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RUOLO DEI RECETTORI DELLE CATECOLAMINE SULLA CONTRAZIONE DELLE CELLULE
MUSCOLARI LISCE
L’attivazione dei recettori α1 porta a produzione di IP3 e rilascio di Ca2+ dai depositi
intracellulari. L’aumento di calcio causa attivazione delle chinasi della catena leggera della
miosina e innesca la contrazione.
L’attivazione dei recettori β2 porta ad aumento di cAMP e attivazione della proteinchinasi A.
Questa fosforila, inattivandola, la MLCK (Myosin Light Chain Kinase) e riduce la probabilità di
interazione actina-miosina provocando il rilassamento della cellula muscolare liscia.
- Gli agonisti preferenziali a1 (metoxamina, fenilefrina) sono impiegati come
ipertensivanti e decongestionanti (vasocostrizione nella mucosa nasale che porta ad un
a riduzione la quantità di liquido interstiziale che si deposita nei tessuti e quindi edema
del tessuto stesso).
- Gli agonisti preferenziali a2 (clonidina) e gli antagonisti a1 (prazosin) sono impiegati
come anti-ipertensivi (no farmaci di prima scelta).
- Gli antagonisti b1 (propranololo, atenololo, …) sono impiegati come anti-ipertensivi,
anti-aritmici, anti-anginosi.
Usati con precauzione: usati come anti-ipertensivi perché favoriscono il rilassamento
della muscolatura e riducono la frequenza cardiaca; però se il paziente soffre di asma si
ha il rischio che l’antagonista b1 si vada a legare anche al recettore b2 e ciò porta ad
una vasocostrizione colinergica e quindi si ha il rischio di scatenare una reazione
asmatica importante.
- Gli agonisti selettivi b2 (salbutamolo) sono impiegati come antiasmatici, perché
favoriscono il rilassamento della muscolatura liscia bronchiale. Sono usati anche per
prevenire le contrazioni uterine premature.
INTERRUZIONE DEL SEGNALE DELLE CATECOLAMINE
In 3 modi: Ricaptazione, Catabolismo, Desensitizzazione recettoriale
- RICAPTAZIONE
I trasportatori delle catecolamine, neurotrasportatori di tipo I, comprendono anche i
trasportatori del GABA e della glicina. Sono proteine di membrana costituite da 12
domini idrofobici transmembrana uniti tra loro da anse extra- ed intracitoplasmatiche
con le estremità N- e C-terminale intracitoplasmatiche. Sono localizzati nei terminali
sinaptici con la funzione di recuperare le molecole di neurotrasmettitore rilasciate
durante l’attivazione neuronale. Questi trasportatori contribuiscono, insieme alla
degradazione enzimatica, alla cessazione dell’attività dei neurotrasmettitori
rimuovendoli dallo spazio sinaptico. I meccanismi di ricaptazione recuperano l’80%
della noradrenalina liberata generando gradienti di concentrazione di circa 1000 volte.
La ricaptazione è un fenomeno saturabile, mediato da trasportatori specifici Na+/Cl--
dipendenti.
Gli antidepressivi triciclici (come imipramina e desipramina) agiscono la ricaptazione
delle CA (serotonina).
- CATABOLISMO
Le principali vie di degradazione delle CA sono la DEAMINAZIONE OSSIDATIVA (operata
dalle monoamino-ossidasi, MAO) e la O-METILAZIONE (operata dalle catecol-
metiltransferasi, COMT). Esistono due sottotipi di MAO: MAO-A (ubiquitarie) (hanno
come substrato preferenziale la serotonina) e MAO-B (neuronali dopaminergiche)
(hanno come substrato preferenziale le CA), localizzate nelle terminazioni, in particolare
sulla membrana esterna dei mitocondri. Con il loro blocco si ha una riduzione delle
degradazione e quindi un aumento della concentrazione del neurotrasmettitore nello
spazio sinaptico, inoltre, viene prolungata l’azione del neurotrasmettitore.
