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Una particella carica posta in un campo ilbasso
9 verso
magnetico uniforme si muove su una traiettoria
circolare con accelerazione centripeta costante REGI Raggio
qub
-> Moto circolare uniforme my We FREQUENZA
GB
Moto di una carica puntiforme in campo magnetico
E
Caso ) campo stazionario e uniforme, con una componente parallela a B
2 E usano
rosso
NB I vi 1113
When O
X poiché
MRU
È 5
Seno
9GB
GLBT MCU
Una particella carica posta in un campo magnetico uniforme con una velocità che ha anche una componente parallela al
campo si muove su una traiettoria elicoidale in seguito a una composizione di moti:
- Moto circolare uniforme nella direzione perpendicolare al campo
- Moto rettilineo uniforme nella direzione parallela al campo
L'aurora boreale
Le aurore boreali sono generate da fasci di particelle cariche (raggi cosmici) che entrano nel campo
magnetico terrestre spinte dal vento solare.
Per ogni singola particella,
• la componente della velocità perpendicolare alle .d.f. del campo magnetico terrestre origina un'orbita
circolare attorno alle linee di forza del campo
• la componente della velocità parallela al campo muove le particelle lungo le linee di campo verso i
poli.
Nell'avvicinarsi al polo nord, il campo magnetico intensi ca 1
- il raggio della traiettoria elicoidale diviene via via più piccolo (r /B).
a
L'alta concentrazione di particelle cariche ionizza l'aria. Quando gli elettroni si ricombinano con gli
atomi, viene emessa luce che costituisce l'aurora
Moto di una carica in campo magnetico ed elettrico
Una particella dotata di carica q che si muove con velocità u in presenza sia di un campo magnetico B sia di un campo
elettrico E sarà soggetta a una forza
For_È FI 5
GE 95
Fat État di Lorentz
q equazione
A partire da questo, possiamo facilmente ricavare che la con gurazione dei campi elettrico e magnetico che lasciano invariata la
velocità di una particella carica è quella in cui i due campi sono perpendicolari:
È I TI
Fiat O
O È 5 5
B
HÉ
i B
NE
GUARDA
SLIDE
Applicazione: spettrometro di massa di Dempster
Lo spettrometro di massa è uno strumento che permette di misurare la massa atomica, ed è utilizzato per identiticare le specie
atomiche presenti in un dato campione e per misurarne la concentrazione.
• Un campo elettrico uniforme viene impiegato per accelerare ai ioni emessi dalla sorgente
• Un campo magnetico perpendicolare alla direzione del fascio incidente separa gli isotopi
È
MV
Re separa
isotopi
GB
1 me
ti
fissato
1
misura Ma
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tutti
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Applicazione spettrometro di massa Bainbridge
: ( )
Lo spettrometro di massa è uno strumento che permette di misurare la massa atomica, ed è utilizzato per identi care le specie
atomiche presenti in un dato campione e per misurarne la concentrazione.
• Degli ioni possono essere prodotti riscaldando il campione o facendolo attraversare da una corrente.
• Gli ioni, di massa m e carica q, entrano la regione tra S e S dove sono presenti campi
1 2
magnetici ed elettrici ortogonali.
• Gli ioni seguiranno una traiettoria rettilinea se la forza elettrica qE è bilanciata da quella
magnetica qvB.
Soltanto gli ioni dotati di velocità v = E/B attraverseranno la regione in linea retta ed usciranno
dalla fenditura S
2
• Nella regione successiva è presente il solo campo magnetico B' -> gli ioni seguiranno una
traiettoria circolare
• Il raggio di curvatura r può letto su una pellicola fotogra ca o su un rivelatore
Campo magnetico generato da un lo percorso da
corrente
Un lo lungo e rettilineo percorso da corrente genera un campo magnetico con l.d.f.
circolari concentriche, ortogonali al lo e centrate sul lo stesso.
Esperimenti molto accurati hanno dimostrato che il campo magnetico B dovuto a un tale
lo, per punti vicini al lo, è
• direttamente proporzionale alla corrente I che scorre nel lo
• inversamente proporzionale alla distanza r da esso
I
B
Legge di Biot-Savart
• La costante di proporzionalità, μ/ , è detta permeabilità magnetica del mezzo e può
LIT
MEM
Mr
essere scritta come
7
- μ = T m / A = permeabilità magnetica del vuoto
Git10
o
- μ = permeabilità magnetica relativa del mezzo
• NB: questa espressione vale solo per li rettilinei molto lunghi. La sua generalizzazione per
li qualunque sarà la legge di Ampère.
