RIASSUNTO COMPLETO FILOSOFIA DELLA SCIENZA
-COS’E’ LA FILOSOFIA DELLA SCIENZA: La filosofia della scienza è un campo che si
occupa di analizzare la natura delle ricerche scientifiche e si propone di rispondere ad alcune
domande come: che cosa è una spiegazione scientifica e se le tesi possono essere giustificate o
meno. Il metodo migliore per comprendere quale sia la disciplina in grado di spiegare la natura
della scienza, è quello di definirla tramite i suoi domini fondamentali, ovvero logica, metafisica,
epistemologia, teoria del valore:
-Logica, è una scienza che studia gli argomenti e che in base a principi generali e li classifica in
validi e invalidi. Prima tra tutte troviamo la logica deduttiva in quanto essa ci dice che la figura di
riferimento è valida se partiamo da una ipotesi vera per raggiunge una vera tesi.
Le figure di ragionamento che possiamo definire più conosciute sono: Modus Ponens che consiste
in una regola di inferenza che convalida la premessa per convalidare la conclusione (afferma che se
p implica q e q è vera, allora p sarà una preposizione vera); Modus Tollens che consiste in una
forma di ragionamento che invalida la conclusione per invalidare la premessa (se p implica q e q è
falsa, allora anche p sarà falsa). Inoltre possiamo parlare di sillogismo, il cui fondatore fu Aristotele,
che ne parla come una “logica delle classi”, utilizzando informazioni sull’appartenenza di un
oggetto a una determinata classe (ad esempio gli italiani sono europei, i siciliani sono italiani,
dunque i siciliani sono europei/ premessa maggiore, premessa minore che fornisce una conclusione
corretta). All’interno della logica troviamo la Tavola della verità, ovvero tutti i valori possibili di
verità che possono essere assunti da una proposizione composta, a seconda di tutti i possibili valori
di verità associati alle proposizioni semplici.
-Metafisica, si propone di determinare quali sono e che natura hanno le categorie dell’esistente e
quindi se si può parlare di problemi dell’esistenza o fenomeni di natura mentale o spirituale.
-Epistemologia, si interessa al problema della natura e della possibilità della conoscenza. La
discussione, introdotta da Cartesio, secondo cui noi siamo stati creati da un genio malvagio che ci fa
vivere nell’illusione di un mondo reale. Platone, con la sua tesi sulla conoscenza vera e giustificata,
ritiene che quello che conosciamo è certamente vero, mentre quello che crediamo di conoscere
invece può essere anche falso. Da qui i Fondazionalisti paragonano la conoscenza ad una struttura
architettonica, che fanno appello alle credenze percettive per cui, noi percepiamo direttamente i dati
sensoriali che consistono in semplici qualità percettive e su di essi abbiamo credenze
completamente giustificate; l’approccio Coerentista, invece, va a favore della giustificazione della
relazione tra credenze: l’idea è che un insieme di credenze coerenti o incoerenti tra loro. Sono
coerenti se si giustificano l’una con l’altra (anche se nessuna di queste può essere indipendente dalle
altre). Il compito dello studioso è spiegare la correlazione tra le credenze.
-TEORIA DEL VALORE, un’analisi della fonte dei valori che riguarda l’etica, l’estetica e la
filosofia politica.
-LA LOGICA, DI COSA SI OCCUPA E COSA VALUTA: La logica nasce all’interno della
filosofia e cerca di spiegare come funziona il linguaggio umano, attraverso uno dei suoi usi più
nobili, il ragionare. Il suo fondatore fu Aristotele. La logica ebbe una svolta contemporanea a metà
dell’800, con l’inglese George Boole. Una volta prese le distanze da Aristotele, la logica diventa
sempre più matematica, inizialmente utilizzando strumenti dell’algebra per poi sviluppare un suo
insieme di operazioni e regole (In questo modo la logica diventa una branca della matematica,
caratterizzata dall’avere, anziché un dominio di valori numerici, solo due possibili valori vero
falso). In questo modo la logica diventa una branca della matematica, caratterizzata dall’avere,
anziché un dominio di valori numerici, solo due possibili valori: vero, falso. Il problema della
logica è la valutazione del l'argomentazione in cui sono importanti i due criteri: A)l’argomentazione
è tale che se le premesse sono vere anche la conclusione deve essere vere? B) e le premesse sono
vere? (quindi un’argomentazione si definisce valida quando soddisfa il criterio A, mentre
un’argomentazione che soddisfa A e B si definisce buona). La disciplina della logica sillogistica è
interessata principalmente al criterio A, cioè si propone di determinare se l’argomentazione è tale
che la verità delle premesse garantisce la verità della conclusione. La logica oggi è un campo
talmente ampio e diversificato, per cui si parla spesso di “logica X” dove “X “è qualche attributo
che corrisponde a una specializzazione della logica diventata campo di studi autonomo.
