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DIGESTIONE DEI RUMINANTI

Come si distribuisce il cibo all’interno. Nella parte ventrale del rumine è presente il materiale più pesante

con anche sassolini. Nella parte centrale detta “ponte di foraggio” è il cibo appena assunto, questa parte

favorisce la movimentazione del cibo. La sacca dorsale è la sacca dove viene raggiunto il gas e questa parte

deve spostarsi nella parte esofagea pe essere espulsa; le sacche precedenti soprattutto la centrale

favoriscono i movimenti meccanici per far si ce questi gas riescano a spostasi.

• Strato ventrale= fieno vecchio con residui

• Strato centrale= fieno appena ingerito, ponte di foraggio. Questo ponte è fondamentale per la

ruminazione.

• Strato dorsale= sacca per i gas

La ruminazione è fondamentale per far aumentare il contatto dell’alimento con la saliva e favorisce il

controllo per l’acidità.

Alle bovine che hanno perso questa capacità di tamponare tramite la saliva vengono somministrati dei Sali

di bicarbonato ma il controllo è limitato→allevamento estensivo.

➢ RUMINE

Alla nascita è privo di microrganismi ma poi ospiterà microrganismi anaerobi oppure aerobi facoltativi. Sono

presenti protozoi (cellule animali, cellule eucariote; aggrediscono la fibra rendendola più facilmente

digeribile, sono i più sensibili alle variazioni di pH), batteri e funghi.

Alla nascita il rumine è molto molto piccolo, nelle settimane successive grazie a innumerevoli interazioni

permettendo di ingerire dei microrganismi preparando l’ambiente, quindi il rumine. È un ambiente che è

caldo, umido e inizia una certa acidità derivante dalle prime fermentazioni.

NB: svezzamento entro le prime 3 settimane. Doccia esofagea dura circa 2 mesi, il vitello potrebbe stare

sotto la madre anche 4 mesi ma non è più frequente.

I microrganismi sono cellulolitici (scindono la cellulosa) oltre che amilolitici (usano gli zuccheri dell’amido),

proteolitici (scindono le proteine), utilizzatori di zuccheri e produttori d’ammoniaca. Sintetizzano acidi grassi

volatili (acido acetico (2C), propionico (3C), butirrico (4)), proteine e vitamine. Questi batteri sono in grado

di utilizzare l’azoto proveniente anche da fonti non animali o vegetali, ad esempio il sale.

Questo sale costa meno è più facilmente reperibile e quindi l’azoto può essere somministrato anche da un

sale ma sorge un problema, se si esagera si ha una produzione eccessiva di ione ammonio che si instaura nel

rumine e va a creare un eccesso di alcalosi (il pH aumenta in maniera sproporzionata).

→PRELIEVO RUMINALE= sonda esofagea che viene inserita nel rumine e aspira il succo ruminale. Lo

svantaggio è che stimola la produzione di saliva, per il passaggio di questa sonda, dunque anche essa verrà

prelevata.

VALUTAZIONE DEL FLUIDO RUMINALE

• Batteri (digeriscono la cellulosa): Decine di specie (primari e secondari).Più piccoli di 5 microns

• Protozoi (controllano la popolazione batterica): Molto grossi (20-200 microns)

• Funghi (aiutano la digestione della cellulosa): Grossi come i protozoi. Non numerosi nel rumine

il tempo in cui i microrganismi restano nel rumine è soggettivo del microrganismo stesso.

PERMANENZA DEI LIQUIDI RUMINALI

Il tempo di permanenza dipende dal tipo di materiale. Il transito è importante per continuare l’assunzione;

non deve essere troppo veloce perché altrimenti non avviene l’assorbimento e nemmeno troppo lento.

Il transito (svuotamento) può essere velocizzato se mangia molto oppure rallentato se si assume troppa

fibra perché è un alimento molto grande e deve essere sminuzzato.

Nel bovino circa 200L di succhi ruminali passano lo sfintere al giorno.

La vita media dei batteri:

• Amilolitici ogni 20/30 minuti

• Cellulolitici 18 ore

• Protozoi 6/36 ore

• Funghi 24 ore

PRODOTTI DELLA FERMENTAZIONE

Per quanto riguarda gli AGV prodotti in seguito alla fermentazione (negli allevamenti ESTENSIVI)

l’alimentazione è ricca di fibre:

• Acido acetico= 70%

• Acido propionico= 20%

• Acido butirrico= 10%

Negli allevamenti INTENSIVI si ha assunzione di concentrato e poco foraggio (poca fibra):

• Acido acetico= 50/60%

• Acido propionico= 20%

• Acido butirrico= 10%

È importante sapere anche la produzione di acido lattico perché da esso può derivare l’acidosi.

Dall’acido propionico arriva direttamente al fegato e viene trasformato subito in zucchero quindi energia.

L’acido butirrico servirà per sviluppare il rumine.

TEMPO DI TRANSITO RUMINALE DEGLI ALIMENTI

Man mano che abbiamo un alimento ricco di fibra e quindi lignina stagnerà più tempo nel rumine. Se

rimane più tempo l’animale mangia meno ed è un problema.

METABOLISMO DELL’AZOTO NEL RUMINE

L’azoto arriva, la prima parte di azoto liberato viene usato dai microrganismi ma una parte di questa catena

non viene usata e si formano grande quantità di ione ammonio. Questo ione ammonio fa aumentare il pH

del rumine esponenzialmente e determina una selezione di batteri, ma non sono batteri che possono

produrre acidi grassi volatili e subentrano altri tipi di problemi.

