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Il cavallo

Il cavallo è un po' difficile da discutere perché l'impronta dell'allevamento umano ha avuto un così forte impatto che se non ci fosse l'uomo esso vivrebbe al pascolo, mangiando vegetali (basso contenuto di proteine e carboidrati semplici e grande quantità di fibre). Il cavallo al pascolo mangia continuamente ma poco. Una volta deglutito, lo stomaco fa solo da stazione di passaggio in quanto successivamente il cibo masticato arriva all'intestino e inizia la fermentazione. Per quanto riguarda il cavallo allevato nel maneggio non è così e la gestione dell'alimentazione inizia a diventare critica perché bisogna tener conto di quanto alimento gli viene dato e ogni quanto gli viene dato. L'azione meccanica della masticazione è fondamentale perché l'alimento per progredire ed essere fermentato dev'essere conferito all'intestino nella forma fisica idonea.

L'animale mastica male, le fibre arrivano in dimensioni eccessive nello stomaco, che facendo poco e niente permette l'arrivo all'intestino tenue dove possono creare problemi meccanici e dar luogo a dismicrobismo). Dunque è importantissimo che la masticazione avvenga in maniera efficiente e con un'elevata produzione di saliva (fino agli 80L al giorno).

Lo stomaco ed il piccolo intestino del cavallo hanno una fisiologia simile a quella degli altri monogarstrici. Lo stomaco è piccolo e riceve l'alimento masticato molto bene. A questo livello si liberano gli zuccheri semplici che determinano l'insorgenza di fermentazioni, anche se queste sono limitate perché sono molto pochi gli zuccheri semplici resi disponibili a questo livello. Nonostante ciò queste devono essere completamente inibite dal pH basso; se questo non succede si ha la formazione di gas a livello dello stomaco (se il cavallo mangia erba bagnata potrebbero avvenire delle.

fermentazioni incontrollate a livello gastrico). In un bovino, un cane o un umano questo non è un problema perché con l'eruttazione il gas viene espulso mentre nel cavallo non è possibile né il vomito né l'eruttazione, per cui si ha un meteorismo gastrico che causa tutti i problemi della torsione di stomaco (compressione sul fegato, diaframma, ostacolo del circolo, disidratazione e altro). Per quanto riguarda la fibra, qui succede poco e nulla ed essa passa intatta a livello dell'intestino.

NB – il pancreas scarica continuamente un po' di enzimi che però hanno un effetto inferiore rispetto a quello dei monogastrici non erbivori, in particolare relativamente all'amilasi.

A livello del piccolo intestino vengono assorbiti i pochi carboidrati e proteine presenti sull'alimento. Globalmente l'efficienza dell'assorbimento non è alta ma dipende dalla tipologia dell'alimento.

Il genere viene assorbito meno della metà dei carboidrati (massimo il 60%) e questo comporta dei problemi (in un cavallo sportivo bisogna aumentare la quantità d'energia quindi la quantità di amido, che non sempre viene tollerato dall'animale proprio perché l'amilasi non funziona benissimo). Oltre ad essi, vengono assorbite le proteine e le vitamine liposolubili minerali. Solitamente il transito nel piccolo intestino richiede circa 3-4h. Inoltre, non avendo il rumine, il cavallo non possiede una "strategia di sicurezza" quindi molte sostanze tossiche non sono distrutte ma arrivano direttamente a livello dello stomaco e intestino, dove vengono assorbite. Per cui l'assenza dei prestomaci rende il cavallo vulnerabile a intossicazioni ed avvelenamenti. L'altra fregatura è che essendo i fermentatori a valle del sito d'assorbimento delle proteine, quest'ultime vengono perse (nel bovino ci sono i batteri del rumine).

che vengono digeriti e aumentano la quota proteica dell'alimento essendo essi stessi proteine). Il grande intestino è lungo e ha un volume imponente ed è il luogo dove viene ospitata la flora batterica, che grazie alla presenza di enzimi è in grado di rendere disponibile la cellulosa, la quale viene in parte trasformata in acidi grassi volatili (es. acetato, proprionato, butirrato, lattato, valerato), substrati in grado di integrare la quantità di energia offerta dal metabolismo (come nei ruminanti la percentuale di questi acidi grassi dipendono dalla dieta). Esso è più simile al comparto prestomacale dei ruminanti con la differenza fondamentale che la digestione fermentativa avviene dopo quella enzimatica. Si tratta di un sistema non dei più efficienti perché essendo un monogastrico ha una dieta molto dipendente dalla fibra ma per essere un fermentatore è molto meno efficiente di un ruminante (la causa della minore efficienza).rispetto ai ruminanti è il fatto che la fermentazione è posteriore all'assorbimento). Se si pensa al cavallo originale (przewalski), esso ha una panciona in quanto trae energia fondamentalmente a livello del colon e del cieco. Nel tempo la selezione da parte dell'uomo e la richiesta di lavoro ha spinto ad aumentare nell'alimentazione del cavallo la quantità di amido e proteine, digerite ed assorbite a livello dell'intestino tenue, a discapito della quantità di fibre che arrivano a livello del crasso. Per cui il rapporto tra assorbimento a livello del piccolo intestino e del grande intestino in un cavallo al pascolo pende maggiormente per il grande intestino mentre in un cavallo sportivo pende maggiormente per il piccolo intestino. Anche in questo caso è fondamentale la gestione del microbioma perché i vegetali che vengono somministrati al cavallo sono sottoposti all'azione fermentativa dei batteri. Dunque il microbioma.

