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L’Italia è stata la prima in Europa a istituire una nuova formula di società detta Benefit

per consentire a imprenditori, manager e azionisti di proteggere la missione

dell’azienda da aumenti di capitali e cambi di leadership e di distinguersi sul mercato

rispetto a tutte le altre forme societarie attraverso una forma giuridica virtuosa e

innovativa. Per statuto si impegnano a creare condizioni favorevoli alla prosperità

ambientale, perseguendole volontariamente in modo responsabile,

sociale e

sostenibile e trasparente. Annualmente devono stilare una relazione detta d’impatto

che descriva sia le azioni svolte che i piani e gli impegni per il futuro.

Per catena del valore di Porter si intende il valore di analisi chiamato a individuare

e definire le attività dell’intero ciclo organizzativo e le modalità con cui ogni azienda

deve contribuire a raggiungere il risultato finale. Può essere interpretata con nove

processi messi insieme, ognuno con le proprie caratteristiche ma tutti finalizzati a

realizzare obiettivi aziendali comuni.

Nella catena si possono distinguere:

Attività primarie: l’obiettivo è dare un contributo diretto alla produzione di beni e

servizi di un’impresa.

Attività di supporto: l’obiettivo è la creazione di condizioni fondamentali per

consentire alle attività primarie di svolgere la loro funzione.

Margine: è la differenza tra costi che vengono ottenuti tramite l’azione congiunta

delle attività di supporto, quelle primarie e i ricavi.

-Lo scopo principale è il profitto che deve sostenere l’azienda nel lungo periodo e le

permetta di essere molto redditizia, se diventa redditizia a sua volta è in grado di

generare valore a favore del cliente tramite un focus sulle attività.

Tanto maggiore sarà il valore aggiunto dall’input all’output, tanto maggiore sarà il

vantaggio competitivo di un’azienda che opera in condizioni di monopolio; non ha

interesse a innovare o sviluppare strategie di marketing relazionali. -

Attività primarie: consentono di arrivare all’output

Operations: le attività consentono di produrre beni/servizi nel senso vero del termine

Logica interna: sono le attività che consentono la gestione dall’esterno dei flussi di

beni interi di un’impresa in direzione delle operations.

Logistica esterna: sono le attività che consentono la gestione dall’interno dei flussi

di beni in direzione del mercato.

Servizi

Marketing e vendite

Attività di supporto: devono assicurarsi che tutte le condizioni che

consentono alle attività principali di svolgersi siano presenti

Risorse umane

Approvvigionamento

Attività strutturali

Attività infrastrutturali

Green Economy

È il sistema di attività economiche legate alla produzione, distribuzione e consumo di

beni e servizi in grado di valorizzare l’ambiente inteso come elemento distintivo del

territorio.

L’ipotesi che sostiene la Green Economy è che l’uso razionale e sostenibile delle

risorse permetterebbe di perseguire un miglioramento della qualità della vita.

L’idea di base è quella di valorizzare l’ambiente e limitare l’impiego delle risorse

tramite:

Un razionale impegno delle risorse; efficienza energetica e fonti alternative

 Un aumento del ciclo di vita dei prodotti

 La minimizzazione dei rifiuti; riciclo dei rifiuti, che da scarto produttivo si

 trasformano in materia prima.

La tutela delle risorse ambientali da vincolo diventa opportunità

Favorisce il ricorso a pratiche condivise e all’integrazione e razionalizzazione dei cicli

produzione, incrementando l’approccio al coinvolgimento dei differenti stakeholders

nella gestione di impresa.

Dall’enfasi sul prodotto si passa all’enfasi sul processo. L’ipotesi che sostiene la Green

Economy è che l’uso razionale e sostenibile delle risorse permetterebbe di perseguire

un miglioramento della qualità della vita.

>>Conseguenze della Green Economy

L’implementazione richiede la riconversione dei sistemi produttivi e quindi implica la

necessità di forti investimenti.

Tale riconversione non è sempre agevole o possibile, soprattutto in certi settori e per

le imprese di medie piccole dimensioni, questo determina differenze di sviluppo fra

settori e imprese.

I finanziamenti pubblici erogati per facilitare tale passaggio, alla luce dei punti

precedenti, hanno fatto incrementare le disparità fra imprese e settori e contribuito

alla discriminazione fra territori ed economie.

Questi finanziamenti sono stati causa di azioni illecite (greenwashing) e di interessi per

le organizzazioni.

Ambiente di un’azienda

L’ambiente può essere definito come lo scenario in cui l’impresa svolge la sua azione e

si costruisce una certa posizione distintiva, dove esercita un ruolo sociale e dove eroga

valore condiviso.

Il macroambiente è rappresentato dalle forze sociali che operano all’interno

dell’ambiente, ossia da quelle dinamiche e tendenze non direttamente influenzabili

dall’impresa.

Il microambiente è costituito dalle forze a diretto contatto con l’impresa.

Concorrenza: bisogna conoscerla per valutare se entrare o meno in un mercato.

Rendicontazione non finanziaria (DNF)

Tale tipologia di informazioni, malgrado non abbia un carattere monetario definito

influenza la capacità reddituale dell’azienda nel medio-lungo termine.