Questo ione ammonio oltre a fare alcalosi viene anche assorbito e passa al sangue, arriva al fegato e viene

trasformato in urea ma è un sistema a saturazione. Se c’è troppo ione ammonio il fegato non riesce più a

trasformalo in urea. Essa è facilmente espulsa mediante urina oppure secreta nelle ghiandole salivari.

Un eccessivo ione ammonio oltre che a dare alcalosi da dei problemi di tipo nervoso, in tutte le sinapsi

nervose on difficoltà di movimento.

Acido acetico, propionico e butirrico vengono subito assorbiti dal rumine.

PRINCIPI GENERALI DEL SISTEMA DIGERENTE IN POLIGASTRICI E MONOGASTRICI

Quindi abbiamo visto che la produzione di AGV è essenziale per ricavare energia necessaria alla produzione

di latte/carne. Questi AGV derivano:

• Lignina= pochissimi AGV quindi essa non rientra nell’alimentazione degli allevamenti moderni

• Cellulosa/emicellulosa= maggiore produzione di AGV rispetto alla lignina

• Pectine e amido= elevata produzione ma i avrà anche il rilascio di acido lattico e quindi

abbassamento del pH (acidosi)

• La più elevata si ha dagli zuccheri solubili

ACIDOSI RUMINALE

La massima quantità di mangimi altamente fermentescibili determinano una maggior produzione di acidi

grassi volatili e quindi se non ci sono dei tamponi abbiamo una continua acidificazione. Se l’acidità non

viene gestita si va incontro a acidosi ruminale. È una sindrome ovvero un insieme di sintomi di cui non si

conosce la causa, possono essere svariate che vanno dall’alimentazione, a un dolore…

Una causa di acidosi ruminali deriva dall’energia contenuta nei foraggi non sufficiente alle bovine per

soddisfare i fabbisogni.

L’acidosi è causata da un eccesso di zuccheri fermentescibili o da una carenza di fibra per una scarsa

produzione di saliva.

Classificazione:

1. Acuta= rara, pH<5,2. Avviene quando abbiamo una situazione che in poche ore determina una

grande acidità ad esempio quando l’animale fa indigestione.

2. Cronica= non c’è l’indigestione ma c’è un razionamento molto ricco di alimenti fermentescibili, pH

intorno al 5,5.

3. Subacuta= è più problematica e più frequente. Non si vede, bisogna controllare i piani alimentari e

verificare il rischio si acidosi subacuta. Gli effetti sono molto distanti dal momento in cui subisce

problematiche di acidità.

Causa di acidosi→l’animale rischia di diventare sterile, il ciclo si altera e non può essere fecondato.

L’animale 90 giorni dopo il parto deve essere pronto per essere rifecondato.

→cause di acidosi ruminale:

• Razioni ricche di materiale fermentescibile: inadeguato apporto di bicarbonato di sodio

• Periodo dell’asciutta, inadeguato passaggio: il momento in cui il bovino non viene munto per

due mesi prima del parto. L’alimentazione cambia diventa più povera e questo passaggio può

determinare acidità. Brusco passaggio dall’alimentazione di asciutta a quella di lattazione.

• Stress da caldo: perdita di troppa anidride carbonica e mancanza di saliva, accrescimento

fabbisogno di sodio.

• Mancanza di fibra fisicamente effettiva: ridotta attività ruminale, livello basso di BACA(bilancio

alimentare cationi-anioni).

• Insufficiente benessere animale: ridotto spazio in mangiatoia, cuccette scomode.

L’eccesso di carboidrati facilmente fermentescibili e la carenza di fibra sono somministrati gradatamente

→aumento

per cui si assiste ad un adattamento della flora ruminale. dei batteri lattico produttori; aumento

batteri lattico utilizzatori; riduzione specie microbiche; diminuzione produzione AGV.

DIMINUZIONE DEL GRASSO NEL LATTE

I PUFA sono gli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi: oleico, linoleico e linolenico. Vengono idrogenati e

polimerizzati da enzimi batterici. In corso di acidosi, il basso pH ruminale interferisce con questa normale

attività, per cui c’è un accumulo e si formano dei veri e propri accumuli e sono i più potenti inibitori di

grasso nella sintesi mammaria; la produzione di grasso nel latte deriva dalle ghiandole mammarie. C’è un

alterazione di tipo qualitativo non quantitativo.

PRINCIPI GENERALI DEL SISTEMA DIGERENTE IN POLIGASTRICI E MONOGASTRICI

Nei monogastrici e ruminanti, abbiamo i diversi comparti prima di arrivare all’abomaso che è lo stomaco

vero e proprio.

Nei diversi organismi abbiamo compartimenti diversi:

- Nel CARDIA non avviene la produzione di acido cloridrico e ha dimensioni diverse in base ai vari

organismi. Esiste un enzima (ptialina o amilasi) che produce amido. Questo enzima è stimolato

dall’elevata masticazione e viene introdotto nel bolo alimentare, che poi passa nell’esofago. Questa

ptialina in seguito alla produzione di acido cloridrico viene inattivata; eccetto nel suino dove ‘è una

grande zona del cardia dove non è presente l’acido cloridrico. Per questo motivo il suino è in grado

di digerire l’amido anche dopo.

STOMACO= formato da una mucosa con tanti buchini (ghiandole) che producono acido cloridrico. Ci sono

delle cellule dette parietali, principali ed endocrine. Inoltre ci sono le cellule del colletto, allo sbocco del

canale, che producono muco.

o Cellule parietali= producono il cofattore vitaminico B12 e l’acido cloridrico. Il cofattore protegge la

vitamina B12, e la conduce dell’ileo ed è essenziale per la produzione di globuli rossi nel sangue.

o Cellule princ

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
22 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiasalsi02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia della lattazzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Marco Ferretti.