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Bli e gebæro [ˈbliːðe. ge
þ
ˈbæː.ru]= indica una
condizione felice, qui in
realtà “noi stessi
evocammo questa
condizione felice che non
avrebbe separato se non
la sola morte alcun’altra
cosa”. Bliþe romane in
inglese moderno, il sostantivo gebæro invece no.
Wit = il prof ha detto che l’abbiamo già trovato (mi fido).
Beotedan [beo ‘te: dan] = verbo di seconda classe debole. È una forma più
recente di quella che avremmo potuto trovare, cioè (beotodon o beotadon). Il
beotedan
fatto che invece troviamo non è solo interessante perché la vocale
era caratteristica dei verbi deboli della seconda classe (che era prima una o
che poi si indebolisce in a) non era conservata. Fino alla fine del periodo medio
inglese tende ad essere distinta dalla vocale e dei verbi deboli di prima classe.
Quando questa vocale diventa e, la confusione tra i verbi di prima e seconda
classe diventa completa. Invece la desinenza -an invece che -on rimanda a un
altro fenomeno del merge delle vocali delle sillabe atone; questo porterà alla
confusione tra indicativo e congiuntivo nel preterito, perché l’indicativo
preterito aveva desinenza -on, il congiuntivo preterito aveva desinenza -en,
nel momento in cui la vocale si confonde e viene scritta e questa distinzione
non c’è più.
Questo testo prelude all’idea che non bisogna mettere due negazioni nella
stessa frase.
Qui la anonima che si
lamenta constata
dolorosamente che
Eft= in genere viene
usato come se fosse
“di nuovo”, “ancora”,
ma qui è un “ancora”
nel senso di “adesso,
invece” quindi è un
uso particolare di eft
legato al fatto che è
poesia e quindi le
parole vengono
sfruttate fino a
assumere una
sfumatura che non è esattamente quella della parola. Eft deriva dalla stesa
radice di after ed è una radice che indica ciò che segue, infatti aft conserva il
suffisso -er della distinzione tra due (after= ciò che viene dopo, il seguente che
eft
poi diventa “dopo”). Comunque, qui il senso di è “invece ora”.
Significato del testo: prima noi avevamo promesso questo e quest’altro… e
invece di fronte alle promesse dei due innamorati (in realtà la poesia alto-
medievale non è molto fissata sul tema dell’amore come passione ma piuttosto
nell’amore come promessa, come matrimonio. Questo diventa evidente con il
cristianesimo in cui il matrimonio è un contratto che non può essere sciolto in
quanto atto religioso).
Onhworfen [ontˈvorfen] = passato, nel senso di trascorso un ciclo.
Traduzione: e ora è così (swa)
Swa [sva]= non possiamo tradurlo come un semplice “così” ma dovremmo
tradurlo come “così come” laddove originariamente nella prosa c’era un doppio
swa. Swa da solo poteva significare “come”.
Hit no waere freondshipe uncer= come se non fosse stata assolutamente la
nostra amicizia (ovviamente non nel senso di amicizia). Meglio ancora: come se
non fosse stata alcuna amicizia di noi due.
No= viene usato come avverbio e quindi si deve tradurre come “in nessun
modo”. Il “no” dell’inglese moderno si viene a confondere con la forma ridotta
di naham (negativo di an che è “one”; ancora adesso l’inglese moderno
conserva la distinzione tra one e il negativo ne one che è diventato none) che
voleva dire “nessuno”. Quindi. No voleva dire nessuno che originariamente
aveva maschile, femminile e neutro ma poi la flessione cade.
Hit [it] = soggetto ma non va tradotto perché in italiano non ne abbiamo
bisogno.
Ora è così come se in nessun modo fosse stata l’amicizia di noi due.
Uncer [ˈuŋ.ker] è il genitivo di wit “di noi due”. In inglese abbiamo tuttora i
genitivi dei pronomi personali usati per il pronome possessivo di terza persona
(his e her)
Freondscipe [ˈfreoːndˌʃi.pe] = scipe indica “condizione di” quindi condizione di
amicizia, che non è amicizia ma ci fa capire che questo sostantivo è legato
all’idea di affetto. La radice di Freond in tedesco poi diventa parente, perché le
lingue germaniche si formano in una società che non ragiona per individuo o
per famiglie, ma ragiona per clan che è una struttura molto più complessa.
Sceal ic feor ge neah mines felaleofan fæhðu dreogan [ ʃææ͜ɑl - itʃ - ‘fe:or - je -
nææ͜ɑːx - ˈmiː.nes – fela’leofan- ˈfæːçθu - ˈdreːoɣɑn]
Questa è una frase che comprende delle parole che per noi son più complesse.
Feor= la forma scritta qui con una sola consonante non è la forma più antica.
Sappiamo che questo avverbio originariamente ha due r e lo sappiamo dal
confronto col tedesco fern (lontano). Feor è una forma avverbiale a partire dalla
forma fern in cui rn si assimilano nella forma ferr, davanti alla r la e si apre e
diventa a. Fern quindi diventa feor dell’inglese antico e far dell’inglese. Qui è
usato in senso avverbiale, quindi io, sia lontano che vicino devo compiere la
fæhðu.
Fæhðu= faida in italiano che deriva dal germanico perché deriva dalla vendetta
in strutture sociali in cui lo stato è debole e la famiglia è forte.
