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Il male come assenza e la banalità del male
Quindi per lei Eichmann era un uomo che aveva smesso di pensare, che non aveva capacità di giudizio. All'interno dell'opera la Arendt ammette di essersi sbagliata perché se nelle "Le origini del male" aveva fatto sue le tesi di Kant, ora afferma che il male non ha radici perché il male non ha profondità e corre in superficie, mentre il bene si insidia nelle profondità, ponendo il male come assenza.
Lei insiste molto sul male come assenza perché per la Arendt il male è esito dell'ideologia che svuota l'essere umano della capacità di pensiero e giudizio. Quando Hannah Arendt accosta "banalità" a "male", non vuole affermare che il male è banale bensì vuole mettere in luce una verità più drammatica, ovvero che i crimini più gravi possono essere commessi anche da una persona normale che rinuncia alla propria capacità di critica e giudizio.
della sua teoria della "banalità del male". Secondo la Arendt, il male non è qualcosa di straordinario o eccezionale, ma è invece una condizione comune e quotidiana dell'umanità. Questa teoria si basa sulla sua analisi del processo di giudizio durante il processo di Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dell'Olocausto. La Arendt sostiene che Eichmann non era un mostro o un fanatico, ma un individuo ordinario che aveva perso la capacità di pensare criticamente e di distinguere tra il bene e il male. Secondo la Arendt, Eichmann era un esempio della "banalità del male", in quanto era un uomo comune che aveva aderito alle ideologie e alle istituzioni del regime nazista senza porsi domande morali. La teoria della "banalità del male" ha suscitato molte critiche, anche da parte di altri filosofi e storici. Alcuni sostengono che la Arendt minimizzi la responsabilità individuale e la complessità del male, riducendolo a una semplice mancanza di pensiero critico. Altri criticano la sua interpretazione del processo di Eichmann, sostenendo che non tiene conto del contesto storico e politico in cui si è verificato l'Olocausto. Nonostante le critiche, la teoria della "banalità del male" ha avuto un impatto significativo sulla filosofia e sulla comprensione del male nella società contemporanea. La Arendt ha sollevato importanti questioni sulla responsabilità individuale e collettiva, sulla natura del male e sulla necessità di un pensiero critico e di un giudizio morale.diuna tesi personale che pone al centro un'altra questione: quella dell'obbedienza cieca. Per lei il male è obbedienza cieca, la quale viene notata attraverso la sua idea che in Germania, sia tedeschi che ebrei erano uomini terribilmente obbedienti (sia i tedeschi che obbedivano agli ordini nazisti, sia gli ebrei che non aver reagito).Filosofia della prassi umana
La figura di Adolf Eichmann
Adolf Eichmann era un criminale nazista, che aveva trovato salvezza in Argentina sotto falso profilo, con il compito di logistico (ovvero organizzare il trasferimento degli ebrei). In particolare Eichmann era nato nel 1906 in Renania (catturato in Argentina a 54 anni), aveva compiuto degli studi fino alle superiori, in quanto non fu uno studente brillante, per poi intraprendere una scuola di avviamento professionale. Una volta uscito dal circuito scolastico, tentò di arrabattarsi lavorando:
- Operaio in una compagnia mineraria: assunto come operaio grazie al padre, che possedeva una
2) In una grossa società austriaca elettro-tranviaria: questa fu considerata come l'esperienza lavorativa più forte.
3) In una compagnia petrolifera (Vacum Oil): questa esperienza fu fondamentale perché instaura una forte amicizia con Caltel Brune, un giovane avvocato filonazista, che porta Eichmann a frequentare i circoli nazisti (anche se ancora non era totalmente convinto perché non conosceva nulla sia del mondo politico che del partito).
4) Carriera militare: dopo essersi trasferito in Germania, Eichmann conobbe un ufficiale tedesco che gli consentì di essere arruolato nelle SS (anche se lui non sapeva che cosa fossero e come funzionassero le SS), pensando di dover prestare servizio di scorta ad alti funzionari.
A causa di mancate doti militari, fin da subito venne collocato in un ufficio di raccolta informazioni.
