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IL FONDAMENTO DELLA CONOSCENZA:L’IO PENSO

-L’argomentazione kantiana parte dall’osservazione che tutta “l’attività sintetizzatrice”

in cui consiste la conoscenza ha il suo fondamento nell’io penso

-E’ un concetto originale,importantissimo nella filosofia Kantiana

*Esso riunisce le varie possibilità ed organizza tutto il materiale*

*L’io penso diventa la categoria più importante delle 12,il centro unificatore di tutte le

esperienze che facciamo*

*Grazie ad esso possiamo attribuire ad un soggetto l’intero processo conoscitivo*

*Esso e’ inteso come “il principio supremo della conoscenza umana” senza di esso non

ci sarebbe nessuna esperienza

-Esso è una funzione grazie alla quale l’io unifica le rappresentazioni del soggetto ed è

definito “autocoscienza” pk implica la consapevolezza di un io a cui le

rappresentazioni vengono riferite e “appercezione trascendentale” in quanto è

l’originaria percezione di sé che precede ogni atto conoscitivo

-Poiché tale principio esplica la sua attività attraverso i giudizi,che si basano sulle

categorie,la realtà non può essere pensata dall’uomo senza essere ricondotta ad esse

-Kant giustifica le categorie che risultano legittimamente applicate agli oggetti,solo

con esse gli oggetti sono possibili

-In questo modo è garantita anche l’oggettività del sapere pk la conoscenza scientifica

si fonda sui principi universali e necessari dell’intelletto

-Inoltre Kant afferma che l’io penso e’ il legislatore della natura (non crea ma

organizza) che x essere pensata e conosciuta deve sottostare alle sue regole (le

categorie)

-In questo modo Kant porta a compimento il progetto di modernità

LA DISTINZIONE TRA FENOMENO E NOÙMENO

-Kant allude alla realtà fenomenica

-FENOMENO:secondo l’etimologo è greca della parola,significa “cio che appare” e

“fenomeni”,x Kant sono tutti oggetti della realtà,che si danno all’uomo non

immediatamente ma attraverso i sensi e l’intelletto.Senza di esso non si ha

conoscenza

-Il fenomeno costituisce l’oggetto nel suo rapporto con il soggetto (ciò che appare al

soggetto in rapporto con l’oggetto)

-Esso da un lato segna i limiti della conoscenza umana e segna i confini,dall’altro lato

individua l’orizzonte entro cui la scienza presenta una validità universale (vale x tutti

gli uomini)

-NOÙMENO:e’ un termine di origine greca,indica la realtà delle cose in sé,cioè che

appare oltre l’apparenza,dove poi troviamo i limiti e li l’uomo può solo immaginare

(pensabile ma non conoscibile) perché non può diventare oggetto delle facoltà

conoscitive (sensi ed intelletto)

-Quindi,pk se la cosa in sé non è conoscibile bisogna ammetterla ?

-Kant dice che la cosa in sé senza e’ una sorta di “concetto limite” che segna il confine

invalicabile della scienza: e’ il residuo oggettivo (esterno ed indip. dall’intelletto) che

rivela qualcosa di + grande,che l’uomo può solo immaginare ma non conoscere in

modo serio e scientifico.Il tentativo di andare oltre il mondo fenomenico porta ad

inevitabili paradossi e contraddizioni (degli errori tratta la “Dialettica trascendentale”)

-Con la “dialettica trascendentale” Kant chiude la “Critica della ragion pura”

LA DIALETTICA TRASCENDENTALE:L’AMBIZIONE DELLA RAGIONE

-La conclusione dell’Analitica trascendentale ci mostra come la mente non possa

andare oltre il mondo fenomenico,ma la ragione umana non si accosta di tale

orizzonte finito.Essa e’portata a concepire un disegno,in base al quale tutti i dati

interni interno vengono unificati sotto l’idea di anima e quelli esterni sotto l’idea di

mondo ed infine tutti i dati (sia interni che esterni) sotto l’idea di Dio

-X Kant queste 3 idee (parte essenziale della metafisica tradizionale) sono illusione e

pura parvenza di verità,la ragione non puo’ dimostrare nulla pk dovrebbe abbandonare

il terreno dell’esperienza.L’uomo non puo’ conoscere queste idee quindi nn può

definirle vere o false.Kant penserà sempre che Dio esista o che l’anima e’ immortale

ma pensare # conoscere

-Secondo Kant la conoscenza richiede 2 elementi:l’intuizione sensibile (grazie alla

quale l’oggetto e’dato) ed il concetto (grazie alla quale un oggetto e’ ricondotto a un’

unita’ sup. tramite l’intelletto).Il pensare invece puo’ avvenire anche senza i sensi

(metafisica:pensate ma non conosciute).