Lei deve compiere la vendetta “del mio molto amato” quindi di suo marito. Si
vedono delle parole piene di significato affettivo che è particolarmente
estraniante in un contesto alto-medievale inglese in cui si parla di strutture
sociali piuttosto che di sentimenti.
Mines= genitivo perché l’aggettivo possessivo ha in tedesco antico sempre la
versione forte, non cambia in base al tipo di nozione, non è un semplice
aggettivo qualificativo che hanno invece la. Flessione forte/debole a seconda
del contesto. Il possessivo ha sempre la versione forte.
La flessione debole la troviamo per felaleofan che è addirittura sostantivato.
Lelofan ha la flessione forte del maschile singolare e non la flessione forte.
Studente del secondo anno�� �: “professore, scusi, quindi come traduciamo la
frase completa?!?!?”
Io devo compiere vendetta del mio molto caro vicino e lontano. Quindi fa
pensare che il marito sia morto, in realtà anche di lei non si capisce se sia viva
o no, perché questo racconto di lei che passeggia all'alba sotto una quercia non
è un posto dove dovrebbe stare una donna all'alba, la donna deve stare in
cucina (�rip), men che mai uscire di notte, la notte porta gli spiriti.
Studentessa del secondo anno�� �: “ma lei all’alba andava a prendere il
cornetto appena sfornato”.
Prof: “nel medioevo non c’era il cornetto appena sfornato”.
Questa è la parte in cui lei
canta la sua affezione,
perché un uomo generico
Mon corrisponde a man del
tedesco moderno che è il
sostantivo che vuol dire
qualcuno e che in italiano
si rende con il si
impersonale. Questo
impersonale deriva dal
francese on.
Qualcuno (indefinito)
ordinò di risiedere (mi fu
orinato di risiedere
traduzione italiana).
Impersonale, non sappiamo chi ha ordinato ciò. Può anche darsi che lei sia
stata portata via prigioniera e peraltro, questo fatto che le sia stato ordinato di
rimanere in questa fossa sotto l’albero di quercia in un cumulo di terra, non
sembra un luogo dove risiede un essere umano ma sembra più una tomba.
Tutto fa pensare che sia morta e seppellita ma non lo sappiamo.
Wunian= in tedesco moderno significa risiedere, in inglese questo verbo è
sparito.
“Mi fu ordinato” con questo verbo “heht” [‘ext] che non è una forma errata ma
è estremamente arcaica heheht con questa sillaba raddoppiata
(raddoppiamento= antichissima condizione indoeuropea che poi viene tolta).
Qui il verbo ha il significato di “proclamare ufficialmente” una promessa o in
questo caso un ordine. Traduzione “fu ordinato che io risiedessi”.
Bearwe [ˈbær cioè in un barrow e quindi l’idea è la fossa, qualcosa scavato
wu],
nella terra.
Traduzione: nel tumulo dei boschi/ del bosco.
Wuda in realtà è il genitivo plurale “dei boschi”, ma la desinenza -a la troviamo
anche in alcuni singolari; quindi, va bene tradurre sia dei boschi che del bosco.
Questo tumulo si trova sotto un actreo: -treo corrisponde all’inglese moderno
tree. Il primo elemento ac- è un sostantivo antico che vuol dire quercia, quindi
‘ʃre:fe]=
sotto l’albero di quercia. In þam eorðscræfe [in ‘pam eord nell’antro di
terra/ in quell’antro di terra.
Scræfe è una parola che indica una grotta, una cavità della terra. þam può
essere tradotto sia come articolo che come dimostrativo.
Eald is þes eorðsele [eald is ‘ es eord’se:le]. “sele” richiama Scræfe che era
ɸ l’antro della terra,
quindi eorðsele è la
sala della terra, però
sappiamo che è una
sala sotterranea. A
differenza dell’italiano
è un sostantivo
maschile come ci
mostra il dimostrativo
maschile þes.
Traduzione: antica è
questa sala
sotterranea. Questo
eald il nominativo
maschile singolare
della flessione forte dell’aggettivo eald con desinenza zero. La forma base è ald
e su questa forma base, nel periodo inglese medio si è formato old dell’inglese
moderno.
eal ic eom oflongad, / sindon dena dimme, duna uphea, / bitre
burgtunas, brerum beweaxne,/ wic wynna leas. [eal itʃ eom o
‘flo:ngad] [‘sin don ‘de:na ‘dim:e ‘du:na upea] [‘bi:tre Burg ‘tu:nas] [‘bre:rum
be ‘wea ksne] [uic ‘win:a leas].
Oflondag: indica una brama, un desiderio di qualcosa. Traduciamo: io sono
tutta percorsa dalla brama (un desiderio nostalgico di qualcosa che è passato,
lei vive in questa condizione miserabile e se è ancora viva allora vive da
schiava o da espulsa dalla comunità. Quando arrivano gli scandinavi in
Inghilterra portano con sé i loro costumi e tra questi c’era l’idea di non dare la
pena di morte ma il bando che era anche peggio della pena di morte perché
significava togliere a una persona la tutela giuridica, diventava materiale. Una
persona con questa pena smetteva di essere considerata persona e nessuno
poteva aiutarla. La famiglia no