lavorare come impiegato (in cui per molto tempo si trovò male perché lo considerava un lavoro umiliante); poi venne trasferito in un ufficio ebraico, ovvero l'ufficio B4, ritrovandosi capo della sottosezione di un ufficio sulla sicurezza nazionale della Germania (che si occupava di questioni ebraiche); dopo aver assunto questo ruolo, si sentì in dovere di svolgere la sua mansione documentandosi sulla questione ebraica (leggendo libri e lo studio dello yiddish) e anche viaggiando in Palestina (1937), sotto falsa identità, per conoscere la popolazione ebraica nei Kibbutz. Durante questo viaggio, gli venne l'idea di "aiutare" gli ebrei ad ottenere una terra, per realizzare uno Stato, attraverso una emigrazione forzata (trasferendo intere comunità ebraiche nelle isole Mauritius), durante il periodo in cui incominciava a circolare l'idea della soluzione finale del problema ebraico. Politicamente, la sua educazione politica fu moltodebole ma nel corso degli anni diventafortemente ideologico, definendosi lealista (in cui il suo compito era quello di essere leale neiconfronti della Germania nazista) e realista (in cui cercava di realizzare la volontà degli ebrei, cioè avere una propria patria). Infatti nelle sedute processuali egli si definì come un salvatore del popolo ebraico perché la sua idea era dare agli ebrei quello che volevano ma, per giustificarsi dal crimine, questo progetto non era nei piani del Terzo Reich. Un altro compito di Eichmann, nei Paesi occupati, era quello di requisire i treni e di pianificare il trasferimento delle popolazioni ebraiche, per ripulire i territori dalla presenza ebraica, in maniera pignola perché calcolava perfettamente la capacità di capienza dei campi di concentramento. Dopo la guerra, Eichmann si rifugiò prima in Italia per 6 mesi, dove fu catturato dagli Alleati, e poi si trasferì in Argentina assumendo il nome di Ricardo.Clement. In Argentina, con l'obiettivo di trovare una sistemazione, lavorò prima in ambienti umili e poi fu assunto presso la Mercedes a Buenos Aires (dove costruì la sua casa in periferia, venne raggiunto dalla sua famiglia e scoperto dagli uomini del Mossad). Qui condusse una vita molto tranquilla ma senza prendere distanza dal suo comportamento durante il Terzo Reich, che lo porta a commettere degli errori, che lo portano all'arresto da parte del Mossad, come per esempio: 1) La pubblicazione di un necrologio firmando con il suo vero nome. 2) La partecipazione ad un circolo nazista, tenuto da Sassen. A contribuire alla costruzione del ritratto di Eichmann ci fu anche il lavoro di Bettina Stangneth, una filosofa della morale tedesca, che sostiene, grazie alla possibilità di ascoltare le registrazioni audio, che Eichmann fu un nazista convinto, carrierista e imbevuto di ideologia (e non la figura che Arendt aveva descritto nella "La banalità del male").male”) che voleva difendere la purezza dellarazza tedesca dalla contaminazione ebraica.Questi studi hanno fatto molto scalpore in quanto lei lavorò in maniera rigorosa:
- Usando un metodo storico.
- Ispezionò in 30 archivi internazionali per verificare le varie fonti.
- Studiò migliaia di documenti.
- Lesse 1300 pagine dattiloscritte.
Filosofia della prassi umanaAnalisi del film “Hannah Arendt”, Von Trotta11 aprile 1961, 15 anni dopo il processo di Norimberga, inizia il processo di Eichmann: HannahArendt si reca fisicamente a Gerusalemme per seguire lo svolgimento di questo processo,composto da 120 sedute, con il ruolo di corrispondente per la rivista “The New Yorker”.All’interno della rivista, la sua presenza era un evento significativo perchè la Arendt era diventatafamosa nel mondo della filosofia (grazie alle opere come “Vita Activa”, “Le origini deltotalitarismo”); quindi la sua firma per la
Rivista era molto importante. Un elemento particolare, che la porta a critiche, è il fatto che la Arendt decise di pubblicare le 5 corrispondenze, sotto il titolo "La banalità del male", solo alla fine del processo (che corrisponde con la condanna a morte di Eichmann) avvenuto il 31 marzo 1962. Con questi 5 articoli, lei ha l'obiettivo di comprendere ciò che era accaduto in Europa (anche se comprendere non significa perdonare).
Entrando in particolare, la regista Margareth Von Trotta dedicherà la sua pellicola a queste vicende, raccontando il periodo della controversia; questa pellicola è un "biopic", suggerendo che questo film è di tipo biografico, in cui le vicende storiche si intrecciano con una narrazione interna esistenziale.
Von Trotta è una regista colta che viene dal teatro (cosa che si nota dalla macchina della regia che è molto rallentata) e, come regista di lavori teatrali, lei ha spesso lavorato sui
ritrattifemminili piuttosto disturbanti (come per esempio alcuni suoi lavori sono stati dedicati ad "eroinepolitiche" come Rosa Luxemburg).Nella sua pellicola lei fa una scelta cronologica perché lavora su un arco di tempo ridotto (dal1961 al 1964, periodo della controversia), facendo vedere la genesi dei 5 articoli arendtiani; lei faquesta scelta per diverse ragioni:- Dal punto di vista economico.
- Paura di consegnare un soggetto astratto.
- Evitare di indebolire il personaggio di Hannah Arendt.
Quello di caratterizzare:
- L'evento.
- Il personaggio di Hannah Arendt.
In questo modo, attraverso l'utilizzo dei tag html, il testo risulta più chiaro e organizzato.