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NON
dobbiamo scegliere il diritto la morale sennò colasserebbe la morale sul diritto , per loro
non
questo è il modo di salvare la democrazia e così il neocostituzionalismo coincide con il
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giusnaturalismo. Nel 4 capitolo ( il paragrafo è da leggere), ci dice che l’ordinamento giuridico è
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un sistema ordinato di norme ( il sistema del diritto romano , stato giurisdizionale), il paragrafo ci
dice che dopo questi sistemi sono nate le teorie del diritto giuspositivistiche ( Kelsen e i due tipi di
non reggerà più
ordinamento che ha concepito ), però questa distinzione perché ci sono norme
che sono applicate per sussunzione ma in alcuni processi ci riferimento al contenuto morale per
risolvere il caso e poi ci sono le regole e principi , ciò ci dice che la distinzione di Kelsen è un modo
in cui noi possiamo identificare nei nostri sistemi a volte il carattere dinamico e a volte il carattere
statico e a volte tutte e due insieme , Barberis dice entrambi i principi di validità valgono , ci sono
palesi violazioni sia del criterio statico sia del criterio dinamico come un legislatore che produce una
norma illegittima, sia perché possiamo parlare della norma statica e dinamica possiamo dire che
una norma è valida per eccezione di validità formali e sostanziali , se invece è valida solo per motivi
formali allora vuol dire che vige (vigenza) tutto questo lo dice Luigi Ferraioli, a pag 144 troviamo un
modello misto sia statico che dinamico in cui Barberis dice che è un modello teorico tra diritto e
normatività generale con cui si intende la morale e l’etica Giustizia
c
ti
Atini
regole
Il cerchio più interno sono le del legislatore che però devono essere affibbiate a principi
costituzionali , che legittimano queste regole , il cerchio più grande sta fuori dall’ordinamento ma
valori
influenza quest’ultimo , nei c’è la normatività generale , qualcosa che interessa la società ma
che non sono esaustivi di tutti gli interessi della società . Ogni sistema giuridico ha anche rapporti
con l’esterno. Barberis dice che non si esaurisce nello schema la validità dell’ordinamento dello
stato costituzionale , se avessimo una costituzione ingiusta rimarrebbe il problema dei valori che
non sono più giusti , quindi la legittimità non esaurisce il problema tra costituzione e diritto
giustizia
legislativo . La non è sempre qualcosa che è racchiusa all’interno dell’ordinamento. Nel
momento in cui i valori extra giuridici vengono selezionati la normatività generale è estremamente
fitta di valori , avremmo potuto includere tante cose come la religione , come avremmo potuto
pluralistico
escludere altri valori . Noi abbiamo scelto valori che hanno un significato , e non
monistico. Il pluralismo etico dice che i valori presenti nella costituzione sono sullo stesso piano con
il medesimo atto formativo , vuol dire che c’è un conflitto reale che deve essere risolto tra valori ,
bilanciamento monistica
quindi ci deve essere un . In una concezione invece si scelgono tanti
valori ma li metto in un ordine di importanza. Quindi secondo Barberis il rapporto tra diritto e morale
esce dai confini dell’ordinamento, il fatto di avere un sistema ci fa però risolvere vari problemi come
quello della validità oppure risolviamo problemi di validità di tutto il sistema ( Kelsen e Hart) Il
nessun ordinamento giuridico
paragrafo , poi parla della coerenza e competenza e ci dice che è
in se per se del tutto coerente e competente, ci sono dei 2 modi per risolvere il rpnkema della
coerenza e la competenza e sono la norma generale esclusiva ed è sostenuta da Kelsen che ci
dice che tutto ciò che non è espressamente regolato dal sistema è facoltativo , la mora,generale
includere
inclusiva che invece è del nostro ordinamento è lo stesso da nel nostro ordinamento
principio autodescrizione
secondo analogia legis e iuris ed è il di dell’ordinamento. ( tutto questo
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è il paragrafo che è da leggere) .