Le COMT sono localizzate sull’elemento post-sinaptico e sono enzimi che trasferiscono il
gruppo metilico ed è un meccanismo di bio-inattivazione di un substrato.
L’iproniazide è un farmaco antidepressivo con effetti ipertensivanti che blocca
irreversibilmente e non selettivamente le MAO (inibitori delle MAO, I-MAO).
La selergina (anti-Parkinson) è un inibitore delle MAO selettivo per le MAO-B.
- DESENSITIZZAZIONE
Diminuzione dell’intensità della risposta anche quando il segnale persiste nel tempo
BERSAGLI FARMACOLOGICI DELLA SINAPSI ADRENERGICA
Gli alfa2 adrenergici agiscono sul recettore presinaptico, l’effetto è una inibizione del rilascio
del neurotrasmettitore, che può essere una catecolammina o una acetil-colina.
Gli antagonisti beta adrenergici bloccano la trasmissione a livello postsinaptico, perché i
recettori beta sono post sinaptici. La cellula post sinaptica può essere una cellula del SNC o
un’altra cellula eccitabile come una cellula dei nodi del cuore.
Gli antagonisti alfa 1 che bloccano la trasmissione a livello post sinaptico.
Gli inibitori del uptake inibiscono l’uptake che è il meccanismo più importante per la
cessazione dell’effetto biologico delle ammine e della serotonina.
A questo punto possiamo dividere i farmaci adrenergici in 2 classi:
Agonisti: Catecolamine, a-stimolanti, b-stimolanti, altre molecole con meccanismi
diversi
Antagonisti: a-bloccanti, b-bloccanti, altri
Gli inibitori delle COMT hanno poco successo, mentre quelle delle MAO vengo usati come
coadiuvanti
Gli inibitori del uptake (cocaina), e del rilascio (anfetamina che ha più effetti, e la tiramina (si
comporta da falso neurotrasmettitore)(minore effetto)(è un prodotto di degradazione
spontanea delle proteine e si trovano nei formaggi stagionati))
AGONISTI
Catecolamine, a-stimolanti, b-stimolanti, altri con meccanismi diversi
Gli agonisti adrenergici si possono suddividere in:
- Agonisti diretti: suddivisi a loro volta in:
selettivi
o alfa 1: fenilefrina
alfa 2: clonidina (raramente come antipertensivo)
beta 1: dobutamina (in terapia intensiva per stimolare l’attività cardiaca)
beta 2: terbutalina (anti asma e rilassamento muscolatura uterina)
non selettivi (NA, adrenalina, dopamina, catecolammine).
o Beta 1 e 2: isoproterenolo (per stimolare l’attività cardiaca ma ha effetti
anche sulla muscolatura liscia)
Spesso la differenza tra selettivo e non è data dal dosaggio con cui si dà una molecola.
- Agonisti indiretti (inibitori dei sistemi di ricaptazione e degradazione (fa aumentare la
biodisponibilità))
Inibitori delle COMT
o Inibitori delle MAO: vengono usati come coadiuvanti della terapia del Parkinson.
o Si ha il rischio di avere crisi ipertensive perché se si blocca la degradazione dei
neurotrasmettitori si ha un aumento di stimolazione soprattutto a livello
cardiocircolatorio con effetto ipertensivo.
Inibitori del uptake: cocaina
o Agenti che favoriscono il rilascio di neurotrasmettitori: anfetamina, tiramina.
o L’anfetamina favorisce il rilascio di neurotrasmettitori ma agisce anche legandosi
ai recettori post sinaptici e fa anche da inibitore delle MAO.
La tiramina agisce come falso neurotrasmettitore, agisce come l’anfetamina
competendo con le amine biologiche per entrare nelle vescicole sinaptiche. Essa
è un prodotto di degradazione spontanea di amine che si trovano negli alimenti
(formaggi); per questo si consiglia persone ipertensive di evitare formaggi (sia
per il sodio che per la possibilità di avere alto contenuto di sodio).
