Il vassallaggio: giuramento
e obblighi
• Il vassallaggio era il rapporto personale tra
signore e vassallo, sancito attraverso un
giuramento di fedeltà. Il vassallo si
impegnava a sostenere militarmente il
signore e a consigliarlo, ricevendo in
cambio protezione e un feudo.
Fede, omaggio e investitura
• Il rito dell’omaggio e dell’investitura
sanciva l’inizio del rapporto feudale: il
vassallo, inginocchiato, metteva le mani
nelle mani del signore, giurando fedeltà. Il
signore, a sua volta, lo investiva
simbolicamente del feudo.
La piramide feudale
• La società feudale era strutturata come
una piramide: al vertice c’era il re, sotto di
lui i grandi feudatari (duchi, conti,
marchesi), poi i vassalli minori e infine i
cavalieri. Alla base della piramide si
trovava la massa dei contadini.
Il ruolo del re nel sistema
feudale
• Il re, pur essendo formalmente al vertice
del sistema, aveva spesso un potere
limitato. I grandi feudatari gestivano
autonomamente i loro territori,
esercitando funzioni giudiziarie, militari e
fiscali.
Nobili, cavalieri e signori
• I nobili feudali erano i detentori del potere
locale. Vivevano nei castelli e avevano il
diritto di riscuotere tasse, amministrare la
giustizia e convocare milizie. I cavalieri
erano guerrieri al servizio dei signori.
I contadini e i servi della
gleba
• I contadini rappresentavano la
maggioranza della popolazione. Alcuni
erano liberi, ma molti erano servi della
gleba, legati alla terra che coltivavano e
soggetti all’autorità del signore locale.
L’economia curtense
• L’economia feudale era essenzialmente
agricola e si basava sul sistema curtense:
ogni curtis era costituita da terre signorili
(coltivate direttamente) e da mansi
(affidati ai contadini). L’autosufficienza era
la norma.
I castelli: centri di potere e
difesa
• I castelli erano il centro del potere feudale:
fortificazioni situate in posizioni
strategiche, da cui il signore controllava il
territorio. Servivano sia come abitazione,
sia come punto difensivo contro le
incursioni.
La giustizia feudale
• La giustizia feudale era esercitata
localmente dai signori. Essi presiedevano
tribunali, giudicavano controversie e
applicavano pene. Non esisteva un
sistema giuridico unificato, ma una
molteplicità di consuetudini locali.
La frammentazione del
potere
• Il potere nel sistema feudale era
estremamente frammentato: ogni signore
agiva come sovrano nel proprio feudo, e i
legami di fedeltà erano spesso instabili. Le
guerre tra feudatari erano frequenti.
Relazioni tra feudatari e
vassalli
• I legami tra vassallo e signore si basavano
su obblighi reciproci, ma potevano
deteriorarsi. I vassalli più potenti spesso
sfidavano i loro signori, e la fedeltà era
soggetta a condizioni pratiche, più che a
ideali morali.
Il ruolo della guerra nella
società feudale
• La guerra era parte integrante della
società feudale. I signori esercitavano il
diritto di fare guerra, e la carriera militare
era uno dei principali mezzi di ascesa
sociale per i cavalieri e i nobili minori.
Chiesa e feudalesimo
• La Chiesa non fu estranea al sistema
feudale. Essa possedeva vasti territori e
aveva vescovi e abati vassalli di re e
nobili. La spiritualità e la struttura
ecclesiastica si intrecciavano con i poteri
mondani.
Le critiche al sistema
feudale
• Con il tempo, filosofi e teologi criticarono
l’ingiustizia del sistema feudale. Le
tensioni sociali, le rivolte contadine e i
cambiamenti economici contribuirono a
minare la legittimità dell’ordine feudale.
Declino del feudalesimo
• Tra il XIII e il XV secolo, il feudalesimo
entrò in crisi. L’aumento del commercio, la
crescita delle città, l’affermazione delle
monarchie nazionali e le trasformazioni
militari indebolirono il potere dei signori
feudali.
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