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I RAPPORTI TRA I GERMANI E I ROMANI
Il germanico è sempre stato caratterizzato da una sorta di frammentazione dialettale che ha portato poi alla formazione di lingue germaniche attuali. I romani avevano individuato nelle popolazioni germaniche una sorta di nucleo comune dal punto di vista somatico, pseudoculturale, una sorta di tratto comune che metteva insieme queste varie tribù.
I contatti tra romani e germani non erano pacifici e nemmeno solo militari. Le prime testimonianze di un contatto non pacifico tra Roma e i germani le abbiamo tramite Cesare. Inizialmente, la campagna militare contro Roma ha grande successo (Ariovisto conquista buona parte della Gallia). Roma poi ha la meglio.
I rapporti tra i germani e Roma continuano con la sottomissione a Roma di varie tribù germane (longobardi, batavi ecc.) che passano sotto il controllo romano.
capi delle tribù germane venivano premiate con terreni ecc. dai romani (forma di controllo indiretta) ○ gli ostaggi non erano persone di poco conto, erano importanti Cesare vs Ariovisto ➔ Approfittando del declino dell'egemonia celtica nell'Europa continentale, gruppi ◆ eterogenei a guida germanica cercarono di impossessarsi dei territori che erano sotto il controllo dell'impero romano. ● Ariovisto, capo militare di una compagine mista germano-celtica, intorno al 70 a.C. conquista parte della Gallia. ● Giulio Cesare, proconsole delle Gallie, interviene militarmente. Nel 58 a.C. sconfigge l'esercito di Ariovisto e massacra guerrieri e famiglie. Ariovisto, ferito gravemente, fugge e sparisce dalla storia. Spedizioni successive a guida imperiale sottomisero le varie tribù germaniche (Batavi, Frisi, ➔ Cherusci, Bructeri, Semnoni, Longobardi, ecc.) al controllo romano. Alcuni capi germanici furono inseriti nel tessuto sociale, culturale e politico romano.al fine di attuare una forma di controllo indiretta sulle popolazioni ai confini, ma talvolta la cosa non fu efficace.
Maraboduus, rex dei Marcomanni, cresciuto come ostaggio a Roma e cittadino romano, guida un esercito intertribale contro l'impero, senza successo.
Arminio, principe cherusco e ufficiale romano, tradisce Roma e nel 9 d.C. organizza un agguato alle legioni di stanza in Germania (guidate da Varo) nella foresta di Teutoburgo. Fu il peggiore disastro militare della storia dell'impero.
Il legame sempre più stretto tra Roma e le popolazioni germaniche fece sì che quest'ultime entrassero gradualmente nel sistema economico e militare dell'impero, soprattutto sotto Marco Aurelio e Commodo (II sec.)
- Scambi commerciali, manodopera per i grandi latifondisti
- Soldati per l'esercito
L'impero ormai era divenuto un'attrattiva di benessere e di una vita più facile.
varie etnie germaniche si coalizzano in gruppi più ampi, che si consolidano e formeranno la base delle popolazioni che conosciamo (Longobardi, Goti, Franchi, Angli, Sassoni, ecc.). L'avanzata degli Unni guidati da Attila alla fine del III sec. spinse le tribù gotiche (Ostrogoti e Visigoti) verso il limes romano. 9 agosto 378, Battaglia di Adrianopoli: i Visigoti, capeggiati da Fritigerno, sconfiggono le legioni romane. Lo stesso imperatore Valente muore nello scontro. 24 agosto 410, Sacco di Roma: i Visigoti di Alarico, in contrasto con Stilicone (tutore vandalo di Onorio per l'impero d'Occidente), entra in Roma per rivendicare i diritti del suo popolo. 24 FILOLOGIA GERMANICA 2022-2023 08.11.2022 Dal germanico alle lingue germaniche Quelli che abbiamo considerato finora sono mutamenti fonetici che sono intervenuti nel passaggio dall'indoeuropeo al germanico. Ora prenderemo in esame altri fenomeni, intervenuti in epoche successive alprotogermanico ➔ e che caratterizzano praticamente tutte le lingue germaniche. Parliamo quindi di fenomeni avvenuti nel germanico comune. Questi fenomeni derivano da mutazioni interne al germanico e sono perlopiù di tipo combinatorio: si realizzano cioè in determinate condizioni fonetiche. Contrariamente alla legge di Verner, questi mutamenti sono intervenuti dopo il fissarsi dell'accento sulla sillaba radicale; le sillabe che si trovano alla fine della parola si indeboliscono e spariscono progressivamente, ma lasciano una traccia della loro esistenza nella struttura fonetica della parola nella sua realizzazione nelle lingue germaniche.
Il vocalismo
Innalzamento vocalico
Interessa la vocale palatale /e/ in sillaba radicale, che dà esito /i/ se è seguita da nasale+consonante o da vocale o semivocale palatale alta /i, j/ nella sillaba successiva.
Es.: ie. SENGWH germ. *sengw- (> *singw-) > ags. singan, aat. singan 'cantare' ie. EST- lat.
estgerm. est(i) > (> *ist(i)) > ags. is, aat. ist ‘è’ie. SED- lat. sederegerm. *setjan(an) (> germ. *sitjan(an)) > ags. sittan, aat. sizzen (la fricativa sorda è esito della IImutazione consonantica) ‘sedere’
Abbassamento vocalico
Le vocali alte /i, u/ e il dittongo /eu/ subiscono l’abbassamento vocalico (rispettivamente, /e,➔ o, io/) se nella sillaba seguente vi è una vocale bassa o media /a, o/, a patto che non sia incorrispondenza di un nesso nasale + consonante (condizione per l’innalzamento).
