito clinico e di ricerca (sport, pneumologia) che permette di ottenere
tracciati spirometrici separati per i vari compartimenti dell’apparato respiratorio. Si valutano gli
spostamenti, i cambiamenti di volume del torace alto, dell’addome e della zona toraco-addominale.
Funzionamento:
Il soggetto indossa marcatori riflettenti (tipo diodi) che riflettono la luce
● Sensori ottici rilevano spostamenti di volume tramite variazioni di luce riflessa
●
Il tracciato che si ottiene è simile allo spirogramma classico ma consente di:
Identificare la zona prevalente di ventilazione (addominale vs costale)
● Analizzare la ventilazione durante attività fisica
●
La spirometria come strumento diagnostico è utile per fare una distinzione tra:
↑ VR, CFR, CPT, ↓ VR
Malattie ostruttive:
● ↓ volumi polmonari
Malattie restrittive:
●
Manovra della capacità vitale forzata (CVF)
Come si esegue:
1. Inspirazione massimale (fino a capacità polmonare totale)
2. Espirazione forzata rapida fino al volume residuo
Parametri misurati:
Parametro Sigla Descrizione
Volume espiratorio max al 1° VEMS o Volume espirato nel primo secondo della
sec FEV1 CVF
Capacità vitale forzata CVF Volume totale espirato nella manovra
Indice di Tiffeneau FEV1/CVF Indice diagnostico (valore normale
>70%)
Fisiologia normale: → ~1 ogni 4-6 s
Atti respiratori eupnoici: 12-15/minuto
● Inspirazione: ~2 s; espirazione (passiva): ~3 s
● Espirazione forzata:
● 70% dell’aria espirata nel primo secondo
○ 30% restante nei successivi 2-3 s
○
VEMS > 70% della CVF → valore normale
●
Utilizzo clinico
Diagnosi:
BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
● Asma bronchiale:
● VEMS iniziale: 60%
○ Dopo broncodilatatore: VEMS sale a 75% → diagnosi di asma
○
La spirometria è uno strumento diagnostico essenziale per il pneumologo, infatti la Società
Italiana di Pneumologia organizza regolarmente corsi di aggiornamento.
VENTILAZIONI
Volumi e capacità: riferiti al singolo atto respiratorio
● Ventilazioni: esprimono flussi = volumi/unità di tempo
● non secondo → scelta
Unità di tempo utilizzata: minuto (min), fisiologica
●
Flussi I flussi (ventilazioni) sono indicati con °o V’ (derivata prima del volume nel tempo)
̇
● Espressi in L/min, mL/min, hL/min ecc.
●
Tipi di ventilazione:
1. Ventilazione polmonare totale (̇ E)
Volume totale d’aria che entra o esce dall’apparato respiratorio in 1 minuto
Formula:
→ E = VC × frequenza respiratoria
̇
→ Es. standard: 500 mL × 12 atti/min = 6 L/min → parte non utile per l’ematosi
Limite: comprende anche lo spazio morto anatomico
2. Ventilazione alveolare (̇
A)
Volume d’aria che raggiunge gli alveoli ed è utile per gli scambi gassosi
Formula:
→ A = frequenza × volume alveolare = frequenza × (VC – spazio morto)
̇
→ Es. standard: 12 × (500 – 150) = 4,2 L/min
È il parametro funzionalmente più rilevante, quando si parla di “ventilazione” senza aggettivi, si intende
quella alveolare
Iperventilazione
Fisiologicamente in caso di iperventilazione (es. corsa) → aumenta la ventilazione alveolare→ aumenta sia
frequenza sia volume corrente
Quindi:
Aumentare solo la frequenza o solo il volume può ridurre la ventilazione alveolare
→ Serve un bilanciamento per massimizzare A
→ ̇
→ L’individuo per aumentare il volume corrente usa una quota della sua riserva inspiratoria e una quota della
sua riserva espiratoria
→ Se aumenta solo la frequenza si parla di polipnea
Esempio: termoregolazione nel cane
Il cane che termoregola deve lasciare invariata la ventilazione alveolare (a meno che non stia correndo, non
deve diminuire la CO2) ma aumentare quella polmonare, il riscaldamento dell’aria avviene delle vie aeree di
conduzione. Consiste quindi in atti + frequenti e + superficiali → favorisce ricambio aria nello spazio
morto (viene modificato anche il volume corrente che diminuisce).
