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MODERNE CHE RISEGNANO RITORNO ALL'ANTICHITÀ:
Si rifiuta: - L'esistenza di un bello assoluto - La pankalìa (bellezza dell'universo come un tutto unitario, derivato dagli Stoici) - La valutazione negativa dell'arte - La valutazione didattico-morale
Si accetta: - L'arte riproduce la natura ma lo fa in maniera libera - La forma è l'elemento essenziale dell'arte - Ispirazione e creatività determinano il valore dell'arte
Rinascimento Individualismo e naturalismo Sono due le caratteristiche principali che caratterizzano questo periodo storico: 1. Individualismo inteso come l'ascesa di grandi personaggi 2. Naturalismo inteso come interesse per il mondo temporale e non per quello trascendentale Il termine "Rinascimento" venne acclamato a posteriori e ci si riferisce nello specifico a due caratteristiche di rinnovamento: - Renovatio hominis - Renovatio antiquitatis Con la prima abbiamo un
rinnovamento dell'umano, un'interpretazione più storica e appoggiata dagli storici su quella che è stata la parabola culturale; la seconda invece veniva vista dai contemporanei del rinascimento come un rinnovamento dell'antichità, un periodo di fasti e grande cultura. Per quanto riguarda la Pittura al tempo rinascimentale, uno dei punti centrali stava nella sua Aspirazione Scientifica. Molti artisti e autori tentano di evidenziare la natura Matematica, rigorosa e scientifica dell'arte pittorica; lo stesso Piero della Francesca fu un apprezzato pittore ma, dai suoi contemporanei, ancor più un apprezzato matematico. La Prospettiva Artificiale, non a caso, si lega all'ottica e, generalmente, alla geometria. In poco tempo proprio questo pensiero portò alla concezione di proporzionalità che crea bellezza. Se in passato la prospettiva artificiale era tenuta meno in considerazione essa divenne un fulcro del Rinascimento.può quindi semplificare dicendo che lo sforzo più grande del periodo fu quello di sollevare l'Arte Pittorica e allontanarla dalle semplici arti meccaniche, il Pittore venne quindi finalmente visto come un vero e proprio Artista. Nicola Cusano Egli fu un teologo e filosofo platonico; infatti, vedeva il Bello non come una qualità della cosa ma come una qualità dell'idea che in esso si manifesta. Per quanto riguarda il tema dell'Arte, invece, Cusano sosteneva che essa organizza e unifica la materia, è creativa e la creatività già si forma nella mente dell'autore prima di creare (c'è una visualizzazione creativa, è più lavoro della mente che della mano); quindi l'arte è produttiva e non riproduttiva. Leon Battista Alberti La sua visione virò verso il naturalismo e un allontanamento dalla visione di un'arte simbolica e trascendentale; inoltre, la sua idea di Bello si basasu principi razionali, ma la scoperta e l'applicazione di questi principi non viene solo dal ragionamento ma anche dall'intuizione. Per il suo pensiero sono importanti i concetti di Armonia, vista come un obiettivo in natura, e di Emozioni, le quali hanno un peso importante e devono essere inserite all'interno della produzione artistica. Leonardo Da Vinci Altro autore cardine per questo segmento storico fu Leonardo Da Vinci (1452 – 1519), fu uno dei più importanti artisti della storia; anche se le sue teorie estetiche sono secondarie perché lui è sicuramente ricordato come artista e teorico. Queste sue teorie estetiche sono giunte a noi attraverso il suo trattato pittorico, un trattato che non scrisse lui personalmente ma fu una ricostruzione da parte dei suoi allievi. I due concetti centrali per il pensiero di Leonardo furono: - Matematica - Esperimento Senza la matematica non "sappiamo nulla per certo", ma è vero anche chesenza una "scientia" non si può portare avanti una pratica proficua. Una posizione curiosa del pensiero di Leonardo ci dice che l'Occhio è, sotto certi aspetti, superiore alla Mente stessa, questo perché è più difficile che venga ingannato. Inoltre, per l'artista il valore dell'Arte risiede: - Nella riproducibilità - Negli oggetti che riproduce - Nel modo di riprodurli - Nelle riproduzioni in loro stesse Qui emerge quella che è una volontà forte di Da Vinci, accomunare l'arte alla scienza e la pittura alla filosofia; per Leonardo la Pittura è un accesso conoscitivo ed è pregna di contenuti filosofici; infatti, sostiene che non c'è una differenza effettiva tra arte e scienza. C'è anche da dire che la pittura più elevata secondo Leonardo Da Vinci è quella che meglio imita e offre un accesso migliore alla realtà. Quindi la figuradel Pittore per Leonardo si accosta in qualche forma alla Divinità, questo proprio perché è libero ed è in grado di generare la realtà sotto una nuova forma e si può muovere sotto tutti gli aspetti. Possiamo ancora dire che la pittura per Leonardo acquisisce fondamentale rispetto alle altre arti perché questa non può essere copiata, è irriproducibile e onora il suo autore, il suo valore risiede da un lato nella sua riproducibilità e dall'altro lato negli oggetti che produce, nel modo di riprodurli e nella riproduzione in loro stessi. Possiamo concludere tentando di riassumere il pensiero di Leonardo Da Vinci: - Il rapporto tra arte e natura raramente è stato così radicale - Il rapporto tra arte e conoscenza raramente è stato così radicale - Il rapporto tra arte e regole è centrale - Offre una fenomenologia del mondo visibile a partire da innumerevoliosservazioni • Offre un tentativo di destrutturare l'arte per scoprirne gli elementi fondanti 15David Hume Hume dice che mille sentimenti scaturiscono dallo stesso oggetto, quindi, non riduce il giudizio ad un fatto puramente psicologico. Il gusto, quindi, riguarda la società e ciò che circonda l'uomo e non è solo un fatto interno. Hume, Kant, Hegel, Nietzsche e tanti altri, hanno spostato la loro attenzione sul concetto di estetica, provando a trovare una possibile legge universale che permetta alle persone di considerare qualcosa unanimemente bella o brutta. La ricerca di una tale regola è sempre apparsa disperata e spesso inconcludente, ma il filosofo David Hume ha elaborato le cinque regole che caratterizzano il buon gusto. 1. Regolarità degli organi interni. Affinché si possa definire bello qualcosa, è necessario che tutti gli organi sensoriali siano in buone condizioni, infatti, dice Hume, "un uomo con la febbre non".sosterrebbe che il suo palato sia in grado di giudicare, né uno affetto da daltonismo pretenderebbe di sentenziare sui colori”.3. Delicatezza dell’immagine.
