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MILANO, GENOVA TORINO,
nel triangolo industriale che comprendeva e il sud rimaneva
lontano dallo sviluppo a causa della mancanza di vie di comunicazioni veloci e funzionanti.
Ma quali sono le cause? Secondo Gaetano Salvemini, professore di storia, socialista pugliese
e avversario di Giolitti, la causa principale era
• la mancata riforma agraria → le grandi proprietà terriere erano in mano a ricchissimi
nobili che non erano interessati a rendere le terre più produttive quindi le lasciavano
incolte o le davano in affitto, era mancata la distribuzione delle terre ai contadini, da
sempre attesa ma da sempre negata
• 1906 → l’eruzione del Vesuvio
• 1908 → terremoto che distrusse Reggio Calabria e Messina e causò 80000 morti
• Lo stato considerava tutto il territorio italiano con le stesse risorse → importanza di
realizzare riforme orientate al decentramento amministrativo
• Masse di ignoranti in luoghi poverissimi → non andavano a scuola perché la loro
priorità era procurarsi del cibo
• DELLA
Atteggiamento complice di Giolitti → definito da Salvemini “MINISTRO
MALAVITA”
Giolitti aveva la maggioranza anche al sud grazie all’appoggio dei baroni e della mafia quindi
le masse ignoranti si affidavano al pensiero dei baroni per votare.
LA POLITICA ESTERA
Dopo la sconfitta di Adua del 1896, la politica coloniale era stata sospesa e sostituita con il
tentativo di ristabilire i rapporti di amicizia con gli altri paesi (Francia). Nel 1908 l’Austria
approfittò della crisi dell’impero ottomano per annettere la Bosnia, questo episodio suscitò
particolare irritazione agli italiani dal momento che l’Italia era alleata con gli austriaci e non
NAZIONALISMO
era stata consultata. Dopo questo episodio si rafforzò il → l’Italia sosteneva
che se fosse diventata una grande potenza coloniale al pari della Francia e Inghilterra, gli
italiani non sarebbero più stati costretti a emigrare.
Lo spirito nazionalista non combaciava molto con la visione di Giolitti, ma non poté più
ignorarlo, decise di riprendere una politica imperialista indirizzandola verso il Mediterraneo.
Le nuove ambizioni coloniali si focalizzarono sulla Libia → all’Italia erano stati riconosciuti
diritti di proprietà. Oltre ai nazionalisti, anche gli industriali e diversi gruppi finanziari
appoggiavano questo progetto (→ investimento sulle infrastrutture).
Nonostante il timore di andare incontro ad un fallimento come quello di Adua, il 28 settembre
1911 iniziò la guerra in Libia. L’esercito ottomano puntò tutto sulla guerriglia ma ciò non
impedì gli italiani ad ottenere la vittoria nel 1912 con la pace di Losanna → agli italiani spettava
il possesso della Libia e il possesso temporaneo del Dodecaneso.
La popolazione araba non accettò mai questa invasione per il fato che i colonizzatori non erano
musulmani, le truppe italiane commisero un sacco di atrocità poiché sostenevano che il
colonialismo stesse portando civiltà e benessere alle popolazioni indigene.
Nel 1913 una crisi economica travolge l’Italia e causò un diffuso malcontento e inasprimento
SETTIMANA ROSSA.
dello scontro sociale, ciò esplose nella
Tutto termina nel 1914 quando Giolitti si dimette lasciando il proprio posto a Antonio Salandra
con l’intento di riprendere la guida in un momento politicamente più favorevole. Si chiude così
l’età giolittiana → raggiungimento di un grande sviluppo industriale, l’estensione del diritto di
MISERIA
voto, l’istruzione gratuita ma non risanò la nel meridione.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Tra le potenze europee erano numerosi i motivi di attrito:
• → la sconfitta della guerra franco-prussiana fu per lo stato
Germania – Francia
francese un grave danno economica a causa della perdita dell’Alsazia e la Lorena, ma
anche un'umiliazione nazionale che aveva diffuso tra i francesi un sentimento
antitedesco e un desiderio di rivalsa (REVANSCISMO)
• → il Reich stava diventando sempre di più una potenza
Germania – Gran Bretagna
industriale, anche grazie alla scelta di Guglielmo II di far primeggiare la Germania tra
WELTPOLITIK
le potenze mondiale con la cosiddetta con la quale ambiva a
contendere all’impero britannico l’egemonia sui mari
• → l’area era fortemente instabile poiché si trovava al centro
Penisola balcanica
degli interessi dell’Austria – Ungheria, della Russia e dell’Italia (guardava con interesse
lo stato albanese). Tutta l’area balcanica era caratterizzata da un forte pluralismo
etnico, linguistico e religioso (→ terreno di scontro ideale per i nazionalismi). La
situazione era particolarmente attiva in Bosnia – Erzegovina che nel 1908 era stata
annessa all’Austria – Ungheria; una parte della popolazione era di sentimento filoserbi
e ortodossa che desiderava porre fine alla dominazione asburgica per unirsi al
confinante regno di Serbia
• → gli stati erano in competizione fra loro per il dominio dei territori asiatici e
Colonie
africani. La rivalità era particolarmente accesa fra le due maggiori potenze coloniali,
Francia e Gran Bretagna
Nell’estate del 1914, il 28 giugno, a Sarajevo (Bosnia – Erzegovina), viene assassinato l’arciduca
GAVRILO PRINCIP,
Francesco Ferdinando, nipote dell’imperatore d’Austria, da uno studente
serbo – bosniaco membro dell’associazione “Giovane Bosnia”. Si pensava che la Serbia
appoggiasse organizzazioni terroristiche che ambiva ad unire tutti i popoli del sud in un unico
stato. Il governo asburgico colse l’occasione per eliminare in un solo colpo l’unico ostacolo alla
sua espansione nei Balcani → mandò un ultimatum e se i serbi avessero accettato avrebbero
perso la loro indipendenza.
