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MECCANICA RESPIRATORIA: A RIPOSO
Come viene assicurato lo scambio del volume tidalico a riposo?
Il diaframma si contrae spostandosi in sensocaudale (circa 1 cm a riposo, fino a 10 cm durante lo sforzo fisico) e grazie alla sua inserzione sulle coste, esso produce uno spostamento in sensocranio-laterale delle stesse. Quindi sotto l'azione contrattile del diaframma aumentano i diametri laterali e longitudinali della cassa toracica, generando un abbassamento della pressione della cavità pleurica (fino a -5/-6 mmHg) dentro cui sono sospesi i polmoni, che essendo elastici si dilatano. Dilatandosi la pressione a livello alveolare si abbassa rispetto a quella atmosferica, DP per cui si ha un che causa il flusso d'aria (inspirazione).
Quando il diaframma smette di contrarsi e la pressione a livello alveolare equivale a quella atmosferica il flusso d'aria cessa.
Quando il diaframma si rilassa torna su riducendo la pressione intrapleurica, che torna ai valori normali. Il volume del
polmone si riduce e la pressione a livello alveolare si alza rispetto a quella atmosferica, per cui si ha un che causa il flusso d'aria (espirazione). Affinché tutto ciò si verifichi è necessario che:- il diaframma possa dar luogo alla sua contrazione e abbia un margine per spostarsi
- la pressione intrapleurica rimanga inferiore rispetto alla pressione atmosferica sia durante l'inspirazione che l'espirazione, affinché il polmone segua il diaframma nel suo spostamento.
NB - nella gestione del tipo di flusso esistono diversi punti critici: geometria della connessione tra i tubi,diametro tubi, quantità secreto presente, forma dell’interfaccia.
Pneumotorace emilaterale umano (Dx) → l’emitorace completamente collassato, il diaframma spinto in avanti anche dalla pressione addominale, il cuore spostato.
Pneumotorace bilaterale gatto (Sx) → quando si forma, l’aria riempie il cavo pleurico e il polmone collassa (codice rosso).
Qual è il rapporto che c’è tra le strutture che compongono l’impalcatura ossea (coste, rachide, sterno), i tessuti molli dei muscoli (intercostali interni ed esterni), i muscoli accessori e le strutture mediastiniche? - Nell’uomo gli emitoraci sono indipendenti l’uno dall’altro per cui lo pneumotorace è monolaterale, negli
: per inserire una nuova riga - : per creare un testo in apice - : per creare un testo in pedice Ecco come potrebbe essere formattato il testo:
Il mediastino è cribrato per cui c'è un passaggio di aria tra emitorace destro e sinistro e questo ha ripercussioni.
Nel mediastino sono ospitati il cuore e i grandi vasi e occorre non sottovalutare l'effetto dell'avariazione di pressione negativa del cavo pleurico che ha su questi. Le variazioni di pressione del cavo pleurico si fanno sentire anche a livello cardiaco con ulteriore abbassamento durante le fasi della respirazione. Durante la respirazione fisiologica la pressione mantiene la sua negatività con effetto di aspirazione, che mantiene pervie i vasi e facilita la meccanica cardiaca. Se si rompe questa meccanica subentrano ripercussioni anche sul cuore (es. in un animale incosciente e incapace di respirare in maniera autonoma occorre avere il respiratore, che fa dilatare il polmone perché è l'aria premuta a forza per gonfiare il polmone, ma se i polmoni sono sottoposti a una sovrapressione i grandi vasi e il cuore potrebbero essere
- compressi influenzando la meccanica cardiaca.
- lo spazio pleurico ha una volumetria e un'estensione che varia a seconda della taglia dell'animale.
- Una mancanza o un'abbondanza del liquido pleurico (circa 2-3 ml) crea forti problemi.
- A riposo le variazioni della forma della cassa toracica sono dovute in gran parte al diaframma (principale muscolo respiratorio), il quale è coadiuvato nella sua azione da altri muscoli:
- muscoli sterno-cefalico e brachio-cefalico → nell'uomo si contrae il muscolo sternocleidomastoideo che ha due capi che partono uno dallo sterno e uno alla clavicola e vanno ad unirsi nell'apofisi mastoidea; negli animali i muscoli che hanno la stessa funzione sono due fasci muscolari divisi dal solco giugulare, corrispondenti allo sterno-cefalico e al brachio-cefalico.