Con questa regola Hume vuole farci comprendere come la bellezza sia soggettiva, in quanto non è propria della cosa che osserviamo ma appartiene alla mente di colui che osserva. Una persona può tranquillamente percepire una bellezza laddove un’altra persona percepisce qualcosa di brutto. Cercare una bellezza universale non porterà mai ad alcun risultato.
4. Pratica.
Attraverso la pratica, dice Hume, è possibile migliorare le nostre abilità nel giudicare qualcosa di bello o brutto. Ad esempio, se non abbiamo avuto esperienza con i grandi dipinti della storia dell’arte non saremmo mai in grado di giudicarne in maniera corretta uno e certamente non proveremmo quegli stessi sentimenti che un esperto in questo argomento proverebbe. Acquisendo esperienza e allenando i nostri gustiriusciremmo tutti ad avere un’opinione differente e migliore. 5. Confronto. Tramite la quarta regola, Hume ci dice che per poter dare un giudizio su un determinato argomento estetico è necessario aver visto e confrontato vari tipi di bellezze, altrimenti non si ha davvero nessuna qualifica o pratica per poter comprenderle e giudicarle. 6. Libertà dal pregiudizio. Il pregiudizio è quanto di più distruttivo esiste nei confronti del sano giudizio, esso non permette all’intelletto di comprendere cosa è davvero bello e provare tutti quei sentimenti che tale bellezza suscita. "È risaputo" dice Hume, "che in tutte le questioni che vengono sottoposte all’intelletto, il pregiudizio è quanto di più distruttivo nei confronti del sano giudizio e preverte tutte le operazioni delle facoltà intellettuali" Il sentimento e la simpatia Il sentimento è la bellezza dell'oggetto ed è la
virtù dell'azione umana desiderabile. Il sentimento è l'unica fonte di valori che regolano l'attività umana. Il gusto è una "facoltà produttiva, e dorare o macchiare tutti gli oggetti naturali con i colori, presi in prestito dal sentimento interno, solleva, in un modo, una nuova creazione". Quella nuova creazione è "bellezza e deformità, virtù e vizio". Tuttavia, il sentimento è calmo piuttosto che violento, quindi una prospettiva non filosofica lo tratta come una proprietà "dell'oggetto". Hume difende la centralità del sentimento con il seguente ragionamento. I riconoscimenti di virtù e bellezza richiedono sentimenti particolari negli osservatori umani. Se le discriminazioni del gusto si manifestassero senza questi sentimenti, non ci sarebbe alcuna motivazione a fare ciò che consideriamo morale. I giudizi morali ed estetici hanno conseguenze pratiche.
che mancano alla semplice ragione. Quindi il gusto differisce dal consenso che caratterizza la comprensione o la ragione. Sebbene il gusto risponda alle reali qualità degli oggetti, non possiamo sostituire l'esercizio del gusto con il consenso della ragione. Evidenziamo ora quelli che sono i tre differenti modi di giocare di simpatia e immaginazione che emergono nelle posizioni di Hume: 1- Quando un oggetto è utile per qualcuno (e può usarlo) e gli altri possono condividere il piacere nell'usarlo attraverso la simpatia (cioè attraverso la possibilità che i sentimenti di uno siano comunicati all'altro a causa di una natura di fondo simile e di una capacità immaginativa). La Simpatia è un richiamo di fondo a quello che vedremo successivamente con Kant, nel caso di Hume è resa possibile attraverso la capacità immaginativa. L'osservatore che vede la cosa bella, utile per qualche altro, è come se simettesse nei panni di quell'altro; vediamo quindi come attraverso la simpatia si entra tra ricchi e poveri, l'immaginazione è punto centrale.