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Estratto del documento

Gli studiosi si sono domandati se oltre alla Vita Nuova si possono stabilire dei legami con le Rime

→ per la tradizione delle Rime (extravagante) si può dire che sicuramente un pò di influenza c’è

stata. L’opera del buen amor è un’opera di parodia sacra e quel sonetto analizzato era un’opera di

parodia sacra: 1) Cruz cruzada panadera (copla 108-122 del LBA)→ volge in modi basso-mimetici

e osceni la passione di Cristo. 2) copla 372-387 → fa il verso agli inni delle ore liturgiche e ai salmi

3) copla 1225 → allude in modo blasfemo all’entrata di Cristo a Gerusalemme sostituita dall’entrata

di DOn Amor, che tutti laici e religiosi, vogliono accogliere nelle loro case.

Conoscenza da parte dell’Arcipreste delle liriche non accolte nella Vita Nuova, ma ad essa

sostanzialmente affini, potrebbe essere dedotta da una precisa parodia del Vangelo, coincidente

nei due scrittori → LBA 595 e 701 con Rime 38.

Copla 595:

[quexa→ squassare → colpire violentemente]

 dittologia sinonimica → fare 3 scelte di traduzione: traduzione rispettando il significato in

 modo letterale, oppure un unico significato tra i due, oppure la considero un’endiadi

(copia di parole in cui separo le due parole, ma l’una è usata a completamento dell’altra)

→ tenere solo coperto, dato che nascosto deriva da coperto

il fuoco viene personificato

“il fuoco distrugge più forte nascosto e coperto,

rispetto a quando si dirama giocondo e scoperto,

poiché questo è il cammino più sicuro e certo,

nelle vostre mani consegno il mio cuore aperto.”

Problemi riscontrati nel corso di questa traduzione: Consapevolezza etimologica, opportunità di

utilizzare intertestualità, riconoscere una fonte, dittologia.

Copla 701:

“dopo arrivò in casa una vecchia esperta,

disse: “signora, per fortuna siete venuta”

tra le vostre mani metto la mia salvezza e la mia vita,

se voi non mi soccorrete la mia vita è perduta”

Tra sacro e profano: Madonna e la Madonna

La lirica medievale europea ha come modello la lirica provenzale → parla dell’amore esaltando la

donna → donna vista come irraggiungibile, inaccessibile, rispetto a cui l’uomo si sente in un

rapporto di signora/servo. Lo stesso termine “donna” deriva da “domina”. Tutto è simbolo di

qualcos’altro → allegoria → habitus mentale dell’uomo medievale → mentalità che viene applicata

a tutto. Uomo medievale ragiona tramite allegoria. Anche la donna è allegoria, perché tale lirica è

ambigua, parla della donna, ma sembra quasi stia parlando di qualcos’altro → sembrava si stesse

parlando del signore del feudo. La donna è quasi sempre una pura astrazione, modello

polifunzionale → generato da un mix tra Bibbia, sant’ Agostino e Boezio. Bibbia → Cantico dei

Cantici → donna: contadina umile, parla dell’amore nei confronti di chi scrive il canto. La chiesa

come corpo fecondato da Cristo, donna come Chiesa → Bibbia che allegorizza la donna. Agostino

immagina la sapienza come una donna. Boezio immagina la filosofia come una donna.

Ballata di Dante → I mi son pargoletta bella e nova → diverse stanze → ballata → la ripresa

dovrebbe essere ripetuta come un ritornello. Ripresa è composta da tre versi in questi casi. Se la

ripresa è di tre versi è mezzana, meno di tre versi minore, più di 3 è grande. Questa ballata parla di

una pargoletta che non è considerata come una donna.

Lezione 12

I mi son pargoletta bella e nova → ballata mezzana → 3 stanze di sette versi ciascuna → si apre

con un inizio in medias res, sulle parole di un personaggio, e con un discorso diretto da parte di

una giovane.

“Io sono una pargoletta bella e inedita (mai vista), e sono venuta al vostro cospetto per mostrare

agli altri delle bellezze del luogo da cui vengo. Io vengo dal Paradiso e ci tornerò per dare piacere

attraverso la mia luce agli altri (del cielo) e chi mi vede e non prova amore non capirà mai cosa sia

l’amore. Quando la natura mi richiede a colui che volle accompagnarmi a voi (Dio) non rifiuta nulla

di bellezza (la natura ha chiesto a Dio di poter creare questa donna e Dio non ha posto alcun rifiuto

sui termini di bellezza)” → la donna nella lirica d’amore viene interpretata in vari modi, basta

sostituire al termine “donna” una parola per creare un’allegoria → in questo caso funziona così →

si sostituisce con il termine Vergine Maria → viene dal Cielo dove è regina, l’amore vero è Cristo,

chi non si innamora di lei non arriverà mai a Cristo, dato che è stata lei a partorirlo. In realtà non

abbiamo prove sul fatto che Dante abbia inteso il tutto sotto una forma allegorica.

