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Esistono vari farmaci che riducono la tosse cronica conseguente a patologie come l’asma
(agonisti β2-adrenergici, corticosteroidi) o reflusso gastroesofageo (inibitori di pompa
protonica)
Antitussivi indiretti = farmaci che non agiscono sul riflesso della tosse, ma trattano la
patologia sottostante che causa la tosse
COMPLICANZE TOSSE CRONICA
Raucedine, indebolimento della muscolatura toracica e addominale, disturbo del sonno,
incontinenza urinaria, peggioramento della dispnea, emottisi in pazienti in trattamento con
anticoagulanti o con malattie emorragiche, Trauma laringeo e tracheobronchiale, ernia
inguinale.
TOSSE SI DIVIDE IN
Secca (non produttiva)
Terapia: Va curata la causa della tosse, va sedata solo se non produttiva o se peggiora la
qualità di vita del paziente. Si usa un sedativo della tosse.
Grassa (produttiva) con presenza di catarro.
Terapia: sopprimere lo stimolo è controproducente in quanto la tosse serve a liberare le vie
aeree dal muco. Se il muco ristagna nei bronchi costituisce infatti un buon terreno di coltura
per microbi che causano infezioni delle vie aeree. Nei casi in cui c’è catarro è opportuno
quindi, cercare di favorirne l’espulsione rendendolo più fluido. Si usa un mucolitico,
espettorante. La maggior parte dei farmaci per trattamento della tosse sono farmaci da
banco
Si invita il paziente ad andare dal medico quando si ha emottisi, dispnea, febbre, dolore
toracico..
In età pediatrica quando il bambino ha pochi mesi e la tosse è presente da oltre 2 giorni,
quando la tosse è improvvisa e c’è possibilità che il bambino abbia inalato qualcosa
Quando il bambino respira rapidamente con difficoltà, quando la tosse causa dei fischi,
quando la tosse è accompagnata da febbre per più di due giorni.
TERAPIA DELLA TOSSE
La terapia della tosse coincide con la rimozione dei fattori scatenanti (es. inquinanti
ambientali, fumo)
La terapia sintomatica con farmaci sedativi della tosse, si basa su alcuni principi generali:
1. Non deve essere instaurata, in genere, nelle tossi molto produttive perché la tosse è un
meccanismo utile per l’eliminazione delle secrezioni
2. Può essere instaurata per diminuire il disagio in corso di patologie benigne e autolimitate
3. Deve essere instaurata in pazienti a rischio di complicanze o in ambito di cure palliative.
Farmaci antitussivi:
Antitussigeni
Espettoranti
Mucolitici
ANTITUSSIGENI
Gli antitussigeni sono farmaci utilizzati per sopprimere la tosse, specialmente quando questa
è secca e dolorosa e non è produttiva, ovvero non è accompagnata da muco. La loro azione
può essere sia a livello centrale che periferico
A livello centrale, gli antitussigeni agiscono sul tronco encefalico, in particolare sul centro
bulbare della tosse responsabile dell’innesco del riflesso della tosse.
I farmaci antitussivi centrali deprimono l’attività di questo centro, elevando la soglia
necessaria per scatenare il riflesso tussivo.
Tuttavia, i meccanismi esatti attraverso cui questi farmaci agiscono non sono
completamente chiariti.
Tra gli antitussivi centrali, troviamo i derivati oppioidi come il Destrometorfano, la Codeina, il
Levopropossifene e la Noscapina.
NB: La soppressione della tosse si verifica usano una dose di oppioidi inferiore a quella che
si usa per l’analgesia, gli isomeri sono privi di attività antidolorifica (destrometorfano)
A livello periferico, gli antitussigeni possono agire sui recettori o sulle vie efferenti, riducendo
l’eccitabilità dei recettori della tosse presenti nelle vie aeree. Questi farmaci possono essere
analgesici-anestetici locali che bloccano i canali del Na, impedendo la trasmissione dello
stimolo tussivo.
ANTITUSSIVI OPPIOIDI
Sono tra i farmaci più efficaci nel trattamento della tosse. Il meccanismo esatto attraverso
cui gli oppioidi esercitano il loro effetto antitussivo non è completamente compreso, ma si
ritiene che agiscano sui recettori µ oppioidi a livello centrale. Si ipotizza anche che possano
avere effetti aggiuntivi sui recettori periferici della tosse e altri effetti centrali.
Questi recettori coinvolti nell’effetto antitussivo sono diversi da quelli responsabili della
dipendenza e dell'analgesia e altri effetti degli oppioidi.
Hanno azione disidratante sulla mucosa delle vie respiratorie perché riducono la secrezione
dei bronchioli (utile nella broncorrea) .
DESTROMETORFANO
È un antitussivo oppioide che agisce a livello centrale. È l’isomero destrogiro del metorfano,
un analogo della codeina, ma a differenza dell’isomero levogiro, non ha proprietà
analgesiche, non induce dipendenza e non opera attraverso i recettori oppioidi.
Il Destrometorfano agisce sul SNC e sulla neurotrasmissione serotoninergica, innalzando la
soglia di stimolo del riflesso della tosse. È anche un antagonista dei recettori NMDA, un
meccanismo non correlato ai recettori oppioidi classici.
Il Destrometorfano è disponibile come sciroppi, compresse o pastiglie, il dosaggio è 15-30
mg, 3/6 volte al giorno.
Gli effetti collaterali sono generalmente minimi, è commercializzato come farmaco da banco
(OTC).
A dosaggi molto più elevati può causare effetti avversi come sonnolenza, disturbi
gastrointestinali, alterazioni visive e uditive, crisi convulsive e alterazioni del ritmo cardiaco.