-X Kant la metafisica rappresenta lo sforzo della ragione di andare oltre l’esperienza

(desiderio naturale ed inevitabile),l’uomo vuole liberarsi dai sensi ed attingere

l’infinito,assoluto.La metafisica nasce dal bisogno umano di dare un significato unitario

al mondo e a tutta l’esperienza

-Kant chiama “ragione” la facolta’ che insegue tale sogno dell’infinito,incondizionato

ed assoluto ; “intelletto” la facoltà conoscitiva tipica della scienza ; “idee

trascendentali” i concetti puri della ragione (anima,mondo e Dio) di cui la ragione si

serve x unificare i dati dell’esperienza

-Nella “Dialettica trascendentale” il termine “dialettica” ha valore

negativo:rappresenta l’arte “sofistica” di far apparire reale cio’ che non lo e’ o non

dimostrabile,indica l’attività della ragione che pretende di andare oltre i limiti

dell’esperienza ed incorre in contraddizione ed errori del pensiero

metafisico,dunque,viene definitivamente negata la possibilità della metafisica come

scienza

LA CRITICA DELL’IDEA DI ANIMA

-Kant. Inizia la sua disamina criticando l’idea dell’anima come sostanza spirituale ed

immortale.Tale dottrina considerava l’unita’ della coscienza,che e’alla base delle

categorie,come qualcosa di sostanziale (una res:entità).Kant sostiene che in realtà

l’unità della coscienza non e’ altro che l’unita logico-formale del pensiero,l’io penso

(funzione suprema di sintesi conoscitiva)

-La psicologia razionale,non e’ una disciplina scientifica pk si fonda su errori logici,detti

da Kant “paradossi” (“ragionamenti errati”)

LA CRITICA DELL’IDEA DI COSMO

-X Kant e’ errata anche la cosmologia razionale,che pretendeva di descrivere il mondo

come totalita’ sostanziale e incondizionata (esiste in se’ e per se’) di tutte le cose

fisiche.X cercare di dimostrare l’esistenza del “cosmo” la ragione si aggroviglia in una

serie di “antinomie” (contro legge) rappresentate da opposizioni,come x es:il mondo e’

limitato nello spazio e nel tempo #

-Queste contraddizioni indicano che quando la ragione pretende di raggiungere una

spiegazione globale e onnicomprensiva di cio’ che esiste cade nell’errore,l’uomo puo’

sperimentare un tot di fenomeni ma mai la loro serie completa

LA CRITICA DELL’IDEA DI DIO

-Anche l’idea di Dio e’ illusoria,che si sforza di dimostrare l’esistenza di Dio.Le tante

prove di Dio che si sono susseguite nel coso della storia della filosofia,secondo

Kant,non reggono ad una valutazione critica

-X es. x quanto riguarda la prova ontologica (la ragione che prova ad essere

svincolata dall’esperienza) essa,partendo dall’idea di Dio come essere perfetto ,vuole

dimostrare che tale essere deve necess. esistere pk se non esistesse non sarebbe

perfetto

-L’errore fondamentale di tale argomentazione secondo Kant,consiste nell’assumere

l’esistenza come un attributo o predicato del soggetto,l’esistenza e’ una

determinazione reale della cosa e si aggiunge a concetto del soggetto e lo

accresce,l’esistenza si puo’ affermare solo grazie all’esperienza

-Kant demolisce la prova cosmologica,la quale pretende di dimostrare l’esistenza di

Dio partendo dall’esistenza degli enti;e’ la celebre prova utilizzata da San

Tommaso.L’errore in cui incorre e’ quello di adoperare il concetto di causa al di fuori

dell’esperienza ,cioe’ di fare un uso “illegittimo”,infatti il concetto di causa serve a

congiungere i fenomeni tra loro ma non connettere i fenomeni sensibili a Dio

-L’ultima critica e’ x il terzo tipo di prova,quella fisico-teologica (partendo dalla

constatazione dell’ordine e della bellezza del mondo giunge a un Dio sommo

ordinatore.Tale prova e’ + affascinante ma si basa sull’errore di ritenere che l’ordine

del mondo vada ascritto a una causa che al di la della natura ,quando invece si puo’

supporre che sia il frutto della natura stessa e delle sue leggi interne

-Questa prova non regge e rientra nell’uso scorretto del concetto di causa (come la

prova cosmologica), pk afferma che Dio sia la causa trascendente del’ordine del

mondo

LA FUNZIONE REGOLATIVA DELLA RAGIONE

-Concludendo,l’anima,il mondo e Dio sono gli “oggetti impossibili” della ragione finita

ed hanno funzione regolatrice

IL PROBLEMA DELLA MORALE NELLA CRITICA DELLA RAGION PRATICA:LA LEGGE

MORALE COME “FATTO DELLA RAGIONE”

-Dopo aver affrontato il problema d la conoscenza Kant si trova di fronte al problema

della fondazione della morale

-Nei sistemi tradizionali le norme morali venivano derivate dalle dottrine relative

all’essenza dell’uomo,dell’anima e di Dio

-Kant non può seguire questa strada,avendo giudicato tali idee come illusorie.Quindi

su quali basi fondare la morale ? Kant risponde nella “Critica della ragione pratica e

nella Fondazione della metafisica dei costumi”

-X fondare la morale Kant si propone di trovare le condizioni a priori necessarie ed

universali che la rendono possibile:una morale che non abbia i caratteri della necessità

e che non sia valida x tutti gli uomini.Ma dove è possibile rinvenire queste condizioni

a priori ? Non possono di certo risiedere nella “sensibilità”,che radicata nella

particolarità delle inclinazioni individuali e’ incapace di assicurare norme universali

-La soluzione Kantiana e’ che esse risiedono nella ragione:la legge morale e’ inscritta

in noi come un “fatto della ragione”

-La morale non necessita di una dimostrazione ma di una constatazione: e’ data in un

certo modo come un fatto della ragion pura (di cui abbiamo consapevolezza a priori e

di cui siamo indubbiamente certi;anche nell’ipotesi che l’esperienza non possa fornirci

alcun esempio della os

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

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