- muscoli intercostali esterni → si innestano su coste contigue ma il loro asse è obliquo di circa 60° in senso caudo-ventrale (quest'angolo
Il movimento del diaframma sposta il pacchetto viscerale addominale. Le pareti toraciche sono più evidenti nelle estremità caudali. Pertanto, si parla di un pattern respiratorio toraco-addominale prevalentemente addominale con minimo spostamento della cassa toracica. Queste oscillazioni avvengono in maniera concorde perché il diaframma si abbassa, il torace si allarga e il pacchetto addominale segue. Tutto ciò che interferisce su questa libertà di movimento crea problemi. Cause fisiologiche possono essere: gravidanza, replezione gastrica (dopo un'abbuffata si ha un aumento del volume dello stomaco che spinge sui polmoni) e altri problemi legati alla poca espansione della gabbia toracica o dei polmoni (ad esempio fibrosi e pleuriti), che possono causare problemi alla meccanica e alla compliance polmonare e della parete toracica (ad esempio un cavallo particolarmente insellato, lordosi, cifosi, frattura costale).
Dopo la fine dell'inspirazione, il volume d'aria è entrato all'interno.
del polmone, le due pressioni si equivalgono dinuovo e la contrazione muscolare si interrompe, per cui le strutture ricadono su loro stesse e il volume d’aria viene fatto uscire per la diminuzione del volume polmonare. L’espirazione, quindi, non prevede la contrazione della muscolatura antagonista bensì la decontrazione della muscolatura agonista che si era contratta (fase passiva). Quindi in un animale a riposo l’espirazione richiede più tempo rispetto all’inspirazione perché è un movimento passivo (1,2 volte di più) e qualsiasi movimento attivo durante l’espirazione sarà indice di qualcosa che non va (es. compliance alterata). Le caratteristiche meccaniche del tratto respiratorio sono definite dalla compliance (DV/DP), che dà conto di quanto il polmone, la cassa toracica e tutte le strutture coinvolte siano deformabili. Il polmone si adatta e segue le variazioni della pressione negativa del cavo intrapleurico infunzione della suacompliance:- se la compliance diminuisce allora il polmone si dilata di meno- se la compliance aumenta troppo allora il polmone si dilata bene, ma quando il torace torna su sé stesso il polmone lo segue con difficoltà, compromettendo la ventilazione.
NB – poiché prima c'è la deformazione primaria del diaframma e del torace a cui farà seguito quella indotta del polmone, occorre individuare anche le caratteristiche meccaniche del torace e del polmone. Esistono problemi che influiscono sulla meccanica respiratoria che non sono derivati da problemi polmonari ma magari da problemi a livello del torace e del diaframma. Infatti per individuare particolari patologie occorre, prima di considerare la compliance del polmone, andare a considerare la compliance del torace e del diaframma.
Grafico delle pressioni
Inspirazione: si parte da una pressione intrapleurica negativa, inferiore a quella atmosferica, che è quella che mantiene
Il polmone è pervio. Aumentando il volume, la pressione diminuisce ulteriormente (da -3 a -6mmHg) permettendo il passaggio dell'aria. Quest'abbassamento provoca un aumento del volume del polmone, di conseguenza diminuisce di circa 1 mmHg la pressione alveolare, causando il flusso d'aria dall'esterno all'interno. Questa variazione non è elevata, per cui tutti i fattori interferenti (restringimenti, compressioni, cambiamenti della forma, aumento della secrezione ghiandolare, broncocostrizione, etc) aumentano le resistenze, interferendo con il flusso che viene generato in funzione di questo.
Espirazione: ciclo opposto, per cui il ritorno del polmone su sé stesso genera una pressione maggiore di quella atmosferica (sempre di circa 1 mmHg) e quindi flusso d'aria si sposta dall'interno all'esterno.
NB - durante il respiro a riposo il lavoro muscolare è minimo grazie all'alta distensibilità del polmone.
sufficiente generare un gradiente pressorio di -1 mmHg per far entrare 500 ml d'aria). NB - inspirazione ed espirazione non interessano tutta l'aria: i polmoni non si svuotano e si riempiono completamente. Durante la ventilazione viene scambiato circa il 10% del volume d'aria contenuto all'interno delle vie aeree (volume tidalico), il resto è tenuto come riserva funzionale per quando si effettua attività fisica. Inoltre non è compatibile con la vita lo svuotamento completo delle vie aeree e di fatto dal momento del primo atto respiratorio un volume di aria permane sempre e questo è detto volume residuo. Gli elementi critici per una corretta meccanica respiratoria sono: - gestione delle caratteristiche meccaniche, quindi compliance del polmone, del torace e di entrambi insieme e resistenze - integrità dei meccanismi di controllo. Esempi di fattori.