Esercizi su ventilazione polmonare e ventilazione alveolare
Dati iniziali (condizione standard):
Frequenza respiratoria (f) = 12 atti/min
● Volume corrente (VC) = 500 cc
● Spazio morto (VD) = 150 cc
●
Calcoli:
Ventilazione polmonare (̇ P) = VC × f = 500 × 12 = 6 L/min
● Ventilazione alveolare (̇
A) = (VC – VD) × f = (500 – 150) × 12 = 4,2 L/min
●
Caso 1: f raddoppiata (24 atti/min), VC dimezzato (250 cc)
P = 250 × 24 = 6 L/min
̇
● A = (250 – 150) × 24 = 2,4 L/min
̇
●
Caso 2: f dimezzata (6 atti/min), VC raddoppiato (1000 cc)
P = 1000 × 6 = 6 L/min
̇
● A = (1000 – 150) × 6 = 5,1 L/min
̇
●
Conclusione:
La ventilazione polmonare resta costante nei tre casi (6 L/min)
● La ventilazione alveolare varia perché VD è fisso
● P e A possono variare indipendentemente
̇ ̇
●
In sintesi
Tipo di Formula Valore standard
ventilazione (riposo)
Polmonare totale VC × frequenza respiratoria 6 L/min
Alveolare frequenza × (VC – spazio morto) 4,2 L/min
RELAZIONE TRA VENTILAZIONE ALVEOLARE E PRESSIONE PARZIALE DI CO₂ (PACO₂)
La pressione parziale di un gas ≈
● concentrazione di quel gas in quella
miscela
PaCO₂ = PACO₂ (pressione parziale della CO₂ nel
● sangue arterioso = negli alveoli)
La CO₂ atmosferica è trascurabile (≈ 0,03%),
● quindi:
NON viene inspirata in quantità significativa
○ Tutta la CO₂ presente nel sangue/alveoli è di
○ origine metabolica
Origine e destino della CO₂
Fase Descrizione
Produzione Deriva dal metabolismo cellulare
Trasporto Passa dai tessuti → →
sangue venoso polmoni
Eliminazione Espulsa tramite ventilazione alveolare
ventilazione alveolare ↔ PaCO₂
Relazione di proporzionalità inversa:
la CO₂ si accumula → ↑ PaCO₂
A ventilazione costante,
● più CO₂ viene eliminata → ↓ PaCO₂
A ventilazione aumentata,
●
Curva a ramo di iperbole equilatera: →
Se la ventilazione raddoppia PaCO₂ si dimezza
● →
Se la ventilazione dimezza PaCO₂ raddoppia
●
Relazione matematica
Equazione fondamentale: Ventilazione alveolare × PaCO₂ = k
Dove k dipende dalla produzione di CO₂/minuto
● → → serve
Se il metabolismo aumenta k aumenta maggiore ventilazione per mantenere
● costante PaCO₂
Due curve diverse nel grafico:
Una per il metabolismo a riposo (es. 250 mL/min di CO₂)
● Una per esercizio (es. 500–2000 mL/min di CO₂)
●
Esempi di produzione di CO₂ (valori indicativi):
Stato Produzione CO₂
fisiologico (mL/min)
Riposo 200–250
Camminata 400
Corsa lenta 800
Corsa veloce 2000 mantenere PaCO₂ ≈ 40 mmHg
La ventilazione deve aumentare proporzionalmente per
Importanza fisiologica
La respirazione è regolata più sulla CO₂ che sull’O₂
● Scopo primario della ventilazione è mantenere stabile la PaCO₂
● (CO₂ ↔ equilibrio acido-base)
Fondamentale per il controllo del pH ematico
●
MECCANICA RESPIRATORIA
Strutture coinvolte:
Muscoli respiratori: generano variazioni di volume→compressione e depressione
● Vie aeree: conducono aria
● Polmoni: scambio gassoso
● Cavo pleurico: accoppiamento torace-polmone
●
Accoppiamento meccanico:
Cavo pleurico (tra la pleura parietale e viscerale) sottovuoto→parenchima polmonare e parete toracica
● sono saldate meccanicamente→polmone segue movimento toracico
Pressione intrapleurica a riposo -5 mmHg (considerando la pressione
≈
● atmosferica pari a zero→760 mmHg)
Come un contenitore sottovuoto: se entra aria → pneumotorace → collasso polmonare
Elementi che creano depressione nel cavo pleurico:
Vasi linfatici→aspirazione continua del liquido pleurico (trasudato dei capillari sanguigni)
● Pressione di detrazione di parete toracica e polmonare dirette in direzione opposta→risucchio che
● mantiene la depressione
RESISTENZE
I muscoli generano delle forze (per modificare il volume e quindi creare dei gradienti pressori) per
vincere le resistenze delle strutture dell’apparato respiratorio che tenderebbero a restare ferme.
Esistono tre principali tipi di resistenze che si oppongono al movimento delle strutture elastiche
durante la respirazione.
1. Resistenze elastiche: legate all’allungamento che si vuole imporre a una struttura elastica.
Quando questa viene deformata, tende a tornare alla sua lunghezza di equilibrio, cioè quella
che assumerebbe spontaneamente in assenza di forze esterne. Questa tendenza è dovuta a una
forza di retrazione elastica, che i muscoli respiratori devono vincere per permettere
l’espansione. Le resistenze elastiche si misurano in condizioni statiche e rappresentano la
retrazione elastica del sistema.
2. Resistenze viscose: entrano in gioco quando il movimento avviene nel tempo, e quindi
dipendono dalla velocità con cui la struttura viene deformata. Tirando rapidamente un
elastico serve una forza maggiore rispetto a quando lo si allunga lentamente. Si oppongono al
movimento le forz