Infatti, il 28 luglio 1914 l’Austria – Ungheria dichiara guerra alla Serbia. I serbi sapevano che la
Russia sarebbe scesa in campo al loro fianco e da qual momento le varie alleanze militari
trascinarono in guerra un paese dopo l’altro. Si definirono ben presto due schieramenti:
• INTESA → chiamati anche alleati, formata da Francia, Gran Bretagna e Russia, e si uni
in seguito il Giappone
• IMPERI CENTRALI → formato da Germania e Austria – Ungheria, si aggiunse poi
l’impero ottomano GUERRA MONDIALE
= un semplice conflitto tra due paesi provocò lo scoppio della
Le dichiarazioni di guerra vennero accolte con favore e con gioia dalle popolazioni dei paesi
per la GUERRA
belligeranti, si diffuse l’ENTUSIASMO → si pensava che avrebbe messo fine
ai controlli sociali e dato vita all’egualitarismo fra i soldati, questo infatti spiega perché furono
tanti gli uomini che partirono volontariamente. La maggior parte dei partiti socialisti europei
abbandonarono le proprie posizioni del pacifismo internazionalista; infatti, la Seconda
Internazionale si sarebbe sciolta proprio a causa fra chi sosteneva le ragioni del proprio paese
e chi invece si opponeva alla guerra.
La Germania, nel frattempo, aveva adottato un piano per sconfiggere rapidamente i francesi
PIANO SCHLIFFEN.
→ Consisteva nel cogliere di sorpresa l’esercito francese giungendo dal
Belgio, inaspettatamente però le truppe tedesche furono fermate per qualche settimana
dall’esercito belga. Nonostante ciò, i tedeschi riuscirono ad avanzare arrivando a pochi
chilometri da Parigi, costringendo le truppe francesi ad arrendersi. Furono due le battaglie
(battaglia della Marna e battaglia delle Fiandre) decisive che portarono la Germania ad
GUERRA DI MOVIMENTO a
indietreggiare; fallito questo piano la guerra passò da una
GUERRA DI POSIZIONE (TRINCEE). Sul fronte orientale invece i russi si scontravano
contemporaneamente con gli auto – ungarici e i tedeschi.
Gli Stati europei fecero uso di tutte le risorse a loro disposizione, sia materiali sia umane, si
dice che alla fine della guerra circa 60 milioni di uomini avevano preso parte al conflitto → per
PRIMA GUERRA DI MASSA
questo motivo la Prima guerra mondiale è considerata la della
storia. La potenza di fuoco delle armi era tale che l'unica possibilità di sopravvivere per i
soldati consisteva nel trincerarsi in posizioni difensive scavate nel terreno, mentre uscire allo
scoperto per attaccare significava sfidare la morte. Nasceva così una nuova, logorante forma
GUERRA DI TRINCEA.
di guerra → la Vivere nelle trincee significava combattere non solo
col nemico, ma anche con l'umidità, la sporcizia e le malattie. I soldati trascorrevano le
giornate in compagnia di topi, pidocchi e ogni sorta di parassita; Spesso anche i cadaveri
restavano per lungo tempo in prossimità dei cunicoli e delle buche in cui si attestavano le
linee di difesa. Queste precarie condizioni igienico-sanitarie facilitarono dunque il diffondersi
di vere e proprie epidemie (di tifo e di colera, ad esempio).
La guerra ebbe l’effetto di accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie per esempio:
• Camion, telefono, radio, automobile
• Carro armato
• Sommergibile
• Mitragliatrice e artiglieria → mezzi di distruzione di massa
• Gas → furono i tedeschi ad urlargli per primi nella seconda battaglia di Ypres,
causavano soffocamento e ustioni, divenne poi un accessorio indispensabile la
maschera antigas
= l’industria al servizio della guerra
In ciascuno degli stati impegnati nel conflitto venne a crearsi un fronte interno → la guerra
avrebbe dovuto essere combattuta e vinta non solo sul campo di battaglia ma anche
all’interno del paese potenziando lo sviluppo industriale. L’interventismo di speciali misteri e
organi per il controllo della produzione, comportava per gli stati un gigantesco forzo
organizzativo e finanziario → decidendo cosa le industrie dovevano produrre, lo stato diventa
il principale committente.
Per mantenere elevati i ritmi di produzione fu fondamentale il duro lavoro a cui erano
sottomesse le donne, entrarono a lavorare nelle fabbriche raggiungendo una presenza
numericamente rilevante.
Durante la Prima guerra mondiale furono infrante alcune norme del diritto internazionale:
• Rispetto della distinzione tra paesi belligeranti e neutrali → la violazione della
neutralità del Belgio da parte della Germania fu accolta con grande scandalo e
contribuì ad etichettare il Reich come principale responsabile del conflitto
• Prigionieri di guerra → non furono trattati con umanità come stabilito dalla
Convenzione dell’Aja ma anzi, erano ammassati nei campi di detenzione in condizioni
igieniche pessime
• Distinzione tra