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VITA E OPERE

Freud nasce nel 1856 a Freiberg da una famiglia di religione ebraica. Studia medicina

a Vienna. Si dedica in un primo tempo a studi di carattere neurologico, quindi alla cura

dell'isteria e delle cosiddette "malattie nervose". Nel 1900 esce la sua prima opera,

L'interpretazione dei sogni, e poco dopo nasce l'Associazione psicoanalitica

internazionale. In questo periodo Freud pubblica altri saggi importanti, tra cui

Psicopatologia della vita quotidiana, Tre saggi sulla teoria sessuale e Introduzione

alla psicoanalisi. Con alcuni suoi discepoli sorgono ben presto dissensi: Adler e Jung

lasciano il movimento per fondare scuole di pensiero indipendenti. Negli anni che

seguono Freud applica la psicoanalisi anche ad altri ambiti, tra cui la religione e i

fenomeni sociali. Nel frattempo matura novità teoriche significative, evidenti in Al di

là del principio di piacere e in Introduzione alla psicoanalisi. Nel 1923 gli viene

diagnosticato un tumore al palato e negli anni Trenta, a causa del nazismo, è costretto a rifugiarsi a Londra,

dove muore nel 1939.

LE ORIGINI DEL METODO PSICOANALITICO

Quando Freud studiava medicina, tra le varie malattie nervose era molto diffusa l'isteria, che la scienza del

tempo faceva dipendere da una lesione organica non meglio specificata. Si distanziava da questa

convinzione il medico francese Charcot, il quale, sospettando un'origine psicologica, ipnotizzava le pazienti

per ordinare loro di far sparire i sintomi patologici. Collaborando con Breuer, Freud si convince che i

sintomi isterici siano la conseguenza di un disagio psichico non cosciente e in un primo tempo utilizza

l'ipnosi per far raccontare alle malate le loro ossessioni o episodi spiacevoli del passato (talking cure: cura

mediante parola). Il dialogo si rivela catartico, ma il risultato non è duraturo. Freud decide allora di

eliminare l'ipnosi e di far parlare la paziente a ruota libera (libere associazioni), nel tentativo di superare la

resistenza opposta dalla mente al recupero della situazione spiacevole che è all'origine della patologia.

Sono chiari alcuni punti basilari della psicoanalisi:

la mente è costituita da un'ampia parte inconscia;

1. l'inconscio è formato da contenuti sgradevoli "rimossi";

2. i contenuti inconsci rimossi continuano a influenzare il comportamento;

3. il recupero dei contenuti rimossi e la loro interpretazione da parte del terapeuta è la via della guarigione .

4.

IL CASO DI ANNA O.

Anna era una giovane donna appartenente a una famiglia viennese che presentava una sintomatologia seria:

era colta da disturbi visivi, tosse nervosa, stati di alterazione della coscienza e subiva una paralisi quasi

completa. Quando Breuer arrivava a casa sua procedeva a ipnotizzarla e nel dialogo emergevano immagini

angosciose che avevano tormentato la donna; al termine del trattamento la donna era più serena, ma gli

effetti del colloquio avevano una durata limitata e il giorno dopo la trovava nelle stesse condizioni del

giorno prima. La scoperta decisiva avvenne per caso: Anna aveva molta sete ma alcune settimane bere le era

diventato impossibile, perché appena tentava di avvicinare il bicchiere alla bocca lo respingeva. Durante

l’ipnosi raccontò che un tempo prima entrando nella stanza della sua dama di compagnia aveva visto la

donna che faceva bere dell’acqua al suo cagnolino direttamente dal proprio bicchiere e la scena l’aveva

disgustata e irritata. Dopo aver raccontato l’episodio, Anna chiese dell’acqua e beve avidamente

svegliandosi dall’ipnosi con il bicchiere in mano. I sintomi scomparvero definitivamente. Quindi il ricordo

della scena disgustosa era stato rimosso dalla coscienza. L’episodio era stato apparentemente dimenticato e

il sentimento di rabbia ad esso connesso non erano scomparsi nella mente della donna ma avevano

continuato ad agire a livello dell’inconscio dando origine a questo sintomo.

IL CUORE DELLA PSICOANALISI FREUDIANA

Freud si accorge che per accedere all' inconscio, esiste una via privilegiata, ovvero l'interpretazione dei

sogni. Questi sono l'appagamento virtuale di desideri inconsci che, essendo socialmente e moralmente

inaccettabili, vengono inconsapevolmente "censurati" e resi irriconoscibili. Il sogno ha 2 livelli di contenuto:

quello patente: il sogno come lo ricordiamo, parte evidente

o quello latente: il vero messaggio che il terapeuta deve svelare, la parte nascosta.

o

Il mascheramento del desiderio avviene mediante il lavoro onirico, le cui operazioni principali sono la

condensazione (fusione in una scena) e lo spostamento (trasferimento dell’attenzione).

All'origine delle nevrosi Freud colloca uno sviluppo sessuale non corretto. Nei Tre saggi sulla teoria

sessuale teorizza l'esistenza di una pulsione sessuale, la libido, il cui sviluppo si articola in diverse fasi:

Nella fase orale (1-2 anni) il bambino trae piacere dalla nutrizione;

1. nella fase anale (2-4 anni) dal controllo degli sfinteri;

2. nella fase fallica (4-6 anni) si concentra sugli organi genitali, pretende l'amore esclusivo del genitore

3. di sesso opposto e desidera eliminare il genitore dello stesso sesso (complesso di Edipo);

nella fase di latenza (6-11 anni) la sessualità si affievolisce;

4. nella fase genitale (dagli 11 anni) il desiderio si orienta verso altre persone.