Interazione tra due li percorsi da corrente
∆l
Si considerino due li rettilinei lunghi e paralleli posti ad una distanza d e
percorsi da due correnti e . Ciascuna delle due correnti genera un campo
1 2
magnetico che sarà “sentito” dall’altro lo
—> ogni lo esercita una forza sull’altro —> interazione
Sperimentalmente si trova che
• La forza che il lo esercita sul lo giace sul piano individuato dai due li
1 2
12
ed è
• Attrattiva se le correnti sono parallele
• Repulsiva se le correnti sono antiparallele ∆l
• L’intensità della forza che si esercita su un tratto di lo è proporzionale alle
∆l,
correnti e a ed è inversamente proporzionale alla distanza d tra i li
Iiia
F
Dimostrazione: forza tra due li percorsi da corrente
La relazione ottenuta sperimentalmente è anche ricavabile in modo immediato
combinando la legge di Laplace per la forza generata da un campo magnetico su un
lo percorso da corrente con l’espressione per il campo magnetico generato da un lo
è e
Ma
BT
setaxB
E Lf
E sei Ii
F
F1 Fa
con
Dim campo
d
21T
il
subisce campo il
subisce camp an I
I iniaffc.ua
XII
Erede BIG F
E campo
con
Nota: de nizioni operative di Ampére e Coulomb
La relazione appena dimostrata ci fornisce la de nizione operativa (facilmente riproducibile) di Ampère, usata storicamente:
si de nisce un Ampère, l’intensità di quella corrente che scorre in due conduttori rettilinei paralleli molto lunghi posti esattamente
7
1
a distanza di m, che si attraggono con una forza per unità di lunghezza pari esattamente a N/m.
2.10
1 ∙
1
Di conseguenza, il Coulomb è esattamente de nito come un ampere secondo: C = A s.
1
Nel nuovo sistema SI, Ampere è de nito come Coulomb/s, e il Coulomb viene de nito assegnando all’elettrone il valore
1 1
esatto della carica elementare e = 10
1,602176634
In questo modo, l’Ampère è de nito in funzione di una grandezza fondamentale della Natura, misurata con grande precisione.
Induzione elettromagnetica
l fenomeno dell’induzione elettromagnetica, scoperto da M. Faraday e J. Henry quasi contemporaneamente a metà dell’Ottocento,
è oggi alla base di numerosi dispositivi, dai generatori agli alternatori, dai trasformatori ai registratori magnetici su nastri o dischi,
alle memorie dei calcolatori.
Mentre un campo magnetico costante non produce corrente in un conduttore, un campo magnetico variabile può originare una
corrente, che viene detta corrente indotta.
—> una variazione del campo magnetico induce una forza elettromotrice.
Perchè ciò avvenga è necessaria o una variazione del campo magnetico o la presenza di un moto del conduttore in questione
all’interno del campo. Non importa chi sia a muoversi, importa il moto relativo.
Vedremo due esempi:
• Esperimento di Faraday: conduttore fermo in un campo magnetico variabile nel tempo
• Conduttore in moto in un campo magnetico
Induzione em esperimento di Faraday
:
Il circuito ideato da M. Faraday è rappresentato in gura:
• Il circuito a sinistra cosiddetto "primario" (con l’avvolgimento X), dotato di una batteria che può alimentare una corrente elettrica
• Un circuito "secondario" a destra è dotato soltanto di un amperometro (per la misura di correnti) e nessuna batteria
• Un nucleo di ferro che serve ad accoppiare i due circuiti cioè convogliare e ampli care (è ferromagnetico) il campo magnetico
prodotto nell’avvolgimento X (una volta chiuso l’interruttore) e fare in modo che attraversi anche l’avvolgimento Y
• Dopo un certo tempo (> ) dalla chiusura dell’interruttore Faraday osservò che nel circuito primario si instaurava una corrente
15
stazionaria
• MA in questa condizione di stazionarietà, non osservò MAI un passaggio di corrente nel circuito secondario, ovvero l’amperometro
segnava sempre O
• Tuttavia, durante le brevi fasi di apertura e chiusura dell’interruttore, l’ago dell’amperometro segnava una corrente diversa da O
per pochi istanti
• Aprendo o chiudendo, l’ago dell’amperometro si spostava in direzioni opposte —> condizioni di non stazionarietà
• Faraday realizzò che questo era dovuto alla rapida variazione della corrente nel circuito primario che produceva un campo
magnetico in X, a sua volta variabile nel tempo, convogliato in Y.
• La variazione nel tempo del campo magnetico, in particolare del usso, in Y produceva una forza elettromotrice (e quindi una
corrente) nel circuito secondario
• Faraday per primo ipotizzò che un campo magnetico variabile nel tempo produce un campo elettrico (qui, quello che causa la
deriva degli elettroni nel circuito secondario)
Induzione em: conduttore in moto in un campo
magnetico
Consideriamo una barretta conduttrice libera di muoversi su una guida metallica.
Poniamo il sistema in un campo magnetico uniforme .
• Quando il conduttore è fermo, non agisce alcuna forza sulle cariche libere nel
conduttore
• Ora il conduttore viene messo in moto trascinandolo lungo la guida ad una velocità
costante .
• Muovendosi all’interno di un campo magnetico, gli elettroni di conduzione subiscono
la forza di Lorentz
• Per effetto di questa, gli elettroni migrano verso un’estremità del conduttore, quinoa
e sono negativi
lasciando scoperte cariche positive all’estremità opposta Fi basso
il
è verso
• La separazione delle cariche genera un campo elettrico all’interno del c