“Tutte le stelle mi piovono (negli occhi della donna) la loro luce (immagine degli astri/ quello che

accade nei comportamenti degli umani accade per influsso degli astri) e una potenza che la rende

unica. Solo un uomo che sa cos’è l’amore può conoscere quanto io sia bella” → gli occhi di stelle

sono un attributo mariano → Maria quando viene incoronata, è incoronata da 12 stelle.

subentra l’io lirico: “queste parole si leggono nel viso (quindi lei non parla, ma sembra che le sue

parole vengano dettate dalla sua espressione facciale) di un angelo che io ho guardata, sono a

rischio di morire, perché io ricevetti una tale ferita (dalle stelle) amore e questo amore mi ha ferito

e mi ha fatto venir da piangere e da quando ho visto l’apparizione non smetto di piangere” → la

Madonna è in realtà una donna dai tratti potenti e si discosta tra tratti mariani classici → la potenza

sopraffa il poeta → ha dei tratti micidiali che provocano dolore → uno dei motivi per il quale questa

ballata non è stata accolta nella Vita Nuova → perché donna non dovrebbe portare alla sofferenza,

ma alla salvezza. Maria è corredentrice.

Juan Ruiz → la Glossa dell’Ave Maria → testo in spagnolo → è uno zejel: particolare di origine

araba con un estribillo tetrastico e 6 strofe decastriche → sembra quasi una ballata → introduzione

con estribillo → cambia la misura dei versi: ottonari + 4y → al termine di uno strofa si riprende i

versi dell’estribillo: come una ballata. Questo è un inserto lirico introdotto in miscellanea.

Nell’estribillo troviamo la salutatio: il saluto che l’angelo fa quando appare alla Madonna. Ogni

strofa si apre con un pezzettino dell’Ave Maria in latino: glossa → prendere un brano di frasi in

latino e lo traduco e lo spiego tramite glossa. Il nostro arciprete aggiunge delle lodi alla Madonna.

La nascita di questa preghiera è medievale e secondo alcuni studiosi ( Morreale) l’Arciprete non

sapeva la seconda parte di essa; per questo egli non la analizza. Si nota autonomia contenutistica

→ libera di aggiungere cose che vadano oltre la parte in latino, anche se non si raggiunge livello di

dispersione che fanno altri colleghi dell’Arciprete: per loro glossa è solo elemento strutturale e non

contenutistico, per juan Ruiz è contenutistico.

“Ave Maria gloriosa, Vergine santa preziosa, quanto sei misericordiosa sempre.” → preziosa:

attributo comune per i santi.

“Piena di grazia, senza macchia, avvocata per la tua pietà Signora fammi questo miracolo

singolare. Orsù per la tua bontà preservami sempre da una morte rovinosa, perché io lo ho di te. O

bella, notte e giorno (vocativo)” → viene definita Signora → senza macchia: Immacolata

concezione. Lei la deve saltare da una morte dell’anima.

“stella risplendente, medicina delle preoccupazioni, volto incantevole, rilucente, senza macchia di

peccati, per i tuoi gaudi preziosi ti imploro che mi preservi, rosa pura, dalla follia/colpa” → la

luminosità si trova anche in Dante. → rosa: emblema della donna + fiore paradisiaco.

“senza eguali, essendo Vergine, concepisti, lodata dagli angeli nell’alto dei Cieli, per il figlio che

partoristi, per la grazia che ottenesti, o fiore e rosa benedetta, guardami e guidami” → preghiera è

una ricerca di protezione. Dal punto di vista fonetico → Flor non fa come flamma → perchè è un

francesismo → in spagnolo flor è femminile come in francese.

“Tra le donne eletta Santa Madre, rifugio dei cristiani, ben onorata dai santi, tuo padre è tuo figlio.

O Vergine, dalla gente maligna tienimi lontano” → -anza è un provenzalismo. Secondo alcuni,

questa gente maligna sono i diavoli, che sono gli antagonisti della Madonna.

“Benedetto il frutto, gioia e salvezza, del lignaggio umano che salvasti da tristezza e perdizione,

mentre per il nostro male e la nostra rovina il demonio, cosa suzza, con le sue arti ingannatrici, nel

carcere periglioso già metteva.” → sozzo è epiteto per il diavolo. Il carcere periglioso: inferno,

perché il diavolo non può più spostarsi da lì, è stato messo lì da Dio.

“del tuo grembo, fiore non toccato, per la tua grande santità preservami dall’errore per continuare

la mia vita nella bontà, che meriti eguali con i santi, meravigliosa. O Maria!” → latino e volgare in

questa strofa.

Questo testo può essere considerato una ballata per la sua struttura. Utilizza un lessico in volgare

per glossare una preghiera latina, utilizzando scelte lessicali che possono essere applicate ad una

donna in carne ed ossa.

Lezione 13

Il Cancionero de Baena e Francisco Imperial → la lirica in Castiglia nasce nella seconda metà del

300, prima era lirica in lingua gallego-portoghese. Lingua e genere nel Medioevo spesso vanno di

pari passo o si influenzano molto. In Castiglia nei primi secoli circolano poesie in provenzale, di

trovatori.

La scuola poetica gallego portoghese che influenza il genere lirico dà i suoi ultimi frutti nella prima

metà del XIV secolo. Dopo il 1350 gli autori lo abbandonano per dare spazio al castigliano. Ad

Esempio, Gonzalo di Perseo inserisce degli stralci di canzoni in castigliano, ma non trovò una

forma scritta, infatti era una forma orale e popolare. El duelo de la Virgen era una canzone cantata

dagli ebrei in Spagna, ma non costruisce alcune tradizioni.

Nel 1350 Don Pedro dona ad Alfonso XI dona un libro de canciones, alcuna sarà stata in

castigliano, perché non usa il termine “cantigas,” ma “canciones”. Da qui i filologi stabiliscono il

punto in cui comincia il processo di abbandono del gallego, che ha termine nel Cancionero de

Baena: r

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martyricci29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Premi Niccolò.