La Moderna logica simbolica cerca per risollevare a questo inconveniente; tale disciplina ha due
componenti: la logica enunciativa e il calcolo dei predicati. La logica enunciativa usa i connettivi
funzionali per costruire le proposizioni complesse, i connettivi sono espressioni come non,e,o, se
allora , se e solo se. Grazie alla tavola di verità si può mostrare il valore di verità delle varie
proposizioni complesse diventano da quelli delle proposizioni componenti. Nella logica
proposizionale le derivazioni si avvalgono di premesse e conclusioni che consistono in asserti
semplici o asserti complessi, una forma di derivazione valida è il Modus ponens e Modus tollens. Il
calcolo dei predicati rivela la struttura interna degli asserti di base utilizzati nella logica
proposizionale. La struttura è quella del soggetto predicato, per rappresentare la struttura si
sostituisce il soggetto dell'enunciato con una delle prime lettere dell'alfabeto in carattere minuscolo
e il predicato con una delle lettere dell'alfabeto in carattere in maiuscolo, per esempio con Pa, dove
p(è blu), a(il cielo).
-NEOPOSITIVISMO LOGICO E I LORO ESPONENTI: nasce negli anni 20 in Austria,
Germania, Polonia, all’idea che la scienza veniva considerata una fonte attendibile di conoscenza.
Questo termine affonda le sue radici nella filosofia di Comte, che dava risalto alla conoscenza
basata sull’esperienza. Egli considera la scienza il paradigma della conoscenza (dava risalto alla
conoscenza che si basava sull’esperienza).
I Neopositivisti, si propongono di chiarire la natura della scienza in modo tale da esplicitarne le
proprietà che la rendono una fonte attendibile di conoscenza. Distinguono il contesto della scoperta
che ha un carattere non logico (Kelule scopre la formula chimica del benzene mentre fissava una
fiamma e vedeva catene di atomi che si contorcevano come serpenti, improvvisamente uno di loro
si afferra la coda e gira a cerchio e quindi pensa che il benzene abbia una forma circolare) e della
giustificazione.
Per spiegare il concetto di giustificazione scientifica si avvalgono invece di 3 elementi:
-Teoria verificazionista del significato dei termini delle leggi scientifiche, secondo cui i
neopositivisti erano convinti che alcuni enunciati potevano essere verificati direttamente
dall’esperienza. Quando i neopositivisti definivano un asserto privo di significato non si limitavano
ad affermare la sua falsità ma l’incomprensibilità dell’assetto stesso. Il significato e le condizioni
che si registrano di un enunciato, stabiliscono la sua verità; quando le condizioni non si registrano
allora l’enunciato è falso. Possiamo parlare quindi di un resoconto del significato, noto anche come
teoria verificazionista del significato, ovvero per ogni enunciato x, x è dotato di senso solo se può
essere verificato. Quando un enunciato non possiede un metodo di verifica allora viene considerato
privo di senso.
-Modello Nomologico deduttivo della spiegazione e della deduzione: Per i neopositivisti, i
compiti fondamentali delle scienze erano la spiegazione e la previsione dei fenomeni naturali. La
spiegazione di un evento consiste in un asserto che deriva da leggi empiriche e fatti scientifici
antecedentemente noti. La deduzione svolge un ruolo essenziale nel modello neomologico
deduttivo, attraverso le leggi generali e condizioni iniziali (alcuni neopositivisti includono leggi
probabilistiche a questo modello, secondo le quali: dato un insieme specifico di condizioni iniziali
esiste una probabilità che ne seguirà un effetto specifico; in questo modo quello che verrà fuori sarà
qualcosa di più debole, quindi solo una dimostrazione che un certo tipo di evento è probabile ma
non certo). Empel ne ha proposto una modifica per rendere possibile le spiegazioni statistico
induttive che ci consentono di affermare che l’evento è altamente probabile (questa teoria però
risulta valida soltanto nel caso in cui le condizioni iniziali avevano il 50% di probabilità).
-La procedura per sviluppare leggi scientifiche secondo il metodo Ipotetico-Deduttivo: La
procedura per sviluppare leggi scientifiche viene chiamato metodo ipotetico-deduttivo. Questo
modello presuppone che dopo aver formulato un’ipotesi se ne accerti la verità. Hume si rende conto
che le prove induttive non avrebbero potuto stabilire in modo definitivo la verità di una tesi generale
in quanto è sempre possibile che esista un contro esempio per una tesi generale che non è stata
ancora scoperta. Tuttavia, i neopositivisti sostenevano che la raccolta delle prove a conferma
dell’ipotesi accrescono la nostra fiducia in quanto le previsioni confermate sono l’unico mezzo per
raccogliere le prove per la verità. Vennero poi presentati dei paradossi per revocare il presupposto
secondo cui le prove confermanti dovrebbero rafforzare la nostra credenza (il più famoso è il
paradosso del corvo= per ogni x, se x è F, allora x è G). Se F sta per «corvo» e G per «nero», la
legge «Tutti i corvi sono neri» è logicamente equivalente a «Tutte le cose che non sono nere non
sono corvi». La forma a cui l'asserto in questione è logicamente equivalente, richiede soltanto che si
prenda in esame cose che non sono nere e si controlli la previsione che queste cose non saranno
corvi. Ogni oggetto che non è nero e di cui l'osservazione ci informa che non è un corvo confermerà
la presunta legge.
-La concezione assiomatica delle teorie: I neopositivisti erano convinti che il modo migliore per
concepire una teoria era quello di considerarla una struttura assiomatica, sarebbe potuta essere utile
agli scienziati introducendo rigore nei discorsi
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