- Agonisti ad azione mista
Efedrina (decongestionante nasale (uso topico)) (effetto duplice: agonista non
o selettivo legandosi a tutti i recettori; e favorisce il rilascio di catecolammine)
Caratteristiche:
- inizio dell’azione rapido, infatti usati in terapia intensiva con azioni immediate
- durata dell’azione breve
- non somministrate per bocca
- dati per via periferica non attraversano la barriera ematoencefalica
Adrenalina viene data in poche dosi insieme all’anestetico in modo da ridurre l’assorbimento
dell’anestetico. Questo è dato dall’effetto di vasocostrizione della dopamina nel tessuto nel
quale c’è anche l’anestetico, così da avere una lenta distribuzione permettendogli di rimanere
più tempo nel sito.
Isoproterenolo non si dà come beta 2 agonista perché se si dà come rilassante bronchiale poi
il paziente si trova con la tachicardia, ma può venire usato come stimolante del cuore.
Dobutamina è un analogo della dopamina, ma ha maggior selettività verso i recettori beta 1,
quindi si preferisce questo alla noradrenalina nella terapia di urgenza.
- durata d’azione più lunga
- possono essere somministrate per os
La clonidina agisce sui recettori alfa 2 quindi agisce sul recettore presinaptico per il rilascio di
catecolamine. Non è però mai un farmaco di prima scelta e viene usato solo se le altre terapie
non funzionano.
Il metaproterenolo vista la sua selettività maggiore verso il beta 2 viene usato come
broncospasmo o antiasmatico.
Terbutalina e salbutamolo vengono usati nel parto perché hanno un effetto rilassante sulla
muscolatura uterina.
Il metilfenidato è l’unico derivato dell’anfetamina legale in circolazione e viene usato
nell’iperattività e deficit dell’attenzione. Deficit dell’attenzione è un disturbo psichiatrico che
rende i bambini superattivi, non riescono a dare attenzione, non riescono ad apprendere bene
perché non sono concentrati e possono avere delle reazioni incontrollate. Si è osservato che è
meglio trattare questi bambini perché in età adulta possono avere delle reazioni incontrollate
con problemi di socialità gravi. Il metilfenidato è un farmaco che deve essere seguito dallo
stato. È consentito un trattamento di 3 mesi una volta.
L’efedrina attraversa in parte la barriera ematoencefalica.
CATECOLAMINE ENDOGENE: ADRENALINA
Via di somministrazione:
- Orale: inefficace (viene rapidamente ossidata e coniugata nel fegato).
- Sottocutanea o sottomucosa: assorbimento lento (vasocostrizione locale).
- Intramuscolare: assorbimento più rapido Infusione lenta -> rapido inizio dell’effetto.
Distribuzione: Incapace di entrare nel SNC perché non attraversa la barriera ematoencefalica
Metabolismo: Degradazione rapida principalmente ad opera delle MAO -> breve durata
d’azione
EFFETTI CARDIACI: Potente cardiostimolante, agisce sui recettori β1, predominanti in
miocardio, cellule pacemaker e tessuto di conduzione. Aumento della frequenza cardiaca e
alterazioni del ritmo, sistole più breve e potente, aumento della gittata cardiaca e aumento
del lavoro del cuore e del suo consumo di O2. Diminuzione dell’efficienza cardiaca (rapporto
tra lavoro e consumo di O2).
EFFETTI VASCOLARI: Riduzione del flusso ematico cutaneo dovuta a costrizione di arteriole e
venule. La vasocostrizione cutanea spiega il calo di flusso ematico nelle mani e nei piedi. Dosi
terapeutiche di adrenalina inducono stimolazione dei recettori β2 con azione vasodilatatrice
ed aument