5.

TERAPIA PSICOLOGICA

Gradualmente, da pratica terapeutica la psicoanalisi diventa una teoria della struttura e dei meccanismi

fondamentali della psiche umana. Moventi del comportamento sono le pulsioni, eccitazioni di origine

interna che introducono uno squilibrio nella distribuzione dell'energia dell'organismo. L'energia libidica

reclama di essere "scaricata" su un qualche oggetto: in tal modo, il ripristino dell'equilibrio genera piacere

(principio di piacere). La presenza di divieti, pericoli o impossibilità pratiche (principio di realtà)

rende impossibile l'immediata soddisfazione della pulsione, che viene repressa o orientata verso oggetti

diversi da quello originario.

All'inizio Freud cataloga le pulsioni come:

• sessuali: seguono il principio del piacere e sono a servizio della sopravvivenza della specie,

• autoconservazione: seguono il principio di realtà e tendono a salvaguardare la vita del singolo

individuo.

In un secondo momento, a questo dualismo Freud ne sostituisce un altro, distinguendo tra pulsioni di vita

(Eros) e pulsioni di morte (Thanatos).

Per quanto riguarda la descrizione della psiche, Freud elabora 2 topiche:

nella prima, la mente è vista come un insieme di "luoghi" (tópoi): «Inconscio», che contiene i

o contenuti rimossi ed è inaccessibile; il «Preconscio», che comprende rappresentazioni non presenti

all'attenzione ma facilmente richiamabili; il «Conscio», costituito dai contenuti su cui è focalizzata

l'attenzione.

per la seconda topica la psiche è strutturata in tre sistemi funzionali: l’«Es», costituito dalle pulsioni

o innate, irrazionale e totalmente inconscio; il «Super-Io», consapevole soltanto in parte e

corrispondente alle regole morali e sociali gradualmente introiettate e fatte proprie dal soggetto;

l’«lo», che ha il compito di mediare tra le esigenze dell'Es, del Super-lo e della realtà, e che è

consapevole soltanto in parte. La salute mentale è il risultato di un delicato e dinamico equilibrio tra

queste parti della psiche.

FENOMENI SOCIALI

In Totem e tabù fa dipendere le prime strutture sociali dell'umanità dall'idealizzazione della figura paterna,

che viene identificata con il totem di una tribù e dai divieti a questo connessi (i tabù), vale a dire la

proibizione di uccidere il totem e di avere rapporti sessuali con donne appartenenti al proprio gruppo sociale.

Nell'opera L'avvenire di un'illusione, mostra poi che anche la religione nasce dall'idealizzazione della figura

paterna, e dalla sua proiezione in una presunta entità divina, a cui si chiede protezione.

Nel Disagio della civiltà, sostiene che la civiltà implica la rinuncia alla soddisfazione delle proprie pulsioni,

le quali vengono sublimate, cioè "deviate" verso mete diverse rispetto a quella originaria, e socialmente

accettabili. L'arte è un tipico esempio di sublimazione pulsionale.

Bergson (1895-1941)

LO SPIRITUALISMO

Lo spiritualismo che si sviluppa in Francia nella seconda metà dell'Ottocento ha come scopo la difesa della

libertà umana contro il determinismo materialistico. A tal fine, Ravaisson-Mollien propone una

concezione della realtà come manifestazione di un'unica sostanza dominata dalla spontaneità. Quest'ultima

caratterizza la soggettività, ma in forza dell'abitudine assume i tratti irrigiditi dell'oggettività. In modo

analogo, Boutroux sostiene che anche in natura esiste uno spazio di libertà, ovvero di assenza di necessità,

che egli definisce contingenza e che si coglie soltanto passando a un livello di spiegazione della realtà

diverso da quello della scienza.

VITA

Nato nel 1895 da genitori di religione ebraica, Bergson riceve una formazione non soltanto

filosofica, ma anche matematico-scientifica. Superata una certa ostilità iniziale da parte degli

ambienti accademici, ottiene fama e successo, fino ad essere chiamato a collaborare con il

presidente Wilson per il progetto della Società delle Nazioni, e ad ottenere il premio Nobel

per la letteratura nel 1927. Negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale si avvicina al

cattolicesimo, ma per solidarietà verso gli ebrei discriminati dai nazisti rifiuta di convertirsi.

Muore nel 1941. Le sue opere principali sono il Saggio sui dati immediati della coscienza,

Materia e memoria, l'Introduzione alla metafisica, L'evoluzione creatrice e Le due fonti

della morale e della religione.

IL TEMPO

Nel Saggio sui dati immediati della coscienza, Bergson polemizza contro l'approccio sperimentale adottato

da Fechner in ambito psicologico, sostenendo che la vita della coscienza è libera e non può essere indagata

con gli stessi strumenti usati per studiare la materia. A tale proposito introduce la distinzione fra il tempo

studiato dalla scienza e il tempo che caratterizza la vita della coscienza.

• Il tempo della scienza è il tempo spazializzato (paragonato a una ), costituito di istanti

collana di perle

fra loro identici e separabili gli uni dagli altri, che lo rendono misurabile e reversibile.

• La vita della coscienza consiste in un flusso di sensazioni, pensieri, emozioni e ricordi che si succedono

senza separazione e distinzione, sfumando gli uni negli altri. Il tempo della coscienza è la durata reale,

nella quale ogni istante è unico,

Dettagli
A.A. 2023-2024
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara.Cernuschi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Marinovich Marina.