È importante usare cautela nel somministrare Destrometorfano a pazienti che assumono
inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO), a causa del rischio di interazioni farmacologiche.
CODEINA, DIIDROCODEINA
sono antitussivi oppioidi con una moderata efficacia soprattutto per la tosse dolorosa.
Entrambi i farmaci hanno un effetto disidratante sulla mucosa delle vie respiratorie, il che
può essere benefico in casi di broncorrea (eccessiva secrezione di muco bronchiale), ma
potenzialmente dannoso se le secrezioni sono già dense e vischiose.
Questi farmaci possono causare dipendenza, poiché hanno metaboliti simili alla morfina
Gli effetti collaterali sono sonnolenza, vertigini, l euforia, vomito, cefalea (mal di testa) e
stipsi (costipazione)
La codeina agisce a livello centrale, attraverso i recettori µ oppioidi.
La codeina va usata con cautela e solo sotto controllo del medico! specialmente in:
Pazienti anziani: possono verificarsi allucinazioni.
Pazienti epilettici: c’è un rischio aumentato di crisi convulsive.
Pazienti con cardiopatie aritmogene: la codeina ha un effetto vagolitico che può aumentare
la frequenza ventricolare.
Pazienti con uropatie ostruttive: c’è un rischio aumentato di ritenzione urinaria.
LEVOPROPOXIFENE,
è uno stereoisomero del destropropossifene, un debole agonista oppioide. A differenza del
suo isomero, il levopropoxifene non ha effetti oppioidi significativi, tranne per un effetto
collaterale di sedazione.
È utilizzato come antitussivo con dosi raccomandate tra i 50 e i 100 mg ogni 4 ore.
NOSCAPINA ha proprietà simili alla codeina ma, a differenza di quest’ultima, non sopprime
il centro del respiro. Spesso utilizzata in associazione ad altri antitussivi
Farmaci antitussivi ad azione centrale non correlati agli oppioidi usati come sedativi della
tosse DIFENIDRAMINA: è un antistaminico di 1 generazione con un marcato effetto
anticolinergico. È noto per il suo uso nel trattamento di allergie, ma ha anche proprietà
sedative e antitosse.
CLOPERASTINA: ha un’azione selettiva sul centro bulbare della tosse e può alleviare gli
spasmi bronchiali, che sono una causa comune di tosse. Ha anche un effetto antistaminico e
broncorilassante. (fluimucil e seki)
BUTAMIRATO: è un sedativo della tosse non oppioide che agisce centralmente. È
considerato più sicuro rispetto agli oppioidi come la codeina perché non sopprime il centro
del respiro. (Sinecod)
FARMACI ANTITUSSIVI AD AZIONE PERIFERICA
Farmaci che agiscono sui recettori: la LEVOPROPIZINA (levotuss) deve essere usata a
dosaggio pieno per l’effetto antitussigeno.
Farmaci che agiscono sulle vie efferenti: le sostanze ATROPINOSIMILI agiscono sull’arco
efferente e si usano per via aerosolica. Inibiscono l’acetilcolina e indeboliscono la risposta
sugli effettori.
IPRATROPIO BROMURO (fluibron) è l’anticolinergico più usato la cui azione antitussigena è
dovuta all’antagonismo a livello bronchiale della risposta effettrice vagale
FARMACI ESPETTORANTI
sono progettati per facilitare l’eliminazione del muco in eccesso nelle vie respiratorie.
Funzionano aumentando il volume delle secrezioni bronchiali e stimolando l’attività delle
ghiandole bronchiali, rendendo il muco meno viscoso e più facile da espellere aumentano la
componente acquosa del secreto
La GUAIFENESINA (Actigrip)
La guaifenesina è un espettorante comunemente utilizzato nei prodotti da banco per la
tosse. È considerata generalmente sicura, con pochi effetti collaterali. Tuttavia, la sua
efficacia è oggetto di dibattito, poiché non ci sono prove definitive che dimostrino una
riduzione significativa della viscosità delle secrezioni.
Altri espettoranti tradizionali, come il cloruro di ammonio, la terpina idrato, la creosoto e la
squilla, sono presenti in molti prodotti antitussigeni da banco. Anche per questi, l’efficacia è
spesso messa in dubbio.
L'uso degli espettoranti è molto controverso. In realtà il migliore espettorante è l’acqua!!!
FARMACI MUCOLITICI
Possiedono gruppi sulfidrilici liberi che rompono i ponti S-S delle mucoproteine, riducendo la
viscosità del muco
Mucolitici semplici: Ambroxolo, Fluibron, Mucosolvan, Carbocisteina e Lisomucil.
Mucolitici dotati anche di proprietà antiossidanti : Acetilcisteina, fluimucil riduce i danni
broncopolmonari prodotti dai radicali liberI
ACETILCISTEINA (bisolvon)
Riduce la viscosità del muco rompendo il legame S-S delle catene mucoproteiche Azione
antiossidante
Effetti indesiderati: nausea, vomito, reazioni di ipersensibilità. Deve essere utilizzata con
cautela in soggetti asmatici e in soggetti con storia di ulcera peptica
BROMEXINA
Fluidifica il muco depolimerizzando le mucoproteine e facilitandone la rimozione con la
tosse, stimola l’attività ciliare Da utilizzare con cautela in soggetti affetti da ulcera peptica.
CARBOCISTEINA (lisomucil, fluifort..)
Agisce come mucoregolatore, modifica le proprietà del muco grazie alla stimolazione della
sintesi delle sialomucine (bassa viscosità).
Riduce l’iperplasia delle strutture secernenti ed il processo flogistico locale
AMBROXOLO
Regolarizza il trasporto delle secrezioni in tutto l’albero respiratorio, regola l’a