25FILOLOGIA GERMANICA 2022-2023
Allungamento vocalico
Se una vocale breve è seguita da nasale /n/+fricativa/occlusiva sorda velare /x, k/, la nasale➔ cade e la vocale si allunga. Es. ie. TONGgerm. *þankiðon (inf. *þānkjanan) > ags. þohte, aat. dahta ‘pensai’
Questo fenomento si può rintracciare nel passato di alcuni verbi moderni. Considerando➔ l’esempio sopra, ingl.
think > thought e ted. denken > dachte. Ciò non avviene negli altritempi verbali (infinito, presente) perché questi ultimi sono caratterizzati da una vocaleradicale lunga, la quale, se seguita da nasale+velare, non si allunga ulteriormente
I fenomeni fonetici nelle lingue germaniche
La migrazione dei Germani dalla ‘cerchia nordica’ comporta, con il tempo, un allontanamento➔ della lingua comune, con il conseguente sviluppo di tratti linguistici propri per ciascuna dellevarietà.
Ricordiamo che la teoria delle onde di Schleicher postula l’esistenza di contatti tra le lingue➔ germaniche durante la diaspora; probabilmente è per questo motivo che le isoglosse chevedremo sono comuni solo ad alcune delle lingue germaniche e non a tutte.
I raggruppamenti delle lingue germaniche
Le teorie viste in precedenza (l’albero genealogico, la teoria delle isoglosse e quella del➔ sostrato) contribuiscono a creare un’ipotesi di ricostruzione
dell'evoluzione delle lingue germaniche a partire dalla protolingua comune. La teoria dell'albero genealogico di Schleicher ha il vantaggio di essere molto lineare e chiara, ma non rende conto tanto di differenziazioni tra le lingue appartenenti allo stesso ramo, quanto di caratteristiche comuni tra alcune lingue appartenenti a rami diversi. La teoria delle isoglosse fornisce una buona integrazione a quella dell'albero, in quanto riesce a spiegare questi tratti comuni attraverso fenomeni di contatto tra le popolazioni parlanti queste varietà in vari stadi della loro evoluzione linguistica. Le isoglosse delle lingue germaniche: - Isoglosse goto-nordiche: rappresenterebbero tratti fonetici e morfologici che risalgono ad un'epoca in cui i Goti erano in contatto con le popolazioni nordiche, prima di migrare verso l'Europa orientale. - Isoglosse gotico - antico alto-tedesche - Isoglosse del germanico settentrionaleoccidentale➔ • Isoglosse del germanico occidentale➔ • Isoglosse del Mare del Nord o ‘ingevoni’: sono quelle più rilevanti nel nostro caso poiché➔ riguardano l’inglese antico. 26FILOLOGIA GERMANICA 2022-2023
I fenomeni fonetici nelle lingue germaniche
Considereremo i fenomeni più rilevanti nello sviluppo della lingua inglese:
• metafonia palatale
• frattura (frangimento)
• palatalizzazione delle velari
Più quello caratterizzante la lingua tedesca:
• II mutazione consonantica
Metafonia palatale
Per ‘metafonia’ intendiamo un fenomeno fonetico di tipo combinatorio per cui la vocale radicale assume alcuni tratti caratteristici della vocale che si trova nella sillaba successiva. Anche la metafonia è effetto dell’indebolimento progressivo delle sillabe non accentate, che però lasciano effetti su quella radicale. A seguito della metafonia palatale le vocali
posteriori /u, o, a/ sia brevi che lunghe e alcuni dittonghi in sillaba radicale hanno modificato la pronuncia assumendo il tratto palatale di /i, j/ presenti nella sillaba seguente. In pratica, le vocali si avvicinano alla pronuncia della vocale palatale corrispondente nel triangolo vocalico. Questo fenomeno è particolarmente interessante perché trova la sua piena realizzazione nell'anglosassone e ha ricadute anche sull'inglese moderno.
Frattura (frangimento) Questa isoglossa interessa solamente l'anglosassone e l'antico islandese, peraltro con esiti diversi. Noi ci concentreremo sull'anglosassone. Questo fenomeno comporta una 'rottura' dell'articolazione della vocale radicale per effetto di suoni vocalici o consonantici presenti nella sillaba seguente. Le vocali palatali /æ (< germ. *ē1), e, i/ subiscono frattura se seguono liquida /l, r/ + consonante o la fricativa velare sorda /x/. Il risultato è
una sorta di dittongazione.◆ 27FILOLOGIA GERMANICA 2022-2023
Palatalizzazione delle velariÈ un’isoglossa che caratterizza l’anglosassone e l’antico frisone. Noi ci concentreremo➔ sull’anglosassone.
In seguito a questo fenomeno nasce una serie di palatali che non sono presenti nelle◆ altre lingue germaniche.
Le occlusive velari /k/ e /g/ si palatalizzano dando esito, rispettivamente, /t∫/ e /j/ se si trovano➔ davanti (e più raramente dopo) vocale palatale /e, i/ o dopo semivocale palatale /j/.
Questo fenomeno coinvolge anche il nesso /sk/.◆ II mutazione consonantica
Questa è un’isoglossa che caratterizza unicamente l’antico alto-tedesco (parlato➔ originariamente nella zona meridionale dell’attuale Germania).
Questo fenomeno giustifica la differenza a livello fonetico che sussiste tutt&rs