influenza la funzionalità degli organi (da esso dipende il metabolismo) e la dieta influenza il microbioma. Per cui si instaura un circolo vizioso secondo il quale se tutto va bene non ci sono problemi ma se solo uno dei due fattori viene compromesso seguiranno complicazioni e dunque fenomeni patologici (es. se sono presenti tanti carboidrati fermentescibili aumenteranno i batteri che producono acido lattico e ciò causerà l'acidificazione del contenuto intestinale, diarrea e potenziali problemi).

In virtù del fatto che dev'essere fermentato a livello del cieco, il materiale rimane per più tempo (7h) e insieme alla fermentazione avviene l'assorbimento e la produzione di alcune vitamine prodotte dai batteri. Successivamente il contenuto rimane in media 2-3 giorni nel colon, dove viene completato l'assorbimento di acidi grassi e VitB. Infine nel piccolo colon (retto) si ha l'ultimissimo riassorbimento di acqua e la formazione delle

feci.RUMINANTII ruminanti si nutrono di matrici alimentari composte per la maggior parte da cellulosa, polimero di glucosio, bin cui sono presenti legami inscindibili per il corredo enzimatico dei mammiferi. Ciò ha portato allanecessità di sviluppare una simbiosi con microrganismi in grado di farlo per loro, ma a differenza degli altrierbivori i ruminanti hanno sviluppato un fermentatore a monte dello stomaco e dell'intestino. Dunque nelmomento in cui il contenuto alimentare arriva nello stomaco e da questo viene riversato nell'intestino, hannoluogo tutti i processi visti in precedenza, i quali però vengono compiuti a carico del microbiomasull'alimento già elaborato dal microbioma ruminale. Inoltre una quota in termini di volume e di peso di ciòche arriva nello stomaco è costituito dai batteri stessi (batteri ruminali). Questo fa sì che i ruminanti siano ingrado di avere accesso alle risorse alimentari precluse agli

Altri animali e inoltre riescono a soddisfare il fabbisogno proteico integrando le proteine presenti nell'alimento con le proteine di origine batterica. Di fatto quando si elaborano strategie alimentari per un ruminante, bisogna tener conto che da un lato si dà da mangiare non direttamente all'animale ma al suo microbioma, indirizzandone lo sviluppo, la differenziazione e l'ecologia, dall'altro lato l'alimento fermentato è ciò che il ruminante acquisisce come alimento definitivo.

PRESTOMACI

Per quanto riguarda l'anatomia, il rumine è un organo estremamente sviluppato dal punto di vista volumetrico che occupa tutto il lato sinistro. Il volume del rumine è costante ma se si verificano eventuali variazioni di volume, queste si fanno risentire sulla pressione addominale (quindi sul circolo portale, ritorno venoso, etc), sulla perfusione degli organi addominali (in particolare il fegato) e poi sul diaframma. Un aumento di tono e

Il volume è indice di meteorismo ruminale, importante patologia del rumine che comporta vari problemi al livello del rumine, al livello ortopedico nel piede che in parte dipende dal rumine e problemi legati a gravidanze e parto.

Il rumine è un sistema aperto che svolge la funzione di fermentatore, cioè un contenitore a pressione e temperatura controllata con un tubo in input ed uno in output in cui bisogna mantenere attive le fermentazioni. Affinché ciò avvenga non si possono tollerare escursioni particolarmente violente nella quantità di contenuto. Al fine di evitare questo si forma un'interfaccia che separa la parte sottostante (fase liquida) dalla parte superiore (gas prodotto dalle fermentazioni).

Dal tubo in entrata (esofago) arriva l'alimento masticato in maniera sommaria e deglutito, il quale poi viene ripreso, rimasticato (ruminato) e rideglutito. Il prodotto della seconda masticazione non è più grossolano ma è una

poltiglia fine, fluida e ricca d'acqua, per cui pesando di più va sul fondo. Dunque sul fondo c'è la parte rimasticata e più elaborata che è formata da fibre spezzettate disperse nella fase acquosa, dove vengono aggredite da batteri e altri microorganismi. Questi producono gas che sale nella parte superiore e acidi grassi che vengono assorbiti attraverso la parete ruminale. Per mantenere le condizioni di stabilità questo sistema è necessario che ci sia una valvola che gestisca sia la quantità di gas che quella di contenuto che arriva nel rumine. Essa si colloca a livello cardiale (non è un vero e proprio cardias perché non è lo stomaco). La quantità di alimento che arriva determina la quota di fase liquida che occupa il rumine mentre le fermentazioni determinano la quota di fase gassosa, che se ce n'è tanta viene fatta uscire tramite l'apertura della valvola (eruttazione). Per cui il

ruminante gestendo l'acquisizione di alimento, la masticazione, la rumina e l'eruttazione crea una condizione di equilibrio in cui l'interfaccia tra fase liquida e gassosa è leggermente sotto al car.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
88 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgiann di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Bernabò Nicola.