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Derivata di un versore
Ricordiamo che un versore è un vettore di modulo unitario, per de nizione. Ne consegue che la variazione del
modulo è sempre nulla.
Può però variare la direzione del versore, e tale variazione si determina con considerazioni geometriche: nel
variare direzione il versore ‘’disegna’’ una circonferenza di raggio unitario (R = |u| = 1)
si
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ne dt La derivata di un versore è un vettore di direzione perpendicolare al
versore di partenza e modulo pari alla velocità con cui il versore cambia
Litri direzione.
Il modulo della derivata è quindi, in generale, diverso da 1.
angolare
Derivata di un vettore – caso generale
Nel caso più generale, una grandezza sica vettoriale può dipendere da una grandezza scalare t (ad esempio, dal
tempo) perché varia il suo modulo rispetto a t, oppure perché varia la sua direzione/verso con t, oppure entrambi.
Questo si esprime indicando che la parte scalare (modulo) dipende da t, ( ), e che il versore che ne rappresenta la
direzione varia orientazione con t, tolti
Così possiamo scrivere il vettore come
datti
alti
EHI
Per calcolare la derivata del vettore rispetto a t si applica quindi la proprietà di derivazione del prodotto di
funzioni: di alti
datti Gatti alti
09
de at
dove occorrerà anche calcolare la derivata del versore.
La derivata di un vettore è quindi la somma di due componenti:
1. Componente tangenziale: è parallela (o antiparallela) al vettore di partenza ed ha come modulo la derivata
prima del modulo rispetto a t
2. Componente normale: è perpendicolare alla direzione del vettore di partenza ed ha come modulo il
prodotto tra il modulo del vettore e la variazione angolare rispetto a t (cioè il termine che esprime una
rotazione/cambio di direzione al variare di t) Diotti
It
dà datti Gatti alti manent
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Il modulo della derivata si ottiene a partire dalle componenti:
datti FÉE
at
Dimostrazione
Proprietà: It
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i. derivata della somma at dà
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ii. derivata del prodotto per uno scalare KOSTER di
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iii. Derivata del prodotto scalare II 5
feta ott
iv. Derivata del prodotto vettoriale t Y
v. Derivata di una funzione composta ( ) DEI Siti
at
vi. Differenziale ott
dà
vii. Se ( ) è costante in modulo (| |), ma varia solo di direzione, allora la derivata d ( )/ è un vettore
perpendicolare (o normale) ad .
Si dimostra partendo dal quadrato del vettore e calcolando la derivata del prodotto scalare, con considerazioni
nali sul coseno dell’angolo. La derivata di un versore ne è un caso particolare.
al
modulo che traduce
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IL
è verificabile quando o
cosa
L'uguaglianza avvera de
CINEMATICA —> studio dei moti a prescindere delle cause
STATICA —> studio delle condizioni di equilibrio
MECCANICA DINAMICA —> studio del moto in presenza di forze applicate ad un corpo
Si occupa della descrizione dei moti dei corpi e delle forze che sono responsabili dei moti stessi
CINEMATICA
E’ lo studio della traiettoria di un punto materiale (= punto geometrico avente una determinata massa, coincide
con il baricentro del corpo) Il tratto di traiettoria, o spostamento, è in generale una grandezza vettoriale,
cui pertanto si applicano le regole del calcolo vettoriale.
DÌ In un sistema (bidimensionale) di assi cartesiani xy la posizione di un punto
a materiale può essere individuata dal vettore posizione spiccato dall’origine
EHI degli assi verso la posizione del punto stesso. Se una particella si muove dal
E Etat
vettore punto individuato dal vettore r(t) al punto individuato dal vettore r(t+dt), si può
aspizione rappresentare il suo vettore spostamento come = rf ri. In una dimensione.
Δr –
non è la de nizione più generale di velocità
È perché non contempla la possibilità di
de nire la velocità in un determinato istante
E ri La velocità istantanea v in un punto generico
YI istantanea
velocità
live della traiettoria, è il vettore il cui modulo è
dato dal modulo di v e la cui direzione è quella
della tangente alla traiettoria nel punto
s considerato.
Ì Per trattare i moti viene introdotta la grandezza
II I
amelia accelerazione, cioè variazione di velocità
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Moto uniformemente accelerato rifatta
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Moto parabolico di un proiettile
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Moto circolare non uniforme
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accelerazione angolare
DINAMICA
La meccanica classica o newtoniana, che non si occupa dei fenomeni atomici (oggetto della meccanica quantistica),
né di quelli che comportano velocità prossime a quella della luce (oggetto della teoria della relatività), è basata
sui seguenti principi fondamentali della dinamica o di Newton:
PRIMO PRINCIPIO: Ogni corpo persevera nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, nché non
intervenga alcuna forza dall’esterno a modi carne lo stato (principio, o legge, d’inerzia).
SECONDO PRINCIPIO: L’accelerazione subita da un corpo è in ogni istante proporzionale alla forza risultante R
agente su di esso e inversamente proporzionale alla sua massa. La forza risultante è la somma delle forze agenti
su un corpo. E
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FEFÈ N
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R
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mg
TERZO PRINCIPIO (azione-reazione): Dati due corpi, 1 e 2, se il corpo 1 esercita un forza F sul corpo 2, il
2
corpo 2 esercita su 1 la forza F , cioè una forza avente il modulo uguale e la direzione e il verso opposto
2,1
I E Forza di gravitazione universale
Fa
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1,2 m
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Gma
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Forza peso
yn 5 Ep
in 5 _my's Ms attrito statico
attrito dinamico
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I rotolamento
Mu per
Reazioni vincolari Numero puro perché da una ci sono gli N
Vincolo = oggetto rigido su cui poniamo un altro oggetto e anche dall’altra
I
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fa
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E L
Signi ca che si oppone alla forza che
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cerca di spostare l’oggetto il meno si mette
mg in funzione del sistema di riferimento
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µ legato materiali
ai 1. Fare conversioni in S.I.
ESERCIZIO
I È 2. Stabilire il sistema di riferimento
i
FINN 3. Disegnare tutti i vettori delle forze in gioco
Esino 4. Identi co componenti lungo x ed y
I
minime 5. Uso il secondo principio della dinamica
Ma 0,2 6. Mettere - o + in base al sistema di riferimento
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Forza elastica III stato
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ESERCIZIO SISTEMI
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