La nuova disciplina impone l’obbligo di redigere e pubblicare una dichiarazione, di

natura individuale o consolidata, contente informazioni relative ai temi ambientali,

sociali e al rispetto dei diritti umani.

Gli ambiti minimi da trattare per legge nella DNF sono 5:

Environment, Social, Gestione del personale, Diritti umani, Anticorruzione.

Tutte le informazioni fornite devono essere conformi a standard riconosciuti a livello

internazionale come GRI (Global Reporting Initiative)

Le aziende chiamate a rendicontare sono aziende di grandi dimensioni, per le aziende

di medie e piccola dimensione (PMI) non evince obbligo, ma possono redigere il

reporting di sostenibilità anche per migliorare la loro trasparenza nei confronti dei soci

e clienti.

La Corporate Sustainability Reporting Directive (direttiva sulla rendicontazione

della sostenibilità aziendale) estende gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità

anche a tutte le imprese di grandi dimensioni -anche non quotate in borsa- includendo

le PMI ed escludendo le microimprese.

È necessario che il comportamento sostenibile e socialmente responsabile delle

imprese venga rendicontato, ma anche analizzato e certificato, attraverso le agenzie

di rating.

Le principali agenzie di rating ESG sono: Vigeo-eiris, MSCI, Refinitiv, ISS-

Oekom e sustainalitycs.

La caratteristica più importante, che determini tipologie di informazioni, deve essere la

Materialità. La rilevanza in termini di materialità in ambito ESG è data dall’utilità di

informazioni non finanziaria per l’investitore, determinandone dunque la decisione di

investimento.

Ogni agenzia ha il suo metodo di calcolo ma sempre riferite al criterio della

materialità.

Il punteggio è attribuito mediante criteri legati a ciascuna Key Issues in tema

ambientale, sociale e di governance.

MSCI adotta una strategia di rilevazione e valutazione mediante rischi e opportunità

connessi alla sostenibilità ponderate rispetto al settore specifico di appartenenza.

Quantificazione delle esternalità negative derivanti da un’attività economica che può

nascondere costi di medio-lungo periodo, così come le esternalità positive possono

tramutarsi in vantaggio.

MSCI adotta lo standard di classificazione internazionale GICS (global industry

classification standard) per inquadrare il settore di appartenenza.

Da singoli temi scaturiscono le Key Issues:

13 Key Issues ambientali, 15 sociali e 9 di governance.

La valutazione tiene conto sia dell’esposizione della società verso le criticità materiali

del settore di appartenenza sia delle modalità gestionali che vengono utilizzate per

fronteggiare i rischi o catturare le opportunità.

L’obiettivo di MSCI è fornire una valutazione relativa delle performance ESG

considerando importante la collocazione delle società rispetto ai peer di settore,

inoltre, MSCI valuta anche la capacità dell’impresa di gestire i rischi e opportunità.

Refinitiv non esegue una valutazione di rischi/opportunità ed integra questioni

relative alle controversie.

Step 1: valutazione ed attribuzione di un ESG score attraverso analisi dei

comportamenti aziendali e analisi della rendicontazione

Step 2: correzione dello score sulla base della presenza di controversie

Successivamente i punteggi sono ordinati per classi, ottenendo una scala di rating più

dettagliata.

Le principali fonti dei dati sono i report annuali, i siti internet delle imprese, la

percezione del mercato e delle borse valori, le notizie e soprattutto la rendicontazione

in materia di responsabilità sociale d’impresa. L’aggiornamento avviene su base

annuale, in concomitanza con la pubblicazione delle rendicontazioni in materia ESG,

un aggiornamento più frequente si ha nei casi straordinari.

Il metodo Refinitiv prevede l’analisi di 178 metriche raggruppate in diverse categorie:

3 ambientali (34% dello score)

4 sociali (35% dello score)

3 di governance (31% dello score)

Lo score precedentemente attribuito viene poi ponderato in base alle controversie

analizzate secondo 33 parametri.

Confronto tra MSCI e Refinitiv

Si evidenzia come ci siano delle sovrapposizioni soprattutto sulla E

Le tematiche ambientali sono da più tempo integrate nei processi di valutazione della

sostenibilità e si presentano anche ad una più oggettiva misurabilità.

Questo aspetto rende la materialità della E molto meno soggettiva da misurare.

Sulla S c’è molta più variabilità nella definizione delle categorie, i contrasti con gli

stakeholder maggiormente indicati da MSCI, le questioni sui diritti umani più

approfondite nel Refinitiv.

La G rappresenta un elemento molto meno convergente dei primi due, MSCI copre

essenzialmente gli aspetti di governance classici ovvero la composizione dei board,

Refinitiv approfondisce maggiormente quelli legati ai diritti degli azionisti ecc.

La modalità di assegnazione dei punteggi:

MSCI è di tipo valutativo, basata su scale di punteggio lungo le due dimensioni di

analisi di rischio e opportunità.

Refinitiv attribuisce i punteggi sulla bas

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannidesalve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanziamenti per la sostenibilita' e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Gaudioso Francesco.
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