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Il successo e la fama nell'arte e nella letteratura

Kubin, un assoluto successo tra i letterati ed artisti del suo tempo, benché – e fino ad oggi, l'opera non sia mai divenuta famosa tra il grande pubblico. Anzi, nelle scuole è più studiato Kafka. Allora cosa concede il successo, cos'è considerato un capolavoro? È per questo che, nel mondo moderno, si perde questa distinzione rigida, plasmandola a gusto estetico personale; ancora oggi ha il suo effetto, difatti un prodotto può essere facilmente scartato se mal raccontato sui social o dalla critica. Eppure, quante volte è capitato che un film "smantellato" dagli esperti sia poi spopolato nel pubblico. Altrimenti, un racconto come quello de "Il canale del dolore", dalla raccolta Oblio di David Foster Wallace, non avrebbe mai avuto successo, parlando di una figura come Brint Moltke, artista dell'Indiana che produce con i propri escrementi, del tutto spontaneamente e senza modifiche a posteriori, sculture.

che riproducono fedelmente monumenti di tutto il mondo. I nostri predecessori ci parlano di loro e del tempo in cui hanno vissuto tramite le opere a noi rimaste; alla stessa maniera, noi comunicheremo ai nostri successori lasciando loro un segno tangibile su questa Terra. Sintetizzando ciò che fa parte del nostro tempo, in modo tale da renderlo condivisibile e comprensibile, ci mettiamo in contrasto continuamente con le teorie assolutistiche passate, rimodulando gli schemi a noi rimasti. Su questo punto di vista, anche un quadro o un'illustrazione ci raccontano molto. In più, tutte le forme di prodotti estetici, dalla letteratura alla scultura ed alla pittura, toccano la dimensione economica. La narrativa seriale e di massa, distinta logicamente da quella d'élite, prevede sempre innovazione e ripetizione: una storia sempre nuova ed avvincente, ma una struttura ben radicata presa dalla fiaba; l'eroe è sempre e lo sarà sempre un eroe.

Chiamato ad affrontare le fatiche e superare gli ostacoli. Ed è per questo che, a finale della serie di romanzi Dark Tower di Stephen King, il suo protagonista nelle righe finali ha quest'epifania: non può scappare al suo destino, dovrà sempre ripetere tutto d'accapo, perché è ciò che è chiamato a fare.

Lezione 13 del 12 Gennaio 2023

Nel mondo dell'immaginario, possiamo ideologicamente collocare il prodotto seriale Game of Thrones in una sottocategoria a sé stante, dove i valori morali come la fedeltà e l'alleanza vengono continuamente messi in discussione nella lotta al potere assoluto. Possiamo descriverlo come una serie televisiva ambientata nell'universo fantasy para medioevale, creata da David Benoff e D.B. Weiss, debuttante nel 2011 tramite la distribuzione della HBO; le sue influenze si ricollegano fino al Medioevo antico e tardo Gotico. L'opera originale è un ciclo di romanzi di

George R.R. Martin, conosciuti come le Cronache del ghiaccio e del fuoco. Non solo è una delle serie più acclamate ed amate del suo tempo, ma anche la sua sigla è stata tormentone in tendenza internazionale: il suo autore/compositore è Ramin Djawadi, ha ottenuto il consenso di più di 6 milioni di fans. Il cult della serie ha portato nel mondo social e cinematografico tutta una serie di eventi reazionari, come citazioni e parodie: spesso utenti della piattaforma YouTube hanno dato il proprio commento in chiave ironica, ripreso poi da grandi franchising come The Muppets Show, I Simpsons, The Big Bang Theory e così via. HBO non ha esitato a cavalcare l'onda del successo di questo fenomeno, portando al suo pubblico una lista infinita di prodotti ispirati alla serie, oltre alle ristampe dell'opera originale. Addirittura, a New York, è stato aperto un negozio tematico, ispirato al mondo fantasy. Ancora oggi, sul sito ufficiale.

Dell'emittente televisivo esiste una sezione apposita per la serie, con dettagli sugli episodi, il cast, gli snippet ed il negozio dedicato. È importante ricordare che la serie non è ambientata in un Medioevo "standard", del periodo vittoriano/preraffaellita, con cavalieri e damigelle in difficoltà, ma in generale il mondo fantasticato delle favole. La grande industria d'intrattenimento va a mirare, nel momento corrente, ad un mondo più crudo, realistico. Tutto quel mondo rassicurante e fantasioso viene frantumato in sesso e violenza, due elementi lontanissimi che fanno spallucce ad altre tematiche forti quali ingiustizie, misoginia e così via. George R.R. Martin, parlando della sua serie in un'intervista, dichiarò che i romanzi storici hanno un problema sistematico in partenza: già si sa cosa succederà. Questo a testimoniare che il suo romanzo, tecnicamente parlando, non si discosta dalle basi del vecchissimo.