XXX lezione
Capitolo 3 ( paragrafo 6), il diritto crea delle istituzioni, che è il pensiero delle regole secondarie di
Hart, l’istituzionalizzazzione nei termini di Barberis chiarisce che le norme secondarie sono per
Barberis dei principi . Riguardo alla coerenza e alla competenza se noi ragioniamo in termini di
sistema giuridico, tutti i problemi teorici , interpretativi e anche di coerenza e competenza c’è li
abbiamo perché abbiamo definito l’ordinamento giuridico come un sistema . Normativamente
parlando tutti gli ordinamenti sono completi , descrittivamente parlando non lo sono . La
completezza è un requisito normativo , non si può immaginare che dentro un ordinamento giuridico
un giudice dica che “non c’è la soluzione”. La soluzione la devo trovare , ci dobbiamo riferire alle
lacune dell’ordinamento per cui si manifesta l’esigenza di ricorre ad una norma implicita perchè non
c’è una norma esplicita ( analogia legis e analogia iuris). Davanti al problema della coerenza
vediamo la ridondanza delle norme , c’è ne sono troppe e a volte sono in conflitto tra di loro , per
scegliere le norme ci sono tre criteri (gerarchico, cronologico e di specialità). La coerenza è un
requisito normativo , secondo Kelsen l’ordinamento è quello che è, non deve essere perfetto. 5
ricordati processo mentale che l’interprete utilizza e l’esito
capitolo, che l’ambiguita sta tra il
finale di questo processo mentale , l’interpretazione giuridica è il significato della norma, se un
interpretazione è vista come esito devo rendere esplicito il motivo per cui sono arrivata al suo esito,
da un lato abbiamo il ragionamento e dall’altra l’interpretazione, al paragrafo 3 Barberis ricorda
l’interpretazione formalistica, mista e scettica/realista. Tutto ciò che il manuale dice sul
modello sillogistico
ragionamento giuridico si rispiega sul , Beccaria di fronte all’ipotesi che
l’ordinamento fosse in mano a dei giudici ha avanzato l’idea che la giustizia del diritto apparteneva
a ragionamenti che sottraevano questi poteri ai giudici ,in cui il giudice può solo applicare le norme
del legislatore, Beccaria dice che se il giudice estraesse due soluzioni allora saremmo di fronte alla
morte del diritto. Il sillogismo non ha certezza dimostrativa , dipende dalle premesse, il sillogismo
non è il modo in cui rappresentiamo il ragionamento del giudice , non è possibile ricostruire
quindi non è il modo in cui il giudice decide ma è il modo in cui il
l’intenzione del giudice ,
giudice motiva la sua decisone . Il sillogismo è un modello di rappresentazione della motivazione
giudiziaria , ma che rapporto c’è tra verità e giustizia? Noi non abbiamo la certezza dimostrativa ma
ragioniamo sulla vera somiglianza , lo sforzo epistemico dentro un processo è enorme , c’è una
verità dei fatti e la verità processuale .
distinzione tra la Il modello sillogistico non ci dice come sono
state svolte le promesse , per questo nasce l’ermeneutica e altre discipline che ci dice come si
Aristotele
trovano le promesse.Il più grande teorico della retorica giuridica è , insieme a
Quintilliano Cicerone
e e ci dicono che per ricostruire dei fatti ci vuole una teoria rappresentativa
che da sostanza ai processi , la retorica nasce per parlare del ragionamento giudiziario .
MA EFFI
DIRITTO
E FATTO
M GIUSTIFICAZIOE
E IN FATTO
ESTERNA
i GIUSTIFICAZIONE
ECONCLUSIONE INTERNA IN
DIRITTO
Il modo in cui giustifico il fatto è una rappresentazione esterna al ragionamento, se ho scelto delle
premesse , non sia spiega nel ragionamento perché esso spiega la conclusione . Lo schema
sillogistico non spiega il contesto di scoperta della decisone , c’è da ricostruire tutto
XXXI lezione
(5 capitolo), ogni attività interpretativa è anticipata da un ragionamento giuridico che ha bisogno di
una motivazione . Nel 4 capitolo ci sono tutte le teorie dell’interpretazione . Quando l’interpretazione
sillogismo non
di una norma sfocia nell’ambito applicativo sfocia nel che è un problema perché
giustificazione
decisone applicativa
rappresenta la ma è la della decisone applicativa ( già presa
dentro un processo) . Se si da P si da Q , si da P quindi è la conclusione è Q, questa è la decisone
NON LO E’,
deduttiva secondo Beccaria , ma io ho modelizzato il ragionamento , secondo lo
modus
schema dell’altra lezione il sillogismo non ci dice come ho identificato le promesse , non è il
pones , lo è solo formalmente , nel ragionamento giuridico le contenute delle premesse sono
fondamentali ( il caso che sto esponendo , come ho interpretato la norma ), sono ragionamenti
INDUTTIVI NON norma
DEDUTTIVI , per interpretare una ci sono molti canoni interpretativi quindi
oggettiva
in che senso quella premessa rappresenta la scelta di verità ? Non lo è. A secondo del
fatto
mio ragionamento interpretativo anche il viene interpretativa diversamente , neanche quella
oggettiva abduttiva,
dimostra una verità , ha una natura vuol dire che il fatto è defettibile ,
NESSUNO SA VERAMENTE QUALE FATTO SI DEVE GIUDICARE IN UH
controvertibile .
PROCESSO , nessuno lo ha toccato , nessuno lo ha visto . La certezza del dritto è il focus di un
interprete in un ordinamento , ecco perchè canonizziamo i processi interpretativi , il problema è non
ci sono dei nostri ordinamenti dei canoni di secondo livello ovvero dire quali sono le situazioni in cui
si deve scegliere l’interpretazione letterale rispetto a quella psicologica ad esempio . Per ciò non
possiamo parlare di deduzione in senso stretto . Se avviene un delitto ( stupro) , se c’è stata
violenza allora ci sono delle prove Se ci sono delle prove è avvenuta una violenza
sbagliato
( questo è il ragionamento deduttivo, Aristotele dice che è come metodo di valutazione).
SET
p SERA
x̅ conclusione
Non è una deduzione non garantisce la certezza della .Aristotele diceva che le masse
di comune esperienza vengono usate chi indaga è restituire a tutta la comunità un ragionamento
conclusione
certezza
che sia plausibile. Quindi la della non c’è , qualcuno può confutare il
non
ragionamento giuridico ( ci sono segni di violenza quindi non c’è stata una violenza ).
SE PSA
Sia Kelsen che Hart