romanzo storico, ma inserisce come variabile l'elemento fantasy. Così facendo, ha creato un mondo parallelo sulla base di luoghi ed eventi "medievali"; per dirlo con le sue parole, "mi piace usare la storia per condire la mia fantasia". Con la chiave di lettura offerta da Umberto Eco nel 1983 con i suoi "dieci modi" di sognare il Medioevo, potremmo racchiudere il mondo di GoT in uno romantico/barbarico. Esistono svariati personaggi che hanno assunto il ruolo di campione, di grandi cavalieri medioevali, come John Carter oppure Conan. Lezione 14 del 19 Gennaio 2023 "Io sono qui ed ora", il senso del sé che noi abbiamo e la consapevolezza di noi stessi non può non prescindere dall'esterno, da ciò che viviamo e che si rapporta con noi; la Fenomenologia essenzialmente si basa sui rapporti e le sensazioni che noi otteniamo. Come ci ricorda il mito della caverna, se fossimo privati di un collegamento col mondo.esterno potremmo lo stesso ritenerci umani, individui complessi e con un pensiero critico? Questa teoria antica di secoli ha portato anche alla sperimentazione della deprivazione sensoriale sul cervello umano, per studiare gli stati alterati di coscienza causati dall'evento, così come accade in una vasca di isolamento, uno strumento inventato dal Dr. John Lilly alla fine degli anni cinquanta per lo studio della deprivazione sensoriale. Il racconto, le storie, hanno un valore fondamentale per l'essere umano: si può vedere anche in svariati casi americani di depressione acuta, causata dalla conclusione di diverse serie come Game of Thrones, Lost e così via. Parlando della serie di George R.R. Martin, possiamo anche ricollegarci a due eventi cruciali della storia, ossia la partenza di Jon Snow e Arya Stark, i quali aprono due mondi distinti e separati di narrazione che possono essere ancora esplorati nonostante la conclusione della serie. Quel meccanismo di fondo che sistabilisce tra fornitore ed autore è essenzialmente la complicità: il primo ha bisogno di "credere" in un certo senso a tutto ciò che l'autore fornisce, in quanto fautore di storie; per citare le parole di Tyrion Lannister, "sono le storie che ci uniscono". La struttura narrativa è alla base di qualsiasi attività umana essenzialmente: quando parliamo di noi ci raccontiamo, quando svolgiamo un'equazione matematica esercitiamo la nostra memoria per raccogliere ciò che abbiamo acquisito. In fondo, la struttura di base del racconto è sempre la stessa: un equilibrio iniziale viene rotto da qualcosa, e un protagonista ha bisogno di lavorare per tornare alla sua situazione iniziale di quiete. Lì, alla fine però, risiede una contraddizione: ritornando alla situazione iniziale di stasi, poi dopo non può accadere più nulla, non c'è più storia. Ed è per questo che unracconto tradizionale col "per sempre felici e contenti" cessa di esistere, dipoter essere raccontato diversamente; è calato l'interesse, ci sarebbe bisogno di nuovi incipit,movimenti, avventure. È ciò che accade nei prodotti seriali, che si sono evoluti fino al momentocorrente e che continuano a farlo; dimensioni che sono legate agli ultimi 30/40 anni, nati unicicome filmografie, adesso hanno mondi a sé grazie alla serializzazione. Anche ad Hollywood sidiffuse la serialità, come per esempio nel caso di figure storiche dei fumetti come Batman;primitivi come struttura e realizzazione, qualità degli effetti e scenografie, comunque possedevanoun aspetto già seriale.Negli anni '30 in poi, anche i prodotti cinematografici seguivano la dimensione della cultura dimassa, della società dei consumi, che al giorno d'oggi definiremo come cultura alta, il mainstream.Da un lato la serialità, a quelloopposto l'unicità come opera d'arte, siamo consoni a dividere opere come Ricerca del tempo perduto, oppure Uomo senza qualità, da opere che adesso non sarebbero in grado d'avere la medesima forza e riproducibilità tecnica. La serialità porta il lettore e/o lo spettatore a collocarsi in un ambiente che conosce già, con dei personaggi stabiliti. Dall'altro però cerca sempre qualcosa di nuovo, conservando quella ricerca di rassicurazione per sapersi orientare nell'universo narrativo. Prendiamo ad esempio un capolavoro come quello del Cavaliere Oscuro: a parte il ragionamento sulla fatica del montaggio, il loro compito era quello di relazionarsi con la memoria dello spettatore, l'identità unica del personaggio. La fiaba, di base, contiene la struttura fondamentale di ogni racconto: un equilibrio iniziale, ed un disequilibrio finale, sempre superiore al primo, per tornare a migliorare la sua condizione. In Ritorno alfuturo succede esattamente questo, come abbiamo potuto analizzare antecedentemente. Assieme a quest'opera possiamo mettere anche Time Out of Joint, di Philip K. Dick, ispirato a sua volta da un piccolo capolavoro della narrativa di fantascienza, uscito nel '49, ossia What Mad Universe - Assurdo Universo, di Fredric Brown. Quest'ultimo, studiato come se fosse parte di una saggistica fantascientifica, chiude l'epoca di questa categoria. Riprendendo il discorso, la fiaba è sempre rimasta solida e tenace, e la sua presenza è al di sotto di tutti i racconti per via di motivazioni molto particolari: Walter Benjamin la definirebbe "consigliera dell'umanità". Volendo ricollegarci ad un periodo storico, è da prendere l'epoca dei Formalisti russi, che a partire della prima metà del '900 circa sono stati i fautori in Occidente di un periodo che avrebbero definito strutturalista: in generale, si occupavano delle

Le strutture fondamentali della narrazione sono presenti in ogni settore, dal racconto fino al cinema. Uno dei principali studiosi di queste strutture è Vladimir Propp, un antropologo strutturale e formalista. Le sue teorie sono raccolte nelle carte di Propp.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Asayuna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fenomenologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Napoli - Accademianapoli o del prof Fattori Adolfo.